INTERVISTA A DANIELE VIAROLI - autore fantasy
Bentrovati, lettori. Oggi ho il piacere di intervistare Daniele Viaroli, autore del bellissimo romanzo "La fiamma azzurra" (Dark Zone Edizioni), di cui vi ho già parlato nei giorni scorsi. Ricordate? Scopriamo qualcosa di più di questo talentuoso giovane autore!
Ciao Daniele,
benvenuto sul blog “i mondi fantastici”. Parlaci un po’ di te: chi sei, dove vai, cosa fai?
Foto di Elena Galati Giordano |
R: Ciao a te e a tutti i lettori. Cosa dire? Il mio nome è Daniele, scrittore, istruttore di arti marziali, per lo più orientali, e sopravvivente che s’adatta a qualsiasi lavoro per poter inseguire i suoi sogni.
Dove vai è una domanda più complessa cui rispondere. Come ogni esordiente sono all’inizio di un cammino che potrebbe portare a qualsiasi cosa, sia in positivo che in negativo. La speranza è poter un giorno vivere di ciò che scrivo, ma sono cosciente di quanto questo percorso sia complesso, quindi cerco di godermi ogni istante con serenità e lavorare sodo per migliorare ogni giorno.
Come sei approdato alla scrittura? Cosa è per te la scrittura?
R: Ho corteggiato diverse forme d’espressione artistica, esplorandole un po’ tutte. Disegno, musica, recitazione sono solo alcune delle strade che ho intrapreso da ragazzino, prima d’approdare alla scrittura. Cominciai per gioco alle superiori, quando, insoddisfatto dai temi scolastici a sfondo prettamente giornalistico, tentai di scrivere un racconto di narrativa. Non ho più smesso.
La scrittura per me è vita.
Per essere più concreti, però, potrei dire che ha almeno due scopi. Il primo, orientato verso il mondo, consiste nel trasmettere valori universali e di scavare nell’animo umano alla ricerca di quel qualcosa in più che rende questa vita degna d’essere vissuta. In tal senso il compito dell’autore è trovare tale messaggio e donarlo ai lettori nel modo più comprensibile, divertente e coinvolgente possibile. Il secondo scopo, più personale, è quello di spalancare una porta su ciò che s’agita nelle cupe profondità del nostro animo. Uno strumento, sincero e raffinato, per conoscere ogni frammento di sé e capire chi siamo davvero.
Cosa ti piace leggere? Quali sono i tuoi libri preferiti?
R: Mi piace leggere di tutto, senza pormi limiti di genere. Tendo, però, ad amare quei libri in cui un forte messaggio di fondo è in perfetto equilibrio con una trama coinvolgente e affascinante. In questo senso adoro con tutto il cuore opere come le Cronache della Folgoluce di Brandon Sanderson in cui epicità e profondità vanno a braccetto.
Parliamo di “La fiamma azzurra”, il tuo libro d’esordio con Dark Zone. Come è nata questa storia?
R: Ho pensato a lungo a come rispondere a questa domanda, ma la verità è che non lo so. È comparsa all’improvviso, prendendo forma ai margini di altre storie che stavo scrivendo. Forse è nata dalla necessità di mettere in comunicazione tra loro tutti i mondi che affollavano la mia mente, ma credo che la verità stia nel mio desiderio di libertà. Volevo una storia che potesse mescolare più generi, che non fosse bloccata da un singolo pacchetto di regole, qualcosa in grado di trascendere i limiti. Una folle avventura attraverso un caotico multiverso in compagnia di un poeta guerriero mi è sembrata una buona idea.
Ci sarebbe un’altra risposta nascosta in quello che è per me il vero significato della Fiamma Azzurra, l’oggetto cui il libro deve il titolo, ma rischierei di rivelare troppo sulla trama. Ammetto che mi piacerebbe scoprire cosa pensano in merito i lettori.
“La fiamma azzurra” ha tanti personaggi. Ti sei divertito a crearli? E soprattutto… qual è il tuo preferito?
R: Adoro creare personaggi di vario genere, donare loro una personalità complessa per poi lasciarli evolvere da sé. Generare quelli della Fiamma Azzurra è stato un vero spasso. Partire da uomini tutti di un pezzo come Odin, passare a figure tragiche come l’Imperatrice per poi svoltare sull’assurda ingenuità di Alfred ha reso divertente sia generarli che vederli interagire tra loro. So che sembra fuori da ogni logica, ma nella maggior parte delle scene ironiche le battute non nascevano più da me, ma da loro.
Il personaggio preferito? Benny Bumbleboom. Avete idea di quanto possa far ridere dare voce alle sue battute, fregandosene allegramente del politically correct?
Il romanzo è ricco di citazioni nerd, che un amante di fantastico, serie tv, film, non può non cogliere. Ma quanto è nerd Daniele Viaroli?
R: Un sacco e meno di quanto sembri. Un sacco perché mi nutro di film, serie tv, fumetti e videogiochi con la stessa voracità con cui un muratore bergamasco a digiuno da mesi s’avventa sulla polenta. Meno di quanto sembri perché non ho molto del recluso solitario alla Big Bang Theory e sono un asso nel distruggere qualunque oggetto tecnologico mi passi tra le mani. Mi piace molto stare in compagnia, adoro l’avventura e sono decisamente estroverso. Valgo lo stesso come nerd?
Foto di Elena Galati Giordano |
Se tu potessi girare nel multiverso, quale mondo ti piacerebbe visitare?
R: Beh Crocevia sarebbe una tappa obbligata. Chi non vorrebbe mai trovarsi in una città zeppa di razze extradimensionali, ninnoli strani, oggetti assurdi, volpi azzurre e avventure a non finire? Probabilmente farei una fine orribile, ma sarebbe divertentissimo. Tuttavia, se proprio dovessi scegliere un’unica dimensione da visitare, credo ne creerei una con tutte le caratteristiche delle Hawaii o di Bora Bora. Spiagge dorate, mari cristallini, cocktail prelibati e un ukulele. Chi m’ammazza più?
Prossimi progetti? “La fiamma azzurra” avrà un seguito? Ma sarà un seguito o un volume autonomo?
R: Ne “La fiamma azzurra” la trama s’apre e si chiude all’interno del volume. L’ambientazione e alcuni personaggi, però, hanno ancora moltissimo da dire. Sarebbe stato un peccato lasciarli ad ammuffire in panchina, quindi mi sono attrezzato con una macchina da scrivere, l’ho messa da parte perché digitavo una parola ogni venti minuti, ho recuperato un portatile e ho dato i natali al seguito. Quando questo vedrà la luce spetta alla Dark Zone dirlo.
Se i fan volessero incontrarti, dove ti troveranno nel prossimo autunno?
R: Sarò in tour con la Dark Zone, soprattutto nel nord Italia. La prima tappa sarà a Milano, a Stranimondi, il 12-13 Ottobre. La seconda a Lucca per tutti i giorni del Comics and Games. La terza di nuovo a Milano per Bookcity. Spero di poterne annunciare presto tante altre, dato che adoro conoscere i lettori e ho scoperto d’amare la vita mondana degli eventi. Quindi non esitate a passare a trovarmi.
Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.
R: Grazie a te per questa splendida occasione e a chiunque abbia dedicato il suo tempo alla lettura delle mie parole. A prestissimo.
Ho attraversato il multi-verso, visto cose inimmaginabili, preso parte a eventi decisivi, ascoltato ballate di una bellezza soave, assaporato i migliori piatti creati, ammirato panorami in grado di ridurre in lacrime il più burbero degli insensibili. Eppure nessuno di quei momenti mi ha mai fatto sentire vivo come gli istanti passati con Lili. Perché, per quanto qualcosa possa essere meraviglioso, non ha senso senza qualcuno con cui condividerlo.
Skald scattò in avanti, attaccando il vichingo con un fendente diagonale. Odin deviò la flamberga e si defilò di lato. Contrattaccò con un taglio orizzontale al collo che l’altro schivò in scivolata, come previsto dall’assassino. Senza troppi complimenti Odin stampò un manrovescio sullo zigomo di Biancovento. Fu un colpo tremendo, che spedì il malcapitato contro una bancarella di frutta.
Ombra saettò contro il gigante, ma questi l’anticipò, rifilandole un calcio nel costato. La volpe guaì, scagliata a tre metri di distanza. Leonard si fece avanti tremante, ma bastò un’occhiataccia di Odin per farlo desistere. I cittadini di Crocevia, affascinati dallo scontro, crearono un cerchio attorno ai duellanti per poter assistere allo spettacolo.
«Tutto qui?» si pavoneggiò l’assassino, con le braccia spalancate. Un pomodoro attraversò l’aria e si spappolò sul suo petto con un sonoro sciak, seguito da una mela che rimbalzò innocua.
«Proviamo con qualcosa di più duro» suggerì Skald. Afferrò un cocco dalla bancarella e lo scagliò contro il vichingo.
Odin scosse il capo e lo divise a metà con un fendente. Il latte che ne uscì gli inzaccherò la cappa nera. Lui ci passò un dito, lo assaggiò e sputò disgustato. Riprese ad avanzare verso il bersaglio, senza esitare. Per farlo fu costretto a schivare un ananas, tre mandarini, un mango, due angurie e una carota.
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