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giovedì 29 agosto 2019

Intervista a Livio Gambarini - autore di Eternal War

Intervista a Livio Gambarini


Salve, amanti del fantastico. Ricordate "Eternal War", la bella saga urban fantasy storica di Livio Gambarini? Ho parlato di "Vita nova", il secondo capitolo, proprio qualche giorno fa. Oggi abbiamo l'onore e il piacere di ospitare l'autore sul blog, che ci parla del mondo dietro il libro, del grande lavoro di ricerca e del divertimento nel creare questo bellissimo universo fantastico! Pronti per conoscere Livio Gambarini?

Ciao Livio, 
benvenuto sul blog “i mondi fantastici”. Parlaci un po’ di te: chi sei, dove vai, cosa fai? 

Ciao Alessio! Grazie per l’invito nella tua casa virtuale. Io sono Livio, bergamasco trapiantato a Milano, e faccio una serie di mestieri legati alla scrittura: sono autore di romanzi storici e fantastici, editor freelance, insegnante di narratologia, docente al corso di scrittura creativa all’Università Cattolica di Milano, writing coach per scrittori desiderosi di migliorare le loro opere – e sono abbastanza sicuro di starmi dimenticando qualcosa, ma del resto io dimentico quasi tutto.

Come sei approdato alla scrittura? Cosa è per te la scrittura?

Sono approdato alla scrittura attraverso una navigazione molto meticolosa. Ho deciso che scrivere sarebbe stata la mia strada quando mi sono iscritto a Lettere Moderne, invece di scegliere Biotecnologie Mediche (scelta che un po’ rimpiango: campare di scrittura è praticamente impossibile, mentre averla come secondo lavoro è insieme appagante e sostenibile). 
Questo è la scrittura: un sogno, un progetto, una costante fonte di crucci, povertà e soddisfazioni in egual misura 😉
Cosa ti piace leggere? Quali sono i tuoi libri preferiti?

Tolta la saggistica e i classici, leggo soprattutto i generi della narrativa che scrivo: romanzi storici, fantasy e fantascientifici. Di recente ho aggiunto anche qualche libro rosa.

Parliamo di “Eternal War”, la saga che stai pubblicando con Acheron Books. Come è nato questo progetto?

Come forse saprai, Acheron non accetta quasi mai romanzi finiti, preferendo partire dalle idee e assistere l’autore durante la stesura. Io fui contattato prima del lancio della CE, e mi fu chiesto se volessi proporre loro qualche idea per un romanzo historic fantasy d’ambientazione italiana, che potesse stare entro 300.000 battute. Io gli proposi tre diversi high concept, uno dei quali era riassunto nella formula “Penato+Costellazioni Familiari=Figata”

L’idea era di scrivere un romanzo basato su una reale famiglia storica, usando come protagonista il suo penato, cioè lo spirito custode della stirpe secondo le credenze degli antichi romani. Scelsero di farmi sviluppare quel concept, ma siccome avevano in cantiere già un altro libro ambientato nella Roma imperiale (l’ottimo Severianus di Luca Tarenzi), mi chiesero di scegliere un’epoca differente.

Perché la scelta del Dugento fiorentino?

Per una serie di motivi di natura molto diversa fra loro. A livello prettamente commerciale, perché Dante è uno dei più famosi italiani della Storia (“Gli Eserciti dei Santi” è stato subito tradotto in inglese, e aveva bisogno di un appeal sul mercato estero); a livello documentario, perché avendo appena compiuto ricerche sulla tarda età comunale in Nord Italia (venivo dalla scrittura de “Le Colpe dei Padri”), mi sarebbe stato molto più facile approcciarmi al contesto delle vicende dantesche rispetto a quelle di Costantino o di Traiano. Infine, a livello narrativo e drammatico, il XIII secolo era l’epoca delle sanguinose contese per la supremazia delle famiglie nobili, divise in guelfi e ghibellini. Quale contesto migliore, quindi, per far brillare i miei “penati”?

In “Eternal War” il protagonista è sicuramente Guido Cavalcanti che, con il suo carisma, si trova spesso a oscurare il ben più celebre (a posteriori) Dante. Come mai la scelta di scrivere un fantasy su Cavalcanti? Cosa ti ha colpito di questo personaggio storico?

Che Cavalcanti fosse un uomo fuori dal comune sotto un po’ ogni profilo non è mia invenzione: lo riportano in molti, da Dino Compagni a Boccaccio. Dante medesimo, che aveva un’opinione altissima della propria intelligenza, nella Commedia fa parlare così il babbo di Guido: “Se per questo cieco carcere vai per altezza d'ingegno, mio figlio ov'è?" E Guido non ci viene tramandato dalle fonti solo come un genio, un guerriero provetto e il poeta che insieme all’Alighieri fondò il Dolce Stil Novo. Era anche (e soprattutto) un magnate, a capo di una delle più ricche e potenti famiglie di Firenze. 

Insomma, talenti quasi eccessivi (qualcuno l’ha pure tacciato di essere un personaggio Mary Sue/Gary Stu), per giustificare i quali ho inventato la questione della doppia-anima, unicità che egli condivide col solo Dante. Essendo qualche anno più vecchio del Sommo Poeta, Guido era il PdV ideale per raccontare la sua storia, e quella spesso dimenticata della loro grande amicizia e della violenta rottura che poi le separò per sempre, di cui parlo nel terzo volume di Eternal War, “Il Sangue sul Giglio”.

Quanto è difficile ambientare un fantasy in un’epoca storica ben precisa, lontana dalla nostra, con tutta la documentazione necessaria?

Realistica o fantastica che sia, la narrativa storica è sempre una pigna nel didietro. Davvero. Ricalcare eventi reali con la narrativa richiede cinque volte più scrupolo e attenzione del normale, e impone luoghi, fatti e tempi che tolgono un sacco di libertà d’azione, anche quando ci si prende qualche licenza, come ho fatto in Eternal War (ma non nella ligissima Trilogia delle Radici). Dopo cinque romanzi ambientati nel medioevo italiano, ne ho un po’ piene le scatole… Mi piacerebbe scrivere qualcosa di ambientato ai giorni nostri, o in un mondo completamente inventato; ma prima dovrò portare a termine i lavori avviati. Il che significa almeno altri 3 romanzi medievali… tiratemi un colpo di balestra, vi prego!

Hai una creatura fantastica preferita?

Ho sempre amato i rakshasa, demoni indiani con sembianze di tigri antropomorfe. Tra le creature di mia invenzione, non ne ho una preferita; mi stanno molto simpatici i Corricielo: spiriti lievissimi che connettono le Lande alla Materia, e possono essere visti ad occhio nudo da qualunque umano. Sono quei puntini luminosi che zigzagano quando fissi un punto del cielo a lungo. Puoi vedere anche i loro predatori naturali, i Vermicielo, simili a lombrichi trasparenti. Sono creature così deboli, che per ucciderli basterebbe il fascio di spiritelli visivi proiettato dall’occhio umano. Ecco perché, quando provi a fissarne uno in cielo, lo vedi subito scivolare di lato e non riesci a metterlo a fuoco. 

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

La mia priorità attuale è portare a termine la saga di Eternal War e ultimare i lavori per After the Wave, il videogioco indie che sto scrivendo e su cui da un paio d’anni lavoro nei ritagli di tempo con un gruppo di amici davvero bravi. 

Tra gli altri progetti arrivati a un livello avanzato c’è un dark fantasy tamarro con Nero Press, che ha per protagonista un personaggio ricorrente delle mie campagne di D&D. Per chi non lo sapesse, non si dovrebbe mai proporre al pubblico le cronache delle proprie avventure di D&D. Originariamente, questo romanzo breve l’avevo scritto solo per i miei giocatori e per espandere la lore della campagna. Poi mi sono accorto che aveva una sua coerenza interna e che si reggeva anche senza conoscere i fatti veri e propri della campagna. Quasi per scherzo, l’ho fatto leggere a un’amica della redazione di Nero Press Edizioni, e loro mi hanno proposto di pubblicarlo, con il relativo editing. 

Uscendo dal campo della narrativa fantastica, la grande notizia è che qualche mese fa ho firmato un contratto con Piemme per un nuovo romanzo storico, di cui a breve darò l’annuncio ufficiale sui social: il mio primo ingresso in una grande CE! Infine, non prima di un paio d’anni da adesso, voglio scrivere “Il Destino dei Figli”, il volume conclusivo della saga thriller-storica della Trilogia delle Radici – è pazzesco il numero di lettori che, ancora dopo tre anni dall’uscita dei “Segreti delle Madri”, mi chiedono notizie sul terzo volume!

Se i fan volessero incontrarti, dove ti troveranno nel prossimo autunno?

Le due date più importanti saranno Stranimondi a Milano, dove lanceremo “EW3: Il Sangue sul Giglio” (ti giuro, non sto più nella pelle!) e Lucca Comics, dove sarò per tutti e cinque i giorni al banco di Acheron Books nel padiglione Games. 

Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.

Grazie a te per avermici invitato, Alessio, e in groppa al lupo per le tue prossime opere! 

lunedì 26 agosto 2019

Recensione "Eternal War - Vita nova" di Livio Gambarini

Recensione "Eternal War - Vita nova" di Livio Gambarini

Bentrovati, lettori. Oggi vi parlo di "Vita nova", secondo capitolo della trilogia "Eternal War", di Livio Gambarini, edita da Acheron Books. Il primo libro, "Gli eserciti dei santi", era uscito nel 2015 e ve ne avevo parlato qua. Finalmente sono riuscito a leggere il secondo volume, acquistato allo scorso Salone del libro di Torino, con dedica dell'autore, che conservo gelosamente! ^^

Dove siamo? A Firenze (e non soltanto), nella seconda metà del Dugento, in compagnia di Guido Cavalcanti e del giovane Dante Alighieri. Una Firenze magica, dove si aggirano - non visti (perlomeno dalla stragrande maggioranza delle persone...) gli Ancestrarchi, degli Spiriti Guida con il compito di proteggere (influenzare?) i capi delle varie famiglie. Anche Guido Cavalcanti ne ha uno, di nome Kabal, un po' diverso dagli altri, e il loro rapporto tormentato è al centro delle vicende del romanzo.

La prima cosa che si percepisce leggendo "Vita nova" è l'enorme studio effettuato dall'autore, per ricreare al meglio l'ambientazione, ma soprattutto l'atmosfera, fiorentina di fine Duecento: sembra proprio di camminare per Firenze, risucchiati dalle dispute politiche, dalle tenzoni poetiche, dagli amori passionali e spesso segreti che infiammavano i cori dei poeti del tempo. Ma intendiamoci, non si tratta di un romanzo storico: la Storia c'è, ma diventa Trama, si piega alle esigenze narrative del romanzo (chissà, forse a causa di qualche intervento dispettoso di Kabal?!), mescolandosi alla Fantasia, a tutto quell'universo magico che si sovrappone, contaminandosi a vicenda, al nostro.

Ecco allora che entriamo nelle Lande, una Firenze diversa, dove fluttuano gli Ancestrarchi e gli Spiriti Guida, dove bisogna difendersi dagli attacchi degli Estinti, dalle Malebranche o dalle creature del paganesimo, fare attenzione a non essere ascoltati dagli Orecchioni e dai Tessilodi, e defilarsi prima di essere coinvolti in qualche intrigo dei Patroni, magari di quel San Pietro che tutto vede e tutto sa...

Una commistione, questa, tra Storia e Realtà, tra luoghi e situazioni reali e il mondo fantastico che è alla base del romanzo, e che ho trovato decisamente ben riuscita. Complice anche l'ottima cura e approfondimento dei personaggi, non soltanto Guido, già protagonista di "Gli eserciti dei santi", ma anche di Dante, e di alcuni Ancestrarchi "secondari". 

Guido, un umanista ante-litteram, precursore della dottrina del libero arbitrio. Guido, che assomiglia sempre più a un tormentato eroe romantico, che sente sulle sue spalle il peso del comando, il timore per il futuro, la necessità incombente di fare qualcosa, per sé, per la sua famiglia, per gli altri, per Firenze. Una visione non dissimile da quella che tormenterà anche altri nobili fiorentini, come Lorenzo il Magnifico, duecento anni più tardi, convinti di dover andare oltre la gretta esistenza quotidiana e combattere per qualcosa di più.

Un personaggio che ho apprezzato molto, nella sua crescita, nel suo indagare i misteri della vita, nel suo non accontentarsi mai delle prime, superficiali risposte ricevute, nel suo essere curioso e spingersi sempre oltre. Viene quasi da dispiacersi a pensare che, nei libri scolastici, Cavalcanti è sempre snobbato a favore unico di Dante...

Il mio personaggio preferito rimane però Kabal, che in questo romanzo mi ha ricordato tantissimo Loki, la figura della mitologia nordica, un po' trickster, un po' buffone, sempre pronto a indossare una maschera diversa per celare i suoi veri intenti, sempre a trafficare, a lavorare nell'ombra, a cospirare. Ma per chi? Per chi sta facendo tutto questo, Kabal? Per sé? Per Guido? Per ordine di qualcun altro? Un mistero interessante, che contribuisce ad aumentare l'aura di mistero del personaggio.

Il finale, aperto, lascia spazio alle vicende del terzo romanzo, che chiuderà tutte le trame in corso e che immagino si preannuncerà ricco di rivelazioni, colpi di scena e battaglie. Ecco, da questo punto di vista, in "Vita nova" tiriamo un sospiro, dopo i concitati eventi di "Gli eserciti dei santi": il ritmo è più lento, c'è spazio per approfondire il worldbuilding, esplorare i drammi interiori dei personaggi, espandere l'universo narrativo dell'autore. Mentre il primo volume era molto più vivace, combattivo, anche frenetico in alcuni punti, "Vita nova" è come il "respiro profondo prima del balzo", che sicuramente arriverà nel terzo volume.

Nel complesso, una bella lettura, in un'ottima edizione curata da Acheron Books. Un viaggio nella magia, negli intrighi, nella vita del Dugento fiorentino, che, deh, gli amanti del fantastico non possono perdere!