IL CALIBRARIO DELL'AVVENTO - GIORNO 18: IL RE ORCO
L'appuntamento di oggi del Calibrario dell'Avvento è dedicato a un giovane scrittore toscano, Matteo Piombo Papucci, che ha di recente pubblicato "Il re orco", un romanzo fantastico che affronta tematiche molto attuali. Edito da La Caravella Editore, il libro è già stato segnalato anche qua sul blog. Oggi, in un'inedita intervista, avremo modo di scoprire qualcosa di più sullo scrittore, sui suoi gusti, il suo metodo di lavoro e i suoi progetti.
Autore: Matteo Piombo Papucci
Editore: La Caravella editrice
Genere: fantasy
Formato: cartaceo e ebook
Prezzo: 13 euro
Disponibilità: sui vari store
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Trama:
Chi è il Re Orco? Esiste davvero?
Amelia
conosce la risposta. Tutto intorno a lei si chiude come la tela di un
ragno. La fuga resta l'unica possibilità. Tra l'onirico, il fantasy e il
reale si ddentra in un percorso sibillino in cui è spontaneo calarsi e
rimanere affascinati.
***
INTERVISTA A MATTEO PAPUCCI
Ciao Matteo, parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue
passioni?
Ciao a te Alessio! Mah, ti dirò, sono interessato a qualsiasi cosa valga la
pena sapere, eccetto la gravità! Non mi parlare di aerei, paracadute o
qualsiasi cosa che porti al di sopra del metro e mezzo di altezza!
Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla
scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro? Verso quali
generi, o quali tipi di storie, sei orientato? O non ti piace parlare di
genere, preferisci scrivere ciò di cui ti va di scrivere, senza limitazioni?
Beh, scrivo per piacere, passione
e lavoro! Ammetto che non è sempre tutto rose e fiori ed è normale che ci siano
periodi di calo ma il trucco è non arrendersi mai. Ho iniziato a scrivere per
gioco e sono stati i miei primi lettori a convincermi di tentare qualcosa di
più serio. Inizialmente pensavo di indirizzarmi su uno stile fantasy noir ma
non mi sentivo soddisfatto e ho deciso di prendere una strada diversa: voglio
costruire un mio genere e stile e trovare la mia identità come scrittore. Lo
so, non è un obbiettivo semplice e forse non ci riuscirò mai ma non voglio
avere rimpianti in futuro.
In Italia ci sono più scrittori
che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i problemi,
cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea, una
ricetta “natalizia” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere secondo
te?
I lettori non si fidano e fanno bene: sono travolti
tutti i giorni da centinaia di titoli nuovi; devo ammettere che anche io ho
grosse difficoltà a trovare qualcosa che valga la pena di leggere. Il consiglio
che posso dare a chi vuole qualcosa di nuovo è di non fermarsi al primo libro
in vetrina e dare fiducia a una copertina intrigante o titolo accattivante; la
ricetta natalizia è ricordarsi che un libro è sempre un ottimo regalo.
“Il re orco” è un romanzo davvero interessante. Un libro
fantastico dai tratti oscuri, che affonda le proprie origini nella realtà e in
tematiche attuali. Come è nato? Vuoi raccontarci come hai lavorato nella
stesura di questo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi comunicare ai tuoi
lettori?
Per l'idea mi sono ispirato allo studio dei sogni in sede
terapeutica; ovviamente il libro non si propone come un trattato sull'argomento
ma ho cercato di dare a “Il Re Orco” la maggior attualità che ero in grado di
fornirgli. Ho svolto delle ricerche sull'argomento, soprattutto sui resoconti
dei sogni di persone che avevano subito delle vessazioni nell'adolescenza e ho
dato forma a un'unica storia. Non pretendo di dare alcun messaggio ai
lettori: non sono un esperto in materia
e non sono in grado di dare risposte, ma spero che “Il Re Orco” possa
incuriosire tanto da porsi delle domande.
Generi e attualità: spesso, una certa critica miope (tutta
italiana) accusa la letteratura di genere di essere puro edonismo, eppure, come
dimostra “Il re orco”, è possibile servirsene per affrontare temi attuali
(qualche esempio? La prostituzione, la violenza sulle donne, gli abusi sui
minori, il tema del diverso e quant’altro). Cosa ne pensi al riguardo?
Non me la sento di dissentire totalmente dalla critica: è
vero che molti scrittori di genere sono chiusi alle novità e tendono a
identificarsi in uno stereotipo che non esiste più. La narrativa, soprattutto
quella fantasy, è pura immaginazione; spetta allo scrittore scegliere se
mettersi in gioco e aggiungervi il proprio punto di vista oppure abbassare la
testa; le uniche critiche che vanno ascoltate sono quelle dei lettori.
Personalmente ritengo che ogni libro sia un viaggio, in un
mondo fantastico (reale o fiabesco che sia). Ma può essere anche un viaggio
dentro noi stessi? La letteratura (nel senso più ampio) può insegnare qualcosa?
Può aiutare le persone (chi scrive e chi legge) a sentirsi meno soli?
Qualsiasi cosa che ci porta a riflettere è un viaggio dentro
noi stessi, ma il modo migliore per sentirsi meno soli è stare con la gente. La
letteratura offre conoscenza e la conoscenza è fatta per essere condivisa con
umiltà: i libri sono un mezzo indispensabile per sapersi approcciare col
prossimo.
Come scegli i nomi per i tuoi personaggi? Suonano bene? Sono
legati, non so, a dei miti o a dei significati particolari?
Dei personaggi nascono già con un nome addosso, mentre per
altri nessuno sembra andare bene,
soprattutto quando si parla dei protagonisti. Il nome sintetizza il carattere, gli ideali e
colloca il personaggio al centro del mondo che uno scrittore crea: più
quest'ultimo ha sfaccettature e maggiore è la difficoltà a identificarlo.
La disputa ebook/cartaceo: ha
davvero un senso? Non sarebbe forse più produttivo concentrare le forze su
altro? Qual è la tua opinione a riguardo? Gli ebook possono aiutare gli autori
emergenti a farsi conoscere, meglio di quanto non riescano a fare le piccole
case editrici con tutti i loro ovvi limiti?
Che se ne voglia dire o meno, gli
ebook sono stati un vero e proprio terremoto nel mondo editoriale e hanno
cambiato radicalmente tutto il mercato; possono essere una grandissima opportunità
per chiunque ne sappia affinare il valore, sia questo editore o scrittore
indipendente.
Progetti per il futuro? Puoi
anticiparci qualcosa?
Ho quasi finito la correzione del
prossimo romanzo, non voglio anticipare niente ma sarà il primo di una serie:
in esso ho limitato e perfezionato genere e stile per creare qualcosa di unico
e personale; il titolo sarà “Siro, il Faro e il Drago”.
Infine, qual è il libro che
consiglieresti da regalare a Natale?
Dovessi consigliare un classicone
direi “Il vecchio e il mare”; l'ho riletto di recente ed è davvero splendido.
Per quanto riguarda autori meno conosciuti vorrei proporre la raccolta di
racconti “Gli ospiti dell'antiquario” di Patrizia Vicari; è stata davvero una
piacevole sorpresa.
Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi
fantastici”.
Grazie a te per le splendide domande, è stato un piacere
rispondere! A presto!
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