Bentrovati, lettori. Oggi grande evento sul blog, che ospita il Review Party di "La mano della Dea", il terzo e conclusivo capitolo della saga Ethelion di Fabio Maffia (qua gli articoli sul primo e sul secondo volume). Pronti per scoprire come finiranno le avventure di Laio e dei suoi amici?
Ovviamente non ve lo dico! Sarà una recensione assolutamente senza spoiler. Però attenzione, perché qualche notizia sui primi due libri potrebbe trasparire. ;)
Quarta di copertina: Il Sottomondo è finalmente libero e il Circolo sconfitto, ma a Laio resta un'ultima missione da compiere, la più importante: cercare i pezzi della Spada di Luce, l'unica arma in grado di impedire la rinascita della Dea Crone e la vittoria dell'Impero. Lo scontro con Lònir e la guerra per liberare Nevass sono ormai alle porte.
L'ultimo attacco dell'Impero alla capitale delle Terre Libere ha messo in ginocchio le forze dell'Alleanza, obbligando il governatore Marcus a cercare aiuto altrove. Elein, accompagnata da suo fratello Haren e Zafira, è a sua volta impegnata in un viaggio fra i Regni di Nevass per recuperare le dieci pietre che restituiranno il leggendario potere alla Spada di Luce.
Fra epiche battaglie, scontri decisivi e rivelazioni sconvolgenti, la storia di Laio giunge al suo capitolo conclusivo. Tutti i misteri, i dubbi e le domande avranno la loro risposta, ma potrebbe non essere quella che ti aspetti. In un mondo di oscurità, saprai ritrovare la luce?
Tante trame aperte, che sicuramente ricorderete dal precedente volume "I giochi del sangue", tante trame che vanno a convergere verso un unico punto. In una trilogia, composta da volumi belli corposi, come quelli che costituiscono Ethelion, è importante non smarrire mai il sentiero, né chi legge, né chi scrive, ed un grande pregio dell'opera, e dell'autore, è quello di non far sentire mai il lettore perduto. Per quanto i personaggi vivano percorsi diversi, autonomi, in capitoli indipendenti e alternati l'uno dall'altro, queste trame poi tendono a convergere, a ritrovarsi, come sentieri paralleli per raggiungere, in modo diverso, la meta finale.
E la meta finale è lo scontro con l'impero. Riusciranno le terre libere a sconfiggere questo insidioso nemico? E soprattutto chi tira le fila nell'esercito nemico? Quali forze si muovono nell'ombra? Tutte domande che troveranno risposta nell'ultimo conclusivo volume.
Come sempre, lo stile di Fabio Maffia è piacevole e anche se il romanzo è corposo, non annoia mai e conquista, portando il lettore in giro per Dublino e per Nevass. Ma attenzione, stavolta ci spostiamo anche in altre città, perché la cerca affidata a Laio lo porterà in giro per l'Europa, alla scoperta di altri luoghi magici, come Torino. Ho apprezzato molto questo aumento della dimensione spaziale, perché coinvolge altre ambientazioni interessanti e diversifica le avventure, rendendo il tutto molto più intrigante.
Sul finale non anticipo niente. Dico solo che, nella ricetta fantasy di Fabio Maffia non manca niente: c'è avventura e azione, battaglie e duelli di ogni tipo, c'è odio e vendetta, c'è amore e amicizia, c'è fede e destino, che permeano questa piccola grande epopea. Come indicato nello strillo in copertina: "Non c'è luce senza ombra", e questo vale anche per il contrario: "Non c'è ombra senza luce", dato che ciascuna, per esistere, ha bisogno dell'altra. Così avviene in quest'ultimo volume. Avviene in Laio, in altri personaggi, ma più in generale nell'atmosfera che permea Nevass: i "buoni" si sporcheranno le mani, per raggiungere i loro obiettivi; i "cattivi" hanno comunque conosciuto la luce. E l'intero romanzo è un appianamento continuo verso l'equilibrio.
Gli anglosassoni usano l'espressione "regression to the mean", per indicare un ritorno al mezzo, al centro, alla vita oltre la fine del mondo. E questo dovete aspettarvi dal gran finale di "Ethelion": l'ombra della Dea Crone si allunga su Nevass. Laio e i suoi compagni sapranno sprigionare luce a sufficienza per spazzarla via?
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