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lunedì 31 ottobre 2016

"Tracce - Cinque passi in Versilia" - i cinque racconti presenti

"TRACCE - CINQUE PASSI IN VERSILIA" - i cinque racconti presenti

L'articolo di oggi è dedicato a "Tracce - Cinque passi in Versilia", l'antologia realizzata dall'associazione culturale "Nati per scrivere" per promuovere e valorizzare il territorio (Viareggio e Versilia) e gli scrittori che lo popolano e lo animano con le loro iniziative. Il libro contiene cinque racconti di vario genere, che spaziano dal fantastico al realistico, con spazio per umorismo, ricordi e scoperta di sé. Tutti racconti ambientati tra Viareggio e la Versilia, tra il mare e la montagna. Scopriamoli insieme con le parole degli scrittori!


"Ago e filo" di Luciana Volante
Il racconto è tratto da una storia vera che mi hanno raccontato di una sarta nata a Viareggio alla fine dell'Ottocento, alcuni personaggi sono veri con i nomi originali, altri ovviamente sono cambiati. Mi piaceva pensare che la storia si srotolasse sul filo dei suoi ricordi, proprio come il filo da cucire che aveva usato nella sua vita e mi piaceva che questo filo unisse le generazioni della sua famiglia in qualche modo. La memoria dei nostri avi è dentro di noi e fa parte del nostro essere, non dobbiamo perderla.

"La vera storia di Burlaman" di Alessio Del Debbio
Racconto urban fantasy ispirato ad alcune leggende e folklore locale (le sirene, il linchetto, Nerin Nerone) e personaggi già comparsi in altri racconti dell'autore (come gli Oceanini). Il protagonista è Burlaman, il supereroe viareggino, un supereroe che combatte i criminali con la sua panza da birra, il megarutto al fagiolo borlotto e un fucile spara-stelle filanti annodanti. Umorismo, un po' di bizzarria, ma anche la volontà di continuare a combattere, nonostante tutto, come fa Burlaman, che non si arrende, e continua a tener d'occhio la sua città anche dopo che questa l'ha abbandonato.

"Punto e basta." di Leandra Cazzola
Il racconto è nato per caso o forse no. Il mio primo libro “Se son Rose…fioriranno” è una raccolta di 25 racconti autobiografici ironici, divertenti e anche seri della mia infanzia fino all’adolescenza. Storie della mia famiglia. Vorrei fare lo step successivo e raccontare le storie dell’adolescenza, non appena le mie amiche mi danno il benestare…me lo daranno? 

"Il cigno mannaro" di Elena Covani
Ebbene sì, il Cigno Mannaro esiste davvero. Solo che è in Svizzera, in un piccolo paesino che si chiama Buchs. L’idea è nata proprio da un episodio che mi ha raccontato mio marito, di un cigno che tutte le sere lo aspetta nel parcheggio vicino casa per tendergli agguati. Alla fine anche a Viareggio abbiamo i cigni, perché non potevano essere anche loro dei mannari? Quello che volevo raccontare è in realtà uno spaccato della vita di Viareggio di qualche anno fa attraverso gli occhi di un bambino.

"Tracce" di Maria Pia Michelini
Una storia di scoperta. Amo sondare l’infinito che sta dentro le persone, e amo le parole che lo possano esprimere. E di questo voglio scrivere nelle mie storie e nei miei racconti. Dare un ritmo alle mie pagine, voce alle sensazioni, immagini alle parole, un senso agli accadimenti e una rivincita sulle apparenti sconfitte. Voglio che le parole scorrano, semplici e dirette, per dire quello che devono dire e arrivino al lettore con la leggerezza di una ventata di aria fresca. Il mio racconto nasce proprio da un’attesa di idee. Ho cominciato a scrivere le prime righe senza sapere dove mi conducessero. Ma dovevo aprire la porta, mettere nero su bianco le prime parole. C’ero io e c’era il mare. Tutto il resto si è snodato scrivendo. In un pomeriggio è nato e si è concluso. 

Ricordo che l'antologia "Tracce - Cinque passi in Versilia" è acquistabile su tutti gli store di ebook in digitale (a 0,99 euro). Per il cartaceo, potete acquistarlo su Amazon o contattare l'associazione via email o via facebook per una spedizione immediata. Grazie!

lunedì 24 ottobre 2016

Tracce - Intervista a Leandra Cazzola

TRACCE - INTERVISTA A LEANDRA CAZZOLA

Secondo appuntamento con l'antologia "Tracce - Cinque passi in Versilia", edita dall'associazione culturale "Nati per scrivere" per valorizzare il territorio e gli scrittori che lo popolano. Ospita cinque racconti ambientati tra Viareggio e Versilia, tra cui il mio urban fantasy "La vera storia di Burlaman". La scorsa settimana abbiamo scoperto "Il cigno mannaro", di Elena Covani; oggi tocca a "Punto e basta.", di Leandra Cazzola, un racconto intimistico, a tratti malinconico, che affonda nei ricordi di adolescenza della scrittrice. Curiosi? Beccatevi l'intervista! :)




Ciao Leandra parlaci un po’ di te. Cosa fai, quali sono le tue passioni, i tuoi libri preferiti?

Sono la “bagnina” dei 730, ovvero lavoro stagionalmente da marzo a agosto presso un CAF per la campagna delle dichiarazioni dei redditi da circa quindici anni. Ho anche un marito, due figli e un gatto. I miei amori. Abito a Viareggio e amo la mia città. Fosse più pulita e meno disastrata anche di più.  Non mi chiedete di essere puntuale, potrei non arrivare mai.
Mi piace scrivere, leggere ovviamente. Il cinema e la musica, in particolare le colonne sonore sono una mia passione.  Dimenticavo: non mi piace cucire e adoro fare i dolci! 

Libri preferiti? 

Da piccola “Il Barone rampante” di Italo Calvino e “Il libo degli errori” di Gianni Rodari. Tra l’infanzia e l’adolescenza: “Piccole donne” di Louise Marie Alcott e tutti i libri di Jane Austen. Letteratura italiana, inglese soprattutto poesia, W.Shalespeare, W.Wordsworth e William Blake. (Strano! Tutti William! Forse dovevo chiamare così mio figlio Alberto). Autrice italiana preferita e di cui ho quasi letto tutti i suoi libri: Oriana Fallaci. “Niente e così sia”, “Inshallah”, “Un Uomo” i preferiti. In seguito altra autrice, americana, stavolta Erica Jong da Paracadute & Baci a Paura di Volare e altri. Ultima ma non da meno Colleen McCullogh scrittrice australiana.

Come è nato il tuo amore/approccio verso la scrittura?

Ho scritto fin da ragazza. Pensieri, parole. Il classico diario di poesie dell’adolescenza sfociato poi in qualcosa di diverso. Far arrivare i tuoi pensieri, sentimenti a chi legge le tue parole. CI riuscissi sarebbe un sogno. IL  SOGNO.

Ti senti orientata verso qualche genere particolare? 

Narrativa autobiografica e se scelgo un genere, rosa a vita. 

Quando scrivi? 
Appena posso.

Parliamo adesso del tuo racconto “Punto e Basta.”, come è nato? 

Nato per caso o forse no. Il mio primo libro “Se son Rose…fioriranno” (ospitato anche sul blog) è una raccolta di 25 racconti autobiografici ironici, divertenti e anche seri della mia infanzia fino all’adolescenza. Storie della mia famiglia. Vorrei fare lo step successivo e raccontare le storie dell’adolescenza, non appena le mie amiche mi danno il benestare…me lo daranno?

Cosa volevi raccontare?

Che se qualcosa nella vita non ti è capitato, forse è meglio così. Non rimuginare troppo e andare avanti avendo sempre ben chiari e distinti davanti a te i ricordi, le emozioni e anche gli errori sperando di imparare qualcosa di diverso. Inoltre volevo raccontare anche i primi approcci con la sessualità in modo molto lato, perché all’inizio è una scoperta, come un pacco dono che scarti, piano piano per non perderti nemmeno un attimo, o almeno per me così è stato.

Come ti sei trovata a collaborare con altri scrittori, lavorando assieme sul proprio testo?

Bene. Adoro i loro modi di scrivere. L’uno dall’altro hanno delle peculiarità che mi attirano, altre mi fanno incazzare. Mi piace quando mi correggono. 

Progetti per il futuro?

Idee ne avrei tante… Aspetto sempre che una di queste diventi impellente nel mio piccolo cervello! Spero, comunque, per chiudere un periodo, e cioè quello autobiografico,  il seguito di “Se son Rose…fioriranno”  che potrebbe quasi quasi intitolarsi così: “Punto e Basta.” 

A presto!


lunedì 17 ottobre 2016

Tracce - Intervista a Elena Covani

TRACCE - Intervista a Elena Covani

Sta per uscire "Tracce - Cinque passi in Versilia", l'antologia dell'associazione culturale "Nati per scrivere" contenente cinque racconti ambientati tra Viareggio e la Versilia. Un progetto per valorizzare la nostra terra e gli appassionati scrittori che la abitano, e per sostenere la nostra associazione. L'antologia, come noto, sarà disponibile sia in cartaceo (su Amazon o contattando direttamente l'associazione) che in digitale su tutti gli store (Amazon, Ibs, Kobo), per cui vi invito ad acquistarla e a regalarla, è un piccolo costo per sostenere chi diffonde e promuove cultura.


Il libro si compone, appunto, di cinque racconti, che nei prossimi giorni scopriremo, sia sul blog "I mondi fantastici" che su altri che partecipano all'iniziativa. Iniziamo con "Il cigno mannaro", un racconto divertente scritto da Elena Covani, già autrice di "Una canzone all'improvviso" (recensita qua).



Ciao Elena, parlaci un po’ di te. Cosa fai, quali sono le tue passioni, i tuoi libri preferiti?

Ciao! Cosa faccio… che domanda difficile, faccio un sacco di cose! Faccio la mamma, la dentista, l’istruttrice di ginnastica ritmica e in quello che rimane mi diverto a mettere su carta idee e storie di tutti i generi. Leggo un po’ di tutto, a seconda dell’umore, ma ho una passione smodata per il genere fantasy. Di libri preferiti ne ho un po’ troppi per elencarli tutti, ma ci sono alcuni libri che hanno segnato in maniera indelebile la mia vita, come Elianto di Stefano Benni, La Storia Infinita di Michael Ende, Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley.

Come è nato il tuo amore/approccio verso la scrittura? Ti senti orientata verso qualche genere particolare? 
 
Il mio approccio alla scrittura è nato nel momento esatto in cui ho imparato a scrivere, la mia prima poesia scritta su di un post it verde risale a quando avevo 6 anni. La mia prima storia fantasy l’ho scritta a mano, su un quaderno celeste della Pigna, quando ero in quinta elementare, poi quaderni, diari, fazzoletti di carta, più o meno scrivevo tutto quello che mi passava per la testa su qualsiasi cosa mi trovassi davanti. Il mio genere preferito è il fantasy, ma in realtà mi diverto molto a scrivere storie ironiche, commedie che prendono di mira la vita di tutti i giorni.

Quando scrivi? Hai qualche aneddoto da raccontare legato alle tue esperienze di scrittura?

Avendo una vita piuttosto piena scrivo in genere in macchina, mentre aspetto che i bambini escano da scuola, e la sera, nel letto, quando finalmente in casa regna il silenzio! Il mio ultimo libro è nato durante un riposo forzato, in realtà è stata una polmonite a luglio, e finalmente chiusa in casa per una settimana, con tutto il resto del mondo al mare, ho potuto buttar giù la storia di Cassandra, e delle sue peripezie sentimentali (Una canzone all’improvviso, per i lettori del blog!).

Parliamo adesso del tuo racconto “Il cigno mannaro”, come è nato? Cosa volevi raccontare?

Ebbene sì, il Cigno Mannaro esiste davvero. Solo che è in Svizzera, in un piccolo paesino che si chiama Buchs. L’idea è nata proprio da un episodio che mi ha raccontato mio marito, di un cigno che tutte le sere lo aspetta nel parcheggio vicino casa per tendergli agguati. Alla fine anche a Viareggio abbiamo i cigni, perché non potevano essere anche loro dei mannari? Quello che volevo raccontare è in realtà uno spaccato della vita di Viareggio di qualche anno fa attraverso gli occhi di un bambino.

Come ti sei trovata a collaborare con altri scrittori, lavorando assieme sul proprio testo?

Quando i legami e il rispetto per le persone con cui lavori sono grandi, non c’è niente di più facile! I consigli delle persone di cui ti fidi sono fondamentali, mi hanno aiutato a crescere.  

Progetti per il futuro? 

Tantissimi. Sto revisionando, praticamente rivoluzionando, il mio primo romanzo, nel frattempo ho iniziato un nuovo romanzo fantasy e tantissimi incipit di cose che non hanno ancora capito cosa vogliono essere. Magari con un’altra polmonite riuscirò a finire tutto, chi lo sa!
A presto!

La pagina di Elena Covani e dei suoi lavori su Facebook
La pagina dell'associazione Nati per scrivere