IL CALIBRARIO DELL'AVVENTO - GIORNO 20: LA TERRA DEI DRAGHI
Ed eccoci al ventesimo giorno del Calibrario dell'Avvento, l'ultima domenica prima di Natale, giornata dedicata alla trilogia fantasy "La terra dei draghi", di Nicola Cantalupi (già segnalata in un precedente articolo sul blog), un fantasy di respiro fortemente tolkieniano, sia nelle atmosfere che nella scelta dei nomi e nella dicotomia tra bene e male. Un fantasy di cui, attualmente, sono usciti i primi due libri: "L'antica stirpe" (acquistabile su Amazon) e "L'ultimo dei Meadaras" (acquistabile su Amazon), entrambi editi da Giovane Holden Edizioni, a cui seguirà "Una nuova stella", previsto per il 2016, terzo e ultimo volume della serie. Tutti i libri hanno interessanti ed efficaci illustrazioni interne, sia dei luoghi che dei personaggi.
Chi è l'autore? Nicola Cantalupi nasce a Viareggio il 15 dicembre del 1981. Innamoratosi
sin dall’infanzia del genere fantasy grazie alla trilogia di Guerre
Stellari, pur apprezzando altri generi narrativi e autori quali
Pirandello e Maupassant, la sua vera passione esplode con la lettura di
Tolkien, suo maestro indiscusso. Dopo aver letto e riletto le sue
opere, scopre in una sua biografia che lo stesso professore di Oxford
iniziò a scrivere per poter aver modo di leggere ciò che realmente aveva
piacere di leggere… È proprio in quel momento che Nicola decide di dare
vita al progetto della trilogia La Terra dei draghi, con l’intento però
di non narrare una semplice storia fine a se stessa ma, proprio per ciò
che più d’ogni altra cosa lo ha affascinato nel leggere Tolkien,
scrivere un romanzo che possa far riflettere il lettore.
Vi segnalo che sulla pagina Facebook della saga fantasy è in corso un interessante giveaway che vi permetterà di vincere entrambi i libri. Bisogna solo rispondere a un indovinello, entro il 25 dicembre:
INDOVINELLO:
Sono ne '"L'ultimo dei Meadaras"...
Ne "L'antica stirpe" appaio due volte...
Ma in "Una nuova stella" non mi vedrete mai...
Buona fortuna ai partecipanti!
INTERVISTA A NICOLA CANTALUPI
Ciao Nicola, parlaci un po’ di
te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?
Un saluto a te e a tutti i
lettori del blog, e grazie per lo spazio concessomi.
Parlando di me, per quanto
riguarda interessi e passioni, non posso non iniziare nominando la scrittura.
Allo stesso modo adoro il mio lavoro, a volte infernale e faticoso, ma la
carica che riesce a tirarmi fuori è a dir poco enorme. Sono un patito di collezionismo per tutto ciò
che ruota attorno al mondo “nerd” (dalle action figures ai videogiochi) e amo
le mie due piccole bestioline pelosette che saluto!
Com’è stato, e com’è
tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per
passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi di storie, sei
orientato? O non ti piace parlare di genere, preferisci scrivere ciò di cui ti
va di scrivere, senza limitazioni?
Scrivo per ritrovare la mia
serenità. Come detto prima, a volte esco
da lavoro un po’… diciamo… su di giri! Appena mi siedo di fronte al portatile e
entro nel mio mondo però, tutto ritorna perfetto.
Per quanto riguarda il genere,
prediligo fantasy e fantascienza ma non voglio pormi limiti. Ho una marea di
progetti appena abbozzati che spaziano dall’horror alla commedia… vedremo!
Il tuo primo lavoro è la
trilogia “La terra dei draghi”, attualmente composta da “L’antica stirpe”,
primo volume, e “L’ultimo dei Meadaras”. È un progetto molto impegnativo. Come
è nato questa storia? Cosa volevi trasmettere ai tuoi lettori?
Direi che è stato molto impegnativo
“prima” di iniziare a scriverlo.
A livello embrionale una
trilogia, o anche un singolo libro, che riguarda un mondo inesistente richiede
uno studio meticoloso… non si può lasciare niente al caso. Ad esempio, una
delle cose più importanti che ritengo aver creato prima di cominciare a
scrivere è stata la storia di questa terra… perché come ho detto molte volte: “La terra dei draghi esisteva
già da prima che io iniziassi a raccontare le gesta di Johan e compagni”
L’altro fattore che ha
richiesto tempo è stato il modo di collegare il significato alla storia. Per
farla tanto breve quanto chiara, volevo mandare un campanello d’allarme ai
ragazzi… farli svegliare… far loro capire che le cose così come sono ora non
vanno… e che DEVONO INIZIARE A LOTTARE!
Leggendo i libri della Terra
dei Draghi ho notato una grande attenzione ai nomi (dei personaggi, degli
oggetti, dei luoghi), nomi a volte epici, a volte aulici, che richiamano la
tradizione epic fantasy. Le tue fonti di ispirazione sono decisamente
tolkieniane, vero? È la tua trilogia una sorta di omaggio al maestro?
OVVIAMENTE!
Persino i colori delle
copertine sono un omaggio al suo immane universo. Volevo in qualche modo
collegarmi al leggendario libro rosso.
In poche parole ho voluto
giocare con i colori
Primo: copertina nera
Secondo: grigia
Terzo: bianca
Questo per sottolineare il
passaggio da oscurità a luce che avviene nella Terra dei draghi.
Personalmente ritengo che ogni
libro sia un viaggio in un mondo fantastico (reale o fiabesco che sia). Ma può
essere anche un viaggio dentro noi stessi? La letteratura (nel senso più ampio)
può insegnare qualcosa? Può aiutare le persone (chi scrive e chi legge) a
sentirsi meno sole?
Non c’è niente che può aprire
la mente di una persona quanto la letteratura.
Mi piacerebbe sdoppiarmi e far
provare a una delle mie metà un intero mese in compagnia di una T.V. mentre
l’altra circondarla soltanto di libri. Sono quasi sicuro che al termine del
periodo non riuscirebbero neppure a sopportarsi!
Per quanto riguarda l’essere
soli, non saprei risponderti. Sono un tipo piuttosto solitario.
In Italia ci sono più
scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i
problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea,
una ricetta “natalizia” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere
secondo te?
Credo che la ricetta non debba
limitarsi al periodo “natalizio”. Tuttavia devo ammettere di aver notato molte
scuole adottare un approccio e un impegno diverso per provare a creare un legame
tra ragazzi e letteratura. Ho fatto presentazioni in
diversi istituti e ho notato un enorme ampliamento nei limiti dei titoli che la
scuola ai miei tempi concedeva. Ritengo sia stata imboccata la retta via… le
generazioni che verranno sapranno leggere e amare i libri molto più di noi.
Progetti per il futuro? Puoi
anticiparci qualcosa sul terzo capitolo di “La terra dei draghi”?
Progetti futuri infiniti.
Quello appena iniziato mi ha teletrasportato nella fantascienza ma non voglio
svelare nulla al riguardo. Per quanto riguarda l’ultimo
capitolo della Terra dei draghi posso dire solo una cosa: sfido chiunque a non
piangere!
Infine, qual è il libro che
consiglieresti da regalare a Natale?
No comment! Questa domanda è
pregiudizievole!
Lasciando da parte le battute...
mi hanno parlato molto bene della trilogia: “La Terra dei draghi”
Sono proprio simpatico!
Grazie per essere stato ospite
del blog “I mondi fantastici”.
Grazie a te e a tutti coloro
che dedicheranno qualche minutino per leggere le mie parole. Mi auguro di non essere stato
noioso. Buone feste a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento