mercoledì 7 marzo 2018

Top 5 Luca Tarenzi's best books (aggiornata)

Top 5 Luca Tarenzi's best books (aggiornata)

Due anni fa avevo scritto la mia personale top 5 dei romanzi di Luca Tarenzi, mooolto sofferta, dato che mi piacciono praticamente tutti. Alla luce delle ultime uscite, faccio un piccolo aggiornamento, inserendo "Di metallo e stelle" in classifica, e togliendo quindi Poison Fairies.

5) Quinto posto per "Demon Hunter Severian - La signora della notte", pubblicato sotto il nome di Giovanni Anastasi e edito da Acheron Books. Si tratta di un urban fantasy, ambientato non ai giorni nostri bensì nella Milano del IV secolo d.C., quando il cristianesimo sta diventando la religione dominante e i pagani sono costretti a nascondersi o a finire sul rogo. Il protagonista del romanzo è Aurelio Severiano, ex prete ed ex soldato, un cacciatore di demoni chiamato a Milano dal (potente) vescovo Ambrogio per indagare su delle morti misteriose, provocate a quanto sembra da un demone che aggredisce le vittime nel sonno. Al suo fianco ci sarà un giovane schiavo pagano, Flavio, e alcuni altri insoliti alleati. Devo dire, è stato un romanzo piacevole, come stile, ambientazione e atmosfera, un pò diverso dalla solita ambientazione metropolitana degli altri romanzi dell'autore. Siamo sempre a Milano sì, ma nel IV secolo, quando la città era la capitale dell'Impero romano di Teodosio, ed è bello vederla ricostruita, immaginarla così com'era, con le sue mura, le sue porte, i vicoli pulsanti di vita e segreti, le case dove gli ultimi fuochi del paganesimo tentavano di resistere. Su tutto, poi, aleggia la minaccia di un demone e le avventure del cazzutissimo Severian! Bello! (recensione completa qua).


4) Quarto posto per "Le due lune", edito da Alacran Edizioni, purtroppo fuori commercio. Trovarlo, per me, è stata un'odissea, con ricerche su tutti gli store, ebay e mercatini, finché un'anima pia di una libreria di Viareggio me lo ha trovato. Quindi, non disperate, insistete! Merita perderci un po' di tempo perché è una bella lettura. La mia recensione completa è qua sul blog.


Di cosa parla? Di licantropi, strigi e personaggi particolari che popolano la città di Milano ai giorni nostri. Eh sì! Occhio quindi quando camminate per il Cimitero Monumentale, non andateci di notte! La protagonista è Veronica, che racconta la storia in prima persona, una ragazza non troppo popolare, che preferisce la compagnia dei fumetti e della musica a quella delle ragazze della sua età, troppo modaiole. Una notte, però, viene morsa da un lupo e diventa un licantropo, dando inizio alla sua seconda vita, una vita nella quale conoscerà il misterioso Conte Gorani (un personaggio davvero affascinante e ben costruito, che trasuda storia ad ogni movimento) e la piccola Regina, un misterioso (anche lui? Eh sì, qui tutti hanno una seconda vita!) ragazzo, Ivan, e si troverà al centro di una caccia al lupo. Punto di forza del romanzo, in verità non solo di questo, anche degli altri, è il continuo richiamo a miti e leggende locali, come la bestia che terrorizzò Milano alla fine del Diciottesimo Secolo, o ai riti di Luperco, mescolandoli con la storia, creando una Storia interna al libro dove il sovrannaturale esiste e fa parte reale della vita degli uomini.

3) Terzo posto per "Di metallo e stelle", forse il suo libro più bello a livello di stile (recensione completa, qua). Però ho  una predilezione per i fantasy contemporanei, per cui gli altri due rimangono stabili in vetta. Come in altri suoi lavori, l'autore gioca con la Storia, si diverte a usarla come sfondo per imbastire una bella trama fantastica (che poi, rispetto ad altri romanzi, forse qua la componente fantastica è più limitata, o comunque assume una sfumatura diversa). Non ci sono, infatti, creature tipiche dell'immaginario locale o figure leggendarie, no, qua si parla di alchimia! Una scienza molto particolare, da cui Leonardo Da Vinci, come altri prima e dopo di lui, era attratto. 

La storia è, come sempre, molto ben ritmata. A raccontarla è Giacomo, l'apprendista di Leonardo, un ragazzetto molto curioso, sempre attento a ciò che accade attorno a lui (chi non lo sarebbe, del resto, avendo Leonardo Da Vinci come maestro? Chi non sarebbe curioso di scoprire cosa combina nella Stanza Proibita?) e che, a forza di essere curioso, si ritrova invischiato in una situazione decisamente complessa. Un romanzo dove c'è spazio per amore (nel senso più ampio del termine), per l'azione e gli scontri, ma anche per gli intrighi, i giochi politici e, più intimamente, per la ricerca e scoperta di sé. Un romanzo che, se vogliamo, insegna ad amare noi stessi, ad accettarci per quello che siamo, indipendentemente da quello che gli altri possano pensare o vedere in noi.
"Ascoltami, fratello! Non è il perché, è il come! Io non so il motivo della mia vita, ma scelgo io come viverla! Io scelgo se essere gentile o crudele, se essere sincero o bugiardo, se essere un uomo o un mostro. Io scelgo se uccidere o risparmiare una vita!".
Ho apprezzato molto il messaggio che traspare dal romanzo, questo amore per la vita e verso la vita, e verso la libertà di viverla ciascuno a modo suo, assieme all'ambientazione, alla ricostruzione storica e ai personaggi (Giacomo, Leonardo, Ludovico, il Prototipo, tutti molto interessanti e ben caratterizzati). Un romanzo che consiglio, sia perché è autoconclusivo, non fa parte di saghe, sia per l'originalità della trama, un amalgama ben riuscito di Storia e leggenda. 

2) Seconda posizione per "Godbreaker", che, per ironia della sorte, è stato il primo libro dei tre che ho letto. Edito da Salani Edizioni, è stato messo di recente fuori catalogo (Grr!) ma comunque si trova ancora abbastanza facilmente su tutti gli store e pure nelle librerie del fantastico (recensione completa qua).


"Godbreaker" è un romanzo che parla di Dei. Ma di quali Dei? Non di quelli della mitologia "classica": Zeus, Atena o Eracle, e neppure degli Dei nordici, bensì di Dei molto più antichi, Signori della Terra. "Intelligenze ordinatrici. Antichissime. Incatenate in terra per legge di affinità. Dei incarnati", come li definisce Arioch. Tra questi Liathan è il protagonista, una cazzutissima Divinità "nato in qualche punto dell'Europa continentale nel secondo o terzo millennio avanti Cristo", "da mortale doveva essere un guerriero vagabondo o qualcosa di simile, perché l'abitudine di impicciarsi delle guerre altrui se l'è portata dietro nei secoli. Dentro di lui vive una Potenza del cielo, uno di quegli Dei di vento e tempesta che divennero comuni in Occidente dopo l'arrivo degli indoeuropei". 

E proprio Liathan, che ormai si trascina sulla Terra da quattromila anni (al punto da divenire quasi stufo, di certo annoiato e passivo di fronte alla vita), si trova di fronte un giovane, venuto dal nulla, che lo sfida, sfruttando una vecchia leggenda di Gawain e il Cavaliere Verde. Da quel momento in poi la sua vita precipita, perde le sue ricchezze, perde il rispetto e la simpatia delle altre corti divine d'Europa (anche perché, diciamolo, ha il suo caratterino!) e perde anche gli amici. Decide quindi di indagare su questo fantomatico ragazzo, per scoprire chi sia e perché voglia distruggerlo.

Il ragazzo in questione, tale Edwin, ha messo in atto un piano davvero complesso per danneggiare Liathan (il perché lo scoprirete leggendo il libro), forte di un sentimento di vendetta che lo ha divorato per ottant'anni, stringendo Patti con entità antiche come l'Architetto, servendosi di fabbri abilissimi e stipulando alleanze incredibili. Solo per uccidere Liathan. Ma quando il piano che così tanto ha costruito inizia a vacillare, Edwin deve ammettere a se stesso che, tolto quello, tolta la sete di vendetta, non resta altro di lui. E sarà Molly, una giovane e affascinante prostituta di Amsterdam, a ricordarglielo.


1) La mia medaglia d'oro, tra i libri di Luca, va a "Quando il diavolo ti accarezza", edito da Salani Editore, un "Supernatural" all'italiana. Devo essere onesto: alla prima lettura ero orientato per "Godbreaker", poi dopo averli riletti in ordine di uscita ("Le due lune", "Quando il diavolo ti accarezza" e "Godbreaker") ho optato per questo romanzo. Perché? Mah, difficile dirlo, ognuno sente qualcosa nei libri che legge. Di questo romanzo ho adorato l'ambientazione urbana, la presenza degli angeli e dei demoni, la commistione tra storia e leggenda, la costruzione e il bilanciamento di trama e sottotrame (con cui l'autore ha alternato le scene e i personaggi) e poi i personaggi: Lena è cazzuta, non è la solita bambolina indifesa che deve essere salvata per forza, no, è una donna con le palle, e riesce pure a essere divertente; Arioch, angelo temibile quando si incazza, mostra progressivamente un lato umano; infine Azazel, che meriterebbe un romanzo tutto per sé. Credo sia uno di quei personaggi "scene stealer" direbbero in inglese, che ruba la scena, un secondario che di fatto non lo è. Ottima caratterizzazione, i suoi capitoli al Mercato Vecchio sono tra i migliori del romanzo; e poi chi non vorrebbe possedere l'apriporte di Jambres? E non dimentichiamoci di Settala (altro personaggio che, come il Conte Gorani, l'autore recupera dalla storia milanese), un meccanico, collezionista, tuttofare, del jinn Khaled, che può ascoltare la voce degli angeli, e dell'angelo Castiel... no, Caethel! :)

“C’è un proverbio che dovresti conoscere e tenere bene a mente” Lena non fu certa di voler sentire il seguito, ma disse comunque:”E sarebbe?” “Quando il diavolo ti accarezza vuole l’anima”


E voi? Che ne pensate? Quali sono i vostri preferiti tra i romanzi di Luca Tarenzi? Sì, è difficile scegliere, lo so! Ma commentate pure! :) 


2 commenti: