venerdì 18 dicembre 2015

Il Calibrario dell'Avvento - Giorno 18: Il re orco



 IL CALIBRARIO DELL'AVVENTO - GIORNO 18: IL RE ORCO

L'appuntamento di oggi del Calibrario dell'Avvento è dedicato a un giovane scrittore toscano, Matteo Piombo Papucci, che ha di recente pubblicato "Il re orco", un romanzo fantastico che affronta tematiche molto attuali. Edito da La Caravella Editore, il libro è già stato segnalato anche qua sul blog. Oggi, in un'inedita intervista, avremo modo di scoprire qualcosa di più sullo scrittore, sui suoi gusti, il suo metodo di lavoro e i suoi progetti.


Titolo: Il re orco
Autore: Matteo Piombo Papucci   
Editore: La Caravella editrice 
Genere: fantasy 
Formato: cartaceo e ebook 
Prezzo: 13 euro 
Disponibilità: sui vari store 
Sito dell'autore. 
Pagina Facebook dell'autore. 
Una bella intervista a Matteo.  
Trama
Chi è il Re Orco? Esiste davvero?

Amelia conosce la risposta. Tutto intorno a lei si chiude come la tela di un ragno. La fuga resta l'unica possibilità. Tra l'onirico, il fantasy e il reale si ddentra in un percorso sibillino in cui è spontaneo calarsi e rimanere affascinati.


 ***

INTERVISTA A MATTEO PAPUCCI

Ciao Matteo, parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?

Ciao a te Alessio! Mah, ti dirò, sono interessato a qualsiasi cosa valga la pena sapere, eccetto la gravità! Non mi parlare di aerei, paracadute o qualsiasi cosa che porti al di sopra del metro e mezzo di altezza!

Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi di storie, sei orientato? O non ti piace parlare di genere, preferisci scrivere ciò di cui ti va di scrivere, senza limitazioni?


Beh, scrivo per piacere, passione e lavoro! Ammetto che non è sempre tutto rose e fiori ed è normale che ci siano periodi di calo ma il trucco è non arrendersi mai. Ho iniziato a scrivere per gioco e sono stati i miei primi lettori a convincermi di tentare qualcosa di più serio. Inizialmente pensavo di indirizzarmi su uno stile fantasy noir ma non mi sentivo soddisfatto e ho deciso di prendere una strada diversa: voglio costruire un mio genere e stile e trovare la mia identità come scrittore. Lo so, non è un obbiettivo semplice e forse non ci riuscirò mai ma non voglio avere rimpianti in futuro.

In Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea, una ricetta “natalizia” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere secondo te?

I lettori  non si fidano e fanno bene: sono travolti tutti i giorni da centinaia di titoli nuovi; devo ammettere che anche io ho grosse difficoltà a trovare qualcosa che valga la pena di leggere. Il consiglio che posso dare a chi vuole qualcosa di nuovo è di non fermarsi al primo libro in vetrina e dare fiducia a una copertina intrigante o titolo accattivante; la ricetta natalizia è ricordarsi che un libro è sempre un ottimo regalo.

“Il re orco” è un romanzo davvero interessante. Un libro fantastico dai tratti oscuri, che affonda le proprie origini nella realtà e in tematiche attuali. Come è nato? Vuoi raccontarci come hai lavorato nella stesura di questo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi comunicare ai tuoi lettori?

Per l'idea mi sono ispirato allo studio dei sogni in sede terapeutica; ovviamente il libro non si propone come un trattato sull'argomento ma ho cercato di dare a “Il Re Orco” la maggior attualità che ero in grado di fornirgli. Ho svolto delle ricerche sull'argomento, soprattutto sui resoconti dei sogni di persone che avevano subito delle vessazioni nell'adolescenza e ho dato forma a un'unica storia. Non pretendo di dare alcun messaggio ai lettori:  non sono un esperto in materia e non sono in grado di dare risposte, ma spero che “Il Re Orco” possa incuriosire tanto da porsi delle domande.

Generi e attualità: spesso, una certa critica miope (tutta italiana) accusa la letteratura di genere di essere puro edonismo, eppure, come dimostra “Il re orco”, è possibile servirsene per affrontare temi attuali (qualche esempio? La prostituzione, la violenza sulle donne, gli abusi sui minori, il tema del diverso e quant’altro). Cosa ne pensi al riguardo?

Non me la sento di dissentire totalmente dalla critica: è vero che molti scrittori di genere sono chiusi alle novità e tendono a identificarsi in uno stereotipo che non esiste più. La narrativa, soprattutto quella fantasy, è pura immaginazione; spetta allo scrittore scegliere se mettersi in gioco e aggiungervi il proprio punto di vista oppure abbassare la testa; le uniche critiche che vanno ascoltate sono quelle dei lettori.

Personalmente ritengo che ogni libro sia un viaggio, in un mondo fantastico (reale o fiabesco che sia). Ma può essere anche un viaggio dentro noi stessi? La letteratura (nel senso più ampio) può insegnare qualcosa? Può aiutare le persone (chi scrive e chi legge) a sentirsi meno soli?

Qualsiasi cosa che ci porta a riflettere è un viaggio dentro noi stessi, ma il modo migliore per sentirsi meno soli è stare con la gente. La letteratura offre conoscenza e la conoscenza è fatta per essere condivisa con umiltà: i libri sono un mezzo indispensabile per sapersi approcciare col prossimo.

Come scegli i nomi per i tuoi personaggi? Suonano bene? Sono legati, non so, a dei miti o a dei significati particolari?

Dei personaggi nascono già con un nome addosso, mentre per altri nessuno sembra andare bene,  soprattutto quando si parla dei protagonisti.  Il nome sintetizza il carattere, gli ideali e colloca il personaggio al centro del mondo che uno scrittore crea: più quest'ultimo ha sfaccettature e maggiore è la difficoltà a identificarlo.

La disputa ebook/cartaceo: ha davvero un senso? Non sarebbe forse più produttivo concentrare le forze su altro? Qual è la tua opinione a riguardo? Gli ebook possono aiutare gli autori emergenti a farsi conoscere, meglio di quanto non riescano a fare le piccole case editrici con tutti i loro ovvi limiti?

Che se ne voglia dire o meno, gli ebook sono stati un vero e proprio terremoto nel mondo editoriale e hanno cambiato radicalmente tutto il mercato; possono essere una grandissima opportunità per chiunque ne sappia affinare il valore, sia questo editore o scrittore indipendente.


Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho quasi finito la correzione del prossimo romanzo, non voglio anticipare niente ma sarà il primo di una serie: in esso ho limitato e perfezionato genere e stile per creare qualcosa di unico e personale; il titolo sarà “Siro, il Faro e il Drago”.

Infine, qual è il libro che consiglieresti da regalare a Natale?

Dovessi consigliare un classicone direi “Il vecchio e il mare”; l'ho riletto di recente ed è davvero splendido. Per quanto riguarda autori meno conosciuti vorrei proporre la raccolta di racconti “Gli ospiti dell'antiquario” di Patrizia Vicari; è stata davvero una piacevole sorpresa.

Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.

Grazie a te per le splendide domande, è stato un piacere rispondere! A presto!


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