mercoledì 14 luglio 2021

Recensione "Yokai. Spiriti inquieti" - Bakemono Lab

 Recensione "Yokai. Spiriti inquieti" - Bakemono Lab

Bentrovati, lettori. Oggi vi parlo con piacere di "Yokai. Spiriti inquieti", volume edito da Bakemono Lab nell'omonima collana "Yokai", dedicata al fantastico. Il libro fa da apripista al progetto Yokai, una serie di antologie di racconti ispirate a leggende, folclore e miti giapponesi, a cui hanno partecipato vari autori italiani. Attualmente sono usciti tre libri, di cui vi parlerò nei prossimi giorni.

Partiamo dal primo "Spiriti inquieti", edito nel 2017. Il volume raccoglie quattro racconti lunghi: Il giardino dei bambini storti, di Marco Mancinelli; La casa nasconde ma non ruba, di Olivia Balzar; Demone, mangia i miei sogni, di Monica Serra, e La ragazza con le catene nel quadro, di Valerio la Martire, inquadrati sotto la bella copertina realizzata da Claudia Ducalia. A introdurre il tutto, una breve prefazione a cura di Mauro Beato.

Devo dire che tutti i tre volumi di Yokai, finora editi, mi sono piaciuti particolarmente, sia perché amo i racconti fantastici, che soprattutto le storie di mistero e leggenda. Ho amato soprattutto il modo in cui i vari autori hanno declinato il tema, riprendendo atmosfere e tradizioni del folclore e della mitologia giapponese e facendole proprie. Non aspettatevi, quindi, una mera riproposizione di storie o leggende, bensì veri e propri racconti originali, che prendono spunto dal folclore del Giappone e lo interiorizzano.

Tra i quattro racconti di questo volume, il mio preferito è stato "Demone, mangia i miei sogni", di Monica Serra: una storia lunga, ben strutturata, ambientata in un Giappone medievale intriso di fantastico. Una storia di guerra e intrighi, di amore e passioni. La giovane Yuki, sopravvissuta alla distruzione del suo villaggio, viene salvata dal potente Mori Okami, che la porta nella sua famiglia, sperando di salvarla, ma così facendo apre le porte a nuovi demoni. Ho apprezzato soprattutto il finale, nient'affatto scontato.

Decisamente originale il racconto di Marco Mancinelli, unico autore a essere presente in tutti i tre volumi di "Yokai": "Il giardino dei bambini storti". Eh sì, in questo giardino si ritrovano dei bambini, tutti con delle malformazioni fisiche, e come tutti i bambini sono curiosi, sono avidi di conoscere e di scoprire, soprattutto le antiche storie.

Olivia Balzar, con "La casa nasconde ma non ruba", ci regala un racconto urban fantasy contemporaneo. Niente Giappone medievale, né samurai, bensì una città moderna, dei nostri giorni, con una giovane baby sitter in cerca di una bambina scomparsa. Dove sarà finita? Possibile che antichi orrori siano rimasti celati e sopravvivano ancora oggi, nella modernità? Mi è piaciuto come l'autrice abbia amalgamato l'aspetto più leggendario/bestiale, con quello più contemporaneo, fondamento su cui si basa l'efficacia di un buon racconto urban fantasy.


Il gran finale è assicurato con "La ragazza con le catene nel quadro", di Valerio la Martire, autore noto al grande pubblico, e ai lettori del blog, con la sua bellissima saga "Nephilim". Sono rimasto a dir poco sorpreso nello scoprire uno stile diverso, più soffuso, più delicato, rispetto alla sua trilogia urban fantasy, decisamente adatto a una storia onirica, d'atmosfera. Consiglio una lettura attenta, per non perdervi alcuni passaggi e sfumature che rendono la narrazione intensa e perfettamente in linea con lo spirito dell'antologia.

Nel complesso, un buon lavoro, che apre le porte a un progetto decisamente interessante. Per scoprire di più su Yokai, potete visitare il sito di Bakemono Lab! ;)



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