mercoledì 27 aprile 2016

Recensione "Forze ancestrali" di Andrea Zanotti

RECENSIONE "FORZE ANCESTRALI" DI ANDREA ZANOTTI

Appuntamento con una nuova recensione sul blog "i mondi fantastici". Oggi tocca a "Forze ancestrali", un romanzo epic fantasy che aspettavo da almeno un anno di leggere. Il libro è disponibile in ebook su tutti gli store per download gratuito ed è il primo capitolo della trilogia "Mondo uno", dei Mondi Infiniti dell'autore Andrea Zanotti. Molte trame rimangono, quindi, in sospeso alla fine del romanzo, in quanto proseguiranno nei libri successivi. Una premessa necessaria onde evitare che poi qualcuno in fondo dica: "ma finisce così?". Sì, del resto anche "La compagnia dell'anello" finisce così...

Di cosa parla "Forze ancestrali"?

Sinossi, dal sito di Andrea Zanotti:
I popoli credono di aver raggiunto il giusto equilibro. I Regni consolidano i propri confini, vivono in armonia, senza più bramosia di espansione. Le Città Stato prosperano grazie ai loro commerci e alle loro leggi. Eppure, il Reietto, il saggio sciamano dei Corvi della Sabbia, sa che è sufficiente una scintilla per attizzare il fuoco sopito del desiderio di conquista e sopraffazione.
Se tale innesco scaturisce da una profezia riguardante il figlio Divino del Dio del Fuoco Asul, allora l'incendio che ne deriverà sarà di proporzioni tali, e la sua furia sarà così indomita, da rischiare di rendere la terra stessa una pira immane, le cui lingue di fuoco non risparmieranno alcunché, neppure le ingiallite pagine dei Libri delle Cronache. Le turbe dei fedeli, estasiati dalla promessa di rivalsa e fomentati dai messi di Asul, i violenti Angeli di Fuoco, si stanno raccogliendo nei luoghi a lui più sacri e, abbandonate le vesti di nomadi e predoni del deserto, si fanno orda, minacciando i regni degli infedeli.
La Lega di Hoilos, composta dalle Città Stato più evolute e civilizzate, langue inerme, incapace di prendere decisioni risolute, in grado di opporsi all'irruenza e al barbaro desiderio di purificazione delle genti del deserto. I boriosi Senatori si perdono in estenuanti discorsi, vuoti ammassi di parole inconcludenti, mentre i cittadini vengono purificati dalle fiamme del Dio del Fuoco. Gli Inquisitori continuano nella loro folle opera di epurazione, accecati dalla fede nel raziocinio e incapaci di credere all'avverarsi della profezia, oramai non più tale, palesatasi, e a tutti evidente.  
Anche i Regni montuosi dell'Impero Ranovoi, vengono spazzati dalla furia primordiale delle fiamme epuratrici. Un Impero fondato sul culto della guerra e in cui non esiste città che non sia al contempo fortezza inespugnabile, eppure, anche questo, dotato di insuperabili armi e di machiavelliche tattiche di battaglia, è incapace di resistere all'orda degli accoliti orami invasati. I Ranovoi e i Cinque oscuri Signori che li governano, dovranno risvegliare i Domatori di Demoni, sobbarcandosi tutti i rischi che una tale folle decisione porta con se.
Questo è lo scenario nel quale l'inconsapevole CorvoRosso, capo di una delle innumerevoli Tribù che popolano le Terre del Vento, si trova a districarsi, nel tentativo di assolvere alla missione affidatagli dagli Spiriti: riunire le genti per affrontare Samael, il figlio del Dio del Fuoco. Quando la guerra è l'unica via percorribile non vi sono più limiti dettati dal buon senso e dalla ragione. Può cosi accadere che per disperazione, sconforto, o semplice pazzia, vengano compiuti gesti sconsiderati, vengano risvegliate forze antiche, forze ingovernabili, ma forse salvifiche, al solo fine di prevalere nella mortale disputa.
 
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Come si intuisce già dalla sinossi, "Forze ancestrali" è ambientato in una terra mitica e leggendaria, divisa in tanti regni e località diverse tra loro, ciascuna con la sua cultura e la sua organizzazione: si va dall'impero guerriero dei Ranovoi al mite popolo degli Arbox, che vive in comunione con la natura, passando per le varie città della Lega di Holios fino alla fagocitante Melasurej. Varietà di ambienti, varietà di popoli, varietà quindi di personaggi e di idee, che portano allo scontro tra forze a dir poco titaniche.

Il punto di forza dell'opera, a mio parere, sta proprio nella varietà degli ambienti e delle situazioni proposte, studiate con attenzione dall'autore, in modo da regalarci un mondo vivido, crudo ma reale, ben delineato, variegato, proprio come ti aspetti da un fantasy epico. La particolarità, che gli amanti di storia e mitologia subito riconosceranno, è che molte entità o personaggi presenti richiamano i loro corrispettivi mitologici, come possono essere i Titani, nomi ispirati alla Grecia Antica o al Vicino Oriente, sebbene ovviamente non vi siano relazioni dirette. C'è, piuttosto, una serie di omaggi e di riprese da tante mitologie e culture diverse che vengono fuse insieme. Tutta questa varietà di ambienti e situazioni determina ovviamente una varietà di personaggi, che l'autore sceglie di presentare alternando capitoli che seguono le vicende di ciascun protagonista.

Ecco allora che scendono in campo CorvoRosso, l'eroica guida dei Corvi della Sabbia, e Hristo, il sapiente cacciato perché troppo tollerante e incuriosito dalle antiche divinità, e poi il diabolico Duce dei Ranovoi, gli astuti e infingardi senatori della Lega di Holios, e infine gli Angeli di Fuoco. La prima delle tante forze ancestrali, e altamente distruttive, che marciano sulle Terre del Vento per portare rovina e devastazione. Ma attenzione, se pensate che vi sia solo un nemico (il cattivo, come nel fantasy classico alla Tolkien), vi sbagliate, in quanto di nemici ce ne sono molteplici, anzi la distinzione tra buono e cattivo non è affatto netta in quanto ciascun personaggio combatte fondamentalmente per sé, e per le sue idee.

La ricchezza e la varietà di questo mondo può spaventare il lettore non troppo avvezzo a libri di questa portata (del resto si tratta di un volume di oltre 400 pagine, che oggettivamente è lungo), causandogli probabilmente confusione all'inizio. Un consiglio può essere di appuntarsi alcuni nomi cammin facendo, ma superati i primi capitoli introduttivi poi ci si accorge che i personaggi ritornano, si ripresentano e quindi diventa chiaro chi sono e cosa fanno. 

Un altro punto di forza, per gli amanti del genere, è lo stile epicheggiante dell'autore, che fa ampio uso di aggettivi, avverbi e altri termini per identificare e connotare i vari personaggi e le varie situazioni. A qualcuno può risultare sovrabbondante, ma io che adoro le descrizioni pompose non posso che esserne felice. Anche se, a volte, qualche ripetizione poteva essere evitare. Concludendo, per essere un lavoro autoprodotto, "Forze Ancestrali" è una buona opera d'esordio, che fa da preludio ai libri successivi (sempre qui sul blog "I mondi fantastici" esiste un bell'articolo riepilogativo di tutta la saga dei Mondi Infiniti di Andrea Zanotti, per chi volesse approfondire); non è esente da difetti, come niente a questo mondo, tanto più le opere d'esordio degli scrittori italiani (tra essi citerei una necessaria revisione del testo per correggere refusi e errori ortografici), ma di sicuro offre una trama appassionante e stimolante, un mondo crudo, guerriero e magico di cui il lettore vuole sapere di più. 



 
 

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