mercoledì 7 giugno 2023

Recensione "L'ago di Cibele" di Simone Fiocco

 Recensione "L'ago di Cibele" di Simone Fiocco

Bentrovati, lettori. Oggi parliamo di "L'ago di Cibele", romanzo di Simone Fiocco edito da Bakemono. Il libro è uscito qualche anno fa, ma l'ho recuperato solo di recente, al Salone del libro di Torino, incuriosito dalla trama e dall'aver ascoltato una presentazione dell'autore. 

Si tratta di un thriller contemporaneo, ambientato a Roma ai giorni nostri, anzi in una parte specifica di Roma, che ruota attorno al Parco della Caffarella, che negli anni è stato anche teatro di crimini ed episodi di cronaca nera. Ne parlo nel blog, però, perché nel romanzo è presente una leggera componente sovrannaturale, che ovviamente ho apprezzato tantissimo.

Andiamo con ordine.


"L'ago di Cibele" segue le indagini di un investigatore cinico e disilluso dal mondo, il buon Francesco Bruni, chiamato a indagare sulla scomparsa di un marito fedifrago. Nel farlo, il detective di addentrerà in una storia molto più torbida, e molto più antica, di quanto si aspettasse, incrociando il cammino con un altro personaggio: Gabriele.

Di professione giornalista, vorrebbe fare lo scrittore, Gabriele ha un animo buono, anche se afflitto da sensi di colpa per avvenimenti passati: cerca sempre di fare la cosa giusta, di moderarsi, di trattenersi, di avere parole di riguardo per chiunque, consapevole di quanto la vita sia breve e possa far male in tanti modi inaspettati.

Due caratteri molto diversi, quelli di Francesco e Gabriele, che rappresentano la giusta coppia di protagonisti per questa storia, che si dipana in una Roma oscura, dove antichi riti si compiono ancora. Eh sì, non poteva mancare la parte storica (siamo a Roma, in fondo!) e misteriosa, che ovviamente ho apprezzato tantissimo. Per inserirla, l'autore si è ispirato ai celebri Pignora Imperii, sette reliquie sacre che nell'antica Roma erano considerate protettrici della città: tra queste, il celebre Palladio, ma anche lo scettro di Priamo, gli scudi di Marte e l'ago di Cibele, che dà il nome al romanzo!

Non posso svelare altro, solo che la commistione tra passato e presente è ben studiata, il mistero viene svelato progressivamente e non del tutto, lasciando la porta aperta ad altre avventure dei nostri sventurati, ma simpatici, protagonisti!

"Nonostante forze misteriose e antiche che agiscono sotto la rassicurante coperta della scienza, c'è una costante ineluttabile: la morte. È un principio intrinseco alla vita. C'è un inizio e una fine e anche laddove si tenti di ingannare l'universale destino, ciò che ritorna non ritorna mai identico a prima".

Nota di merito, infine, per il Marchese, personaggio enigmatico, che tesse nell'ombra la rete del suo piano. Chi sarà? Che intenzioni avrà? Lo scopriremo solo leggendo.


Nel complesso, un'ottima lettura, che scorre bene, grazie allo stile piacevole e diretto di Simone Fiocco, con cui riesce a imbastire una solida trama che incuriosisce e attira il lettore. Proseguirò presto la lettura con il secondo volume sui Pignora Imperii: "Lo scudo di Marte", un'altra indagine di Francesco Bruni. Da non perdere!

(Per info, visitare il sito Bakemono Lab!)

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