INTERVISTA
A ELENA MANDOLINI
Signore e signori, elfi, draghi e lupastri, proseguono le interviste del blog "i mondi fantastici". Oggi abbiamo nostra gradita ospite Elena Mandolini, autrice del romanzo "Il signore dei racconti" (articolo qua) e dell'horror "Biancaneve zombie" (articolo qua). Segnalo che proprio "Biancaneve zombie" ha ricevuto il primo posto ex-aequo (assieme a "Pestilentia" del sig. Stefano Mancini!) al Premio Cittadella 2017. Complimentoni, quindi! Elena ci racconterà un po' di sé, del suo approccio alla scrittura e dei suoi gusti letterari. Pronti per conoscere una giovane promessa del fantastico italiano? ;)
Ciao Elena,
benvenuta sul blog “I mondi fantastici”. Parlaci un
po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?
Ciao
Alessio, grazie a te per avermi invitata! Fin da piccola sono sempre stata
appassionata di cinema e avendo una sorella di nove anni più grande di me, sono
subito stata catapultata in suggestioni horror, tra mannaie e fantasmi, in
mondi futuristici e nelle storie della Hollywood degli anni d’oro. La prima
volta che ho visto Beetlejuice (e ti parlo della prima visione su Italia Uno)
mi sono innamorata di quei colori a contrasto col grigio e di quella comicità
nera. Crescendo ho capito che il cinema era ormai parte di me e una volta
finito il liceo mi sono iscritta al DAMS di Roma Tre e dopo la laurea ho preso
un Master in scrittura per cinema e tv. Ho lavorato per diversi anni come
critica cinematografica e tuttora il mio sogno sarebbe scrivere per il grande
schermo. Adesso lavoro nel web marketing come social media specialist e
community manager, ma senza fantasia e libri non riuscirei a sopravvivere…
Com’è
stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Quali
generi, o quali tipi di storie, senti più affini?
Scrivo
perché è una necessità, perché senza mi sentirei incompleta. E lo affermo per
esperienza personale. Quando per cause di forza maggiore ho smesso di lavorare
come critica cinematografica e ho intrapreso dei lavori più stabili, è stato
tremendo. Sentivo come se stessi tradendo me stessa. Da lì ho capito quanto
avessi bisogno di ritagliarmi del tempo per le mie passioni e, così, ho deciso
di scrivere le tante storie che ho sempre avuto in mente. Da un momento cupo è
nata la mia svolta. Da scrittrice spero che le persone si emozionino nel
leggere le mie storie, che trovino qualcosa di affine tra ciò che racconto e
ciò che hanno vissuto o stanno vivendo: una bella spinta per continuare.
Quali sono,
invece, le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi
scegliere il romanzo della tua vita, qual è?
Leggo tantissimo
e spazio tra diversi generi, ma quelli che amo sono anche quelli che prediligo
scrivere: horror, urban fantasy, sci-fi e paranormal romance. Scegliere un solo
romanzo è difficile, ma la risposta più giusta è It di Stephen King: è stato il
primo libro comprato per mio unico piacere. Ed ero davvero piccola! È stato
subito amore…
Passiamo al
tuo romanzo “Il signore dei racconti”. Come è nata l’idea di questo libro? Cosa
volevi raccontare?
Tutto nasce
da un incubo avuto tanti anni fa. C’era questo strano e ambiguo Essere che,
curvo sul suo scrittoio, scriveva affannosamente. Non alzò mai la testa per
guardarmi, ma nel sogno sapevo che lui sentiva la mia presenza. Quando mi
risvegliai, ero incuriosita e spaventata allo stesso tempo. Mi chiesi chi o cosa
fosse e che cosa volesse da me. Il romanzo, quindi, nasce proprio dalla figura
del Signore dei Racconti e il protagonista, Giulio, paradossalmente, è nato
dopo, proprio per permettere a questo strano Essere di raccontarsi. Tramite
questo romanzo volevo descrivere la fragilità e le mille sfaccettature dell’animo
umano. Ambizione e alti obiettivi sono spinte notevoli nelle nostre vite, ma
non devono esserne il perno e non devono trasformarsi in smania di potere o
eccessi. Soprattutto se ciò che andiamo a perdere sono i sentimenti e gli
affetti.
Ho notato
varie citazioni nascoste nel testo, di film, fumetti e serie tv. Quanto è nerd
Elena Mandolini?
Credo di
essere talmente nerd che potrei scrivere un dialogo tra Sheldon, Leonard,
Howard e Raj… Mi ricordo quando ho visto l’episodio in cui Amy distrugge
Indiana Jones di fronte a Sheldon: ho avuto la sua stessa reazione!
Parliamo di
“Biancaneve Zombie”. Come è nato questo libro?
È nato per
caso. Stavo scrivendo una trilogia urban fantasy horror a cui tengo molto, ma
che mi stava procurando diversi incubi; soprattutto una scena che avrei dovuto
scrivere dopo qualche settimana. Decisi quindi di mettere un attimo da parte
quei romanzi e dedicarmi a qualcosa di più “leggero”. Le fiabe hanno una forte
anima dark che mi ha sempre affascinata e ho pensato sarebbe stata una bella
sfida lavorarci sopra. Per esempio, la prima versione di Biancaneve dei
fratelli Grimm, è molto cupa e la protagonista viene dipinta come una ragazza
molto ingenua, tant’è i nani la salvano per ben due volte prima del morso alla
fantomatica mela stregata. E non c’è neanche il bacio del principe! Biancaneve
si risveglia dopo che la sua bara si apre accidentalmente e il suo corpo rotola
per la radura facendole sputare il pezzo di mela avvelenata che le era rimasto
incastrato in gola. Per questo romanzo mi è semplicemente bastato trovare la
giusta chiave di lettura. Mi sono chiesta: è davvero finita con e vissero
felici e contenti? Davvero Biancaneve ha trovato subito il vero amore della sua
vita? Non si tratta, quindi, di una rivisitazione, ma bensì di un sequel in
chiave gotica, in cui si fondono horror e romance.
Hai in
mente di scrivere altre storie ispirate a versioni alternative di fiabe?
Attualmente
sto lavorando a un’altra fiaba di cui non posso ancora rivelare nulla…
Due parole
sulla promozione. Come può fare un autore emergente a farsi notare?
Bisogna
armarsi di tanta pazienza e perseveranza. Fare un piano di attacco ben
strutturato. Lavorare molto sui social e creare buoni e duraturi rapporti coi
blogger. Booktrailer, blogtour, presentazioni e incontri con autori nelle
librerie. Soprattutto non demoralizzarsi se all’inizio si fatica a farsi
conoscere. Se si è costanti e la storia funziona, prima o poi si viene notati!
Infine, i
tuoi progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Tanti,
tantissimi progetti e vorrei poter vivere di soli romanzi… davvero un bel
sogno! Mi sto muovendo tra sci–fi distopico, steampunk e horror. I primi due
saranno autoconclusivi, ma per l’horror credo sia arrivato il momento di
riprendere in mano quella mia trilogia…
Grazie per
essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.
Grazie a
te! È stato un vero piacere!
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