TRACCE - INTERVISTA A LEANDRA CAZZOLA
Secondo appuntamento con l'antologia "Tracce - Cinque passi in Versilia", edita dall'associazione culturale "Nati per scrivere" per valorizzare il territorio e gli scrittori che lo popolano. Ospita cinque racconti ambientati tra Viareggio e Versilia, tra cui il mio urban fantasy "La vera storia di Burlaman". La scorsa settimana abbiamo scoperto "Il cigno mannaro", di Elena Covani; oggi tocca a "Punto e basta.", di Leandra Cazzola, un racconto intimistico, a tratti malinconico, che affonda nei ricordi di adolescenza della scrittrice. Curiosi? Beccatevi l'intervista! :)
Ciao Leandra parlaci un
po’ di te. Cosa fai, quali sono le tue passioni, i tuoi libri preferiti?
Sono la “bagnina” dei
730, ovvero lavoro stagionalmente da marzo a agosto presso un CAF per la
campagna delle dichiarazioni dei redditi da circa quindici anni. Ho anche un
marito, due figli e un gatto. I miei amori. Abito a Viareggio e amo la mia
città. Fosse più pulita e meno disastrata anche di più. Non mi chiedete di essere puntuale, potrei
non arrivare mai.
Mi piace scrivere,
leggere ovviamente. Il cinema e la musica, in particolare le colonne sonore
sono una mia passione. Dimenticavo: non
mi piace cucire e adoro fare i dolci!
Libri preferiti?
Da piccola “Il Barone
rampante” di Italo Calvino e “Il libo degli errori” di Gianni Rodari. Tra
l’infanzia e l’adolescenza: “Piccole donne” di Louise Marie Alcott e tutti i
libri di Jane Austen. Letteratura italiana, inglese soprattutto poesia,
W.Shalespeare, W.Wordsworth e William Blake. (Strano! Tutti William! Forse
dovevo chiamare così mio figlio Alberto). Autrice italiana preferita e di cui
ho quasi letto tutti i suoi libri: Oriana Fallaci. “Niente e così sia”,
“Inshallah”, “Un Uomo” i preferiti. In seguito altra autrice, americana,
stavolta Erica Jong da Paracadute & Baci a Paura di Volare e altri. Ultima
ma non da meno Colleen McCullogh scrittrice australiana.
Come è nato il tuo
amore/approccio verso la scrittura?
Ho scritto fin da ragazza. Pensieri, parole.
Il classico diario di poesie dell’adolescenza sfociato poi in qualcosa di
diverso. Far arrivare i tuoi pensieri, sentimenti a chi legge le tue parole. CI
riuscissi sarebbe un sogno. IL SOGNO.
Ti
senti orientata verso qualche genere particolare?
Narrativa
autobiografica e se scelgo un genere, rosa a vita.
Quando scrivi?
Appena
posso.
Parliamo adesso del tuo
racconto “Punto e Basta.”, come è nato?
Nato per caso o forse no.
Il mio primo libro “Se son Rose…fioriranno” (ospitato anche sul blog) è una raccolta di 25 racconti
autobiografici ironici, divertenti e anche seri della mia infanzia fino
all’adolescenza. Storie della mia famiglia. Vorrei fare lo step successivo e
raccontare le storie dell’adolescenza, non appena le mie amiche mi danno il
benestare…me lo daranno?
Cosa volevi raccontare?
Che se qualcosa nella
vita non ti è capitato, forse è meglio così. Non rimuginare troppo e andare
avanti avendo sempre ben chiari e distinti davanti a te i ricordi, le emozioni
e anche gli errori sperando di imparare qualcosa di diverso. Inoltre volevo
raccontare anche i primi approcci con la sessualità in modo molto lato, perché
all’inizio è una scoperta, come un pacco dono che scarti, piano piano per non
perderti nemmeno un attimo, o almeno per me così è stato.
Come ti sei trovata a
collaborare con altri scrittori, lavorando assieme sul proprio testo?
Bene. Adoro i loro modi di
scrivere. L’uno dall’altro hanno delle peculiarità che mi attirano, altre mi
fanno incazzare. Mi piace quando mi correggono.
Progetti per il futuro?
Idee ne avrei tante…
Aspetto sempre che una di queste diventi impellente nel mio piccolo cervello!
Spero, comunque, per chiudere un periodo, e cioè quello autobiografico, il seguito di “Se son Rose…fioriranno” che potrebbe quasi quasi intitolarsi così:
“Punto e Basta.”
A presto!
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