Recensione libro "22.11.63" di Stephen King
Bentrovati, lettori. Oggi vi parlo di uno dei capolavori di Stephen King, maestro (solitamente) dell'horror: "22.11.63", che in realtà è un romanzo di fantascienza (anche se, tolto l'espediente del viaggio nel tempo, potrebbe essere benissimo un romanzo storico).
Come intuibile dalla data, che funge da titolo, il romanzo è ambientato nei primissimi anni Sessanta e racconta la storia di un professore di Letteratura che torna indietro nel tempo per impedire l'omicidio di Kennedy. La data titolo fa appunto riferimento all'assassinio del presidente americano, avvenuto il 22 novembre 1963, quando si trovava in visita a Dallas, per mano di Lee Harvey Oswald.
Il romanzo si allontana un po' dalla classica produzione di King, solitamente incentrata su atmosfere horror, e assume quasi la forma di un romanzo storico. Dico "quasi", perché appunto si tratta di una storia di fantascienza, che prende avvio quando Jake Eppart, il protagonista, scopre la cosiddetta "tana del coniglio", cioè un portale che dai giorni nostri lo porta a fine anni Cinquanta. Ogni volta che lo varca si ritroverà sempre in quel punto del tempo e dello spazio.
Da questo momento, spinto da Al, amico di Jake e proprietario della tavola calda dentro la quale si trova il portale, Jake deciderà di vivere negli anni Cinquanta e Sessanta e si prenderà l'impegno di evitare la morte di Kennedy, una missione sacra che Al gli affida e che Jake, dopo alcune titubanze, farà propria.
La costruzione della storia è molto lineare, grazie alla focalizzazione esclusiva su Jake, per cui anche chi temesse un intreccio complicato dovuto alla sovrapposizione di più linee temporali può stare tranquillo. Il lettore scoprirà la storia, raccontata da Jake nel futuro, scoprendo quello che accade a Jake assieme a lui, senza troppi scossoni.
Il punto di forza, a mio parere, è la ricostruzione vivida dell'America del periodo: sembra davvero di essere nei tardi anni Cinquanta, primi anni Sessanta. Per chi ama la storia contemporanea, e in particolare la storia americana del Novecento, questo libro è una manna, soprattutto perché Jake, e King, va a ricostruire proprio la quotidianità, e questo è veramente interessante.
Anche i personaggi meritano di essere seguiti, a partire dal protagonista Jake, all'amata Sadie, ma anche ai docenti e agli amici che Jake conoscerà negli anni Sessanta, Miss Mimi, Deke Simmons, e ovviamente Lee Harvey Oswald e Marina, questi ultimi due personaggi "storici".
Ecco, vedere come si mescola la realtà storica, quella Storia con la S maiuscola che spesso leggiamo sui manuali scolastici, con la realtà romanzata del libro, ma comunque reale, è incredibile: i personaggi storici scivolano con maestria nella trama, trovando la loro perfetta collocazione e diventa difficile distinguere verità da finzione. Un lavoro davvero esemplare, anche nel linguaggio e nel modo di narrare da parte di Jake.
Per quanto l'atmosfera sia drammatica, l'autore, per bocca della voce narrante, riesce anche a essere ironico in alcune situazioni. Adorabile ad esempio lo scambio di battute sul sesso tra Jake e Sadie, dove a dominare è la passione, ma mitigata dalla moralità del periodo.
Il ritmo è sostenuto, anche se non eccessivo, non mancano infatti scene descrittive o di riflessione da parte di Jake, in particolare sul fatto se sia giusto o meno cambiare il passato e sui pericoli delle conseguenze. C'è infatti, oltre all'aspetto storico, anche l'aspetto fantascientifico-avventuroso da tenere in considerazione: se Kennedy si salvasse, come proseguirebbe la storia della Terra? Che cambiamenti potrebbero esserci? King ci dà la sua risposta in questo romanzo.
Dal libro è stata tratta anche una miniserie tv: "22.11.63", con James Franco. Un adattamento davvero ben realizzato, con qualche cambiamento consistente: ad esempio il personaggio di Bill viene espanso, rispetto al libro, e diventa un comprimario, affiancando Jake nelle indagini. Ma devo dire che entrambi i prodotti, libro e serie tv, risultano ottimi e possono essere visti o letti indipendentemente dall'altro: funzionano entrambi, ognuno con i propri meccanismi narrativi.
Io personalmente ho visto prima la serie tv, poi ho letto il libro: ciò mi ha facilitato nell'immaginare alcune scene o descrizioni, perché avevo già in mente l'immagine della serie tv, al tempo stesso mi ha impedito di avere quelle delusioni che spesso si hanno guardando la serie tv dopo aver letto il libro e dovute magari a cambiamenti degli sceneggiatori.
Insomma, se amate le storie sui viaggi nel tempo, la storia americana e i misteri, i grandi complotti come quello su JFK, 22.11.63 fa per voi! Buona lettura!