Blogtour "La signora che vede i morti" - Ambientazioni
Bentrovati, lettori! Oggi il blog "I mondi fantastici" ospita una tappa del blogtour "La signora che vede i morti", il nuovo romanzo di Marco Bertoli. In questo articolo scopriremo i luoghi del thriller, che si dipana tra Pisa e la Lunigiana in un Seicento alternativo! Buona lettura.
Alcuni luoghi del romanzo “La Signora che vede i morti”.
Villafranca Lunigiana.
Il paese di Villafranca in Lunigiana si estende nel fondovalle sulla sinistra del fiume Magra. Il nucleo storico, il “Borgo”, è strutturato linearmente lungo la Via Francigena e un tempo terminava nella piazza del mercato, in prossimità del castello.
Il primo nucleo nacque attorno a una cappella intitolata a San Nicolò, edificata dai monaci benedettini di Linari in prossimità di un guado sulla Magra (Barca o Barcara in dialetto) per assistere viandanti e pellegrini. La prima citazione della sua esistenza, “Lealville” ‒ “Villa franca”, risale al 1191 nell’itinerario percorso da Filippo Augusto, re di Francia, al ritorno dalla terza crociata. A somiglianza di altri toponimi sparsi in Italia e in Europa, venne chiamato in questo modo per le particolari esenzioni fiscali di cui fu beneficiario al momento della fondazione. Nel dialetto è indicato con il semplice Vilafranca.
In virtù della sua posizione strategica di passaggio obbligato della Via Francigena, con il trascorrere del tempo acquisì importanza e divenne uno dei principali feudi dei Marchesi Malaspina dello Spino Secco. Conservò tale condizione sino all’arrivo di Napoleone.
La sua rilevanza in epoca medievale è testimoniata anche dal fatto che il marchese Corrado il Giovane è citato da Dante nel Purgatorio della Divina Commedia e da Boccaccio in una delle novelle del Decamerone.
Ingresso di Villafranca da Porta Pontremoli e Chiesa di San Giovanni. (Foto Sandro Santini).
Porzione meridionale del Borgo. In fondo la piazza in cui si accendeva il tradizionale falò il 5 dicembre. (Foto Sandro Santini).
Ingresso di Villafranca da Porta San Nicolò e Chiesa di San Nicolò. (Pasini, XVIII secolo)
Le mura esterne del Borgo. (Foto Sandro Santini).
Castello di “Malnido”
Il castello è edificato sopra uno scoglio alla confluenza del torrente Bagnone con la Magra.
Il nome compare per la prima volta nel Diploma che l’imperatore Federico Barbarossa concesse, nel 1164, al Marchese Obizzo Malaspina, ma la fondazione dovrebbe risalire a qualche decennio prima, agli inizi del XII secolo.
Il mastio, primo nucleo della fortificazione, sorgeva sulla parte più eminente dello sperone e controllava sia il sottostante tratto della Via Francigena che, dopo aver guadato il Bagnone un poco più a monte e attraversato Villafranca proseguiva per Groppofosco, Aulla e Sarzana, sia il controllo del guado della Barca che, unendo le opposte sponde della Magra, metteva in comunicazione la via con quelle che conducevano nel Genovesato.
“Malnido” fu sede della corte dei Malaspina dello Spino secco, centro di diffusione della cultura “cortese” elogiata da Dante nel canto VIII del Purgatorio. È assai probabile che il poeta, negli anni del suo esilio, sia stato ospite dei Malaspina di Villafranca ed abbia anche soggiornato nel castello.
Durante il Secondo conflitto mondiale, il 7 luglio 1944, subì un bombardamento che lo trasformò in un rudere.
Foto d’epoca inizi 1900.
Foto d’epoca ante 1944.
Cartolina anni 1930. A sinistra del castello il guado della Barca. Fonte: blogspot.com
“Malnido” oggi. Fonte: lezionitoscane.it
Torrente Bagnone.
Nasce sull'Appennino tosco-emiliano alla base del Monte Sillara da due distinte sorgenti. La principale sgorga in prossimità di un faggio secolare in località Tornini. La secondaria si situa fra il Monte Sillara e il Monte Paitino, in località Verzella.
In località Garbia i due ruscelli si incrociano e danno vita al torrente Bagnone vero e proprio. Il fiume percorre l’omonima valle, da nord-est a sud-ovest Attraversato il paese di Bagnone, all’interno di un canalone di roccia, prosegue il suo corso nel territorio di Villafranca in Lunigiana. Diviso in due parti l’abitato moderno e costeggiato il nucleo antico, confluisce infine nella Magra.
Il Bagnone a Villafranca con il ponte sulla Via Francigena. Fonte: amalaspezia.eu
Il Bagnone in un tratto pianeggiante. Fonte: blogspot.com