lunedì 24 ottobre 2016

Tracce - Intervista a Leandra Cazzola

TRACCE - INTERVISTA A LEANDRA CAZZOLA

Secondo appuntamento con l'antologia "Tracce - Cinque passi in Versilia", edita dall'associazione culturale "Nati per scrivere" per valorizzare il territorio e gli scrittori che lo popolano. Ospita cinque racconti ambientati tra Viareggio e Versilia, tra cui il mio urban fantasy "La vera storia di Burlaman". La scorsa settimana abbiamo scoperto "Il cigno mannaro", di Elena Covani; oggi tocca a "Punto e basta.", di Leandra Cazzola, un racconto intimistico, a tratti malinconico, che affonda nei ricordi di adolescenza della scrittrice. Curiosi? Beccatevi l'intervista! :)




Ciao Leandra parlaci un po’ di te. Cosa fai, quali sono le tue passioni, i tuoi libri preferiti?

Sono la “bagnina” dei 730, ovvero lavoro stagionalmente da marzo a agosto presso un CAF per la campagna delle dichiarazioni dei redditi da circa quindici anni. Ho anche un marito, due figli e un gatto. I miei amori. Abito a Viareggio e amo la mia città. Fosse più pulita e meno disastrata anche di più.  Non mi chiedete di essere puntuale, potrei non arrivare mai.
Mi piace scrivere, leggere ovviamente. Il cinema e la musica, in particolare le colonne sonore sono una mia passione.  Dimenticavo: non mi piace cucire e adoro fare i dolci! 

Libri preferiti? 

Da piccola “Il Barone rampante” di Italo Calvino e “Il libo degli errori” di Gianni Rodari. Tra l’infanzia e l’adolescenza: “Piccole donne” di Louise Marie Alcott e tutti i libri di Jane Austen. Letteratura italiana, inglese soprattutto poesia, W.Shalespeare, W.Wordsworth e William Blake. (Strano! Tutti William! Forse dovevo chiamare così mio figlio Alberto). Autrice italiana preferita e di cui ho quasi letto tutti i suoi libri: Oriana Fallaci. “Niente e così sia”, “Inshallah”, “Un Uomo” i preferiti. In seguito altra autrice, americana, stavolta Erica Jong da Paracadute & Baci a Paura di Volare e altri. Ultima ma non da meno Colleen McCullogh scrittrice australiana.

Come è nato il tuo amore/approccio verso la scrittura?

Ho scritto fin da ragazza. Pensieri, parole. Il classico diario di poesie dell’adolescenza sfociato poi in qualcosa di diverso. Far arrivare i tuoi pensieri, sentimenti a chi legge le tue parole. CI riuscissi sarebbe un sogno. IL  SOGNO.

Ti senti orientata verso qualche genere particolare? 

Narrativa autobiografica e se scelgo un genere, rosa a vita. 

Quando scrivi? 
Appena posso.

Parliamo adesso del tuo racconto “Punto e Basta.”, come è nato? 

Nato per caso o forse no. Il mio primo libro “Se son Rose…fioriranno” (ospitato anche sul blog) è una raccolta di 25 racconti autobiografici ironici, divertenti e anche seri della mia infanzia fino all’adolescenza. Storie della mia famiglia. Vorrei fare lo step successivo e raccontare le storie dell’adolescenza, non appena le mie amiche mi danno il benestare…me lo daranno?

Cosa volevi raccontare?

Che se qualcosa nella vita non ti è capitato, forse è meglio così. Non rimuginare troppo e andare avanti avendo sempre ben chiari e distinti davanti a te i ricordi, le emozioni e anche gli errori sperando di imparare qualcosa di diverso. Inoltre volevo raccontare anche i primi approcci con la sessualità in modo molto lato, perché all’inizio è una scoperta, come un pacco dono che scarti, piano piano per non perderti nemmeno un attimo, o almeno per me così è stato.

Come ti sei trovata a collaborare con altri scrittori, lavorando assieme sul proprio testo?

Bene. Adoro i loro modi di scrivere. L’uno dall’altro hanno delle peculiarità che mi attirano, altre mi fanno incazzare. Mi piace quando mi correggono. 

Progetti per il futuro?

Idee ne avrei tante… Aspetto sempre che una di queste diventi impellente nel mio piccolo cervello! Spero, comunque, per chiudere un periodo, e cioè quello autobiografico,  il seguito di “Se son Rose…fioriranno”  che potrebbe quasi quasi intitolarsi così: “Punto e Basta.” 

A presto!


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