INTERVISTA A FRANCESCA BERTUCA
Bentrovati, lettori. Oggi il blog ospita la scrittrice Francesca Bertuca, di cui ho avuto il piacere e l'onore di leggere il bellissimo romanzo distopico: "I figli della cenere", edito da DZ Edizioni. Una storia emozionante e avventurosa, ambientata in un'Europa del futuro, regredita tecnologicamente a livello medievale.
Ciao Francesca,
benvenuta sul blog “i mondi fantastici”. Parlaci un po’ di te: chi sei, dove vai, cosa fai? Come sei approdata alla scrittura?
Ciao, Alessio :)
Be’, che dire, sono una scrittrice cresciuta tra gli ulivi e il mare di La Spezia, ma, di base, sono solo una sognatrice. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di più grande che mi aspettasse, una sorta di al di là del mare da raggiungere. Per questo motivo, ho viaggiato molto. Ho cercato il mio al di là del mare come una disperata, spostandomi da Milano a Parigi, dove ho vissuto per un anno nel mondo dei sogni per eccellenza: Disneyland. Questo mio vagabondare ha nutrito quella vena sognatrice che portavo dentro, facendomi diventare ciò che sono ora, e di questo non potrei essere più contenta.
Il mio approdo alla scrittura si fonda principalmente su questo: i sogni. Erano anni che avevo un personaggio che mi ronzava nella testa. Una notte del 2015, ho fatto un sogno vivido in cui lui rimaneva coinvolto in un attacco e sopravviveva. Al mattino, la voglia di scoprire cosa gli sarebbe capitato si rivelò così grande che dovetti mettermi alla scrivania, con il quaderno alla mano e una gran voglia di scrivere — e leggere — la sua storia. Da lì, è iniziato tutto.
Cosa ti piace leggere? Quali sono i tuoi libri preferiti?
Mi piacciono le storie con personaggi forti, specie quando le tematiche ruotano attorno ai rapporti di amicizia/fratellanza o a quello padre/figlio. Meglio ancora se nelle trame aleggia una gran disperazione e fame di qualcosa di bello che deve ancora arrivare. Tra i titoli che preferisco ci sono senz’altro “Christine, la macchina infernale”, di Stephen King; “Il Grande Gatsby”, di F.S. Fitzgerald e “Furore” di J. Steinbeck.
Hai un genere o sottogenere a cui sei particolarmente affezionata? O ti piace spaziare, giocare con i generi?
Diciamo che, per quanto riguarda la lettura, così come un tempo vagabondavo tra le città, adesso vagabondo tra i generi letterari. Salto volentieri da uno all’altro, a patto che la storia e lo stile narrativo siano forti. Come autrice, mi occupo di fantascienza e fantastico, ma non escludo di tentare l’approdo alla narrativa, prossimamente.
Passiamo a “I figli della cenere”, il tuo romanzo edito da DZ Edizioni. Come nasce quest’opera? Cosa volevi raccontare con questa storia?
Ad avermi spinto a scrivere il romanzo è stato Alec, uno dei protagonisti, nonché il personaggio che mi ronzava nella testa da anni; un ragazzo che, un po’ come me, non riesce a staccare gli occhi di dosso dall’orizzonte, chiedendosi cosa ci sia, al di là di esso.
Ciò che volevo raccontare, di base, era proprio questo: il bisogno di cercare qualcosa di luminoso in una vita difficile. Poi, con il passare degli anni (e delle stesure) la trama si è ispessita, e i personaggi sono aumentati, diventando più forti. Di conseguenza, ne è emersa l’esigenza di trasportare un bisogno comune: quello di andare sempre avanti e di non smettere mai di sognare che qualcosa di migliore possa accadere.
Come mai questo titolo? Puoi anticiparci (non troppo) qualcosa?
Il titolo richiama in maniera diretta l’ambientazione. Nel mondo narrativo de “I figli della cenere”, a seguito di una guerra nucleare che ha devastato il pianeta, su gran parte dell’Europa continua a piovere incessantemente cenere. Gli uomini vengono partoriti dal grigio e nel grigio muoiono. Ciò che volevo richiamare, con questo titolo, era un’immagine di un film d’animazione che ho visto da bambina, il Re Leone II, in cui un ciuffo d’erba spuntava dalle ceneri di una distesa bruciata. Allo stesso modo, quando penso ai personaggi del mio libro vedo piccoli boccioli che spuntano dal grigio, in cerca di qualche raggio di sole. Non posso dire molto — il rischio spoiler è sempre in agguato — ma ti anticipo che, man mano che la storia andrà avanti, i figli della cenere prenderanno sempre più spazio all’interno della narrazione.
Il romanzo è autoconclusivo o fa parte di un progetto più ampio?
Si tratta di una saga, una quadrilogia per l’esattezza. Il secondo volume dovrebbe uscire prossimamente, quindi restate sintonizzati (o l’Unico vi troverà).
Ti piacerebbe vivere nel mondo da te creato? Perché?
Diciamo che l’idea di vivere sotto la cenere non mi attrae particolarmente, anche perché il rischio di prendersi il fischio nero è alto — e io sono già asmatica di mio, mi ci manca giusto il fischio nero. Tuttavia, non mi dispiacerebbe passare qualche giorno ad Hanstad, tra i fiordi, all’interno della Corazza che protegge la città dal gelo del nord. Amo il freddo. <3
Infine, regalaci un consiglio di lettura per l’estate.
Consigli di lettura? Ci piace!
Quest’estate punterei tutto sui racconti; veloci da leggere, ma carichi di significato ed emozioni. Tra questi vi consiglierei “Il coraggio di vincere” di Alice Bassi, un racconto sportivo ambientato tra Berlino e Amburgo, nel 1974. Essendoci di mezzo il Muro di Berlino, non posso che amarlo e suggerirvelo. :)
Vi consiglierei, inoltre, anche “Stagioni diverse”, di King e “La boutique del mistero”, di Dino Buzzati. Li trovo entrambi adattissimi per l’estate.
In ultimo, veniamo ai romanzi. Se amate la suspense, non mi farei mancare “Bunker diary”, di Kevin Brooks. Se invece siete amanti dei classici, e non lo avete mai letto, provate “Il Grande Gatsby”, di F.S. Fitzgerald.
Per i fan del fantasy, rimando infine al catalogo di Dark Zone edizioni; ci sono un sacco di autori italiani di grande talento. Tra i vari titoli, potrei suggerire “Berserkr”, un urban fantasy di Alessio del Debbio ambientato a Berlino (immagino che abbiate capito che mi piace come ambientazione, vero?) e “La fiamma azzurra”, di Daniele Viaroli.
Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.
Grazie a te. Un abbraccio a tutti!
Per scoprire di più su "I figli della cenere", visitate il sito Dark Zone!
Intervista strepitosa! Io ho adorato questo romanzo e non sto nella pelle all'idea di leggere il secondo. Credo che il mondo abbia bisogno di riprendere a sognare e, per farlo, servono storie come questa. Disperatamente.
RispondiEliminaP. S.: grazie mille per la menzione al mio racconto lungo "Il coraggio di vincere", spero terrà buona compagnia a chiunque deciderà di leggerlo! :)
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