martedì 28 giugno 2016

Recensione di "Albion - Ombre" di Bianca Marconero

RECENSIONE DI "ALBION - OMBRE" di Bianca Marconero

E dopo il primo, bellissimo "Albion", sono tornato all'Albion College con Marco, Lance e gli altri ragazzi dal destino mitico, nell'appassionante romanzo "Albion - Ombre" di Bianca Marconero (disponibile su tutti gli store di libri). Un titolo semplice, niente di esagerato e commerciale, come spesso capita nei romanzi fantastici contemporanei, ma decisamente evocativo e che ben riassume l'essenza del libro, che copre la seconda parte dell'anno scolastico, dal ritorno degli amici dalle vacanze invernali fino all'estate e alla fine del terzo anno (per Marco, il primo anno). Un romanzo ricco di ombre, infatti, ombre che si addensano sull'Albion college, ombre che si annidano all'interno dell'Albion college e ombre, ahimè, che si infiltrano nel gruppo di amici, oscurandone gli ideali e allontanandoli uno dall'altro. Ombre che scaturiscono dall'incomprensione che si va creando (fomentata anche da qualcuno, ovvio!) all'interno del gruppo e che i caratteri ribelli (e forse ancora infantili, in fondo sono ragazzi) dei vari personaggi contribuiscono a rinsaldare. Il povero Lance ci prova a tenere tutti uniti, ma non è facile avere a che fare con una testa di fagiolo come Marco, o con Helena e Deacon, che se ne va in giro nudo la notte a far follie! :)

La frattura tra gli amici sembra quasi insanabile, ogni volta che sono sul punto di chiarire ecco che succede qualcosa, o qualcuno ci mette lo zampino, e tutto crolla di nuovo, fino alla risoluzione finale del conflitto. Non voglio anticipare nulla, perché libri di questo genere è bello scoprirli da soli, assaporandoli piano, pagina dopo pagina, e al riguardo devo dire che sebbene si tratti di un tomo di 500 pagine non è per nulla pesante, anzi vuoi per lo stile piacevole e scorrevole dell'autrice, vuoi perché le vicende sono interessanti (e le varie sottotrame intrigano sempre più), è facile arrivare in fondo senza accorgersene e dire: oh, ma è già finito?! 

Un punto di forza del romanzo, come già nel primo libro, sono i personaggi e questa, per gusto personale, è una cosa che mi fa molto piacere. A volte, molti autori, soprattutto emergenti e, ahimè, soprattutto italiani, puntano tutto sul sensazionalismo, sull'idea originale, anche stravagante, qualcosa che di sicuro attirerà i lettori, ma poi non dedicano abbastanza cura all'approfondimento dei personaggi che, per me, sono fondamentali. Dopo aver scoperto e amato le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, mi risulta difficile apprezzare un libro dove non ci sia la giusta cura dei personaggi, che per me sono sullo stesso livello di importanza della trama e dello stile. Bianca Marconero non delude, al riguardo, regalandoci dei personaggi completi, con un'ottima caratterizzazione, dando loro voci diverse, pensieri diversi e soprattutto sentimenti. Traspare, dalle pagine del libro, l'enorme amore dell'autrice per i suoi personaggi, quasi come fossero figli o fratelli suoi, e anche il lettore si ritrova a camminare con loro per i corridoi dell'Albion, chiedendosi (e forse anche immaginando già) come reagirà Marco a quella notizia, cosa farà Deacon adesso o cosa starà combinando Lance di nascosto da tutti. Trovo che sia bello quando arrivi a vivere un libro con i suoi personaggi, ridendo e soffrendo con loro. 
 Lance ricordava tutte le sue prime volte. La prima volta che aveva capito che niente è eterno. La prima volta che era stato a un funerale. La prima volta che era entrato in un cimitero. Erano ricordi che poteva legare a un odore, a un colore, ma del tutto privi di partecipazione. Nel caso del suo primo contatto con la morte, il defunto era un prozio che aveva incontrato un paio di volte. Lance era piccolo e non aveva afferrato la situazione fino in fondo. Ora, a distanza di quasi dieci anni, ammetteva di non comprendere ancora. Probabilmente era una di quelle esperienze che non si possono immaginare, ma si devono provare da vicino. Avrebbe capito il lutto solo il giorno in cui fosse stato ferito, mutilato da una perdita importante. E Lance, dopotutto, non aveva alcuna fretta.
A proposito di personaggi, il mio preferito è e rimane Lance. Adoro la sua aria (apparente) di imperturbabilità, come se i drammi degli adolescenti in calore, siano maghi o re leggendari, non lo toccassero, adoro il suo voler combattere da solo contro i demoni del mondo, soprattutto quelli che stanno dividendo il suo gruppo di amici, e capisco anche il suo carattere, introverso, restio a confidarsi. Forse perché mi rivedo molto in lui. E mi è dispiaciuto un sacco per come Marco l'ha trattato, senza dargli la possibilità di spiegarsi. Ecco, forse in questo siamo diversi, penso che sarei andato da Marco e gli avrei tirato un calcio nel culo per costringerlo a dirmi quel che gli passava per la testa! :) E' anche vero che Marco non ha tutte le colpe, anche Helena, soprattutto all'inizio, ci mette del suo per fargli pesare, in maniera eccessiva, alcune cose, e Deacon con il suo considerare tutto bianco o nero non aiuta. Ma, d'altronde, è una storia di adolescenti, ed è giusto così, che si comportino come tali e non come adulti vaccinati (che poi non è che gli adulti siano tutta 'sta gran saggezza!), ritorniamo al discorso personaggi: Marco è cresciuto da solo, sta imparando adesso cosa significhino amicizia e amore, la sua fama e il suo nome (cognome, direi) lo precedono e a volte lo mettono in difficoltà. Ma ho apprezzato il suo riscatto nel bosco, contro i due bulletti. (E passo oltre per non spoilerare).
Marco, tu sai cos'è la spada? Che cos'è davvero?
E' un'arma, nonno.
Questo pensi?
Sì, uccidi i nemici, con la spada. Quindi è un'arma.
No, Marco. Non lo è.
Concludo, con un cenno al nuovo personaggio introdotto in questo libro: Morgana. Premesso che non mi sta simpatica, la trovo una figura contraddittoria, combattuta e forse persino devastata nel suo animo. Difficile definirla come "buona" o "cattiva", sembra fregarsene della moralità e delle leggi, perseguendo solo i suoi obiettivi, anche se, nel complesso, mi ha dato l'idea di una persona sola e dal cuore distrutto, che sta facendo di tutto (attirare l'attenzione, fare casino ecc) per riempire il vuoto che si porta dentro. Da questo punto di vista, è una figura simile, quasi complementare, a quella di Marco.

E adesso, dopo questa splendida lettura, cosa leggerò? Spero che il nuovo libro di Albion esca presto. Magari nell'attesa potrei rileggere i primi due! :) E voi? Che ne pensate? A presto!






lunedì 27 giugno 2016

L'ora del diavolo - racconto "Gli uomini della neve"

L'ORA DEL DIAVOLO - racconto "Gli uomini della neve"

Nuovo appuntamento con le leggende lucchesi. Oggi tocca al racconto "Gli uomini della neve", inserito nell'antologia "L'ora del diavolo". "Gli uomini della neve" è un racconto inedito, uscito direttamente nel volume antologico, a cui sono molto affezionato, perché è tratto da una storia vera, quella appunto dei coraggiosi uomini della neve, su cui poi ho ricamato un'avventura in chiave fantastica.


Chi erano gli uomini della neve? Erano delle persone che partivano da Cardoso e dai paesi delle basse Apuane e andavano su, in cima alla Pania della Croce, alle Buche della Neve, degli avvallamenti particolari dove l'acqua si fermava e si congelava durante l'inverno. Andavano su, lavoravano il ghiaccio, lo tagliavano e se lo caricavano in spalla, servendosi di gerle particolari, e poi tornavano giù in paese per rivenderlo ai signori che volevano pasteggiare con il ghiaccio! All'epoca, e parliamo di un periodo durato fino al secondo Dopoguerra, non c'erano ovviamente i condizionatori e le macchine per fare il ghiaccio, per cui se qualcuno ne voleva un po', questo era l'unico modo per averlo. Per molte persone, soprattutto uomini di mezza età, è stato per anni una fonte di sostentamento.
Era giovane, mio nonno, ancora un bambino, quando suo padre lo portò la prima volta con sé, lassù, in alto, alle Buche della Neve, dove gelidi spirano i venti e portano con sé il lamento dei dannati. Era giovane, ma sveglio, attento e consapevole, tre doti che, nella lunga salita fino alla cima della Pania, potevano fare la differenza tra salvezza e sconfitta, tra vita e oblio.
Pania. Ormai la chiamano tutti così, non soltanto i turisti, che vengono a scattar du’ foto; mangiano i tordelli della Rina, con due o tre bicchieri di vino rosso, e ciao, ecco il loro viaggio.
Pania ormai la chiamano pure i nativi, che hanno dimenticato le sue origini, e le loro. La regina delle Apuane, la signora delle Montagne della Luna, così maestosa da abbagliare l’Ariosto, così fredda che Dante ne trasse il ghiaccio con cui coprì il Cocito, anche se Pania non era ancora. Era Pietrapana, la Pietra delle Apuane e del popolo indomito che le aveva abitate prima che fossero cacciati. I Liguri Apuani. I nostri antenati.
Mio nonno, dei Liguri, doveva avere il sangue, perché mai si è tratto indietro, sempre pronto a seguire la via che saliva su, al Passo degli Uomini della Neve.
Ispirato a questa storia vera, ho scritto il racconto "Gli uomini della neve", narrato dalla nipote dell'ultimo uomo della neve, che ricorda l'impavida figura del nonno, che con i suoi amici andava a scalare Pietrapana (la Pania, secondo gli antichi Liguri Apuani), sfidando le avversità della montagna, spesso causate dal diavolo che, immancabilmente, ci mette lo zampino. Tra le leggende citate, quella dell'Omo Selvatico, della menta della Pania e la rappresentazione del diavolo come un caprone che sputa fuoco dalle narici.

Per leggere "Gli uomini della neve", potete acquistare il libro "L'ora del diavolo" su tutti gli store (Ibs, Amazon, Mondadori Store ecc). Buona lettura! ;)

venerdì 24 giugno 2016

Segnalazione fantasy: La fonte di Vahalon

SEGNALAZIONE FANTASY: LA FONTE DI VAHALON

Nuova segnalazione fantasy sul blog, stavolta dedicata a un collega scrittore, Raffaele Della Corte, socio anch'egli dell'Associazione Culturale SEU - Scrittori Emergenti Uniti, di cui avevo giò parlato in un precedente articolo. "La fonte di Vahalon" è un romanzo fantastico davvero originale: ambientato in un regno leggendario, narra di isole volanti, una giovane coraggiosa e intraprendente, misteri, intrighi e una fonte leggendaria. Scopriamolo assieme!


Trama: Nei luoghi più remoti della terra, ben oltre la comprensione umana, fluttuano leggeri i Molokai: piccole isole volanti dalla gravità propria che, con la loro enigmatica quiete, salgono verso il cielo fino a sparire oltre le nuvole. Kendra, una giovane terrena dall’infanzia misteriosa, è divisa tra l’amore per la famiglia e l’attrazione per il cosmo. Questa sua ossessiva passione si rivela essere estremamente importante ma alquanto pericolosa. Un antico e rigidissimo accordo vieta ogni contatto tra i regni esistenti, lusso concesso solamente a una limitata schiera di vecchi eruditi; il fato vuole che uno di essi sia il saggio Moki Bennet, personaggio di spicco della sua ricca Borgata, e nonno della giovane Kendra. Compiuta la decima luna, Kendra si spinge oltre la soglia del cielo dove incontra Klaus, un giovane essere alato fortemente contrariato dalle restrizioni che il potente padre gli impone dall’alto. Sulla terra misteri e congetture sono all’ordine del giorno: Tregan, il carismatico capo mastro, alimentato dal suo smisurato ego, porta i regni a una spaccatura talmente profonda da intaccare una storia millenaria, mentre i due giovani puntano dritti verso la vetta, alla ricerca della mitica fonte di Vahalon. 
 
 
Titolo: La fonte di Vahalon
Autore: Raffale Della Corte
Editore: selfpublishing
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: Ebook 0,99 euro - Cartaceo 10 euro 
Pagine: 284
Pagina facebook del romanzo
Disponibile su tutti gli store di libri
Link per l'acquisto su Amazon
Kendra amava quell'essere elegante e potente, leggero e fulmineo, e gli invidiava la capacità di seguire il cosmo infinito senza sottostare ad alcuna legge: nessuno regnava sulle aquile, le aquile dominavano sul mondo.

Chi è l'autore?
Raffaele Della Corte nasce il 26 gennaio 1984 in una piccola cittadina in provincia di Caserta (Campania), dove vive un'infanzia felice in compagnia dei suoi amati fratelli. All'età di dieci anni si trasferisce con tutta la famiglia in Emilia Romagna, nella tranquilla città di Carpi, dove tuttora vive e lavora. Letteralmente cresciuto sognando le avventure del film “La storia infinita”, si appassiona fin da subito al mondo Fantasy. Diventa un vero sognatore dalla lungimirante immaginazione, grande stimatore di autori come Tolkien, Jules Verne, Wilbur Smith, Asimov e Stephen King. Quest'ultimo diventa il suo scrittore preferito, di cui colleziona e legge ogni suo capolavoro. Ispirato dalla saga Fantasy-Western-Horror: “La torre nera”, comincia a scrivere storie intricate e piccoli racconti. 
Nel gennaio 2015 pubblica il suo primo Romanzo Fantasy “La fonte di Vahalon”. A settembre 2016 uscirà il suo nuovo lavoro: "Il sigillo di Atlas".


Buona lettura a tutti! 


 
 


martedì 21 giugno 2016

L'ora del diavolo - racconto: "Il mercante di sogni"

L'ORA DEL DIAVOLO - racconto: "IL MERCANTE DI SOGNI"


Nuovo appuntamento con i "dietro le quinte" dei miei racconti fantastici ispirati a leggende lucchesi. Oggi tocca a un racconto molto particolare, che, devo dire, è uno dei miei preferiti: "Il mercante di sogni", un racconto posizionato al centro dell'antologia "L'ora del diavolo", in cui il buon vecchio diavolo esprime, diciamo così, il suo punto di vista sugli uomini, riassumendo quello che è lo spirito dell'antologia.

Una piccola nota: questo racconto è stato originariamente inserito nel numero tre “Dietro le quinte” della rivista di narrativa inedita Contempo, una free press molto bella e ben curata, distribuita gratuitamente in numerose librerie, biblioteche e centri culturali di Firenze e della Toscana. Per l’elenco completo, consultare il sito di Contempo e la relativa pagina Facebook.
Chi sono io? Beh, di nomi ne ho avuti tanti. Sulle colline di Camaiore mi chiamano “l’avversieri”, altrove sono il Caprone, Lucifero oppure il Concialana, un folletto molto cattivo; in Versilia mi identificano con il Linchetto e, per non farmi entrare, mettono fuori dalle case un fiocco rosso o un santino o un ramo di ulivo benedetto, con cui al massimo posso pulirmi il naso. Possono edificare tutte le marginette e le maestaine che vogliono, recitare i loro avemaria e fingersi buoni fratelli ma io, che ho passato secoli a scrutare nel loro cuore, so quello che covano e quello che sono, forse anche più di quanto loro ne siano consapevoli.
Questo racconto nasce da una traccia data appunto dalla rivista, ossia “Dietro le quinte”. Cosa c’è, o forse meglio dire “chi c’è” dietro le quinte? Un’entità misteriosa, che osserva in silenzio, con molta attenzione, i comportamenti umani, li studia, li sviscera, capisce quello che gli uomini vogliono e poi glielo offre, a modo suo, di solito pretendendo qualcosa in cambio, come un affarista praticamente.

Numerose le leggende lucchesi citate in questo racconto: si parla degli streghi e dei Serpenti Volastri, che popolano le Apuane, delle fate che stanno alla Buca delle Fate presso Cardoso o presso Candalla (località delle basse Apuane), della Cascata dell'Acquapendente (già citata in altri racconti), di Lucida Mansi (protagonista del primo racconto "L'ora del diavolo"), della leggenda della capra che aspetta fuori dalla galleria del Cipollaio, prima di Arni; e ancora delle Buche della Neve, dell'edificazione del Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano (ricordate? Il racconto è "Quando il diavolo abbaia") e di altre leggende folkloristiche note in Lucchesia e nelle Alpi Apuane.

Buona lettura! 
Vi lascio i riferimenti per chi fosse interessato a scoprire "L'ora del diavolo" e le leggende lucchesi:

Titolo: L'ora del diavolo
Autore: Alessio Del Debbio Editore: Sensoinverso Edizioni Genere: Antologia di racconti fantastici Formato: cartaceo Pagine: 126 Prezzo: 15 euro

ISBN: 9788867932184

Disponibile sul sito della casa editrice e sui principali store di libri (Amazon, store IBS, Libreria Universitaria ecc)
Pagina Facebook dell'autore.
Sito dell'autore.



Novità in libreria: Il pastore di alberi

NOVITA' IN LIBRERIA: IL PASTORE DI ALBERI


Una bella novità in libreria, un libro che sono molto felice di sfogliare perché l'ho visto crescere, da idea a bozza, e adesso a libro compiuto. Si tratta di una fiaba, una storia per bambini, divertente, avventurosa e istruttiva, che mescola magia, imprese eroiche e una battaglia per difendere gli alberi. Il libro si intitola "Il pastore di alberi", scritto da Luciana Volante e edito da Cinquemarzo Edizioni. 

Ecco la trama: La terribile Strega Griselda cattura le Fate degli Alberi e dal Regno scompare ogni foresta. Toccherà al giovane pastore Sabatino compiere il faticoso viaggio lungo la Montagna per salvare il suo Paese. Un percorso che lo porterà a sfidare prima il Guardiano della prigione e poi la Strega, grazie all'aiuto del vecchio saggio Aronte, e del suo fedele cane e compagno Teo. Sabatino non solo lotterà con coraggio inaspettato, ma riconquisterà anche l'antico sapere, così da poter adempiere al compito affidatogli dal suo Re. Ecco gli ingredienti di una favola dal sapore ecologico, che racconta attraverso la fantasia l'importanza della Natura. Per mezzo invece delle sfide del nostro Eroe capiremo il valore essenziale dell'equilibro dell'ambiente e l'importanza di mantenerlo tale.

Titolo: Il pastore di alberi
Autore: Luciana Volante
Editore: Cinquemarzo Edizioni
Genere: Fiaba
Formato: Cartaceo
Pagine: 32
Prezzo: 8 euro
Contiene anche alcuni disegni realizzati a mano dall'autrice
Disponibile su tutti gli store di libri.
Pagina Facebook del libro

Sabatino e Teo hanno iniziato un tour dell'Italia, per cui attenzione, potreste trovarli nella vostra libreria a breve!

Il prossimo appuntamento è mercoledì 22 giugno alle 17.30 presso il Caffè Lettera 22, in Via Mazzini 86 a Viareggio. Non mancate! :) 



Dietro le quinte di Favola di una Falena - i personaggi (1)

DIETRO LE QUINTE DI FAVOLA DI UNA FALENA - I PERSONAGGI


Nuovo articolo di approfondimento e curiosità sul mio romanzo "Favola di una Falena", edito da Panesi Edizioni e disponibile in formato digitale sui principali store. Abbiamo parlato in precedenza delle origini dei nomi dei personaggi, poi dell'ambientazione e anche del Delafia, locale di Viareggio dove i nostri eroi si ritrovano. Oggi invece parliamo dei personaggi, presentandoli con delle piccole schede e qualche estratto dal romanzo.

Qualche parola introduttiva: molti personaggi di "Favola di una Falena" compaiono anche in "Anime contro" e "Oltre le nuvole", miei precedenti romanzi, in quanto sono ambientati nella stessa città, ma sono tutti libri perfettamente leggibili indipendentemente l'uno dall'altro. Andiamo a scoprire qualcosa di più quindi sui quattro protagonisti di "Favola di una falena".

JONATHAN ACCORSINI
Classe '82. Di aspetto è un ragazzo mediterraneo, moro con occhi neri, pelle bronzea, bel fisico. Gran fighetto che tutte le ragazze vorrebbero, piacente e, diciamo, consapevole di esserlo. A Jonathan piace essere guardato e ammirato, ma dietro una maschera da casinista e viveur, nasconde un animo nobile che lo porta a lottare sempre per i suoi amici, e Leo lo sa bene.

Migliore amico di Leonardo e Francesca, condivide i loro segreti, soprattutto quelli più pesanti. Ha provato ad avere una storia con Luna, sorella di Leo, che però è finita dopo appena un mese, più per paura di farle del male che per mancanza di interesse. Non è stato ammesso all'esame di quinta, ma anziché tornare a scuola preferisce lavorare nell'agenzia pubblicitaria del cugino.

Curiosità: ha un tatuaggio a forma di ala d'aquila sulla schiena, che si completa con quello di Leo.
Come lo immaginate? In una serie tv ci vedrei Matthew Daddario (Alec Lightwood, in Shadowhunters).
Ridere, certo! Ma anche pensare. A quanto in fretta cambino le cose, a quanto si faccia presto a dimenticare le cose brutte della vita, per idealizzare quelle belle, e a quanto quelle brutte ricompaiano, ostinate e imperterrite, affacciandosi in mezzo a quelle belle, per ricordarci che in fondo non esiste niente che duri per sempre. Niente. (Jonathan)

FRANCESCA PIACENTINI
Classe '82. La migliore amica di Jonathan (che lui chiama Luce, la luce della sua vita, sempre pronta a illuminargli il cammino) e di Veronica. L'amica che tutti vorrebbero: saggia, riflessiva, premurosa, sempre pronta ad ascoltare gli altri, senza giudicare né apparire intrusiva. In realtà è un'anima tormentata da un segreto che si porta dietro da anni, un fantasma da cui ancora non è riuscita a liberarsi e che la limita nei suoi rapporti sociali, soprattutto quelli con l'altro sesso. A ciò si aggiunge un'insicurezza di fondo derivante dal suo non piacersi fisicamente, bassa e tondetta, ben distante dalle modelle di perfezione tanto decantate dalla consumistica società moderna. Tiene un diario, da anni, in cui racconta le vicende degli amici, con la speranza un giorno di farne un libro.
Scrivere è vivere, scrivere è la mia vita, l’unico modo in cui posso essere me stessa e tirare fuori la mia vera essenza. Soltanto così posso lasciarmi andare, viaggiare lontano, fuori e dentro di me, provando emozioni che nella vita la rispettabilità e il moralismo mi impediscono di esternare. Questa sono io, seduta su una tavola di legno, mentre il vento della sera mi sbatte in faccia quest’incompleto presente. Questa sono io, innamorata della vita e dell’amore, di un amore che ho perduto, di un amore che non sono forte abbastanza da affrontare. (Francesca)

VERONICA RAGGHIANTI
Classe '82. Migliore amica di Francesca, a cui si appoggia da anni, soprattutto nei momenti di caos e di guerra aperta causati dal suo odioso fratello e dall'incomprensione dei suoi genitori. Non ama stare in quella casa e quando può ne esce, per passare del tempo con gli amici, in giro per Viareggio o al Delafia, ritrovo del gruppo. Spesso dorme da Francesca, che ormai è abituata a sentirla russare. Fisicamente, è bassa, snella, con capelli castani solitamente ravvivati da treccine colorate. Non è raro vederla indossare capi sgargianti, fregandosene della moda e dell'opinione degli altri. Veronica è una persona solare, che ama stare con gli altri, possiede un grande cuore e Francesca è sicura che sia fatta per amare, incondizionatamente. Sta cercando di capire a chi dare tutto quest'amore, dei ragazzi con cui si ritrova impelagata. Sta, di fatto, cercando la sua onda.

Curiosità: come possibile interprete, ci vedo bene Violette Beane (la Jessie, di The Flash): solare, sorridente, molto simpatica.


Mia madre ha commesso l’errore più grande che una persona possa compiere. Accettare la vita così com’è, senza impegnarsi per qualcosa, senza combattere per ideali o fedi, senza inseguire alcun sogno, pur irraggiungibile che sia. Non si è mai messa in gioco, piegando il capo alla noia che implacabile ha divorato la sua esistenza fino a ridurla al fantasma di una donna che vaga avvolta in un fardello di sogni abbandonati, naufragati senza speranza di ritorno in un oceano di indolenza. (Veronica)

LEONARDO VALENTINI
Classe '82. Migliore amico di Jonathan e fratello di Luna. Leonardo rifugge il caos, lo aborra, forse perché ne ha già avuto tanto nella sua vita, in particolare nella sua disastrata situazione familiare, con una madre psicologicamente instabile, un padre assente e le responsabilità che ricadono su di lui. O, quantomeno, lui le sente sulle sue spalle, in particolare sente di essere responsabile della felicità di sua sorella, di sua madre, magari anche della sua ragazza e dei suoi amici. Leo è così, e lui lo sa, al punto che a volte si definisce scherzando "il grande correttore", chiamato a risolvere i problemi del mondo. E lui li vuole davvero risolvere, ci sta male se non riesce nel suo intento.
Fisicamente, è alto e atletico, con mossi capelli castani e occhi verdi. Veste un po' vintage, con Adidas consumate e giubbini degli anni Novanta, perché in famiglia hanno bisogno di risparmiare. Ciò in cui lui non si risparmia è nel suo continuo lottare contro le avversità della vita. Forse, una volta almeno, dovrebbe prendersi un momento per sé, anziché pensare a salvare tutti.

Curiosità: ha un tatuaggio a forma di ala d'aquila sulla schiena, che si completa con quello di Jonny, due ali della stessa aquila in volo verso l'infinito.
Come lo immaginate? Io ci vedrei bene Dustin Milligan (Ethan di 90210) a interpretarlo.

Molti scogli ho trovato lungo la strada e ho cercato di superarli uno ad uno, dando il meglio di me. La malattia di mia madre, la distruzione della mia famiglia, l’assenza di mio padre, la scuola, Laura. Ho cercato di fare la scelta giusta, sperando che gli altri se ne accorgessero. Talvolta è accaduto, talvolta no. Ma c’è una battaglia che non sono sicuro di aver vinto. Quella per la nostra amicizia. Continuamente messa alla prova. Continuamente in gioco. Continuamente degna di essere rilanciata! (Leonardo)
Questi sono i protagonisti di "Favola di una falena": nel prossimo appuntamento parleremo anche di Luna, Laura, Federico e gli altri personaggi secondari. Intanto, buona lettura! :)