BLOG TOUR JUKEBOX - Prima tappa: Emanuele Marcheselli
Oggi inizia il blog tour per promuovere "Jukebox. Racconti a tempo di musica", l'antologia realizzata dall'associazione culturale "Nati per scrivere". Qua l'articolo di presentazione. Si tratta di dieci racconti scritti da autori emergenti italiani, tutti a tema "la musica". Un'antologia variegata, che vi permetterà di spaziare in luoghi e tempi diversi, uniti da una melodia che darà il ritmo alla vostra lettura. Oggi scopriamo il primo autore dell'antologia, Emanuele Marcheselli, la cui ballata "Il crociato" apre il volume.
Vi ricordo il calendario del Blog Tour:
12/2 Blog "I mondi fantastici": Emanuele Marcheselli
15/2 Blog "La bancarella del libro": Luciana Volante
17/2 Blog "Bosco dei sogni fantastici": Daniela Tresconi
20/2 Blog "Twins books lovers": Maria Pia Michelini
22/2 Blog "Infiniti Universi Fantastici": Alessio Del Debbio
24/2 Blog "Aratak": Luciana Cazzola
26/2 Blog "Come la pioggia": Serenella Menichetti
28/2 Blog "Emozioni tra le righe": Francesco Balestri
2/3 Blog "Vento di libri": Chiara Rantini
4/3 Blog "Non servono le ali per volare": Mirko Tondi
Buonasera Emanuele,
parlaci un po’ di te, cosa fai nella vita e come sei arrivato/a a scrivere.
Buonasera, innanzitutto, a chi legge. Mi potrei ritrarre come una persona precisina e un po’ pedante. Ma vi direi solo di una parte di quello che sono. Mi piace pensarmi, in realtà, come una persona dai tanti interessi e molto, forse troppo, indaffarata. La mia principale occupazione è quella di amministrativo dell’Università di Firenze. Ma non sono proprio il classico impiegato. Come giornalista, collaboro dal 2011 con il quotidiano on-line di informazione regionale StampToscana e dal 2016 sono addetto stampa dell’associazione Libertas Provinciale Firenze. Scrivere è sempre stata la mia più grande passione. E, in fondo, credo sia la cosa migliore che so fare. Ho scritto, negli anni, un po’ di tutto. Ho iniziato dalla poesia: con alcune raccolte che sono ancora in cerca di editore. Data la mia formazione filosofica, la forma che più si addice alla mia scrittura è, tuttavia, quella del saggio e, nel 2015, ho esordito con il volume Barbae tenus sapientes. Dodici saggi filosofici, pubblicato per le Edizioni dell’Assemblea del Consiglio Regionale della Toscana. I racconti Le fatiche di Ercole e Londra non si specchia sul Tamigi sono stati pubblicati, rispettivamente nel 2015 e nel 2016, nell’antologia Racconti Toscani di Historica Edizioni. Alcuni miei saggi di argomento storico-filosofico sono stati ultimamente pubblicati sul mensile di cultura e politica Il Governo delle Idee.
Se dovessi descriverti, quale pensi che sia il libro della tua vita? Perché?
I libri della mia vita sono più d’uno. Potrei dire che ho un libro per tutte le stagioni. Parlerei più di autori, che di volumi. E su tutti metterei Garcia Màrquez per la narrativa, Byron per la poesia e Voltaire per la filosofia. Ma il libro che sicuramente ha più di ogni altro segnato la mia vita resta la Scienza nuova di Giambattista Vico, l’autore che resta il mio principale oggetto di studio. Perché non saprei spiegarlo. O, meglio, sarebbe troppo lungo da spiegare.
Passiamo al tuo scritto. Com’è nata la ballata "Il crociato"? Di cosa parla? Quanto c’è di te?
C’è di me, innanzitutto, ormai ben poco. Si tratta di una ballata, una storia in versi che ho scritto qualche anno fa sui banchi del Liceo. Letteralmente sui banchi. Affascinato da La belle Dame sans Merci di John Keats, mi detti a scrivere una strofa dietro l’altra durante le ore di lezione. Scrivevo a matita sul banco perché riuscivo meglio a cancellare e correggere. Scrivevo alcune strofe, le copiavo sul quaderno, le cancellavo e passavo alle successive appena avevo l’ispirazione. Il tutto richiese un paio di giorni. Il mio compagno di banco, Giuseppe, mi prese quasi per pazzo. Qualche tempo fa, di fronte ad una birra, gli ho detto che una certa ballata che avevo scritto al Liceo era stata selezionata per un’antologia ed ho provato a chiedergli se ricordava qualcosa in merito. Fortunatamente ha scordato tutto, e può continuare a guardarmi come una persona normale. Dicevo, comunque, che non resta molto di me in questa poesia. Il tema trattato ne "Il Crociato", che allora avvertivo intensamente, è la fugacità dell’amore. Ed ora, dopo che sono trascorsi più di quattordici anni dall’inizio del mio amore con Paola, non potrei proprio dire che le cose vadano sempre così nella vita.
È una storia autonoma o si collega a altri tuoi lavori?
Si tratta di un esperimento poetico ormai datato. Direi senz’altro che non si collega ad altri lavori. Del resto il mio ultimo racconto, Londra non si specchia sul Tamigi, vuol essere una lode alla vita in ogni sua forma che in certo modo sconfessa il pessimismo che sta alla base della ballata.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento sto preparando un secondo volume di saggi storico-filosofici che dovrebbe essere pronto in primavera. Per i più curiosi: immagini dell’uomo e della società dall’antichità classica all’era del web 2.0 attraverso gli scritti di Teofrasto, Ockham, Pico della Mirandola, Machiavelli, Pascal, Beccaria, Vico, Kant, Mill, Horkheimer e Adorno.
Una citazione/estratto dal racconto.
Difficile estrapolare da una ballata che, più che una classica poesia, vuol essere una storia in versi. Citerei la strofa finale, se non altro per lasciare eventuali lettori in sospeso.
Ha termine infine del buon cavaliere
la storia che insegna a chi piace
che il male pur sempre trionfa
e amore felice è fugace.
Se volete scaricare l'antologia, la trovate su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Mondadori Store).
Se preferite avere il cartaceo, potete acquistarlo 1) sullo store Amazon dell'associazione Nati per scrivere 2) contattando direttamente l'associazione via mail, telefono o facebook.
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