sabato 30 giugno 2018

Segnalazione "Tenebra Lux" di Alessandro Del Gaudio

Segnalazione "Tenebra Lux" di Alessandro Del Gaudio

Bentrovati, viaggiatori! Oggi vi porto nel mondo di "Tenebra Lux", nuovo romanzo di Alessandro Del Gaudio, edito da Leucotea. L'autore è già comparso sul blog con il suo fantasy "Aurora d'inverno" (qua).

Titolo: Tenebra Lux
Autore: Alessandro Del Gaudio
Editore: Leucotea
Genere: Fantasy Dark
Formato: Cartaceo (prossimamente in ebook)
Pagine: 170
Prezzo: 14.90 euro
ISBN: 978 88 94917 01 7

Trama: E se lei si chiamasse Alice e sembrasse uscita da una fiaba? 
E se, andando a fare due passi, ti ritrovassi d’improvviso a vagare in una città immersa nel buio, popolata da incredibili creature? 
È quanto capita a Leonardo, promettente fumettista che si trova catapultato in una delle sue avventure, in cui dovrà vedersela con spietati demoni pagliaccio e abili spadaccini, bambini gatto e incantatori di anime, ombre incatenate e spiriti dei venti.
Tenebra Lux è una favola dark in cui il mistero e la magia regnano incontrastati, in un labirinto da cui per uscire non è importante essere degli eroi, ma saper trasformare le proprie qualità e i propri sogni in potenti alleati. 

Surreale e visionario, Tenebra Lux è il punto d’incontro tra le bizzarre suggestioni di Tim Burton, le strabilianti evocazioni di Michael Ende, e le inquietanti apparizioni di David Lynch.

Link acquisto (Sito editore Leucotea, Ibs, Amazon).


Quando la musica di quel flauto era risuonata nella piazza, Leonardo aveva di scatto alzato la testa e aveva visto un uomo sbucare da una strada laterale. Il musicista era vestito con pantaloni sdruciti e camicia a scacchi. Ruffo l’aveva seguito senza batter ciglio, dimenticando la prudenza, scordandosi dei suoi amici, desideroso solo di conoscere l’identità di quel suonatore. 
La sua musica conferiva a quelle strade regolari e deserte l’aspetto di corridoi arcani aperti verso l’ignoto, tracciati da entità ataviche. Solo il suono di quel flauto poteva guidare chi vi si avventurava, per condurlo al cospetto di creature divine. 
Leonardo non aveva paura, provava delizia e pace, sapeva che la destinazione di quel cammino era un luogo dove non avrebbe più avvertito la fatica e il dolore. Era forse questo il senso del suo viaggio? Era forse per raggiungere la dimora degli dei che aveva camminato tanto? 
Non riusciva a sentire le sue gambe, come se sotto i suoi piedi scorresse un tappeto mobile. La teoria di facciate eleganti e austere scorreva sotto i suoi occhi come il paesaggio visto da un finestrino. 
Poi tutto si fermò. La musica tacque, il suonatore rallentò il passo e infine smise di camminare. 
In fondo alla strada c’era un arco, oltre il quale si agitava un turbine di luce. Era il portale verso un’altra sfera d’esistenza. 
Il suonatore si voltò e per la prima volta Leonardo poté guardarlo in viso. Era un ragazzino dagli occhi dorati. Nelle sue pupille si agitava un fuoco abbagliante, lo stesso che vorticava oltre l’arco. 
Il ragazzo non parlò, si limitò a guardarlo come se attendesse la risposta a una domanda mai posta. 
Poi Leonardo comprese. Sicuramente il suonatore si stava chiedendo se l’avrebbe seguito. La sua musica ammaliante non aveva nessun potere in quel punto, la scelta spettava solo a lui. Se Leonardo avesse attraversato quel portale, l’avrebbe fatto di sua spontanea volontà. 
Poi comparve Ginz. Questa volta non era da solo. Ad accompagnarlo c’erano un grosso lupo dal pelo folto e un uomo gigantesco dalla pelle scura, ricoperta da simboli indecifrabili. 
Ginz e il suonatore si guardarono. Si conoscevano e sapevano che non spettava a loro determinare l’esito di quella scelta. 
Ginz era cambiato al punto che per un attimo Leonardo aveva creduto di essere di fronte a un altro rappresentante della sua specie. Ma Ginz era unico, non c’erano altri come lui in quel mondo. 
Il suo amico non disse niente, non proferì consiglio. Si sedette a gambe incrociate davanti al lupo, il capo abbandonato nel suo pelo morbido, e attese. 
Ruffo sapeva che avrebbe dovuto fare una scelta. Se l’avesse desiderato il musicista l’avrebbe riportato dai suoi amici. Se avesse scelto di attraversare l’arco, invece, non ci sarebbe stato più ritorno. 
Si voltò. La strada rettilinea si inoltrava nella teoria di palazzi nobiliari senza che se ne vedesse la fine. Più lontano torreggiavano casermoni di cemento e vetro, ma della piazza coi portici non c’era più traccia.

Biografia dell’autore: 
Alessandro Del Gaudio è nato a Torino nel 1974. Ha pubblicato i romanzi: Il candore dei ciliegi (2001), Lungomare (2002), Le note di Nancy (2009), Aziza (2011), Metallo d’Ombra (2012), Lacrima d’Ombra (2014), Italoamericana (2016), Il tuo nome (2016), Aurora d’Inverno (2018) e Tenebra Lux (2018). È inoltre autore di un’antologia di racconti - Luna all’alba (2004) - e di due saggi: Identità segreta (2008) e Kyoko mon amour. Vent’anni di manga giovanili (2009). Ha curato due antologie di racconti fantastici: nel 2002 Aigam Magia e nel 2013 Tonirica. 

Lavora in un importante museo nazionale e collabora con il circolo letterario Letture Corsare di Borgaro Torinese, di cui è giurato nel premio nazionale Racconti Corsari.

È inoltre bibliotecario presso la Biblioteca Delussu di Torino, nata per iniziativa dell’Associazione SanTourin, che cura progetti di cittadinanza attiva ed educativa di strada nel quartiere Borgo Vittoria.

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