Segnalazione Vanthúku – Il risveglio del draghetto rosso, di Burt O.Z. Wilson
Bentrovati, amici lettori. Oggi vi presento un romanzo autopubblicato: "Vanthúku – Il risveglio del draghetto rosso", di Burt O.Z. Wilson. Pronti per affrontare draghi e negromanti?
Titolo: Vanthúku – Il risveglio del draghetto rosso
Autore: Burt O.Z. Wilson
Editore: selfpublishing
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo
Pagine: 254
Prezzo: € 9,90
ISBN: 978-1793293183
Quarta di copertina:
Risentimento, egoismo, paura: la sorte alterata da forma umana a mostruosa, volta alla rinascita. Burt O.Z. Wilson presenta un fantasy senza scrupoli di eroi vigliacchi e predatori, dominato da sangue, acciaio, artigli e ossa spezzate, evocazioni di morte da polvere e roccia rossa.
Nessun abitante dell’Impero conosce Vanthúku: le terre rosse oltre le montagne est, un tempo dominate dai grandi draghi estinti e i giganti del Mhòrk, ora avvelenate dai negromanti e infestate dai draghetti.
Ma cosa succederebbe se i due mondi fossero costretti ad incontrarsi?
E mentre antiche leggende raccontano di un errante nell’Impero ovest, e di un popolo delle ombre all'estremo sud, le terre rosse cadono al dominio di un uomo e all’unicità di un essere. Nel risveglio di forze antiche, scontri e tradimenti verso la supremazia di Vanthúku, s’intrecciano ambiguità, solitudine e rabbia di un soldato ripudiato e una donna portatrice di magia pura; di un furbo negromante e una coraggiosa guerriera; trafficanti mossi dalla cupidigia e uomini bestia.
Qual è il vero nemico da combattere?
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Biografia
dell’autore:
Il collegamento con l’aldilà, la rinascita, la facoltà di
ascoltare le anime: nella sua prima pubblicazione Burt O.Z. Wilson racconta la
propria esperienza paranormale attraverso una metafora. Cerca di trasmettere
come tali esperienze non siano lo stereotipo di un'attività onirica o creata
dalla suggestione o dalla fantasia, ma trascendentale come esperienza possibile
a qualsiasi livello e persona, come intuizione e incontro nello spazio e nel
tempo reali.
Quante volte, spesso senza volerlo, sentiamo di non essere soli
mentre la nostra interiorità è allineata ad un preciso ricordo? E così la
possibilità di osservare i segni delle anime è alla portata di tutti - anche se
sottovalutata - e spesso sotto ai nostri occhi. È il motivo che spinge Burt
O.Z. Wilson a raccontare una storia incentrata su quella piccola parte umana
spesso lasciata in ombra, meno razionale e spontanea, che molti hanno vergogna
di mostrare. Prende forma nella figura dei negromanti, nella percezione comune
sono definiti in modo negativo: praticanti di arti oscure e divinatori della
morte. Ma esiste un equilibrio, e in quello il negromante diventa una metafora:
quel flusso di coscienza, lasciato nell'oscurità, in basso, riemerge come
personaggio che lotta per sopravvivere. Il negromante è in grado di evocare gli
spiriti e dargli una forma: è artefice di una rinascita.
Buona lettura!
Molto interessante :)
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