Recensione "Il segno della tempesta" di Francesca Noto
Tempo fa (e quando dico tempo fa, ahimè, intendo qualche mese fa, considerando la mole di libri in lettura!) vi avevo segnalato il romanzo d'esordio della giovane Francesca Noto, autrice romana, ossia "Il segno della tempesta", un romanzo urban fantasy edito da Astro Edizioni. Finalmente posso parlarne in maniera più approfondita, avendolo letto. Allacciate le cinture e preparatevi a partire! Il viaggio è ricco di emozioni e prevede partenza da Roma, direzione Florida, sosta prolungata nelle Everglades e gran finale a New York.
Il target del libro è prevalentemente femminile, non necessariamente adolescenti, diciamo giovani donne, con i sentimenti a far da padrone, senza però risultare (per fortuna!) una lettura stucchevole. La protagonista è Lea, come indicato nella quarta di copertina, una ragazza speciale, dotata infatti di un dono: riesce a percepire le emozioni della gente. Non è stata una vita semplice la sua, da bambina pensava di essere pazza e a volte ha rischiato di essere sopraffatta da tutte quelle emozioni, per questo preferisce una vita riservata, nonostante l'insistenza della sua pazza amica Zoe. Come se non bastasse, a volte percepisce qualcosa, delle visioni, dei messaggi, che la spingono a lasciare l'Italia e a partire per le Everglades, da cui sente di essere attratta. Cosa ci sarà ad attenderla?
Nel corso di questo viaggio incontrerà Sven, affascinante giovane, anche lui "in vacanza" in Florida da solo, anche lui con qualche capacità in più rispetto a quelle dei comuni mortali, e le loro vite si intrecceranno. Sarà destino, sarà che entrambi hanno percepito la "chiamata all'avventura", sarà la complementarità delle loro esistenze? Lo scoprirete. In ogni caso, da quel momento in poi la loro vita subisce una brusca accelerazione, finalmente verso la via della comprensione.
Nel corso di questo viaggio incontrerà Sven, affascinante giovane, anche lui "in vacanza" in Florida da solo, anche lui con qualche capacità in più rispetto a quelle dei comuni mortali, e le loro vite si intrecceranno. Sarà destino, sarà che entrambi hanno percepito la "chiamata all'avventura", sarà la complementarità delle loro esistenze? Lo scoprirete. In ogni caso, da quel momento in poi la loro vita subisce una brusca accelerazione, finalmente verso la via della comprensione.
"Il guerriero della tempesta dal fulmine trae il suo potere, ma la tempesta rifiuta di farsi domare. Non riconosce la tua autorità, non la riconosce più. C'è un modo per farti risvegliare?"
Non riveliamo troppo altro, per non togliere al lettore il gusto di scoprire la storia. C'è un po' di tutto nel romanzo: c'è amore, nel senso più ampio del termine (come attrazione, commistione di anime, senso di famiglia, amicizia, fratellanza), c'è azione e ci sono alcuni scontri, c'è un background fantastico che affonda nella mitologia nordica. C'è un senso di destino, un percorso che l'eroe deve compiere per sconfiggere il male. Un fantasy contemporaneo che però non rinuncia a una trama dall'impostazione classica.
I personaggi sono molteplici, anche se il focus rimane essenzialmente su Lea e Sven. Tra gli altri, ho apprezzato molto Rachel, in grado di teletrasportarsi ovunque (chi non vorrebbe un potere simile?), Ash (introverso e un po' orso, ma un gran combattente) e Kenneth, il profeta, membri dei Waerne, gli antichi guardiani della realtà, che devono fronteggiare la minaccia dei Fjandar. Anche il "villain", Niklas Laine, si è rivelato interessato e avrei apprezzato di vederlo di più. Il finale chiude la trama principale, quella della scoperta di sé, che ha accompagnato il viaggio di Lea e Sven, ma rimane comunque aperto a un possibile seguito. Chissà che presto non leggeremo altre avventure dei Waerne? ;)
I personaggi sono molteplici, anche se il focus rimane essenzialmente su Lea e Sven. Tra gli altri, ho apprezzato molto Rachel, in grado di teletrasportarsi ovunque (chi non vorrebbe un potere simile?), Ash (introverso e un po' orso, ma un gran combattente) e Kenneth, il profeta, membri dei Waerne, gli antichi guardiani della realtà, che devono fronteggiare la minaccia dei Fjandar. Anche il "villain", Niklas Laine, si è rivelato interessato e avrei apprezzato di vederlo di più. Il finale chiude la trama principale, quella della scoperta di sé, che ha accompagnato il viaggio di Lea e Sven, ma rimane comunque aperto a un possibile seguito. Chissà che presto non leggeremo altre avventure dei Waerne? ;)
"Ognuno di noi, ogni essere umano che viene al mondo, ha la capacità di scegliere, di creare il proprio destino in base ai pensieri e alle decisioni che prende. A prescindere da chi è. L'equilibrio del mondo, e la sua sopravvivenza, dipendono da queste scelte. Da quanto gli esseri viventi più consapevoli di questo piano d'esistenza siano pronti ad abbracciare certi valori o a sostenere le forze che invece spingono verso l'entropia e la distruzione".
Ciao! Anche io da diverso tempo ho adocchiato questo libro, amo la mitologia norrena e quindi non posso non leggerlo! :)
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