Intervista a Veronica Garreffa
Torna Veronica Garreffa sul blog "I mondi fantastici". L'autrice del romanzo fantasy "La guardiana dei draghi" (già segnalato qua) oggi ci parla di sé, del suo approccio alla scrittura, dei suoi libri preferiti e ovviamente dei suoi lavori. Mettetevi comodi e godetevi l'intervista! ;) Ricordo che, se qualche autore di fantastico desidera un'intervista, può contattarmi privatamente per organizzarla. Buona lettura!
Ciao Veronica,
parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue
passioni?
Ciao Alessio, mi fa piacere essere ospite nel tuo blog! Nel
corso della mia adolescenza ho maturato molte passioni, a parte la scrittura e
la lettura. Mi è sempre piaciuto avere una vita dinamica. Ho praticato alcuni
sport come la pallavolo e la pallacanestro, poi mi sono cimentata nella danza
(classica, moderna, latino americano e flamenco). Per quanto riguarda le attività
più culturali, adoro andare al cinema, a volte decidendo il film sul momento.
Sono anche appassionata di anime e manga.
Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla
scrittura? Perché scrivi? Quali generi, o quali tipi di storie, senti più
affini (come scrittrice)?
Fin da bambina, ho sempre sentito che mi piaceva scrivere.
Un paio di volte ho provato a produrre un libro, ma ero ancora troppo piccola
per avere alcune competenze. Ho cominciato a scrivere seriamente a sedici anni,
quando volevo creare un mondo tutto mio, che fosse irraggiungibile, in cui
nessuno mi potesse dire ciò che dovevo fare. Una persona come me, abituata a
viaggiare con l’immaginazione, non poteva che avvicinarsi al fantasy. Così è
nata la mia opera, una vera e propria esplosione di tutto ciò che avevo dentro
e che volevo esprimere.
Quali sono le tue letture
preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo
della tua vita, qual è?
Chi mi conosce sa che
il mio libro preferito in assoluto è “La Storia Infinita”. Ricordo che, quando
andavo ancora all’asilo, guardavo il film tutti i santi giorni e ogni volta
rimanevo meravigliata di come una storia immaginaria potesse essere una
profonda metafora del mondo reale. Dopo qualche anno, quando ormai sapevo
leggere, ho letto il libro ovviamente. Lo considero il romanzo della mia vita
perché ha posto le basi sulla scrittrice che sono ora e sulle mie idee.
C’è anche da dire che
non leggo solo fantasy. Adoro i libri classici e uno dei miei preferiti è
“Orgoglio e pregiudizio”.
Passiamo al tuo romanzo “La
guardiana dei draghi e il cristallo di Linus”. Come è nata l’idea di questo
romanzo? Cosa volevi raccontare?
Come accennavo prima, a sedici
anni sentivo il desiderio di creare un mondo che appartenesse solo a me. Volevo
raccontare me stessa, perché non sono mai stata troppo brava a farmi capire.
Inizialmente la stesura del mio libro era più che altro un tentativo di
evasione (un tentativo che riusciva molto bene, perché mi sentivo felice mentre
scrivevo). Una volta terminato di scriverlo, più lo rileggevo e più mi
accorgevo che tutto rispecchiava la mia vita e i miei ideali: i personaggi, i
fatti narrati, il modo di descrivere l’ambientazione, la tematica
dell’equilibrio tra bene e male.
C’è un personaggio a cui ti senti
legato? Perché?
Con Hope c’è un rapporto di odio
e amore. Le do molta importanza per il suo ruolo, ma la prenderei a schiaffi
per il suo carattere debole e fragile. Probabilmente questo perché lei è la
metafora della persona che non volevo più essere. Infatti, nel corso della
storia, Hope cambia molto, così come sono cambiata io negli anni. Alla fine
entrambe abbiamo scoperto di avere una forza interiore che prima pensavamo di
non avere.
“La guardiana dei draghi” è un
romanzo autoconclusivo o legato ad altri progetti?
“La Guardiana dei Draghi” è un
grande progetto perché costituisce una saga. Gli obiettivi da raggiungere nella
storia non sono facili e ogni libro rappresenta un’evoluzione dei personaggi e
della trama. Ho in mente anche degli spin-off e un prequel.
Quali sono le tue fonti di
ispirazione? Mitologiche, letterarie, cinematografiche ecc…
Trovo molto affascinante la
mitologia, infatti sono legata a testi importanti come l’Iliade e l’Odissea.
Come ho detto prima, sono appassionata anche di anime e manga, in particolar
modo a One Piece. Opere come queste, tutte diverse tra loro, mi hanno aiutata
nella mia formazione e mi hanno insegnato tanto.
La disputa ebook/cartaceo: ha
davvero un senso? Non sarebbe forse più produttivo concentrare le forze su
altro? Qual è la tua opinione? Gli ebook possono aiutare gli autori emergenti a
farsi conoscere, meglio di quanto non riescano a fare le piccole case editrici cartacee
con tutti i loro ovvi limiti?
Entrambi hanno i loro pro e
contro, ma penso che alla fine l’importante sia leggere! Devo dire, però,
parlando della mia esperienza personale, che gli e-book siano un buon
trampolino di lancio per gli autori esordienti. Io stessa ho venduto un sacco
di versioni digitali della mia opera, molte di più rispetto al cartaceo. Questo
probabilmente perché un lettore preferisce spendere un po’ di meno per un
autore che non conosce. Inoltre, spesso gli e-book sono più reperibili rispetto
al cartaceo. Magari la distribuzione non raggiunge le librerie e, in certi
casi, bisogna aspettare un po’ di tempo prima che uno store online ti spedisca
il pacco con il libro. Nel digitale, invece, basta un click per poter leggere
un libro a minor prezzo. Tuttavia, per gusti personali, il libro vero e proprio
per me rimarrà sempre il cartaceo.
Progetti per il futuro? Puoi
anticiparci qualcosa?
Continuare la saga “La Guardiana
dei Draghi” e provare a scrivere un libro completamente diverso dal fantasy. Ho
già qualche idea in mente. Per il momento il mio prossimo obiettivo è laurearmi
e dopo mi piacerebbe lavorare nel campo del giornalismo o dell’editoria. Non è
un buon periodo per questi due ambiti, ma sono molto tenace!
Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi
fantastici”.
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