martedì 16 aprile 2019

Recensione "I Medici. Lorenzo il Magnifico" di Michele Gazo

Recensione "I Medici. Lorenzo il Magnifico" di Michele Gazo

Bentrovati, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo storico davvero affascinante, anche perché ambientato in uno dei periodi storici più intriganti dell'umanità: il Rinascimento italiano. Il libro è "I Medici. Lorenzo il Magnifico", di Michele Gazo (edito da Mondadori).

Come intuibile dal titolo, il romanzo segue l'ascesa di Lorenzo il Magnifico, dalla morte del padre, Piero, fino alla Congiura dei Pazzi (anno 1478). La vita di Lorenzo poi continua, fino alla morte nel 1492, ma quella parte non è narrata nel romanzo, che si concentra sulla prima parte, il passaggio dalla spensieratezza dell'adolescenza ai drammi quotidiani dell'età adulta, in un turbinio di intrighi, congiure e progetti per un futuro migliore. Per sé, per la propria famiglia e per Firenze, e l'Italia tutta.

La trama è sicuramente avvincente, raccontata con uno stile diretto, immediato, fresco, che riesce a rendere attuali anche fatti di oltre cinquecento anni fa. Uno dei problemi, infatti, che spesso incontra chi si approccia a un romanzo storico è di annoiarsi, di ritrovarsi tra le mani un saggio, un libello, un'opera difficilmente digeribile, soprattutto se non si è lettori forti. Con "I Medici. Lorenzo il Magnifico" non abbiamo problemi simili, anzi, complice uno stile accattivante e pulito, e una trama che davvero incolla alle pagine, le 500 pagine del romanzo volano via in poche ore, con gran dispiacere. A me è successo così, mi sono ritrovato nella Firenze del Quattrocento, a camminare per le strade insieme a Lorenzo e a Giuliano de' Medici, a tifare per loro contro l'avversa sorte che continuamente voleva ostacolare i loro progetti.

Rimanere indifferenti al fascino di Lorenzo il Magnifico è impossibile. La sua visione del mondo, umanista, umana, aperta, era decisamente superiore a quella dell'uomo medio di quel periodo. Lui guardava oltre le meschine diatribe che rendevano difficile governare Firenze, lui aveva sogni, progetti, ambizioni, ideali in cui credeva e per cui ha lottato ogni giorno, per tutta la vita. Al primo posto, garantire felicità, equilibrio e stabilità alla propria famiglia, mettendola al riparo dalle mire di banchieri rivali e di politici ambiziosi e senza scrupoli, come i Pazzi, che continuamente provavano a ostacolarli. Ma la sua non era una visione solo politica, non ragionava solo in termini di ricchezze, anche di felicità personale, motivo che lo porta a prendere decisioni particolari nei confronti di sua sorella, Bianca, e di suo fratello, Giuliano, ma anche per se stesso.
“E poi c’era dell’altro. Come le aveva insegnato sua madre, appartenere alla nobiltà era una questione di sfumature. Sfumature nel proprio modo di essere e sfumature percepite.”
Poi c'era Firenze, che andava pacificata, dopo anni (secoli persino) di guerre intestine. Infine l'Italia. In quest'ottica, la sua politica dell'equilibrio, con cui crea alleanze, leghe, con gli altri stati italiani (Milano e Venezia, in primis) va in questa direzione e guarda a un consolidamento della stabilità, senza più le guerre che avevano devastato la penisola in passato (e che, ahimè, riprenderanno due anni dopo la sua morte!). Chissà, a volte penso che se i progetti di Lorenzo fossero andati in porto, se lui avesse avuto più tempo per metterli in atto, magari l'unificazione italiana sarebbe stata anticipata di quattrocento anni?!

Oltre alla trama, all'aspetto politico e militare, che comunque dominava la vita quotidiana dell'epoca e che rende il romanzo un "Trono di spade" del Rinascimento, non mancano momenti intimi, non manca l'approfondimento dei personaggi. Lorenzo, in primis, come uomo carismatico, affascinante, sospeso tra razionalità e fede, tra l'amore per i classici, il meraviglioso passato della Grecia antica, e quello per il presente. Un personaggio per cui il lettore prova innata empatia iniziale, pur riconoscendo che non è un uomo perfetto, a volte è costretto a prendere decisioni forti (che forse ci appaiono tali anche perché i canoni sono cambiati, ovviamente), però è comunque un uomo da seguire. Di cui forse la società attuale avrebbe bisogno.
“Riconciliatevi. Non ci può essere arte, se non c’è armonia con coloro che amiamo”
Poi ci sono gli altri personaggi che ruotano attorno a Lorenzo: Bianca, con il suo sogno d'amore, Giuliano, gran donnaiolo, innamorato dell'amore e della piacevolezza della bella vita, Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo, una donna forte, decisa, con un gran temperamento, una femminista ante-litteram, per certi aspetti. Infine Clarice, la moglie di Lorenzo, quella che inizialmente si ritrova tra capo e collo, come si suol dire, una figura piccola e fragile, spaventata dalla grande città di Firenze, e troppo legata ai rigidi dogmi papali, ma che sa crescere, sa farsi strada all'interno di un mondo troppo vasto per lei e ritagliarsi un suo spazio, nel cuore di Lorenzo. Tanti personaggi interessanti che danno vita a un universo di affetti che circondano il Magnifico e contribuiscono a renderlo ciò che è.

Il finale, per chi conosce la Storia, è noto, ma è comunque da palpitazione. Azione, avventura, tragedia, non mancheranno di sconvolgervi in questo bel romanzo: "I Medici. Lorenzo il Magnifico", di Michele Gazo. Chissà che poi l'autore in futuro non ci racconti anche la seconda parte della sua vita...


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