INTERVISTA A DAISY FRANCHETTO
Attenzione! Oggi il blog "I mondi fantastici" ha il piacere e l'onore di ospitare Daisy Franchetto, autrice della bellissima trilogia fantastica-onirica "Io sono Lunar" edita da Dark Zone edizioni (qua gli articoli su "Dodici porte" e qua su "Sei pietre bianche"). Di solito è Daisy che intervista gli autori, oggi invece è toccato a lei! Pronti per scoprire qualcosa di più sull'autrice del mondo di Lunar? ;)
Ciao Daisy,
parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le
tue passioni?
Ciao Alessio e ciao a tutti!
Ho tanti interessi, anche diversi tra di loro, però
tra tutti forse spicca la passione per l’essere umano e il desiderio di sondare
i fondali dell’anima, con la consapevolezza di avere davanti un universo. Per
questo motivo studio testi esoterici, soprattutto quelli che sviluppano un
parallelismo tra psiche e simboli esoterici. Per il resto sono una militante
ambientalista e una sostenitrice dei diritti umani.
Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla
scrittura? Perché scrivi? Verso quali generi, o quali tipi di storie, sei
orientata?
Il mio approccio alla scrittura è stato, ed è,
conflittuale. Scrivere mi regala momenti di benessere che nessun altro tipo di
attività riesce a donarmi, ma vivo un continuo conflitto interiore, non durante,
ma prima e dopo. Non mi sento mai all’altezza e le mie storie non sembrano mai
sufficientemente interessanti. Nonostante questo, continua a farlo, perché
scrivere è la mia cura.
Anche se non mi sento legata in particolare a nessun
genere, come scrittrice mi rendo conto di avere una marcata propensione al
fantastico. Le mie storie sono vicende fantastiche che cercano di rappresentare
simbolicamente il nostro mondo interiore, senza tralasciare il piacere di
scrivere qualcosa di avventuroso.
Quali sono le tue letture preferite? Che generi
preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo della tua vita, qual è?
Nelle letture sono eclettica, praticamente non c’è
nulla che non leggerei. Per me esiste solo una distinzione tra libri scritti
bene, e che hanno una storia da raccontare, e romanzi che queste
caratteristiche non le hanno. Fatico molto a leggere romanzi che altro non sono
se non fotocopie di altre storie. Ho amato molte storie, ma il libro che mi è
rimasto davvero incollato all’anima è Dell’amore e di altri Demoni di Gabriel
Garcia Marquez.
Passiamo al tuo libro “Dodici porte”, presentalo e
raccontaci come è nato. Cosa avevi in mente all’inizio? Già sapevi che avrebbe
dato il via a una saga?
Dodici Porte è nato in una notte di temporale, il 23
aprile del 2009. Una data che non scorderò. Avevo in mente di raccontare la
violenza sulle donne, ma con uno sguardo che sentissi mio. E ne è uscito un
romanzo fantastico, dalle sfumature oniriche, che parla di un tema molto
doloroso. Non pensavo sarebbe diventata una trilogia e ho cercato di contenere
il lato fantastico, ma ad un certo punto ho dovuto lasciarlo andare. Verso la
fine della scrittura mi sono resa conto che la storia non finiva lì e che
sarebbe diventata una trilogia. Il viaggio di Lunar non era concluso.
Chi è Lunar? Cosa puoi dirci di lei?
Lunar è un personaggio fantastico, ma non solo. L’ho creata per dare un’occasione di vita,
anche se solo sulla carta, a una creatura scomparsa troppo presto. Ne è uscita
questa figura di eroina che non ha particolari doti fisiche, ma possiede il dono
dell’introspezione. Sa guardarsi dentro e non teme quel che incontrerà.
“Sei pietre bianche” prosegue le avventure di Lunar.
In cosa si differenzia da “Dodici porte”?
Con Sei Pietre Bianche cambiamo registro. Lunar esce
da un mondo solo interiore per iniziare un viaggio nella psiche umana. Sarà
comunque costretta a confrontarsi con se stessa, ma con uno sguardo più ampio e
dinamico.
Infine “Tre lacrime d’oro”, cosa dobbiamo aspettarci
dal capitolo finale?
Tre Lacrime d’Oro è la sintesi tra i due romanzi
precedenti. Ho riversato in questo romanzo le tinte più forti e i contenuti più
esoterici. In Tre Lacrime d’Oro tocchiamo la fine e l’inizio di tutte le cose.
Come procedi nella scrittura? Scrivi di getto,
programmi, fai schemi?
Prima di iniziare a scrivere mi assicuro di avere la
giusta carica, che per me significa capire se la storia avrà la spinta per
nascere e superare tutte le difficoltà che incontrerà. Poi raccolgo il
materiale che mi serve, studio e mi documento. Ho in testa uno schema di
massima e scrivo appunti volanti per fissare le idee che arrivano in qualsiasi
momento. Poi inizio a scrivere e so che sarà un percorso lungo. Scrivo,
rileggo, torno indietro, sistemo, poi vado avanti, poi mi dico che non finirò
mai, poi devo assolutamente portare a termine il progetto e poi e poi. Insomma,
un dibattimento interiore non da poco.
Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Seguendo esattamente lo schema delirante che vi ho
descritto poco più su, ho iniziato un nuovo progetto che è già entrato nel vivo
del mio tormento interiore. Ma la spinta c’è e so che, tra qualche anno, potrei
aver finito. È una storia che si collega alla geografia dei mondi che ho
immaginato per la mia trilogia, ma che la sviluppa ulteriormente. Il titolo che
ho pensato è Jerome La Crus, il Mezzovivo.
Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi
fantastici”.
Grazie a te!
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