PRIMAVERA DI LIBRI - GIUSEPPE GRACEFFA
Proseguono le interviste del Calibrario di Primavera, giunto ormai al giro di boa. Ospite di oggi è lo scrittore siciliano Giuseppe Graceffa, autore del fantasy "Il sigillo di Khor", che potete scoprire sul suo sito internet. Giuseppe ha scritto anche un simpatico libro per gli appassionati di cinema di fantascienza: "What is the Matrix?" una guida alla comprensione dell'universo di Matrix, edito da Editrice Cinetecnica. Scrive inoltre racconti e fumetti. Ma non voglio svelarvi troppo, è sempre più bello quando è l'autore a presentarsi. Allora mettetevi comodi e leggete l'intervista a Giuseppe Graceffa, scrittore e creatore di storie.
“La battaglia divenne un violento corpo a corpo, uomo contro uomo, spada contro spada, con il sangue che si spargeva nell’aria come nuvole funeste e le grida di dolore e di eccitazione che ricoprivano ogni cosa, sopra un tappeto di morti, muti protagonisti e lugubri spettatori della follia omicida degli uomini.”
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INTERVISTA A GIUSEPPE GRACEFFA
Ciao Giuseppe,
parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?
Ciao Alessio, innanzitutto ti
ringrazio per l’ospitalità. Che dire di me? Sono un siciliano duro e puro che
aspira a continuare a vivere nella sua terra. Un ragazzo (perché ancora mi
sento tale nonostante le 44 primavere trascorse) normale che ama la sua
famiglia e suoi due meravigliosi bambini e che, a parte il lavoro, ha molte
passioni. Sono una grande appassionato di cinema, di libri e di fumetto, con
una predilezione per i generi fantascientifico e fantasy. Sono un grande fan
della trilogia di Matrix che ho studiato e sviscerato in ogni suo aspetto tanto
da arrivare a pubblicare un saggio, una guida alla comprensione dell’universo
creato dai fratelli Wachowski.
Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché
scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi
di storie, sei orientato? O non ti piace parlare di genere, preferisci scrivere
ciò di cui ti va di scrivere, senza limitazioni?
Ho iniziato a scrivere per
divertimento qualche anno fa essenzialmente perché volevo raccontare storie. Ho
cominciato con dei racconti ambientati nel mondo di Matrix e ho scoperto che
non solamente mi piaceva scriverli, ma soprattutto mi emozionava leggerli. Da
allora ho capito che il vero motivo per cui scrivo è essenzialmente quello di
trasmettere emozioni, innanzitutto a me stesso e poi a chi mi legge. Scrivo quindi per piacere, per
passione e, in futuro, spero anche per lavoro.
Per quanto riguarda i generi
invece, ti dirò che sono molto poliedrico. Amo variare genere letterario anche
se capisco che questo può confondere i lettori che di solito identificano uno
scrittore con un determinato genere. Passo dal fantasy alla fantascienza, dal
realismo alla saggistica lasciandomi guidare essenzialmente dalle emozioni che
ciascun genere mi regala in un determinato momento della vita. Anche per quanto
riguarda gli stili mi piace variare molto. Adoro sperimentare e mettermi in
gioco ogni volta. Per questo mi cimento tra le altre cose, anche in
sceneggiature per film e fumetti.
“Il sigillo di Khor” è un
romanzo fantasy molto epico è battagliero. Vuoi raccontarci qualcosa al
riguardo? Come è nato? Come hai lavorato nella stesura di questo romanzo? Quali
sono i tuoi modelli di riferimento?
Il Sigillo di Khor è un romanzo che è nato a seguito della lettura
di una classica saga fantasy quale “La Ruota
del Tempo” di Robert Jordan. Dopo averla letta ho deciso che dovevo cimentarmi
anche io nella stesura di un romanzo fantasy per come intendevo io il genere.
Non eccessivamente lungo, con una presenza discreta della magia, senza
lunghissime e noiose descrizioni degli ambienti. Con molta azione e molta
avventura invece, in modo da far confluire al lettore emozioni a getto
continuo. Almeno queste erano le mie intenzioni. Saranno i lettori poi a dire
se sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo.
Come scegli i nomi per i tuoi personaggi? Suonano bene? Sono legati,
non so, a dei miti o a dei significati particolari?
Li scelgo usando la fantasia e
solo la fantasia. Non hanno alcun legame con miti e leggende e tantomeno
nascondono significati reconditi. Mi preoccupo solamente che suonino bene
foneticamente e che ogni nome rispecchi in qualche modo le caratteristiche del
personaggio a cui è associato o del luogo a cui si riferisce. È un processo di
creazione ogni volta molto divertente perché posso dare libero sfogo alla
fantasia, senza alcun limite, fino a quando non sono soddisfatto dei nomi che
escono fuori.
Generi e attualità: spesso, una certa critica miope (tutta italiana)
accusa la letteratura di genere di essere puro edonismo, eppure è possibile
servirsene per affrontare temi attuali (qualche esempio? La prostituzione, la
violenza sulle donne, gli abusi sui minori, il tema del diverso e quant’altro).
Cosa ne pensi al riguardo?
Penso che la letteratura sia
straordinaria perché può parlare di qualunque argomento utilizzando generi e
stili differenti. Ogni romanzo, a qualunque genere appartenga, è in grado di
trattare al suo interno temi sociali e attuali. Tutto dipende da come viene
scritto, a prescindere dal genere, anche se non sempre è facile riuscirci
all’interno di un romanzo d’evasione. Un capolavoro della fantascienza come Blade Runner è riuscito a trattare i
temi del diverso come pochi altri sono riusciti a fare. E soprattutto lo ha
fatto arrivando a coniugare il piacere che deriva dalla lettura con la
profondità delle tematiche trattate. Anche io, nel mio piccolo, ho voluto
trattare nel Sigillo di Khor alcuni
temi che mi stavano particolarmente a cuore come la crescita interiore che
porta un giovane a diventare uomo attraverso il superamento delle difficoltà
della vita.
In Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma
realtà. Lasciando da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa
situazione critica? Un’idea, una ricetta “primaverile” per incentivare la
lettura, quale potrebbe essere secondo te?
Nel lungo periodo mi piacerebbe che
la scuola cambiasse modo di affrontare la letteratura con i ragazzi. Gli
studenti dovrebbero percepire sin da giovani la lettura innanzitutto come un
piacere, e solo dopo dedicarsi all’analisi dei testi o al significato dei
versi. Oggi invece la lettura è vista come un esercizio noioso e pedante e ciò
si ripercuote negativamente su quelli che saranno i futuri lettori.
Nell’immediato non ho ricette da proporre ma spero proprio che qualcuno le
abbia. Bisogna assolutamente fare qualcosa per incentivare la lettura, per
riuscire a fare capire che leggere è la cosa più bella del mondo, molto più
bella di film, telefilm e videogiochi.
Personalmente ritengo che ogni libro sia un viaggio, in un mondo
fantastico, ma può essere anche un viaggio dentro noi stessi? La letteratura
(nel senso più ampio) può insegnare qualcosa? Può aiutare le persone (chi
scrive e chi legge) a sentirsi meno soli?
Io sono solito dire che i libri
forse non salveranno il mondo ma di certo rendono le persone migliori. Ogni
libro, specialmente se fantastico, è un porta verso l’infinito, dove per
infinito intendo le illimitate possibilità di viaggiare con la mente fuori e
dentro se stessi. E ciò può avvenire solo con la lettura, immergendosi
completamente nelle storie che solo i libri possono offrire.
Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho tanti progetti letterari che
sto cercando portare avanti. Innanzitutto una raccolta di racconti ambientati
nella Sicilia del recente passato. Novelle che raccontano una Sicilia che non
c’è più ma dalla quale tutti noi siciliani proveniamo. Racconti, spesso duri e
difficili, che guardano al passato per comprendere il presente di una terra
ricca di contraddizioni e di fascino. Poi sto scrivendo un romanzo di
fantascienza al quale sono particolarmente legato perché è stato il primo al
quale ho lavorato. E infine ho in mente un sequel del Sigillo di Khor che spero possa chiudere definitivamente la storia
di Ariel Kennar.
Infine, qual è il libro che consiglieresti ai lettori? Un libro che ti
rappresenta e parla di te?
Non so esattamente quale libro
possa rappresentarmi, ma so esattamente quel’è il libro al quale sono
maggiormente legato, per la passione e le emozioni che mi ha trasmesso. Un
classico della letteratura fantastica dal titolo “Il Fiume della vita” di Philip J. Farmer che consiglio a tutti di
leggere. Dopo Il Sigillo di Khor ovviamente.
Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.
Grazie a te che mi hai ospitato
nel tuo fantastico blog.
Per conoscere i lavori di Giuseppe Graceffa, vi rimando al suo sito. A domani con una nuova intervista!
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