domenica 20 giugno 2021

Recensione "L'ora dei dannati - L'abisso" - Luca Tarenzi

 Recensione "L'ora dei dannati - L'abisso" - Luca Tarenzi

 Bentrovati, amici lettori. Oggi vi parlo di un romanzo fighissimo, letto nei giorni scorsi: "L'ora dei dannati - L'abisso", di Luca Tarenzi, affermato autore italiano di fantasy (in particolare urban), i cui libri ho letto e recensito spesso sul blog (qua, ad esempio, l'articolo su "Godbreaker"). 

Prima di partire, una precisazione: il romanzo NON è autoconclusivo e si chiude con un finale aperto. Immagino che si tratterà di una trilogia, di cui questo volume ("L'abisso") rappresenta il primo capitolo. Anzi, la prima cantica. Perché cantica? Perché il libro è ispirato alla Commedia dantesca, in particolare all'Inferno.

I protagonisti sono proprio alcuni dannati (Virgilio, Pier delle Vigne, il conte Ugolino e Bertran de Born) che decidono di... evadere! Proprio così. Fuggire dall'Inferno, in barba alle leggi divine. E' possibile? Ce la faranno? Come faranno? (Alcune di) queste domande troveranno risposta nel volume.

Se siete amanti di Dante e dell'Inferno, non potete perdervi questo volume, a dir poco fighissimo. E se non avete mai letto la Divina Commedia (male!), potrebbe essere l'occasione per scoprirla e innamorarvene, come è successo all'autore.

Sì, perché, alla base del lavoro di "L'ora dei dannati" c'è sicuramente un grande amore per il testo di Dante, le cui atmosfere, ambientazioni e strutture cosmogoniche sono rispettate e anzi fungono da punto di partenza per dare vita a una bella storia, originale e ritmata, calata proprio in questo contesto.

Punto di forza della narrazione, oltre al ritmo, sempre ben bilanciato e in grado di mantenere l'attenzione viva fino al gran finale, sono i personaggi, davvero ben caratterizzati. Virgilio, in primis, che potremmo definire il braccio dell'azione: dimenticatevi il Maestro di Dante, il duca saggio e premuroso. Adesso, Virgilio è in fuga: cacciato dal limbo, braccato dai demoni, dilaniato tra ciò che vorrebbe fare e ciò che invece è in grado di fare. Un personaggio davvero affascinante, quasi umano.

Anche gli altri tengono decisamente il passo: Bertran de Born sembra un eroe dei tempi antichi, un cavaliere preso proprio dalla letteratura cortese, in grado di tirar di spada, di obbedire quando necessario, ma con una coscienza, un senso dell'onore, una dignità che pochi dannati hanno mantenuto. Infine Pier delle Vigne, consigliere astuto, quasi diabolico. Non entro nel merito della fisicità di questi personaggi, che il lettore scoprirà e assaporerà pagina dopo pagina, anche se qualcosa è anticipato dalla copertina.

Concludo dicendo che il romanzo potrebbe essere una lettura interessante anche per gli studenti del Triennio, delle scuole superiori, per un approccio diverso, originale e innovativo all'opera dantesca, come punto di partenza per approfondire o semplicemente divertirsi, godendosi una storia accattivante. Buona lettura! Anzi, buona fuga dall'Inferno!





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