mercoledì 9 settembre 2015

Libri su leggende - Toscana Magica

LIBRI SU LEGGENDE - TOSCANA MAGICA

Oggi parliamo di libri dedicati alle leggende toscane, da me tanto amate e fonte di ispirazione per molti miei racconti e (speriamo!) futuri romanzi. Ho letto molti interessanti che trattano di leggende toscane in generale e, nello specifico, della zona Versilia/Lucca/Alpi Apuane. Iniziamo con il bel volume "Toscana Magica" dell'apprezzato giornalista Giorgio Batini, poi, in futuri aggiornamenti, ne presenterò altri.

Titolo: Toscana Magica. Miti, leggende, prodigi che resistono al tempo.
Autore: Giorgio Batini
Editore: Sarnus
Formato: cartaceo
Prezzo: 14 euro
Pagine: 208
ISBN:  9788856300048
Una bella edizione, a colori, in formato 17*24, cartonata.
Disponibile sui principali store e anche nelle librerie toscane.
Link Ibs.

Quarta di copertina: Chi è il "Linchetto"? Chi si cela nelle "buche delle Fate"? Dove si trovano le "fonti lattaie"? Perché certe sorgenti zampillano solo la notte di San Giovanni? Un viaggio nella Toscana delle fate e delle streghe, degli incantesimi e dei sortilegi, delle erbe e delle pozioni segrete, alla ricerca di antiche credenze sopravvissute al tempo. Giorgio Batini ci conduce alla scoperta d'una Toscana "magica" dove qualcuno indossa ancora una collana di capi d'aglio contro il malocchio e le ragazze stanno attente a non spazzarsi i piedi per paura di non trovar marito. Una Toscana incantata, dove arcigne facce di pietra tengono il male lontano dalle case e il diavolo costruisce ponti nottetempo: dove si trovano laghi nati per magia il 26 luglio, fonti termali create dalla spada di Orlando o scoperte dal merlo della Contessa Matilde, luoghi e paesi dalle origini leggendarie: Fiesole prima città in Europa, Cortona "nonna" di Roma, Siena fondata dai figli di Remo sfuggiti alla caccia dello zio Romolo. Un libro curioso che sotto la scorza disincantata della Toscana del terzo millennio ci rivela una terra ancora intimamente legata a tradizioni millenarie. 

"Toscana Magica" è un bel libro (tra l'altro, un'edizione davvero pregiata, cartonata, con la copertina rigida, che non si sciupa sfogliandolo!) che introduce il lettore alle leggende, alle superstizioni e anche alle credenze popolari diffuse in Toscana, in tutta la regione, dal mare alle colline fino alle zone di montagna, confrontando e anche paragonando leggende simili.

Il volume è introdotto da una nota dell'autore "Leggende, superstizioni, credenze popolari", in cui analizza come spesso, purtroppo, nella società moderna molte di queste leggende vadano scomparendo, diffuse soltanto nei paesini di campagna o di montagna. Ecco l'esigenza di ricordare, di fissarle su carta, per evitare che scompaiano. Del resto, per molto tempo, e per molte persone, queste credenze (anche bizzarre) sono state parte della loro vita, e alle stesse molti contadini e pastori hanno affidato le loro vite. Qui un estratto.

"Toscana Magica" è suddiviso in vari capitoli, ciascuno dedicato a un particolare aspetto o fenomeno sovrannaturale/leggendario, mescolando così aree diverse e unendole sulla base di una credenza comune o simile. Nello specifico:

- Sognano ancora il giorno del "sì": nonostante che le mode, e i modi, del vivere siano profondamente cambiati, molte ragazze toscane danno ancora la "caccia al marito" facendo rivivere vecchi espedienti. Un viaggio tra le tradizioni: le mestolate di Arezzo, le sassate a Barabba, la "fiera dei fidanzati" a Filetto, l'Albero di Lucignano, San Torello di Poppi, il cuculo di Orbetello.

- Sarebbero brave mogli: le fate, mitiche creature dotate di poteri magici, vivono in molte "buche" delle montagne toscane e sono tutte impegnate in lavori domestici, come fare il bucato, tessere la tela, ricamare, infornare il pane, ma a volte, nel tempo libero, organizzano feste e balli campestri. Negli stessi luoghi vivono le streghe, gli Streghi e altri esseri maligni. La Torre del Fattucchio, il Sasso di Petorsola e le "fate marinare" di Orbetello.

E' un fiume leggendario. A nessuno è mai venuto in mente ma il Serchio dovrebbe essere chiamato "il fiume delle favole" perché ne racconta moltissime, di cascatella in cascatella, di correntina in correntina, mentre scorre veloce in una vallata che sembra un gioiello incastonato tra i monti appenninici coperti dal manto verde delle foreste.

- Meglio perderlo che trovarlo: il Linchetto, personaggio fiabesco delle Apuane e della Garfagnana, è il protettore dei boschi, dei campi, della natura, ma a volte si diverte a fare scherzi e dispetti, e a rotolare sassi dalle montagne. Ad alcuni è simpatico, altri cercano di liberarsene (senza riuscirci).


- Un sorso di magia: origini leggendarie di molte acque termali, sorgenti salutari e fonti lattaie. Fu un merlo della Contessa Matilde a scoprire le polle di Casciana Terme, e fu il Paladino Orlando a creare, con la sua Durlindana, i Bagni di Saturnia. Sul Falterona un laghetto reso prodigioso dagli dei pagani, mentre in Maremma quattro laghi hanno le loro radici nella festa di Sant'Anna.

- Hanno il babbo e la mamma: le leggende attribuiscono a molte città toscane mitici genitori, e numerose sono "le figlie di Roma". Invece Cortona, fondata da Dardano, e madre di Troia, sarebbe nonna di Roma. Fiesole (Fia sola) è la prima città europea. Cosa fece il Padreterno con l'ultima manciata di terra. La geniale idea del soldato che fondò Buggiano. A Siena i figli di Remo fuggivano dallo zio Romolo.

- Sono senza bocca per via dell'anima: Le statue-menhir della vallata del fiume Magra costituiscono uno dei gruppi più omogenei nella vasta famiglia europea degli uomini e delle donne di pietra. Forse gli enigmatici monumenti megalitici sono memorie di eroi, di sacerdoti, di capi-tribù, ma potrebbero essere magiche sentinelle dei boschi sacri. Lo straordinario documento epigrafico di un longobardo che fu elogiato per aver spezzato "gli idoli pagani" a San Giorgio di Filattiera.

- Il fluido delle mani: Agostino Zapponi (di Vecchio del Mugello) si accorse di essere un pranoterapeuta quando accostò le mani a una fetta di carne e la fece diventare dura come il legno. Ha due fratelli sensitivi come lui, uno è un famoso rabdomante, l'altro è un esperto di psicometria e se gli danno un oggetto ne scopre la storia. Le mani di Agostino bruciano quando toccano la parte malata di un corpo. Non può visitare le necropoli etrusche perché viene colto da malore.

- La notte di San Giovanni: Tradizioni, leggende e millenarie credenze pagane confluiscono nei riti religiosi del 24 giugno, che trovano le loro origini in quelle feste del solstizio d'estate che gli uomini hanno celebrato fin nei tempi più remoti. Soltanto in quella notte sgorgano sorgenti salutari, si raccolgono le erbe magiche, si tagliano i noccioli dei rabdomanti e sbocciano i fiori delle felci che divengono prodigiosi talismani. Una collana di capi d'aglio contro le streghe. Mangiavano cipolle per costruire le piramidi.

Una bella panoramica, anche fotografica, di alberi famosi toscani, come l'olivo di Magliano, detto l'Ulivo delle Streghe, o la Quercia delle Streghe (che ha seicento anni!) a Gragnano, fuori Lucca, sui cui rami le streghe passeggiavano tenendo i loro sabba!

- Il ghigno dei toscanacci: Misteriosi volti di pietra, dagli occhi enigmatici e impenetrabili, dalla bocca beffarda, malevola, a volte soffiante, ci guardano dalle facciate e dalle cantonate di vecchi edifici rurali e paesani, della Lunigiana, di Villa Basilica, del Casentino e di altre contrade toscane. In realtà queste facciacce cattive sono apotropaiche, ci difendono dagli spiriti maligni, tengono lontane le ombre inquiete dei fantasmi, respingono fatture e sortilegi.

Nei paesi montani della Lunigiana, sui muri delle case ci sono gli enigmatici "faciòn". Sotto il portico del Duomo di Lucca è ancora visibile un simbolo leggendario, il labirinto costruito a Creta da Dedalo. Sulla Porta all'Arco di Volterra ci sono tre misteriose teste di pietra, forse nemici uccisi? Forse una triade divina?

Entusiasmante!

- Gli amici dell'acqua: L'arte della rabdomanzia, antica quanto l'uomo, è praticata ancora oggi con grande successo. Molti toscani per battere un pozzo si rivolgono a una signora di Marradi, che ha scoperto le proprie doti per caso, e che viene indicata come "la fata dell'acqua". Non chiede compensi e vorrebbe andare ad aiutare le popolazioni africane che soffrono la sete.
Nel 1959 a Orentano affluirono rabdomanti da tutta Italia per trovare il tesoro del bandito Orcino, che però è rimasto sottoterra.

- Non tutte le fatture vengono per nuocere: Alcune "magie" guariscono malanni, risolvono problemi d'amore, proteggono dal malocchio e dagli influssi malefici. In campagna c'è ancora chi "segna" i foruncoli, e leva i "bachi" ai bambini. Le fattucchiere vivono in incognito e non amano farsi conoscere, a differenza dei "maghi" che appaiono sempre più spesso in tv. Per ottenere qualsiasi grazie, bisogna recitare "l'orazione di San Daniello". Una mostra a Sovana sui rituali magici degli Etruschi.

Un bell'approfondimento anche sulle piante usate nei vari riti magici o di guarigione, come l'agrimonia, l'artemisia, l'Achillea millefoglie. Davvero interessante.
Conclude una nota bibliografica con tanti consigli di lettura al riguardo. Da non dimenticare le numerose illustrazioni e fotografie, anche a colori, che impreziosiscono il volume, dandogli un valore davvero prezioso per gli appassionati e facendone un'edizione a dir poco di pregio, considerando il prezzo abbastanza basso.

Su IBS una carrellata di tanti lavori di Giorgio Batini, quasi sempre inerenti la storia e le leggende del territorio toscano. 




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