Recensione "I mondi del fantasy VII", a cura di Micol Fusca
Bentrovati, amici dei mondi fantastici! Oggi, è proprio il caso di dirlo, scoprirete taaanti mondi fantastici, ben diciotto, quanti sono i racconti inseriti nella settima antologia curata da Limana Umanìta. Stavolta però non sarò io a guidarvi in questo viaggio, bensì Micol Fusca, giovane scrittrice, che ha partecipato all'antologia con il racconto "Respiro". Cedo a lei la parola, per scoprire cosa ne pensa di questo volume! :)
Ricordo che l'antologia IMDF VII (come tutte le precedenti) è acquistabile sul sito della casa editrice Limana Umanita!
I Mondi del Fantasy VII -Recensione di una scrittrice “ quasi” per caso.
L’Antologia I Mondi del Fantasy VII, edita da Limana Umanìta, si compone di diciotto diversi racconti scritti da altrettanti
autori. Offre una panoramica completa del fantastico nelle varie declinazioni:
da quelle più classiche alle moderne.
Se vi chiedete perché mi definisco una scrittrice
“quasi” per caso è presto detto. Quella con I Mondi del Fantasy VII è stata la
mia esperienza di pubblicazione. Ho preso coraggio e ho deciso di condividere
con altri alcuni dei miei “mondi”. Non mi considero un giudice tecnicamente
preparato, ma posso offrirvi il mio parere di lettrice appassionata.
Ho scoperto le raccolte antologiche dopo un periodo
di astinenza da lettura: la vita ci offre nel piatto quello che c’è, uno deve
adattare i propri ritmi alle necessità contingenti. Perché privarsi di una
buona lettura per la mancanza di tempo? Sono riuscita a trovare il giusto
compromesso: belle storie in grado di farmi sognare per l’intera giornata.
Ho detto molte volte di dover ringraziare gli
autori che ho conosciuto grazie a questa esperienza, perché mi hanno insegnato
molto e mi sono di supporto. Il passo successivo, che spero di compiere al più
presto, è quello del confronto con il lettore. Sono certa di avere molto da
apprendere da tutti. Ringrazio il “padrone di casa” Alessio del Debbio
per avermi offerto quest’occasione (Grazie a te! NdAle).
Le mie perifrasi sono, sempre, indecentemente
lunghe. Veniamo al sodo.
Confesso che appena avuta in mano l’antologia non
ho letto il primo racconto: “Respiro” di Micol Fusca. E’ il mio. L’ambientazione
è piuttosto classica, elfi, maghi, guerrieri, dame e cavalieri. Quello che
volevo condividere è un concetto di “amore” assoluto, svicolato da ogni dogma.
Spero di esserci riuscita.
Lunedì 18 dicembre: “Il tempio del destino” di
Alessio Del Debbio. Ambientato in una Toscana medioevale, dove la “strega”
incute paura. Una storia di amore atipico: lo scoprirete leggendo il finale. Un
bellissimo messaggio. Ha saputo toccare la parte meno “nera” di me: per
intenderci, quella che non vorrebbe trasformare in un rospo il vicino di casa.
Martedì 19 dicembre: “Stragi e popcorn” di
Francesca Cappelli. Sono stata trasportata in una galassia lontana, crocevia di
mondi e dimensioni. La vicenda è ambientata in cinema spesso teatro di scontri
e improbabili incidenti diplomatici. Una sola considerazione. Qualcuno di voi
ha assistito alla premiere di Star Wars The Last Jedi? Conosco gente che è
partita all’assalto armata fino a denti.
Mercoledì 20 dicembre: “Il sapore della morte” di
Alberto Pierantoni. Un racconto che ci riporta con i piedi a terra, alla
fantasy che abbiamo imparato a conoscere da bambini. Dimenticare la
protagonista è difficile. Kristen riesce a mutare la sua maledizione in un
destino, accogliendola dentro di sé. Uno strano inno alla “vita”:
l’accettazione di sé.
Giovedì 21 dicembre: “Il settimo custode” di
Giuseppe Gallato. Un urban fantasy che incuriosisce dalle prime righe. Il
protagonista ci conduce per mano alla scoperta di un mistero in una vicenda che
sfuma nell’onirico. Oppure, no? Realtà o sogno?
(Foto di Debora Aprile)
Venerdì 22 dicembre: “Anime colorate” di Serena
Artuso. Connessione cosmica? Un particolare, un nome, accomuna il suo racconto
al mio. In Anime Colorate il bene e il male si mischiano al punto da creare
nuovi “colori”. Bellissima la “tavolozza” utilizzata.
S. Stefano (26 dicembre): “A tua immagine e differenza” di Alberto Tivoli. Le atmosfere appartengono allo steampunk. Lo
stile di Alberto è molto personale, ricercato. La mia interpretazione: un odio
puro, una vendetta oltre ogni limite umano. Trascende il sentimento.
Giovedì 28 dicembre: “Vano doccia” di Luca Simioni.
Altro urban fantasy che ha saputo regalarmi divertimento allo stato puro. Lo
stile è ironico al punto giusto e riesce a non essere dissacratorio nonostante
il tema trattato. Sono felice di avere una vasca da bagno.
L’alba di venerdì 29 dicembre: “L’altra dimensione”
di Alessandra Leonardi. L’ambientazione italiana trasporta in una Roma dove
strane ed esilaranti creature cercano di evadere. Mi è piaciuta la “corte dei
miracoli” di Alessandra. Anche in questo caso, mi sono divertita dalla prima
all’ultima riga.
Ultimo sabato 2017: "Il vecchio Oak" di Marco Losi.
Ho già definito questo racconto un’inquietante favola ecologista. Come disse il
Sommo Poeta della Selva Oscura: “Ahi
quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel
pensier rinova la paura!”
E’ arrivato gennaio: “Il giorno della protesta” di Marco
Lovisolo. A mio avviso non del tutto “fantasy”. Descrive con minuzia le leggi
di un governo alquanto bizzarro. Perché, non “fantasy”? Con i governi che
troviamo in giro per il mondo (Italia compresa) i garbugli del suo sono una
passeggiata.
Giovedì 4 gennaio: “L’ultimo branco” di Claudio Ovo Lei.
All’apparenza tenero pone delle riflessioni sulla natura della morale. Un’originale prospettiva del Karma. E’
l’unica storia dell’antologia ad avere come protagonista un fido amico a
quattro zampe.
Venerdì 5 gennaio: “Franco il Nero” di Mirko Morotti. L’ambientazione
è molto dark e porta subito al centro della vicenda. L’autore accosta due
figure del nostro comune immaginario dando loro un nuovo volto. Io, non ci sono
arrivata subito: avevo compreso da principio la natura del “mostro”, non quella
di Franco. Mi sono servite le ultime righe e l’effetto sorpresa è stato
assicurato.
Sabato 6 gennaio: “Il disegno grigio” di Sagas Original
Works. Il lettore è catapultato fin dal primo istante in un dungeon dalle note classiche, dove regna
l’inquietudine. Nessun mostro se non il “sentore” di qualcuno in agguato.
Qualcuno pronto a balzare addosso all’improvviso. Nel finale aleggia un velo di
mistero: la protagonista è legata alla sua, apparente, nemesi da un passato
comune?
Domenica 7 gennaio (grazie a Dio domani è il primo giorno
di scuola): “Sogno in nero” di Massimo Tivoli. Andrea e Baltazar ci coinvolgono
nel mondo dello spiritismo afro-brasiliano: attenzione, è buona regola non
giocare con il fuoco. Meglio non avvicinarsi alle forze oscure. E’ un “dare”
“avere” che alla fine contenta solo una delle parti. Una schiavitù da cui non
c’è possibilità di ritorno.
Lunedì 8 gennaio: “La vedetta” di Marco Scaldini.
Lineare, di immediata comprensione. Un monito a non fissare mai la stessa
porzione di cielo: il pericolo potrebbe avanzare dall’altra. Il racconto
permette di entrare in empatia con la protagonista grazie all’ottima scrittura
che permette di conoscere i suoi sentimenti e la sua storia personale. Un
classico ben riuscito.
Martedì 9 gennaio (aspettando all’uscita della
scuola sotto il diluvio): “Il Re Pescatore” di Alessandro Fresta. Ho apprezzato
particolarmente questo racconto grazie allo stile dell’autore. Leggero come una
piuma, capace di far nascere un sorriso. Come altri del gruppo autori ho
riconosciuto in lui una “penna” simile a quella di Benni. La strana vicenda del
Signor Cecil avvicina all’aldilà in modo inaspettato.
Mercoledì 10 gennaio, ultimo racconto (raggiunta la
cima dell’Everest): “Ruggine” di Marco Bertoli. Torna un fantasy animato da
guerrieri, donzelle (di dubbia reputazione) e maghi. Il racconto è ben ritmato,
originale e offre un punto di vista totalmente diverso da quanto atteso dopo la
lettura della premessa. Ho commentato nel lunghissimo post che noi autori ci
siamo rimbalzati in una strana partita di ping pong (un delirio di palette pronte
a colpire la pallina) che il colorito eloquio utilizzato in alcuni intercalari
mi ha fatto sbellicare dalle risate.
Magnifiche vacanze di Natale, vero? I Mondi del
Fantasy VII, una tazza di tisana e i gatti. Ah, giusto…una figlia adolescente
che contende il divano.
Spero che la mia recensione, per quanto
“casereccia”, abbia stimolato il vostro appetito di pagine stampate e auguro
buona lettura. A mio modesto parere l’antologia offre molto. Non solo per
l’indubbia qualità dei racconti inseriti, ma perché svela un intero arcobaleno di
Mondi.
Un saluto, Micol.
(Recensione a cura di Micol Fusca)
Bellissima recensione, grazie per il tempo che hai dedicato all'antologia, sei il prototipo della scrittrice/autrice che da un chance ai neofiti, in questo spietato mondo di giganti della parola.
RispondiEliminaClaudio Lei
Ciao Claudio, mi lancio come "anonimo" perché non ho ancora un profilo.E' giusto credimi. Ho imparato che i sogni possono realizzarsi anche se non più "giovanissimi": c'è sempre una seconda (terza,quarta, non ha importanza) possibilità: basta non arrendersi
EliminaBellissima recensione, grazie per il tempo che hai dedicato all'antologia, sei il prototipo della scrittrice/autrice che da un chance ai neofiti, in questo spietato mondo di giganti della parola.
RispondiEliminaClaudio Lei
Bella recensione, mi è piaciuta. Sinteticamente dettagliata cogliendo l'essenziale di ogni racconto: mi hai fatto venire voglia di leggerlo!! Ed è proprio vero, non smettere mai di sognare!!^_^. Marco Babbini
RispondiEliminaSalve, sono "l'Anonima" Micol Fusca. Prima o dopo capirò come fare... Ne vale la pena, credimi. Sia l'antologia che il sogno.
EliminaCiao Micol. Ti ringrazio per la recensione e ti incito a continuare sulla strada che realizza i tuoi sogni. Come sai, sono sempre disponibile a una bella chiacchierata, Marco Bertoli
RispondiEliminaCiao Marco, finalmente siamo in due! (Anonimi) Grazie ancora del supporto, in caso di bisogno busserò alla tua porta.
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