LETTERATURA PULP - LA COLLANA MELLONTA TAUTA DI FRATINI EDITORE
Mellonta
Tauta è la collana che Fratini Editore riserva alla narrativa
dell’insolito. Il nome significa, in greco, “queste cose accadranno” o “queste
cose sono prevedibili nel futuro”, come traduce Maria Gallone nei racconti
di Poe curati per la BUR, ed è preso dall’omonimo racconto di Edgar Allan Poe: Mellonta Tauta, del 1849. Compare anche come epigrafe nel racconto Colloquio di Monos e Una, dello stesso
autore, del 1840.
Mellonta
Tauta è una breve raccolta di lettere scritte da una donna
annoiata, Pundita, nell’anno 2848, ossia mille anni dopo l’epoca in cui Poe
scrive. Trattasi di uno dei primi esempi di fantascienza in senso moderno, in
cui l’autore descrive un mondo futuristico ipertecnologico e alienato,
comparando la scienza, la filosofia e i modi di vita del presente (ossia del
futuro) a quelli del passato. Il racconto può essere reperito facilmente, anche
su internet: http://en.wikisource.org/wiki/Mellonta_Tauta
qua in lingua originale.
Ai curatori della collana
(Walter Catalano, Roberto Chiavini, Luca Ortino, Gian Filippo Pizzo) è sembrato
il nome giusto per definire questa sezione della Fratini Editore che intende occuparsi della letteratura
dell’insolito in tutte le sue declinazioni: pulp, gotica (settecentesca,
ottocentesca e più recente) e fantastica in senso più esteso.
Mellonta
Tauta propone infatti racconti o romanzi, inediti o
esauriti da tempo, appositamente
tradotti o ritradotti e introdotti da un saggio che inquadri il genere,
l’autore o il periodo in una prospettiva
storica e critica approfondita. Attualmente vede tre titoli pubblicati: Volo su Titano, di Stanley G. Weinbaum, Sfida al canyon infernale, di
Robert Howard, e il nuovissimo Terrore nero e altri racconti del ciclo di Gerald Canevin, di Henry Whitehead. Scopriamoli nel dettaglio!
Volo
su Titano è una raccolta di undici racconti, alcuni già noti,
altri mai tradotti in italiano di Stanley
G. Weinbaum, un innovatore nel genere della fantascienza, che, invece dei
soliti mostri antropomorfi o alieni malevoli, ha saputo raccontare di mondi
seppur paradossali con intelligenza e conoscenze scientifiche, in modo
verosimile e coinvolgente.
Questi i racconti
presenti:
Volo su Titano (Nome
originale: “Flight on Titan”, comparso per la prima volta sulla rivista
Astounding, numero 1/1935): tradotto da Roberto Chiavini, non era mai stato
pubblicato in Italia. Il racconto, che dà il nome al volume, è un’avventura
spaziale sul gelido satellite di Saturno.
Sul sito Fratini Editore è disponibile uno stuzzicante estratto.
Gli occhiali di
Pigmalione (Nome originale: “Pygmalion's Spectacles”, comparso per la prima
volta sulla rivista Wonder Stories, numero 6/1935): già edito in Italia ma in
una raccolta di racconti di autori vari.
L’isola di Proteo (Nome
originale: “Proteus Island” comparso postumo per la prima volta sulla rivista
Astounding, numero 8/1936): nuova traduzione aggiornata di un racconto che,
come tipologia di personaggi presenti, è assimilabile al ciclo di van
Manderpootz.
Il cerchio di Zero (Nome
originale: “The Circle of Zero” comparso postumo per la prima volta sulla
rivista Thrilling Wonder Stories, numero 8/1936). Un estratto è disponibile sul blog Fratini Editore.
Il grafico (Nome
originale: “Graph” comparso postumo per la prima volta sulla rivista Fantasy
Magazine, numero 9/1936): racconto breve e divertente, tradotto per la prima
volta in Italia da Roberto Chiavini.
L’orlo dell’infinito
(Nome originale: “The Brink of Infinity” comparso postumo per la prima volta
sulla rivista Thrilling Wonder Stories, numero 12/1936): una curiosità su
questo racconto. Weinbaum lo aveva scritto per il divertimento della moglie,
non per la pubblicazione (in quanto passibile di plagio), ripresentando i fatti
del racconto The Tenth Question di George Allan England, ma la moglie per
errore lo consegnò ai redattori di Thrilling Wonder, finendo per essere
pubblicato.
Il dittatore (Nome
originale: “Revolution of 1950” comparso postumo per la prima volta sulla
rivista Amazing, numero 10-11/1938): un racconto lungo (o romanzo breve, che
dir si voglia) ambientato in un futuro in cui gli Stati Uniti da democrazia
sono diventati una pericolosa tirannia.
Il ciclo dello scienziato
pazzo Haskel van Manderpootz (un mad doctor che, però, nell’ottica di Weinbaum
non è cattivo bensì eccentrico, strambo, ideatore di genialità usate in maniera
dannosa e imprevedibile):
1) I mondi del se (Nome originale: “The Worlds of If” comparso
per la prima volta sulla rivista Wonder Stories, numero 8/1935)
2) L’ideale (Nome originale: “The Ideal” comparso per la prima
volta sulla rivista Wonder Stories, numero 9/1935)
3) Il punto di vista (Nome originale: “The Point of View”
comparso postumo per la prima volta sulla rivista Wonder Stories, numero
1/1936): prima traduzione italiana, da parte di Roberto Chiavini, del terzo
racconto della serie di van Manderpootz, che ha spinto i curatori a inserire
anche i due precedenti, già noti in Italia, al fine di avere la trilogia
raccolta in un solo volume.
Il verde bagliore della
morte (Nome originale: “Green Glow of Death” comparso per la prima volta sulla
rivista Crack Detective and Mystery Stories, numero 7/1957): a differenza degli
altri, questo non è un racconto di fantascienza bensì una godibilissima
commedia gialla ben strutturata.
Infine, un extra: Io e la fantascienza (in
originale: An Autobiographical Sketch of Stanley G. Weinbaum): un articolo
apparso su Fantasy Magazine nel giugno 1935 in cui l’autore espone il proprio
punto di vista sulla fantascienza. Secondo Weinbaum, la fantascienza non ha
limiti (a differenza delle storie d’amore o western): “può criticare condizioni
sociali, morali, tecnologiche, politiche o intellettuali”, “è un’arma per
scrittori intelligenti”. Lui, la sua, di certo l’ha usata per regalarci pagine
indimenticabili.
***
Sfida
al Canyon infernale è un’antologia di otto racconti inediti di Robert Edwin Howard, universalmente
noto per essere il creatore di Conan il Barbaro e Solomon Kane. Fratini
Editore, per la prima volta in Italia, propone i racconti western di Howard con
pistoleri, bari, pellerossa, damigelle in pericolo, cercatori d'oro, precipizi,
deserti, l'intero campionario dell'immaginario del Far West. Forse è stato proprio il
successo di saghe simili, quella di Conan certamente, ad aver oscurato
l’abbondante produzione western di Howard, un genere che l’autore adorava e a
cui avrebbe voluto dedicarsi maggiormente, non fosse stato per la prematura
scomparsa.
Il volume contiene
un’introduzione redatta da Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Walter
Catalano e Luca Ortino sulla letteratura western e sulla produzione di Howard, mentre
la traduzione dei racconti è a cura di Roberto
Chiavini.
Sul sito Fratini Editore è disponibile uno stuzzicante estratto.
Questi i racconti
inseriti nel volume:
Tamburi
al tramonto: in originale “Drums of the Sunset”, apparsa per la prima volta in “Cross Plains
Review”, Novembre 1928 - Gennaio 1929. Primo racconto western di Howard ad
essere pubblicato, a puntate, sul giornale della sua città, e primo ad avere
gli indiani come protagonisti.
La
collina degli stivali: in originale “Boothill’s payoff”, comparso per la prima volta in “Western Aces”,
nell’ottobre del 1935. Racconto scritto in collaborazione con Chandler Whipple.
Il
nido dell’avvoltoio: in originale “Vulture’s Sanctuary”, pubblicato per la prima volta in “Argosy”, rivista
pulp americana, del novembre 1936.
Gli
avvoltoi di Whapeton: in originale, “Vultures of Whapeton”, pubblicato per la prima volta nella rivista
“Smashing Novels”, dicembre 1936. Uno splendido noir western, definito da
Howard stesso “uno dei migliori che abbia mai scritto”, con la particolarità di
avere ben due finali. Tra i titoli alternativi: The Vultures, The Vultures of Wahpeton, The Vultures of Teton Gulch.
Lama,
pallottola o capestro: in originale “Knife, Bullet and Noose”, appare per la prima volta postumo, in
“Howard Collector”, nella primavera del 1965. È uno dei racconti della serie di
Sonora Kid, noto anche come Steve
Allison, cowboy creato da Howard ma presentato al pubblico solo cinquant’anni
dopo la morte dell’autore.
Il
“suicidio” di Donory il Codardo: in originale “The Extermination of Yellow Donory”,
compare per la prima volta postumo, in “Zane Grey Western Magazine” nel giugno
del 1970.
Sfida
al canyon infernale: il racconto che dà il titolo al volume è
ambientato a cavallo tra USA e Messico, poco dopo la morte del rivoluzionario
Pancho Villa. In originale “Showdown at
Hell’s Canyon”, appare per la prima volta in “The Vultures”, del 1973,
molti anni dopo la morte di Howard.
Infine, il racconto Lo scherzo del diavolo: noto in
originale come “The Devil’s Joker”,
pubblicato per la prima volta nel numero 6 di “Cross Plain”, 1975. Come Lama, pallottola o capestro, anche
questo appartiene alla serie di Sonora Kid. Tra i titoli alternativi, troviamo:
The Devil's Jest, Outlaw Trails.
***
Concludiamo con l'uscito volume uscito: "Terrore Nero e altri racconti del ciclo di Gerald Canevin", investigatore dell'occulto (un antesignano di Dylan Dog!) creato da Henry Whitehead.
Il Reverendo Henry S. Whitehead (1882-1932) fu
corrispondente e amico personale di H.P. Lovecraft e con il Visionario di
Providence e i suoi sodali, Robert Howard e Clark Ashton Smith, ha
rappresentato una delle firme più interessanti di Weird Tales, il pulp dedicato
all’horror che fin dal 1923 diffuse negli Usa il gusto per la narrativa del
mistero, dell'insolito e del macabro. Ammirato da H.P. Lovecraft, del quale
pubblichiamo in appendice i suoi apprezzamenti, Whitehead ha scritto oltre 40
racconti, di cui alcuni apparsi postumi. Escludendo i pochissimi di pura
avventura e western, tutti gli altri appartengono al fantastico: per la maggior
parte horror, e altri rientranti nel fantasy esotico o nelle più tradizionali
storie di fantasmi. E delle oltre 35 storie fantastiche una buona metà hanno
per protagonista una sorta di "investigatore dell'occulto", Gerald Canevin, che spesso si trova ad
agire nelle Isole Vergini e affronta fenomeni vudu. Questo volume raccoglie
tutti i racconti di Canevin ancora inediti in Italia, più un paio di
particolare rilevanza già pubblicati molti anni fa e oggi introvabili.
Ambientati quasi sempre
nei Caraibi, dove lo scrittore esercitò il suo ministero pastorale, i suoi
racconti raffigurano il pittoresco mondo dei creoli, il loro folklore
superstizioso e la religiosità vudù. Il personaggio di Gerald Canevin, bizzarro
esempio di investigatore del sovrannaturale, è una sorta di alter ego
letterario dello scrittore stesso e vive con nonchalance avventure
straordinarie e terrorizzanti. Nella raccolta sono inclusi anche i suoi due
racconti più agghiaccianti, che Lovecraft considerava i suoi preferiti: “Cassius” e “Tramonto di un dio”.
Dalla
Prefazione al libro di Walter Catalano:
“Non c’è in lui nulla dell’uomo di chiesa ammuffito: si veste in abiti sportivi, impreca come un duro all’occasione, ed è totalmente estraneo a bigottismi o perbenismi di qualsiasi tipo”.
Con queste lapidarie parole H.P. Lovecraft descriveva, nel 1931 quando
lo incontrò per la prima volta di persona, l’amico e collega scrittore, il
reverendo Henry St. Clair Whitehead (5 Marzo 1882 - 23 Novembre 1932). Nato a
Elizabeth, nel New Jersey, da antica famiglia scozzese, Whitehead si era
laureato – compagno di corso di Franklin Delano Roosevelt – all’Università di
Harvard nel 1904. Dopo una gioventù dedicata soprattutto al football e
all’atletica, intrapresi gli studi di teologia alla Berkeley Divinity School,
viene ordinato diacono della Chiesa Episcopaliana nel 1912. Fra il 1918 e il
1919 si occupa come pastore dei bambini della Chiesa di St. Mary a New York e
dal 1921 al 1929 serve come arcidiacono nelle Isole Vergini. E’ proprio durante
questa lunga esperienza sull’isola di St. Croix, in particolare, dove risiede,
che raccoglie la maggior parte del materiale mitico e folklorico sul vudu e sui
culti indigeni praticati dalle popolazioni nere dei Caraibi che utilizzerà nei
suoi racconti soprannaturali.
Tutti i volumi sono
disponibili per l’acquisto presso i locali della Libreria Fratini a Firenze,
presso le librerie fiduciarie e sullo store online di Fratinin Editore.
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