mercoledì 28 febbraio 2018

Recensione "Seven dreams" di Giovanni Magliulo

Recensione "Seven dreams" di Giovanni Magliulo

Bentrovati, viaggiatori di mondi fantastici! Attenzione, mentre leggete questo articolo potreste essere catturati dalla magia di Eris, un potentissimo mago, e risucchiati in un altro mondo! Robe da pazzi? E invece no, perché è proprio quanto è accaduto a Butch, Centurio, Zama e agli protagonisti di "Seven dreams", il fantasy di Giovanni Magliulo, edito da Panesi Edizioni.

Ho letto il romanzo in pochi giorni, complice lo stile diretto e lineare dell'autore, molto incentrato sul mostrare i personaggi, prediligendo l'azione, i fatti concreti, a troppe descrizioni o momenti di introspezione. Dove siamo? In un regno magico, ovviamente, quello di Duryan, dove sette personaggi, provenienti da epoche e mondi diversi vengono chiamati dal mago Eris. Non vi dico niente di sconvolgente, in quanto tutto questo avviene nel primo capitolo ed è indicato anche in quarta di copertina. I personaggi (sette, appunto) sono Centurio, un gladiatore dell'età dell'Impero Romano, Elavh, una fanciulla misteriosa, Butch, un semplice operaio del Nevada, Zuma, che viene da una tribù africana, Gork, un orco, Caos, un enigmatico cavaliere rivestito da un'armatura nera, e Karma, una lucertolona gigante in grado di volare e sputare acidi. Una compagnia molto eterogenea, vero?

Proprio la diversità dei caratteri dei personaggi, ma anche la loro diversa provenienza e quindi tutto il vissuto che si portano alle spalle, è al centro di questo primo volume, che serve a mostrare come i sette interagiscono tra loro. La convivenza non è affatto facile, complicata da un significativo dettaglio con cui il mago Eris ha legato le loro vite. Per cui, volenti o nolenti, dovranno collaborare al fine di compiere la loro missione.
"Eris è in grado di vedere oltre il velo che separa i mondi" proseguì Auriel. "Vi ha scelti e portati qui. Alcuni di voi vengono da dimensioni diverse. Altri hanno in comune la stessa provenienza, anche se vissuti in epoche differenti. Il vostro scopo è quello di uccidere un uomo".
Come in tutti i fantasy che si rispettino, la compagnia si mette in viaggio, in un regno di cui non conoscono praticamente nulla. I pericoli sono dietro l'angolo, insidie in ogni dove, difficile fidarsi di qualcuno in un mondo dove la violenza e la lotta per il potere regnano sovrane. Eppure i nostri sette protagonisti ci provano.

Ho apprezzato molto la diversità dei sette personaggi, che li rende tutti originali e con qualcosa da dire. Per gusto personale, mi sono piaciuti molto Centurio e Zuma, e sono affascinato dal mistero di Caos. Elavh a volte mi è stata simpatica, in altri momenti le avrei dato un paio di calci in culo, permalosa e impicciona! :) Butch, poverino, è proprio fuori posto. Da un lato lo capisco, credo che chiunque provenga dalla nostra società contemporanea non sarebbe a suo agio, lui l'ha presa proprio male e, diciamo, da un certo punto della storia in poi non ne azzecca una, combinando un disastro dopo l'altro. Gork, in fondo, non ha tutti i torti quando lo apostrofa in malo modo alla fine del libro! Gork è interessante, nel suo essere animalesco, e Caos e il suo Imp sono decisamente misteriosi. Chissà cosa riserverà il prossimo libro a questa strana compagnia? Riusciranno nella loro impresa? E torneranno nei loro mondi? 

Nota di merito, infine, per la bellissima copertina, con gli occhi dei sette protagonisti. Riuscite ad abbinarli? Ma poi l'occhio in basso a sinistra non sembra Klaus? :-)

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