mercoledì 30 agosto 2017

Recensione "Il mutafavole" di Antonio Carmine Napolitano

Recensione "Il mutafavole" di Antonio Carmine Napolitano

Bentrovati, accaldati lettori estivi! Oggi vi parlo di "Il mutafavole", romanzo urban fantasy di Antonio Carmine Napolitano, già ospitato sul blog. "L'ombra del primo buio" è il primo volume di questa avvincente saga, adatta a tutte le età (dato che non vi sono scene crude o sanguinarie), che ci introduce al mondo di Dante e dei suoi amici. 

Dante è, infatti, dotato del particolare potere di cambiare il finale delle storie, chiudere quelle incompiute e destinare i protagonisti di storie e favole alla loro fine. Che sia lieta o meno. Ganzo, eh? Chi non vorrebbe poter riscrivere il finale di storie che non ci sono piaciute? Sì, molto interessante, ma è anche un potere da usare con cautela e con sensibilità, soprattutto in un mondo dove i personaggi di quelle favole possono diventare veri, varcare la soglia tra i mondi e assumere consistenza. 

"Tu sei il terzo della tua famiglia ad avere il Segno dei Mondi. Prima di te Sir Amodeo e la signora Agata avevano avuto il dono dello Svela Mondi. Tu sei il terzo discendente di questa stirpe, Dante. Tu hai il potere di portare alla vita mondi che riposano sopiti dentro di te. La tua fantasia può fare grandi cose. Può migliorare la vita di molte persone o le può distruggere".

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri, agli inizi del terzo millennio, prevalentemente in Europa, ma con una piccola incursione in Sudamerica. Praga, Londra, Lione e Bruxelles sono le città in cui si svolgono le vicende, in parte celate agli Ignari grazie agli incantesimi dei membri del Concilium e dell'Accademia. Un'ambientazione quindi contemporanea e prettamente urbana, anche se, come avviene in molti urban fantasy, i luoghi reali vengono ridisegnati, caricandoli di funzioni e caratteristiche idonee allo svolgimento di una storia sovrannaturale. Ecco allora che l'Orologio Astronomico di Praga non si limita a segnare soltanto il tempo ma ospita anche la sede dell'Accademia, una prestigiosa istruzione che Dante si trova a visitare, camminando nei suoi corridoi con sguardo trasognato e ascoltando le storie e i resoconti del Mastro Orologiaio.

"Il mutafavole" è un romanzo ricco di personaggi, ce ne sono davvero tanti, anche se poi quelli che costituiranno la compagnia di Dante sono in numero limitato. C'è Gae, la driade guerriera, uno dei Guardiani dell'Accademia, che non esita a proteggere Dante ogni volta in cui sia necessario, e poi Rufus e zia Mafalda, la famiglia di Dante, che si rivelano ben più di un maggiordomo e di una stramba parente, e Rebecca Albalama, la leggendaria guerriera, e poi elfi, nani, streghe. E ovviamente cattivi! Che storia fantastica sarebbe senza qualche cattivo pericoloso? Qua ne abbiamo uno antico e potente: il Primo Buio. Una figura d'ombra legata a una storia scomparsa, una figura dalla voce e dal tono suadente, che sa come convincere le menti deboli a fare il suo lavoro.

Per lui lavorano orchi e signori oscuri, streghe e fattucchiere pericolose, che Dante e i suoi amici dovranno affrontare. Gli scontri non mancano, le battaglie a colpi di artigli e bacchette magiche, il ritmo è sostenuto e difficilmente il lettore si annoierà sfogliando le pagine del Mutafavole. Tanti omaggi a Harry Potter e al mondo delle favole, rivissute adesso tramite le imprese del giovane Dante: un po' impacciato, all'inizio, di certo incuriosito ma soprattutto con un gran cuore. 
"Molte cose non sono giuste a questo mondo, ragazzo, noi facciamo del nostro meglio per proteggere quello che riteniamo sacro. Non sei l'unico capace di interferire col destino di altre creature. Potrà non sembrarti giusto ma quanto sei disposto a sacrificare, tu, per quest'onestà?"
Il romanzo, come dicevamo, apre la saga del Mutafavole. Il finale è aperto e possono esserci altre avventure per Dante, però comunque una prima fase del suo percorso si è compiuta, quella dell'iniziazione al mondo fantastico degli Svela Mondi e dei Sigilla Storie. Un romanzo introduttivo, da questo punto di vista, sia per Dante che per noi lettori. Allora forza, sistematevi in poltrona, e affidatevi alla penna del Mutafavole, che saprà trascinarvi di sicuro in un appassionante mondo fantastico! :)

Per rimanere aggiornati sul mondo del Mutafavole, ecco il sito e la pagina Facebook!




lunedì 28 agosto 2017

Dietro le quinte di Ulfhednar War: i personaggi

Dietro le quinte di Ulfhednar War: i personaggi

Prosegue la rubrica "dietro le quinte", per approfondire personaggi, situazioni e oggetti della mia saga urban fantasy "Ulfhednar War". Dopo avervi presentato Ascanio (qua) e Daniel (qua), oggi vi parlo del resto del branco... di amici di Ax, quelli con cui è cresciuto, è andato a scuola ed è cresciuto. Un'amicizia che dura da molto tempo e che rappresenta il punto fermo della vita di Ascanio, quella che un po' banalmente potremmo definire come la normalità, la spiaggia (di Viareggio!) a cui tornare ogni volta in cui la sua nuova, e sovrannaturale, vita lo strappa al presente. Ve li presento uno ad uno, poi mi dite qual è il vostro preferito!


Gianni-pedia: nerd del gruppo. Conosce Ascanio da quando erano ragazzi, hanno frequentato le superiori insieme e gli passava i compiti di matematica e fisica, in cui Gianni era bravissimo. Fisicamente simile a un ragazzo, magro, con i capelli scuri sparati in testa da chili di gel, indossa occhiali da nerd ed è un genietto dell'informatica. Ama il fantasy, i film blockbuster e le serie tv, abbandonandosi spesso a grandi maratone private. Segretamente ha un debole per la Dottoressa, anche se poi tanto segreto non è...
Gianni era una vera fogna quando si trattava di ingurgitare cibo spazzatura, eppure tutti gli amici erano concordi nell’affermare che il suo metabolismo lo convertisse in un’intensa attività neuronale, che lo aveva portato a essere un genio dell’informatica. 
Ascanio non ricordava quanti premi avesse vinto, tanti quanti gli esami universitari da cui era stato cacciato, col risultato che, a trent’anni appena compiuti e con un Q.I. doppio rispetto alla media di un qualunque laureato, Gianni era ancora senza un titolo di studio e un lavoro. 
Del resto, era difficile strappare un voto positivo a un professore quando per tutta la durata dell’esame il ragazzo non faceva che confutarne le tesi, con una chiarezza espositiva che faceva infuriare gli ottusi accademici italiani.

La Dottoressa: amica storica di Ascanio, la Dottoressa (il cui nome non viene mai rivelato in "La guerra dei lupi") ha avuto una cotta per Ax quand'erano ragazzi e forse ce l'ha ancora, legata a lui da una profonda connessione. Studiosa e responsabile, nel suo campo è un piccolo genio. Ha una laurea in Biologia e una in Botanica e ha appena conseguito un Master di Ricerca in Bioscienze all'Università di Cardiff, dove inizierà a breve a lavorare come ricercatrice. Adora la natura ed è una grande conoscitrice di piante e erbe, e dei suoi segreti più misteriosi... Il colore dei suoi capelli è molto variabile, ha avuto un periodo rosa, uno viola (per festeggiare il ritorno della Fiorentina in serie A), ora è nel periodo azzurro, fresco come l'estate.
Se Gianni-pedia era l’Einstein dell’informatica, la Dottoressa lo era per la scienza. A neppure trent’anni aveva già conquistato due lauree, un Master e pubblicato apprezzati articoli sull’efficacia medica di erbe e rimedi omeopatici. 
A differenza dell’amico, però, aveva ricevuto numerose offerte di lavoro tra cui la più allettante, e che aveva appena accettato, da un laboratorio di ricerca in Galles. Per cui quelli sarebbero stati i suoi ultimi mesi in Toscana.
Bianca e Gigi: coppia di amici di Ascanio, fidanzati da dieci anni ormai. Luigi è un amico di infanzia di Ax; sua madre ha un chiosco di fuori fuori dal cimitero di Viareggio ed è una grande amica di nonna Alma. Gigi e Ax hanno fatto tutte le scuole assieme, anche se Gigi tirava più che altro a campare, divertendosi con le ragazze e le partite di calcio. Ha messo la testa a posto quando ha conosciuto Bianca, in vacanza a Ibiza dopo la fine delle superiori; nonostante abitino vicini, per ironia del destino si sono incontrati soltanto là.



Bianca è una sognatrice. Fa la commessa, vive una vita semplice e ordinata, dove tutto deve avere il senso, come il trucco sempre perfetto che le adorna il viso. Aspetta che Gigi le chieda di sposarlo e vivere insieme felici e contenti. Forse è l'ultima sognatrice romantica del ventunesimo secolo.
Un colpo di clacson indirizzò l’attenzione di Ascanio sul vialetto di casa, dove due macchine erano apparse. Nella prima c’erano Bianca e Gigi, l’eterna coppia che tutti credevano si sarebbe sposata l’indomani, una credenza che perdurava da così tanto tempo da essere divenuta leggenda, come le storie che il ragazzo di Camaiore spesso raccontava. 
A sentir lui, stavano semplicemente aspettando il momento giusto, mentre lei, ingenua e sognatrice, usciva ogni giorno di casa convinta di ricevere l’anello di fidanzamento, rientrandone regolarmente dispiaciuta. Eppure continuava a sperarci. 
A quel pensiero Ascanio sorrise, chiedendosi quanti uomini potessero vantare una devozione così intensa, una fedeltà a un ideale in grado di dissipare qualunque nuvola avesse oscurato la propria vita. 
Aurora: ex ragazza di Ascanio, conosciuta il primo giorno di università, alla lezione di Antropologia Culturale. Non molto alta, quella che definiremmo una ragazza "acqua e sapone", Aurora è molto attraente, con le curve al punto giusto, ma non è appariscente, né una ragazza che sfrutta la sua femminilità o la ostenta. Lei e Ascanio si sono frequentate per un po', ma lui era troppo preso dalla scoperta dei grimori di Aristide, dai suoi esperimenti, dai suoi studi, per poterle garantire la stabilità, e la felicità, che meritava. Sono rimasti però grandi amici e Aurora continuamente lo rammenta.
Prima ancora di vederne il viso, nascosto dietro lo sportello della Golf, Ascanio ne riconobbe il tono e la solarità. Aurora entrò nel suo campo visivo in quel momento, assieme al bambino dai capelli biondi che teneva per mano. Gonna di jeans, maglietta e scarpe da tennis, sembrava la stessa ragazza conosciuta dieci anni prima all’Università di Pisa, come se né il tempo né la gravidanza l’avessero toccata. Salutò Daniel e Marina, poi si avvicinò ad Ascanio e lo abbracciò.

Dominic: non è propriamente un amico di Ascanio, per questo lo inserisco nel finale, a chiudere la carrellata di membri del gruppo storico di Viareggio, a cui lui si è aggiunto quando ha iniziato a frequentare Aurora.
Un’acuta voce maschile rubò Ascanio ai suoi pensieri, portandolo a sollevare lo sguardo verso il ragazzo smilzo che si stava avvicinando, brontolando come suo solito per qualche catastrofe in corso. I suoi capelli erano troppo biondi, al punto che quasi apparivano bianchi, i suoi occhi troppo tondi e quell’accento francese gli ricordava quella stronza prof del liceo che non aveva mai apprezzato che ad Ascanio interessassero solo le lingue germaniche. La verità era un’altra, anche se ammetterla gli costava fatica.
“Dominic Girard. Professione avvocato e padre di Fabio.”
Quale delle due definizioni gli desse più fastidio, Ascanio non l’aveva ancora capito. “Ma se piace ad Aurora, non deve essere poi così male, no?” Se lo ripeteva da sette anni, ma ancora non era riuscito a trovare prove a sostegno di tale affermazione.
 
Allora, cosa ne pensate? Quali sono i vostri personaggi preferiti?
Spero di avervi incuriosito con questo articolo. Se volete leggere "La guerra dei lupi", lo trovate su tutti gli store di libri.
Presto conosceremo anche gli altri, quelli appartenenti al mondo "sovrannaturale", come Markus e Johanna! A presto! :) 

domenica 27 agosto 2017

Scopriamo "Sognando", antologia di Panesi Edizioni e Sognatori Erranti (2)

Scopriamo "SOGNANDO", antologia di Panesi Edizioni e Sognatori Erranti (2)

Nuovo appuntamento con "Sognando", l'antologia realizzata da Sognatori Erranti e edita da Panesi Edizioni che contiene racconti di vario genere, tutti di scrittori italiani, tutti legati al tema del "sogno". Come detto più volte, si tratta di un'iniziativa benefica, a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma dell'estate 2016: tutti i proventi saranno infatti destinati alla Protezione Civile del Lazio. In questo secondo articolo di approfondimento (il primo potete leggerlo qua) scoprirete altri racconti dell'antologia, grazie alle parole dei loro autori.

Poche cose ci avvicinano alla materia e alla sua precarietà come un terremoto. Poche cose ci portano lontano come le parole scritte in un libro.
Materia e parole oggi si incontrano in questa antologia nata con l'intento di portare aiuto, un aiuto concreto. E saranno proprio le parole che molti autori hanno voluto regalare a essere veicolo di questo sostegno.
È stato dato loro un tema: il sogno, in tutte le sue declinazioni. I sogni hanno tante sfumature, come la vita. I sogni non sono fuori dalla nostra esistenza, ne sono parte, sono i primi mattoni della ricostruzione.
Questa raccolta vuole abbracciare i sogni infranti e quelli che ancora giacciono sotto le macerie per aiutarli a volare. I sogni non sono un lusso, sono un'esigenza, così come lo sono avere una casa, un lavoro e una scuola sicura in cui studiare.
Questa iniziativa ha visto la luce in un momento di grande commozione, ma è proseguita sull'onda della partecipazione e dell'impegno. La sua pubblicazione è il coronamento di un'azione corale, uno sforzo creativo che si tradurrà in concretezza. Tra le parole che fluiscono, il desiderio e la voglia di ricostruire, autori, editori e grafici si sono uniti per regalare un briciolo di speranza, un sorriso.


I proventi saranno interamente devoluti alla PROTEZIONE CIVILE causale TERREMOTO DEL LAZIO. Uomini e donne che scavano tra le macerie, che camminano nel fango, che piangono e gioiscono per una vita salvata. Ogni giorno sia una speranza per tutti.

Trapezio”, di Daisy Franchetto

Trapezio è un racconto onirico. Un passaggio attraverso un corridoio che conduce a incubi e a sogni sospesi, accompagnati dalla presenza scenica dell'Uomo dell'Opera. Il ritorno alla realtà non è garantito.
Viene a prendermi ogni notte, da che ho memoria.Non conosce riposo o festività. Nel momento in cui chiudo gli occhi, si presenta puntuale.  Mi prende per mano e mi conduce in quel luogo onirico che solo lui conosce a fondo. 
Lo chiamo l’Uomo dell’Opera per via di quel suo modo di fare scenico e plateale, ma lui non lo sa. Indossa sempre un abito scuro e un cilindro nero che getta un’ombra cupa sul viso, così che gli occhi non si possano mai vedere bene. Solo una volta ho potuto guardare dentro le sue pupille demoniache: gli occhi neri come pece sembravano protendere tentacoli scuri sul mio volto. 
L’avevo fatto arrabbiare, non mi aveva perdonato il rifiuto a seguirlo. Ha un incedere enfatico, alza un ginocchio fino al busto e poi allunga la gamba scheletrica in avanti, quindi poggia a terra la scarpa lucida, con delicatezza, come se il pavimento fosse un oggetto prezioso. Poi ripete l’operazione con l’altra gamba. Disapprova la mia maniera di camminare, trascinando i piedi per il sonno, e il mio abbigliamento. Ma cosa dovrei indossare la notte se non un pigiama? 
La sua avanzata da fanfara non ci permette di procedere velocemente, ed è questo in fondo il suo obiettivo: fare in maniera che io veda tutto, che nulla di ciò che mi vuole mostrare venga tralasciato per la fretta di passare oltre. Nel suo mondo non si passa oltre, ma attraverso, e ogni particolare è prezioso. Ogni singolo brandello di carne, ogni angolo di pelliccia rosa, ogni particella di angoscia.

La bellezza del mare d’inverno”, di Valerio Sericano

La realtà che ci appare non sempre corrisponde al vero e talvolta è il sogno a sostituirsi a essa. Proviamo, di tanto in tanto, a lasciar libera la nostra fantasia, lasciandola galoppare nei verdi prati dell'immaginazione.


Vi ricordo infine che l'antologia è disponibile su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Kobo Store ecc.).


venerdì 25 agosto 2017

Segnalazione "Dark Phantasy - Fiabe del macabro e dell'assurdo" di Cristina Vitagliano

Segnalazione "Dark Phantasy - Fiabe del macabro e dell'assurdo" di Cristina Vitagliano

Bentrovati, lettori dei mondi fantastici! Oggi vi presento "Dark Phantasy", una raccolta di sette racconti fantastici, che spaziano dal fiabesco al macabro, in stile Edgar Allan Poe! L'autrice è la giovane Cristina Vitagliano che, a partire dai suoi studi di letteratura e filologia germanica, costruite queste sette storie ispirate ai sette peccati capitali. Incuriositi? Buona lettura!

Titolo: Dark Phantasy – Fiabe del macabro e dell’assurdo
Autore: Cristina Vitagliano
Editore: Pathos Edizioni
Genere: Fiaba/Fantasy
Formato: cartaceo
Pagine: 147
Prezzo: 13 euro
ISBN: 978-8894166507

Il romanzo è disponibile su tutti gli store di libri (Amazon).

Trama: Sette racconti, sette peccati capitali, sette storie fantastiche in bilico tra il fiabesco e il macabro, dove nulla è ciò che sembra e dove bene e male danzano intorno a una linea molto sottile. 

Dark Phantasy – Fiabe del macabro e dell’assurdo nasce dagli studi universitari di letteratura e filologia germanica dell’autrice, che partendo dal concetto di fiaba classica, lo rielabora e lo ripropone in sette racconti, ognuno dei quali narra le vicissitudini di svariati personaggi alle prese con i terribili vizi capitali.

Invidia, ira, lussuria, superbia, avarizia, accidia e ingordigia vi guideranno alla scoperta dei più curiosi mondi fantastici, dove tra atmosfere medievali, post-industriali e mondi senza tempo, abitano personaggi che quasi mai sono identificabili nei classici buoni e cattivi delle fiabe, ma che sono intrappolati nella loro fallace umanità e nelle loro personalità ricche di sfumature; alle prese con logoranti e invadenti vizi che li porteranno a compiere i gesti più impensati e a sfumature sempre tendenti al nero.
Estratto dalla fiaba “Amantide”: 
“Uno di quei giorni, Amantide pensò di non poter più andare avanti così, pensò che doveva agire per rendere la sua meschina vita migliore. Se non poteva essere la più bella del regno infatti, voleva essere perlomeno la più bella del castello. Quel giorno dunque, fece chiamare il vecchio barbiere di re Corvino e fece in modo che lui portasse con sé tutte le sue attrezzature. Lo accolse con un bel sorriso nel castello e dopo di che fece chiamare anche tutte le cameriere, tutte le serve, chiunque avesse un aspetto vagamente femminile e una dopo l’altra, le fece sfregiare dal barbiere.  
Amantide osservava soddisfatta, con uno squallido piacere, tutte le donne del castello sedersi una per una sulla sedia del barbiere e inumidire la lametta di lacrime e di sangue, mentre in silenzio lasciavano che egli rovinasse i loro visi. Ad Amantide non importava se fossero belle o brutte, sentiva solo che la loro sofferenza le arrecava in qualche modo piacere, sollievo da tutta la sua rabbia.  
Questo bizzarro metodo di compensazione ad Amantide giovò non poco: tutte le mattine apriva gli occhi, passeggiava per il suo castello e guardando i volti deturpati delle sue serve si sentiva finalmente bellissima e in un effimero momento di seduzione verso se stessa, credette davvero di essere guarita da quel suo malessere d’amor proprio. E continuò a crederlo sempre di più, mio caro lettore, poiché qualcosa di lì a poco accadde, un avvenimento che avrebbe per sempre cambiato la vita di Amantide, se in meglio o in peggio, questo lo lascerò giudicare a te.”



Contatti:
Seguite l'autrice sulla sua pagina Facebook!

Biografia dell’autore: Mi chiamo Cristina Vitagliano. Sono nata a Torino nel 1991 e sin da quando posso ricordare, le mie principali passioni sono sempre state la lettura e la scrittura. Ho scritto il mio primo racconto per un concorso letterario in quarta elementare e dopo di che ho continuato a scrivere come hobby, fino a quando, successivamente alla mia laurea in Lingue e Letterature Moderne all’Università degli Studi di Torino, ho deciso di provare a pubblicare il mio primo libro, una raccolta di sette fiabe macabre dal titolo “Dark Phantasy – Racconti fiabeschi del macabro e dell’assurdo”. Quando non mi dedico alla scrittura, lavoro come insegnante di lingua inglese e come traduttrice freelance.

mercoledì 23 agosto 2017

Recensione "Di metallo e stelle" di Luca Tarenzi

Recensione "Di metallo e stelle" di Luca Tarenzi

Bentrovati, amici dei mondi fantastici. Oggi torno a parlarvi di uno dei miei autori fantasy italiani preferiti, colui che mi ha iniziato all'urban fantasy. Sto parlando di Luca Tarenzi, dei cui libri precedenti vi ho abbondantemente parlato in tanti articoli (che potete trovare cliccando sul tag Luca Tarenzi, alla fine dell'articolo). Nel 2016 è uscito "Di metallo e stelle - L'apprendista di Leonardo", romanzo fantastico autoconclusivo, edito da Gainsworth Publishing e ambientato nella Milano del 1499. Devo dire, avendo letto tutti i libri dell'autore, che questo è uno dei suoi capolavori. Per gusto personale se la gioca con "Quando il diavolo ti accarezza" e "Godbreaker".

Partiamo dalla trama. Come dicevo, siamo a Milano, ambientazione classica dei romanzi di Luca Tarenzi, ma stavolta non siamo nella Milano odierna (quella di "Le due lune", "Quando il diavolo ti accarezza" e "Godbreaker"), né in quella imperiale (quella di "Demon hunter Severian"), siamo nel pieno del Rinascimento, alla fine del Quindicesimo Secolo, un momento fondamentale nella storia mondiale. Siamo in quel lasso di tempo che segna la fine del Medioevo e l'inizio dell'Era Moderna: Lorenzo il Magnifico è morto, il sistema di equilibrio che aveva retto dalla Pace di Lodi, garantendo una certa stabilità e pace agli staterelli italiani, si è rotto, il nemico straniero (la Francia) sta invadendo la penisola italiana. Tutti gli stati sono in subbuglio. Milano, in quel periodo, è retta dalla signoria degli Sforza, guidata da Ludovico il Moro (presente anche nel romanzo), e stretta in assedio dagli eserciti dei francesi. Un momento delicato e fragile su cui si innestano le avventure di Giacomo, l'apprendista di Leonardo Da Vinci, in quel momento ospite alla corte di Ludovico il Moro.

Attenzione, però. Non stiamo leggendo un romanzo storico. Come in altri suoi lavori, l'autore gioca con la Storia, si diverte a usarla come sfondo per imbastire una bella trama fantastica (che poi, rispetto ad altri romanzi, forse qua la componente fantastica è più limitata, o comunque assume una sfumatura diversa). Non ci sono, infatti, creature tipiche dell'immaginario locale o figure leggendarie, no, qua si parla di alchimia! Una scienza molto particolare, da cui Leonardo Da Vinci, come altri prima e dopo di lui, era attratto. 
"Il punto di partenza di tutto erano i pianeti. "Ciò che è in Basso è come ciò che è in Alto, e ciò che è in Alto è come ciò che è in basso, per compiere il miracolo della Cosa Una". Così comincia la Tavola di Smeraldo, un testo antichissimo che gli alchimisti veneravano come una specie di Vangelo. Si supponeva che il suo autore fosse Ermete Trimegisto, il primo di tutti gli alchimisti, il filosofo più sapiente mai venuto al mondo, vissuto - se mai era vissuto davvero - in Egitto ancor prima dei tempi di Mosè."
La storia è, come sempre, molto ben ritmata. A raccontarla è Giacomo, l'apprendista di Leonardo, un ragazzetto molto curioso, sempre attento a ciò che accade attorno a lui (chi non lo sarebbe, del resto, avendo Leonardo Da Vinci come maestro? Chi non sarebbe curioso di scoprire cosa combina nella Stanza Proibita?) e che, a forza di essere curioso, si ritrova invischiato in una situazione decisamente complessa. Un romanzo dove c'è spazio per amore (nel senso più ampio del termine), per l'azione e gli scontri, ma anche per gli intrighi, i giochi politici e, più intimamente, per la ricerca e scoperta di sé. Un romanzo che, se vogliamo, insegna ad amare noi stessi, ad accettarci per quello che siamo, indipendentemente da quello che gli altri possano pensare o vedere in noi.
"Ascoltami, fratello! Non è il perché, è il come! Io non so il motivo della mia vita, ma scelgo io come viverla! Io scelgo se essere gentile o crudele, se essere sincero o bugiardo, se essere un uomo o un mostro. Io scelgo se uccidere o risparmiare una vita!".
Ho apprezzato molto il messaggio che traspare dal romanzo, questo amore per la vita e verso la vita, e verso la libertà di viverla ciascuno a modo suo, assieme all'ambientazione, alla ricostruzione storica e ai personaggi (Giacomo, Leonardo, Ludovico, il Prototipo, tutti molto interessanti e ben caratterizzati). Un romanzo che consiglio, sia perché è autoconclusivo, non fa parte di saghe, sia per l'originalità della trama, un amalgama ben riuscito di Storia e leggenda. 

Nota di merito, a parte, per la bellissima copertina di Rita Mira. Davvero ben azzeccata! Chi sarà mai quella figura alata? Lo scoprirete entrando nel Castello Sforzesco assieme all'apprendista di Leonardo! Ma non dalla porta principale, oh no, lui preferisce... strade secondarie e meno battute, dove si scopre la vera Milano dell'epoca, con tutti i suoi segreti! :)

 



lunedì 21 agosto 2017

Il covo della ladra: libreria del giallo e del fantastico

Il covo della ladra: libreria del giallo e del fantastico

Salve, amici dei mondi fantastici! Oggi vi segnalo una bellissima iniziativa per tutti gli amanti dei libri, in particolare di giallo e fantastico! Mariana Marenghi, alias la Ladra di Libri, del celebre blog, sta per aprire una libreria a Milano, in una zona che, ahimè, non ne ha: la zona tra Via Padova e Viale Monza. Per realizzare questo bellissimo progetto, Mariana ha lanciato anche una campagna di crowfunding sul portale Eppela. Vi invito a scoprirlo e, se vorrete, a contribuire, anche con una piccola cifra. Sostenere la cultura è importante e tutti, nel nostro piccolo, possiamo darci da fare! 

Ecco il progetto del Covo della Ladra: la nuova libreria del giallo e del fantastico a Milano!



Una libreria per il quartiere. Un quartiere per una libreria

Un giorno di qualche mese fa, in un post su una social district di quartiere, lanciavo l’idea di realizzare una libreria indipendente, in cui il libro fosse un pretesto per creare un luogo in cui dare vita a corsi, incontri, laboratori, letture, incontrate autori, case editrici, scrittori di professione. Insomma un piccolo mondo fatto di libri e lettori, in una zona della città che non ha librerie, tra Via Padova e Viale Monza.

Nasce così il Covo della Ladra, una piccola libreria del giallo. Piccola ma intensa. Non immaginatevi uno di quei luoghi lineari e ultramoderni, in cui tutto è bianco e nitido. Immaginatevi, invece, una di quelle librerie un po' retrò, che traboccano di libri, in cui si respira odore di pagine nuove (ma anche un po’ vissute), dove potersi bere una tazza di americano non perché c’è la caffetteria ma perché te la offre La Ladra, con gli angoli un po’ confusi, dove si può stare anche senza dover comprare. Insomma, una parentesi di mondo fatta di romanzi gialli, noir e…un pizzico di fantasy, per grandi e piccini.

Il Covo della Ladra è una libreria che vuole mantenere un forte grado di indipendenza, scovando edizioni ed autori che non sempre rispondono alle consuete dinamiche di mercato. E fa questo, senza snaturare il suo ruolo di "punto di riferimento" per gli amanti del genere, ovvero una libreria dove poter trovare anche l'introvabile. 

Il Covo della Ladra, però, è anche un luogo del quartiere e che da questo vive e trae spunto. La Libreria lavora in stretta connessione con il quartiere che la ospita, le realtà che lo abitano e i cittadini che lo vivono, promuovendo eventi, iniziative culturali e attività in stretta connessione con Via Padova e il suo district.

Il Covo della Ladra è un luogo senza tempo, che corre contro il tempo e che non ha paura di pensare al futuro.


La nascita di un'idea

Il 1° novembre 2016, in una viuzza laterale della vitale Via Padova, nasceva un’idea: quella di aprire una libreria in un quartiere che di librerie non ne aveva da tempo. 

Quest’idea muoveva i primi passi da un piccolo sogno che una bambina, poi adolescente, aveva fatto mentre trascorreva i suoi pomeriggi dopo scuola tra gli scaffali della libreria del nonno, a Como. Un sogno che, quel 1° novembre comincia a prendere la forma di un blog letterario, Ladra di Libri, dove si leggono e recensiscono romanzi, saggi e pubblicazioni di ogni genere, dove si intervistano autori e si va on line con due appuntamenti podcast a settimana.  Un blog che, piano ma non troppo, è cresciuto in meno di un anno e ha avuto la forza e la costanza di fare del libro il vero protagonista.



Via Padova. La Milano senza librerie

A Milano c'è una via da tutti conosciuta come quartiere multietnico, poliedrico, dalle molteplici anime e dalle profonde radici storiche. 
Si chiama Via Padova ed è ai margini nord della città, tra le arterie che portano fuori Milano, lo storico Naviglio Martesana e Piazzale Loreto. 
Quando si cammina per i suoi marciapiedi, si incontra l’umanità, nel bene e nel male, in ogni sua sfumatura. Ma si ha anche il privilegio di sentirsi parte di qualcosa di molto più grande, di qualcosa che ha il potere di riunire tutte le culture in 4 chilometri di negozi, artigiani, creativi, artisti e semplici cittadini. 
Via Padova è un pezzo di storia della città ed è il fulcro attorno al quale si gioca il futuro di Milano, la sua capacità di diventare moderna, di accettare tutti i suoi abitanti e di farsi accettare da loro. 


Via Padova, e il quartiere che si crea con la limitrofa Viale Monza, non ha librerie. Non le ha più da molti anni. Ma chi lo ha detto che non ne senta, invece, il bisogno?



I libri a scaffale

Il Covo della Ladra è una libreria dedicata al giallo, al noir ed al fantasy. Un genere dalla lunga storia, soprattutto a Milano, e un buon pretesto per dare vita ad una nuova amicizia, tra libri e lettori. A scaffale sono presenti i titoli d’ultima uscita, i classici del genere ma anche un’attenta selezione tra gli editori indipendenti e gli esordienti. Nel Covo si possono trovare libri in lingua (da marzo 2018), libri di saggistica ed edizioni in selfpublishing. 

Al piano superiore, da gennaio 2018, sarà possibile acquistare direttamente al versione ebook per il proprio reader, e scaricarla contestualmente, grazie alla creazione di una postazione di ebook supply. In libreria sono attive anche le ordinazioni di libri introvabili, fuori stampa o rari grazie al servizio di Book seekers, attivo anche da WApp e sito. Il Covo della Ladra sarà anche un ebook store, dove poter trovare molti titoli tra quelli presenti a scaffale.



Una libreria di eventi e letture

Il Covo della Ladra non è solo libri. Intorno all’oggetto libro ruotano presentazioni, incontri con gli autori, con gli editori e i protagonisti principali della scena letteraria di genere, con un particolare legame con la città di Milano e le sue eccellenze. 
Ma non solo: corsi, laboratori, letture animate e la collaborazione costante con le principali realtà del territorio. 

La libreria ha bisogno dell'aiuto dei suoi lettori

Anche se con le nostre sole forze ce la potremmo fare, il nostro obiettivo è quello di farcela insieme, perché questa libreria possa essere veramente anche dei propri lettori. Non per altro, ai contributori più generosi, dedicheremo una pubblicazione a tiratura limitata della prima avvenuta del ladro per eccellenza, Rocambole. A tutti invece, una dedica speciale in libreria e tanti libri in regalo.

Le spese non sono molte, ma vogliamo che tutto sia perfetto: dall'arredo, ai software gestionali che ci aiuteranno a gestire il magazzino e le vendite. Soluzioni che renderanno la libreria più confortevole e più efficiente, ma soprattutto in grado, sin da subito, di offrirvi un calendario di eventi e di attività di qualità e interesse. 

Tutte queste soluzioni, e il procedere dei lavori lo potete monitorare, seguire nel loro progress realizzativo e nella loro progettazione, ogni settimana, grazie alla sezione dedicata al Covo della Ladra sul sito..

Ecco il perché di un crowdfounding!

Ad ottobre, la porta del nostro Covo la aprirete voi. La Ladra e i suoi amici saranno lì, accanto a voi, con un libro in mano ed un regalo speciale per quanti ci avranno aiutato a dare a questo quartiere la sua libreria.




Chi c'è dietro al progetto.
Mariana Marenghi, classe '81, la passione per la lettura, due figli, un passato tra archivi e biblioteche. 
Da grande è social media specialist e copy, dirigendo, dal 2010, la piccola agenzia Su Due Piedi, grazie alla quale, nel 2016 lancia il progetto on line Ladra di Libri, un blog-lit - oggi più un magazine - legato al mondo dell'editoria e dei lettori. Autrice e voce delle puntate in podcast dello stesso magazine. 
Con lei, le voci, i volti e "la penna" di alcuni cittadini illustri del quartiere che appoggiano questa "impresa" e stanno aiutando la Ladra nel suo progetto, sia materialmente, sia moralmente. 



sabato 19 agosto 2017

Segnalazione "L'obelisco dei divoratori" di Gianluca Villano

Segnalazione "L'obelisco dei divoratori" di Gianluca Villano


Bentornati nel mondo di Logren Arbor! Dopo avervi presentato "Il divoratore d'ombra" (articolo di ieri), ecco il secondo capitolo dell'appassionante saga epic fantasy creata da Gianluca Villano: "L'obelisco dei divoratori". Pronti per questo nuovo viaggio?




Titolo: Saga della Corona delle Rose – L’Obelisco dei Divoratori Vol.2
Autore: Gianluca Villano
Editore: Youcanprint
Genere: Fantasy Epico
Pagine: 326
Prezzo: 18,00 €
ISBN: 9788892654747

Trama: Dopo la rivelazione del vero Profeta e la distruzione di Muelnor, il mondo di illusioni e menzogne creato dall'Haor crolla progressivamente. La guerra all'Haorian non può più essere rimandata. Logren, così come il capitano Pellin e i seguaci della Nuova Dottrina si preparano allo scontro finale. Dentro se stessi dovranno trovare la fede per sperare nel sostegno di Horomos e il coraggio per affrontare l'Iniquo.

Disponibile su tutti gli store di libri (Amazon, Youcanprint).


«Logren! Logren, dove sei?».     
Era affacciata sull’orlo dell’abisso, su uno sperone di roccia che spuntava da una parete priva di appigli sicuri; la donna si stringeva le gambe al petto, cercava di tenersi il più lontana possibile dal baratro, ma non sembrava una sprovveduta: il suo corpo irradiava una luminescenza candida e ovattata che s’adombrava man mano che sfiorava le tenebre circostanti; indossava abiti leggeri e ariosi, la forma del suo corpo era elegante, ispirava grazia e gentilezza. Come c’era finita in quel guaio? 

Logren lanciò uno sguardo più attento, ma non riuscì a scorgere sentieri che giungessero fino a lei, né scale, né corde; non sembrava ferita e non c’erano segni di frane. Era prigioniera e non sembrava accorgersi delle scure bestie che le si avvicinavano da tutte le direzioni: sembravano umanoidi dal corpo di pietra, con riflessi argentei prodotti dal baluginio di lampi lontani; si spostavano in modo scomposto e disarticolato, come se non avessero il pieno controllo del corpo. Logren non aveva mai visto niente del genere, nemmeno nei suoi incubi più spaventosi!
«Devi salvarla!» esordì una voce. 
“Chi ha parlato?”. Ancora una voce femminile, ma più autorevole e non proveniva dal baratro; si girò intorno, ma non riuscì a vedere nessuno. 
«Tu solo puoi aiutarla!» aggiunse.
«Perché?!» gridò Logren, continuando a guardarsi intorno, con il cuore che prese a battergli forte. «Chi è che mi parla?!». 
«Aliendar!» urlò la donna nel precipizio, con tono implorante. 
“Aliendar… profeta” si ripeté Logren, ricordando le parole di Nahily, la giovane e bella Debenlore che lo aveva accolto al risveglio nella casa di Miitha. Poteva essere lei, laggiù, ma non poteva esserne certo; a ogni modo doveva raggiungerla, e al più presto! Ma Logren si trovava sul versante opposto, poteva percorrere tutto il ciglio del baratro fin sopra di lei, ma da quel punto li separavano più di dieci metri di parete liscia. “Se solo ci fosse il Bianco Rapace...”. Alzò lo sguardo verso l’alto, il cielo era livido di tempesta e le nubi si muovevano veloci in un misterioso universo d’oscurità. Ma dov’era finito? Cos’erano quegli ammassi gonfi dalle trame cupe che lo sovrastavano? Tra quegli spazi sconfinati sperò d’intravedere raggi sfolgoranti, ma lo sguardo sfociò nel vuoto di un buio vorace e freddo. Era solo! 
“Il Sigillo!” aveva il Sigillo dell’Unicorno! Si guardò la mano sinistra e si accorse che il bracciale-guanto di Handrya, la Levatrice dell’Asher, stava scomparendo. 
«Logren?! Ti prego, ho paura» disse la donna con voce supplichevole, portandosi le mani davanti agli occhi per non vedere, forse consapevole di ciò che stava per travolgerla. 
“Ti prego” quell’invocazione… Nahily; lei aveva usato quelle parole, in un tempo non troppo lontano. Doveva farsi venire un’idea, ma evitò di perdere lo sguardo tra le vertiginose propaggini; credeva di aver superato quella paura, lui e il Bianco Rapace avevano sorvolato per ben due volte l’abisso, nel Pozzo Imbuto e dalla piattaforma del Tempio degli Adoratori, eppure le gambe gli tremavano ancora, aveva la netta sensazione che il vuoto lo volesse afferrare per trascinarlo nel baratro. 
Fissò le forme che risalivano dal nulla e le riconobbe, in un’improvvisa e misteriosa rivelazione: Divoratori, e a centinaia! Sbucavano da cupi anfratti nelle pareti e si muovevano con la stessa determinazione dei ragni; le erano quasi addosso. 
Lui era il Profeta! Era il solo in grado di salvarla, ma allora perché si sentiva così impotente? Non poteva continuare a esitare o l’avrebbe persa per sempre senza scoprire chi fosse davvero. 



Biografia dell’autore: conosciamo Gianluca Villano.
Tutto ebbe inizio all’età di 10 anni, quando frequentavo la quarta elementare: rimasi rapito dal cartellone pubblicitario di un film che si proiettava al cinema (La foresta di smeraldo). All’inizio fu come un gioco, scrivere racconti dove io ero il protagonista, dove potevo sognare di avventure e imprese folli e fare l’eroe, poi scrivere divenne una parte essenziale della mia vita, una necessità, un bisogno, un modo incredibile per liberare la fantasia.
Aprile 1996. Pubblicati Articoli su rivista fantasy nazionale Kaos (n°35): “Arachin, Signore dei Ragni”, “La progenie del caos: Bakland e Sorkron”.
Agosto 2002. Pubblicato romanzo fantasy “La Rosa dei Nirb”, edito da I Fiori di Campo (Pv).

Giugno 2003. Poesia “La Rosa e le spine”, pubblicata su Antologia Poesie del Nuovo Millennio, edito da Giuseppe Aletti Editore (Rm).
Novembre 2003. Poesia “Il Bacio di un Angelo”, pubblicata su Antologia Premio Pablo Neruda 2003, edito da I Fiori di Campo (Pv).
Dicembre 2003. Poesia “A Valentina”, pubblicata su Antologia Tra un fiore colto e l’altro donato, edito da Giuseppe Aletti Editore (Rm).
Dicembre 2003. Scheda biografica inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti, edito da Giuseppe Aletti Editore (Rm).
Aprile 2005. Romanzo fantasy “Il Muro d’Ombra”, edito da I Fiori di Campo (Pv)
Ottobre 2008. Pubblicazione romanzo fantasy “Il Sigillo dell’Unicorno”, edito da Il Filo (Rm).
25 Ottobre 2009. Giardini Naxos. Menzione d’Onore a Il Sigillo dell’unicorno conferita dall’Accademia Internazionale Il Convivio, Premio “Poesia Prosa e Arti Figurative 2009”.
Febbraio 2016. Pubblicazione romanzo fantasy “Il Divoratore d’Ombra”, primo volume della Saga della Corona delle Rose, edito da Youcanprint.
2016. Pubblicazione racconto horror “Il Segreto del Cobra”, primo volume della Saga di Cobra, edito da Youcanprint.
Marzo 2017. Pubblicazione romanzo fantasy “L’Obelisco dei Divoratori”, secondo volume della Saga della Corona delle Rose, edito da Youcanprint.

Luglio 2017. Pubblicazione racconto horror “Transilvania”, edito da Youcanprint.