Blogtour "L'uomo del fuoco" di Sabrina Guaragno - Quinta tappa
Bentrovati, lettori. Oggi il blog ospita la quinta tappa di "L'uomo del fuoco", il nuovo fantasy di Sabrina Guaragno edito da Nativi Digitali, che prosegue la saga della Strega della Fonte. Pronti per scoprire di più su questo misterioso personaggio?!
Chi è l’Uomo del Fuoco?
Chi è l’Uomo del Fuoco? In La Strega della Fonte veniamo a conoscenza di questo grande stregone del passato principalmente attraverso una canzone, simile a una poesia, che la protagonista conosce, senza sapere davvero cosa voglia significare.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
nacque dalla lava bollente di un vulcano lontano.
L’Uomo del Fuoco, con la sua mano possente,
infuocò le terre e le divorò in una nuvola di fumo.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
uccise senza pietà per placare la sua sete.
L’Uomo del Fuoco, un giorno di pioggia,
si nascose tra i mortali con un’aria innocua.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
trovò un po’ di pace dove mai avrebbe pensato.
L’Uomo del Fuoco, in realtà molto solo,
rimase abbagliato dal sorriso di una fanciulla.
L'Uomo del Fuoco piantò i suoi occhi in quelli di lei
e la voglia di uccidere fu a lui strappata.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
placò la sua rabbia e visse anni di gioia.
L’uomo del fuoco, innamorato si era,
e da quella avventura nacque qualcosa di buono.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
divenne triste vittima dell’invidia.
L’Uomo del Fuoco perse tutto in una giornata di sole,
e assieme al suo amore anche la sua bontà fu assassinata.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era profonda,
spazzò via tutto ciò che incontrò davanti a sé.
L’Uomo del Fuoco, di nuovo solo,
non sopportò il dolore e nel mare perenne si immerse, senza mai più ritornare.
L’Uomo del Fuoco, la cui malvagità era stata profonda,
non sapeva qualcosa di essenziale.
Il Ragazzo del Fuoco, viveva ancora,
e un giorno…
… sarebbe tornato!
Ma cosa c’era di vero in questa storia, tramandata durante il tempo? È Skelribel a chiarire ad Alaisa chi è davvero l’Uomo del Fuoco…
«L'Uomo del Fuoco fu un grande stregone. La magia gli scorreva nelle vene come piombo fuso, non c'era nulla che facesse che non fosse pregno delle scintille della sua potenza. Era un grande uomo, e grande era il suo potere. Tanto grande che ne perse il controllo.
La sua vita fu difficile, travagliata, lo portò a compiere molteplici errori che fecero di lui un uomo malvagio, assetato di dominio e di sangue».
Skelribel si umetta le labbra con la lingua, facendo vagare lo sguardo per la stanza.
«Nessuno era suo pari. Nessuno poteva contrastarlo ma…».
«Una donna» sussurro a fior di labbra.
La mia maestra mi guarda intensamente.
«S'innamorò di una donna, è così che dice la sua canzone. Quella che Dorothy mi ha insegnato» dico, sentendo il cuore martellarmi nel petto al pensiero della sua melodia.
Skelribel annuisce, meditabonda.
«Esatto. Allora saprai anche come questa storia finisce. L'amore venne strappato all'Uomo del Fuoco e lui si lasciò andare nuovamente all'oscurità. E della sua oscurità lui morì. Ma qualcosa di lui
è rimasto. Qualcosa che è un suo lascito, un dono, ma al tempo stesso un pericolo».
«Il Ragazzo del Fuoco» sussurro, i brividi che mi corrono sulle braccia pensando al significato di queste parole.
Ma nemmeno le parole di Skelribel dicono tutta la verità, non narrano che stralci…
Ne L’Uomo del Fuoco, andremo a capire meglio questo complesso personaggio e, chissà, magari la sua influenza non è così limitata come può sembrarci…
“La mia vita è stata sconvolta dall’Uomo del Fuoco, persino quando non sapevo della sua esistenza. La sua è stata una presenza astratta ma pesante, che mi ha causato non poche sofferenze.
E adesso le mani che l’Uomo del Fuoco ha rubato a qualcun altro si chiudono attorno al mio collo, cercando di togliermi l’aria. Cercando di togliermi la vita.
Tutto questo mi sembra uno scherzo del destino per nulla divertente. Mentre sento le energie scivolare via dalle mie membra, mi permetto di scherzare con il fato e di guardare con un sorriso di sufficienza il mio nemico, desiderando di sputargli in faccia.
“Ti odio, Uomo del Fuoco”.”
(Cit. L’Uomo del Fuoco).
“Il suo sguardo sembra provato: è ancora pallido ed estremamente magro, nonostante gli abbondanti pasti preparati da Dory. La barba rossa gli spunta dalla pelle come sangue che sgorga da una ferita, mentre gli occhi, di un grigio che conosco bene, sono come due spilli di luce nell’oscurità.”
(Cit. L’Uomo del Fuoco).
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