Recensione "Ethelion" di Fabio Maffia
Tempo fa vi avevo parlato di "Ethelion" (articolo qua), la saga fantasy di Fabio Maffia, a metà tra l'urban e l'epic, infatti si svolge sia nel mondo reale che nelle terre di Nevass, il mondo creato dall'autore. "Il figlio dell'ombra", edito da GDS Edizioni, è il primo capitolo di questa corposa trilogia, e proprio in questi giorni estivi ho avuto il piacere di leggerlo.
Il romanzo segue l'archetipo del viaggio dell'eroe, con il protagonista, Laio, che si ritrova costretto a lasciare la propria casa, la propria famiglia, la propria vita quotidiana e ordinaria, per l'ignoto. Si ritrova infatti (ma non vi dico come!) in un nuovo mondo, diverso dal proprio, anche se non così distante. Qua conoscerà nuove persone, dall'elfa Elein al misterioso Lonir, dal generoso Aramis al governatore Marcus, ritrovandosi impelagato in una missione importante, fondamentale per le Terre libere di Nevass. C'è una guerra in corso, contro il potente Impero che sta schiacciando uno dopo l'altro i regni liberi, di elfi, uomini e altre creature, e c'è chi a questa macchina prevaricatrice tenta di resistere. Quale sarà il ruolo di Laio in tutto questo? Un ruolo discretamente importante, oserei dire. E se avete fatto attenzione alla copertina, scommetto che qualche sospetto lo avrete anche voi! :)
La copertina, a proposito, ma quanto è bella? Semplice ma elegante, con quella sfumatura di viola che rende davvero bene, senza essere vistosamente pacchiana. Un colore, questo, non casuale e che è collegato a Laio, il nostro protagonista.
"Noi conosciamo questo mondo con il nome di Terre di Nevass, il primo grande re elfico che conquistò e pacificò tutti questi territori. Essi sono delimitati dalle terre selvagge a occidente e dal grande oceano a oriente" cominciò a spiegare l'elfa, elencando una serie di nomi sconosciuti.
Tra i personaggi principali, troviamo i tre protagonisti: Laio, Elein e Lonir, quest'ultimo un ragazzo solitario e introverso, devo dire un personaggio affascinante, che dice e non dice a parole. Tutto da scoprire. E poi ci sono Zafira, seducente e misteriosa, Therese, una donna intraprendente, che sa il fatto suo, il Governatore Marcus, Aramis, il padre di Elein, e i Mogul, maestosi uccelli che popolano le terre di Nevass. Tanti personaggi, diversi e importanti ai fini della trama. E poi ci sono i cattivi, il malvagio Impero che vuole sottomettere tutti gli altri popoli.
"Era un'ombranera. Sono creature malvagie, nate dalla magia oscura. Sono l'incarnazione del male, ovunque si spostino portano distruzione e desolazione. L'Impero le usa per seminare panico fra la popolazione e mantenere l'ordine" spiegò Elein, guardando la colonna di fumo che proveniva dalla foresta.
Una particolarità del romanzo è l'attenzione all'architettura e alla geografia. Molte pagine sono dedicate alla descrizione dei luoghi in cui Laio viaggia, a come gli edifici sono costruiti e realizzati, ponendo ogni volta in risalto ciò che li rende unici e diversi dagli altri. Anche i colori, gli odori, le sensazioni non tattili sono molto forti e permeano il romanzo, tanto che sembra di camminare con Laio per le terre di Nevass.
Non mancano, infine, alcune tematiche valoriali, tipiche del fantasy classico, forse anche "troppo" tipiche, potrebbe obiettare qualcuno, come l'amicizia che lega i compagni d'avventura, la fede nella loro missione, il desiderio di liberare le terre oppresse, lo scontro tra bene e male in chiave eroica, e tanta magia. Troppo tipiche? Può essere, ma è anche vero che in un mondo editoriale, dove vanno per la maggiore i fantasy dark, horror, post-apocalittici e le contaminazioni del genere, è bello anche rileggere ogni tanto un "light fantasy", che riprenda i valori tipici del genere e li faccia propri, proponendoci una bella avventura, con l'immancabile viaggio, alla scoperta di un mondo nuovo.
"Ho evocato Brighid, lei è il mio Nirgael. Ogni custode ne possiede uno. E' la manifestazione più pura del potere di un guardiano. La sua forma cambia da persona a persona e anche la sua forza aumenta insieme con l'esperienza del custode".
Ricordo infine che "Il figlio dell'ombra" è il primo capitolo di una trilogia, per cui le avventure di Laio e company non si concludono qua, ma proseguiranno. Buona lettura!
Nessun commento:
Posta un commento