lunedì 22 agosto 2016

L'ora del diavolo - racconto "Che fine ha fatto Babbo Natale?"

L'ORA DEL DIAVOLO - Racconto "Che fine ha fatto Babbo Natale?"


Ultimo appuntamento con i dietro le quinte dell'antologia "L'ora del diavolo", dedicato a "Che fine ha fatto Babbo Natale?", un racconto che è una fiaba di Natale. Nato per un concorso a tema natalizio, ho deciso di posizionarlo in chiusura per smorzare i toni più crudi e sanguigni di molti racconti precedenti, e poi perché Natale richiama dicembre, ossia l'ultimo mese dell'anno, per cui la posizione finale mi è sembrata la più appropriata.


"Che fine ha fatto Babbo Natale?" è un racconto fantastico che parte da un assunto reale, ossia l'ansia e il dispiacere del povero Daniele che, da quando si è trasferito a Levigliani (un paese sulle Alpi Apuane meridionali), non ha più ricevuto la visita di Babbo Natale. Il poveretto è disperato, non sa più come fare, pensa di averlo offeso, le tenta tutte pur di ricevere una nuova visita, salvo poi scoprire la terribile verità dietro la scomparsa di Babbo Natale e farsi carico di un compito importantissimo: quello di salvare il Natale.


Daniele era proprio soddisfatto. Quell’anno aveva superato se stesso. Non vi era stanza della casa priva di decorazioni, pure in bagno era riuscito a piazzare una ghirlanda di aghifoglio, tingendo di colore le bianche mattonelle. Dall’esterno poi, era impossibile non notarla. Un pugno di luce in una marea verde, così l’aveva definita sua madre quando era passata a salutarlo. Uno stupro all’armonia dei boschi in cui era immersa.
«E non voglio pensare alla bolletta della luce!» aveva bofonchiato, prima di andarsene, rivolgendo la solita preghiera a Dio, agli spiriti del Natale o a chiunque fosse in ascolto ai piani alti. «Trovategli una fidanzata! Vi prego!»
A quei commenti, Daniele aveva imparato a non prestare attenzione. Gli scivolavano addosso da quando aveva lasciato Viareggio e la stupida della sua ex moglie, che a nient’altro anelava se non a sfoggiare, ogni domenica, un vestito nuovo. Se proprio doveva buttar via dei soldi, li avrebbe spesi per ristrutturare la vecchia casa di suo nonno e renderla di nuovo abitabile. Era stata una sfida durata due anni, ma alla fine l’aveva vinta e si era trasferito a Levigliani, pochi chilometri sopra Stazzema, nel silenzio delle sue boscose colline. Un luogo ideale per uno scrittore in cerca di ispirazione.
Solo un pensiero lo infastidiva, cresciuto di anno in anno fino a divenire una malattia. Babbo Natale non era più venuto a fargli visita e lui non riusciva a capire perché.

Come negli altri racconti, anche qua vengono citate alcune leggende lucchesi, ad esempio il linchetto, questo dispettoso folletto delle montagne (secondo alcuni, anche malizioso e maligno!), la strega nel bozzo (rinchiusa in un antro sotterraneo dalle sorelle) e la già citata Cascata dell'Acquapendente, presso Pruno, dove si radunano le fate.

Se volete scoprire che fine ha fatto Babbo Natale, potete trovare il racconto nell'antologia "L'ora del diavolo", su tutti gli store di libri. Buona lettura! :)

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