mercoledì 11 gennaio 2017

Intervista a Raffaele Della Corte

INTERVISTA A RAFFAELE DELLA CORTE

Proseguono le interviste dei Mondi Fantastici. Dopo aver ospitato Laura Santella, autrice fantasy e presidentessa dell'associazione Scrittori Emergenti Uniti (intervista qua), oggi ci fa compagnia Raffaele Della Corte, autore del romanzo fantasy "La fonte di Vahalon", già recensito anche sul blog. Pronti per scoprire un nuovo giovane scrittore italiano?

Ciao Raffaele, parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?

Ciao Alessio, ti ringrazio per questo spazio.
Tralasciando le passioni sportive (adoro il calcio, sport per alcuni anni praticato), oggi posso ritenermi un vorace lettore e collezionista di libri, in particolar modo quelli di Stephen King. Mi piace cercarli ovunque posso trovarne: librerie, online, ma soprattutto nei mercatini dell'usato dove, a volte, scopro delle autentiche perle per rarità e bellezza, non disdegno il libro usato, tanto meno se utile per la mia collezione. 
Inoltre ho una vera passione per i viaggi e, quando posso, mi concedo sempre volentieri il lusso di una visita in una capitale europea o (purtroppo più raramente) al di fuori dell'Europa stessa. Mi piace vedere altri paesi e conoscere altre culture. Ahimè, questa passione richiede però tanto tempo e denaro, di conseguenza non sempre appagabile.

Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi di storie, sei orientato?


Diciamo che per certi aspetti è stato il completamento di una mia grande passione: la lettura. Scrivo perché adoro farlo, perché mi entusiasma l'idea di mettere nero su bianco le mie idee, le mie fantasie, e condividerle con un numero, spero sempre maggiore, di persone.  Diciamo che scrivere o descrivere Il Fantastico è quello che mi viene più naturale, forse perché sono cresciuto con romanzi come La storia infinita di Michael Ende o le opere senza tempo di Jules Verne, ma non disdegno di cimentarmi (con maggiori difficoltà) in altri generi. Mi piace sperimentare, variando a volte dal thriller all'horror, fino all'umoristico. Un genere che proprio non riesco a digerire (e di cui probabilmente non scriverò mai) è il romance, o la branchia dei romanzi rosa. (Ti capisco. NdA)

Quali sono le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo della tua vita, qual è?

Inutile negarlo, chi mi conosce sa della mia forte passione per le opere di Stephen King, autore di cui colleziono ogni scritto. Sembrerebbe inevitabile indirizzarsi verso l'horror perché per molti è etichettato come il Re di questo genere, in realtà non è così. I miei preferiti rimangono comunque il fantasy e i thriller distopici. Adoro gli scritti di Jules Verne e Isaac Asimov, di Richard Matherson e Cormac McCarthy, ma su questi non voglio dilungarmi troppo per non annoiare.
Se proprio dovessi scegliere il romanzo della mia vita, direi senza ombra di dubbio IT di Sthepen King, non tutti l'avranno letto ma sicuramente molti conosceranno la storia del pagliaccio che spaventava i bambini nell'omonimo film. Sarebbe veramente riduttivo e offensivo sminuire questo “mattone” di oltre 1300 pagine semplicemente additandolo come romanzo Horror. IT a mio avviso è qualcosa di fuori dal comune, c'è veramente ogni sfaccettatura dell'autore, sicuramente la sua opera più completa, un autentico capolavoro da conservare come patrimonio letterario. All'interno c'è (cosa che molti ignorano) una storia di amicizia talmente profonda da rasentare la perfezione, di quelle amicizie che si hanno solamente all'età di dodici anni, uniche sotto molti aspetti.

Passiamo al tuo romanzo “La fonte di Vahalon”, come è nato? Cosa avevi in mente all’inizio? Che storia volevi raccontare?

La Fonte di Vahalon è ispirato da un sogno ricorrente che facevo fin da bambino, un sogno in cui esistevano isole volanti (quelle del primissimo cartone animato di Peter Pan, o del film Avatar per essere più attuali),  dove un bambino, nel suo essere libero, poteva scorrazzare per questo splendido mondo fantastico. Solamente da adulto, e dopo vari tentativi di mettere per iscritto ciò che mi passava per la testa, ho deciso di provarci sul serio, condividendo con i miei lettori questa storia intima e personale. L'idea di base è rimasta tutta, ma le vicende secondarie si sono evolute, spero con buoni risultati, man mano che procedevo con lo scritto.

Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

Per lo stesso motivo per cui un uomo adulto torna di tanto in tanto al luna park; per lo stesso motivo per cui si va al cinema a vedere un film decisamente fantasioso e privo di ogni realtà scientifica.
L'uomo per natura, e a volte perché oppresso da una realtà fin troppo truce, ha bisogno di evadere, di fuggire, anche solo per alcune ore, dalla quotidianità. Per far rivivere il bambino che è dentro ognuno di noi. Quel bambino che guardava il mondo con occhi sognanti e con l'euforia priva di qualunque preconcetto.
La fonte di Vahalon fa sognare perché è scritto con lo spirito, la gioia e la fantasia che solamente un bambino di dieci anni può avere. Ovviamente l'ho scritto da adulto, ma il bambino di dieci anni che era in me ha indicato la strada.

C’è un personaggio, o più di uno, a cui ti senti legato particolarmente? Perché?

Certamente Kendra Bennet, protagonista assoluta di tutta la saga. La sua determinazione nel cercare una libertà morale che le è negata, la rende una fonte di ispirazione ricca di ideali. Non so per quale motivo ho scelto un personaggio femminile per questa impresa, ma la cosa è venuta abbastanza naturale, forse perché per alcuni è ancora considerato il sesso debole. Credo di essere femminista, ho un forte rispetto per le donne e credo che possano, a volte, riuscire dove gli uomini falliscono.

“La fonte di Vahalon” è una storia autonoma e autoconclusiva oppure avrà un seguito?

La fonte di Vahalon sarà sicuramente composta da una trilogia (di cui il secondo volume, dal titolo “Il sigillo di Atlas”, già terminato) + un prequel che descrive una bellissima storia d'amore tra il giovane Moki (oramai anziano in La fonte di Vahalon) e una misteriosa donna, che ai lettori più attenti non sarà sfuggita nella trilogia. La storia è ricca di indizi e, quando il cerchio sarà chiuso, ogni tassello andrà al proprio posto.

In Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea, una ricetta “natalizia” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere secondo te?

È sicuramente un'amara verità, ma il problema sta alla base. Non esiste una ricetta “natalizia”. Bisogna istruire i giovani alla lettura, partendo dalla scuola. Senza un adeguata crescita culturale è impossibile pensare di affrontare il mondo della scrittura con successo. Io ho letto centinaia di libri (e continuo tuttora a farlo) prima di pensare solamente a buttar giù qualche riga di mio pugno. Citando Sthepen King, posso dire che, passando per la lettura si hanno più o meno le carte in regola per tentare di diventare un ottimo scrittore, aggiungo che (a mio avviso) è un passo indispensabile.
Il problema sta nella domanda stessa, esistono troppi scrittori e pochi lettori...

Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho in cantiere diversi progetti, alcuni molto audaci:
- 1°. Sicuramente terminare la trilogia, e relativo prequel.
- 2°. Ispirato da mia figlia Alice, sto lavorando a una strana rielaborazione della bellissima storia di Lewis Carrol, da me chiamata “L'Alice sbagliata, nel paese delle meraviglie” , in cui una bambina ripercorre un paese delle meraviglie dove le cose non vanno proprio come le conosciamo, una sorta di fantasy/fiabesco con spunti decisamente divertenti. Adatta soprattutto ai più piccoli.
- 3°. Di tutt'altro genere è invece l'ultimo mio interesse, ovvero scrivere di un mondo caduto in disgrazia. Ambientato in un era post apocalittica, un mondo distopico, dove la natura umana si mostra nelle sue più tragiche sfaccettature, spinto dagli eventi che questo strano connubio impone. Quest'ultimo è più che altro un esperimento, adoro il genere (La strada di Cormac McCarthy, Io sono leggenda di Richard Matherson,  L'ombra dello scorpione di Stephen King... per citarne alcuni) e voglio provare a scoprire quanto posso spingermi oltre, incentivato dalla mia forte passione.

Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.



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