GLI DEI SONO TRA NOI, IN CITTA' - GODBREAKER, di Luca Tarenzi
"Godbreaker" è stato il primo libro di Luca Tarenzi che ho letto ed è stato amore a prima vista. Infatti quest'anno, prima di scrivere gli articoli sul blog, ho deciso di rileggermelo, stavolta dopo aver letto prima, rispettivamente, "Le due lune" e "Quando il diavolo ti accarezza". Precisiamo: non che ci sia da leggerli per potersi gustare "Godbreaker", affatto, i tre romanzi sono autonomi. Ma, come spiegherò meglio dopo, per gli appassionati di Urban Fantsy e degli altri romanzi dell'autore, Luca Tarenzi regala delle piccole chicche, dei cameo, che creano un universo narrativo unico dei suoi lavori.
Ma partiamo dalla trama. Come indicato nel titolo, "Godbreaker" è un romanzo che parla di Dei. Ma di quali Dei? Non di quelli della mitologia "classica": Zeus, Atena o Eracle, e neppure degli Dei nordici, bensì di Dei molto più antichi, Signori della Terra. "Intelligenze ordinatrici. Antichissime. Incatenate in terra per legge di affinità. Dei incarnati", come li definisce Arioch. Tra questi Liathan è il protagonista, una cazzutissima Divinità "nato in qualche punto dell'Europa continentale nel secondo o terzo millennio avanti Cristo", "da mortale doveva essere un guerriero vagabondo o qualcosa di simile, perché l'abitudine di impicciarsi delle guerre altrui se l'è portata dietro nei secoli. Dentro di lui vive una Potenza del cielo, uno di quegli Dei di vento e tempesta che divennero comuni in Occidente dopo l'arrivo degli indoeuropei".
E proprio Liathan, che ormai si trascina sulla Terra da quattromila anni (al punto da divenire quasi stufo, di certo annoiato e passivo di fronte alla vita), si trova di fronte un giovane, venuto dal nulla, che lo sfida, sfruttando una vecchia leggenda di Gawain e il Cavaliere Verde. Da quel momento in poi la sua vita precipita, perde le sue ricchezze, perde il rispetto e la simpatia delle altre corti divine d'Europa (anche perché, diciamolo, ha il suo caratterino!) e perde anche gli amici. Decide quindi di indagare su questo fantomatico ragazzo, per scoprire chi sia e perché voglia distruggerlo.
E proprio Liathan, che ormai si trascina sulla Terra da quattromila anni (al punto da divenire quasi stufo, di certo annoiato e passivo di fronte alla vita), si trova di fronte un giovane, venuto dal nulla, che lo sfida, sfruttando una vecchia leggenda di Gawain e il Cavaliere Verde. Da quel momento in poi la sua vita precipita, perde le sue ricchezze, perde il rispetto e la simpatia delle altre corti divine d'Europa (anche perché, diciamolo, ha il suo caratterino!) e perde anche gli amici. Decide quindi di indagare su questo fantomatico ragazzo, per scoprire chi sia e perché voglia distruggerlo.
Il ragazzo in questione, tale Edwin, ha messo in atto un piano davvero complesso per danneggiare Liathan (il perché lo scoprirete leggendo il libro), forte di un sentimento di vendetta che lo ha divorato per ottant'anni, stringendo Patti con entità antiche come l'Architetto, servendosi di fabbri abilissimi e stipulando alleanze incredibili. Solo per uccidere Liathan. Ma quando il piano che così tanto ha costruito inizia a vacillare, Edwin deve ammettere a se stesso che, tolto quello, tolta la sete di vendetta, non resta altro di lui. E sarà Molly, una giovane e affascinante prostituta di Amsterdam, a ricordarglielo.
A fare da sfondo a questa faida mitologica, combattuta a colpi di sekhem, fulmini e funghi allucinogeni, tre città contemporanee: Londra (in particolare, Camden Town, dove vive Liathan, ma anche la Corte della Collina Bianca che, a dispetto del nome, è situata sotto la Torre di Londra), Amsterdam, con il Wallen (il quartiere a luci rosse), dove vive Molly, e infine Milano, che, rispetto alle altre, gioca un ruolo preponderante, con le sue leggende locali che Luca Tarenzi (come negli altri suoi romanzi) non esita a presentare al lettore, offrendone un'interpretazione originale e decisamente accattivante. Stavolta, dopo aver messo in scena il Conte Gorani (in "Le due Lune") e Settala (in "Quando il diavolo ti accarezza"), è il turno della Contessa Arese, una dama bianca che vive in una torre nella nebbia, in un angolo del parco del Castello Sforzesco, e della corte del drago. Per non parlare del drago stesso!
Lo stile è fresco, genuino, veloce, privo di ridondanze e parti noiose e la trama scivola via, complicandosi man mano con l'avanzare delle pagine, fino all'esplosivo finale. Aperto, come è tradizione dei romanzi di Luca Tarenzi.
Piccola nota finale: come già accaduto in "Quando il diavolo ti accarezza" (quando Lena chiama il cugino Ivan, protagonista di "Le due lune"), anche in "Godbreaker" compaiono personaggi/situazioni dagli altri romanzi di Luca Tarenzi. Due sono proprio in bella vista: la presenza di Arioch (che sul web si firma Ari!) e Lena (già protagonisti di "Quando il diavolo ti accarezza", le cui vicende si sono svolte un anno prima, per ammissione stessa di Arioch), e l'uso del sekhem, ossia la spada angelica, di cui abbiamo ammirato il potere, appunto, in "Quando il diavolo ti accarezza". Dallo stesso romanzo ci sono altri recuperi secondari, tra cui l'aruspice, ovvero Lori, la ragazza che ha il potere di predire il futuro guardando nelle budella delle... bambole. Ricordate di averla già letta in un altro romanzo di Tarenzi (seppure non avesse nome)?
Insomma, se volete scappar via dal caldo torrido dell'estate e rifugiarvi in una bella battaglia tra Divinità, combattuta ai giorni nostri, per le strade di Milano, Amsterdam e Londra, non fatevi mancare "Godbreaker" alla vostra libreria di Urban Fantasy. E poi, quando passeggerete per queste città, di sicuro vi verrà la tentazione di passare da uno dei luoghi descritti nel romanzo per vedere se, chissà, non vi capiti di incontrare Liathan, Edwin o Molly. Nel caso, occhio a non farvi tagliare la testa da un sekhem! :)
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