mercoledì 5 giugno 2019

Recensione di "Angelize II - Lucifer", di Aislinn

Recensione di "Angelize II - Lucifer", di Aislinn

Bentrovati, lettori. Dopo la recensione di "Angelize" (qua), oggi vi parlo di "Angelize II - Lucifer", secondo e conclusivo (?) volume del dittico di Aislinn dedicato agli angel(izzat)i di Milano. Decisamente un piccolo capolavoro dell'urban fantasy italiano. Buona lettura!


Ovviamente l'articolo contiene SPOILER sul primo volume "Angelize"!

Dove eravamo rimasti? La fine di “Angelize” ci ha lasciato a bocca aperta per il cruento scontro che si è consumato dentro la chiesa di San Michele a Milano tra gli angeli puri, capeggiati da Mikael, e i mezzi angeli (o angelizzati), guidati da Hesediel e Haniel. Proprio quest’ultimo, assieme a Rafael, aveva trovato la morte per mano degli angeli. Ma nessuno dei contendenti si era accorto che Lucifero, il caprone al servizio della Dea, osservava gli eventi con molto interesse…

E infatti il Caduto decide adesso di prendere in mano la situazione, allontanandosi dalla Dea e mettendo in atto un proprio piano, che consiste nel riportare in vita Mikael e gli altri angeli morti durante lo scontro. Ma che tipo di vita? Una vita da schiavi, costretti a servire Lucifero che li ha resuscitati, costretti a uccidere umani e rubarne l’energia, e a fare tutto ciò che il loro nuovo padrone comandi. Una situazione che l’orgoglioso Mikael non accetta e cerca di rovesciare quanto prima.

Nel frattempo Hesediel ha provato (di nuovo) ad avere una vita, trasferendosi a Roma con una ragazza e rifiutando le chiamate angosciate di Mehiel. Ma la morte improvvisa della sua compagna (accidentale o dolosa?) lo costringe a tornare a Milano e a fronteggiare la nuova minaccia. Anche Haniel viene riportato in vita, ma dalla Dea, che, scoperto il piano di Lucifero, tenta di ostacolarlo, favorendo il caos del mondo: all’irrequieto mezzo angelo offre un patto interessante, la possibilità di far rivivere anche “il biondo”, di farlo tornare da lui. Ma Haniel, ansioso di avere tutto e subito, non riesce a dire di no neanche a Lucifero…
Milano torna a infiammarsi quindi di una nuova guerra, molto più cruenta della precedente, tra gli angeli schiavizzati da Lucifero e i pochi ardimentosi che tentano di opporsi a lui.

PERSONAGGI

HESEDIEL: Unico sopravvissuto al massacro della chiesa di San Michele, dei tre protagonisti del primo romanzo, Hesediel si trasferisce a Roma, deciso a lasciarsi alle spalle gli angeli, gli scontri e i massacri. Ma i ricordi non lo lasciano in pace, continuano a stargli appresso, di continuo, e la morte improvvisa di Veronica, sua nuova compagna, lo spinge a chiedersi se è davvero tutto finito, se può davvero esistere una vita normale per lui, e per gli angelizzati. Costretto a rientrare a Milano, la fredda, veloce e indifferente Milano, da cui non era riuscito a fuggire, incontra Mehiel e cerca di capire come sfuggire alla nuova offensiva scatenata da Lucifero, ritrovandosi a essere il leader involontario, il fratello maggiore a cui tutti guardano in cerca di una risposta, anche se neppure lui ne ha una.

HANIEL: Irriverente, casinista, smanioso di fare e di andare, somiglia a Dean Moriarty di On the Road. Ma in questo romanzo Haniel ha una debolezza e Lucifero lo sa. Per questo gli offre la possibilità di avere subito ciò che così tanto desidera, il suo adorato biondo, anzi lo risveglia proprio davanti ai suoi occhi. Ma ogni patto con il diavolo ha il suo rovescio, il suo lato segreto che, col tempo, Haniel è costretto a fronteggiare, anche se significa scontrarsi proprio col biondo. 

RAFAEL: Si risveglia nella chiesa, incapace di comprendere cosa sia accaduto. Tutto ciò che ricorda è lo scontro con gli angeli, e Mikael che lo ammazza. Adesso, davanti a lui, felice di rivederlo, c’è Haniel, che lo abbraccia, quasi lo soffoca per la gioia di saperlo vivo, e Rafael non sa cosa pensare, come ha fatto a tornare in vita, e le risposte evasive di Hani (non dovrebbe chiamarlo così, ma non può farne a meno!) non migliorano il suo umore. Tanto più quando inizia a sentire una voce dentro la sua testa, una voce che lo spinge a mentire a colui che ama, a uscire di notte e a compiere efferatezze. Una voce che lo rende schiavo.


Goditi il presente e piantala di farti domande. Bel consiglio, anche se non era facile, per Rafael, che programmava sempre tutto.


MIKAEL: Sorprendente e inaspettata rivelazione di questo romanzo, Mikael, che detiene il suo personale punto di vista, è un personaggio forte, entrante, deciso a riottenere la libertà di cui Lucifero lo ha privato, anche se, nel farlo, dovrà fare strage di chiunque gli si ponga davanti. Persino dei vecchi amici. Ma in fondo, un angelo incorruttibile e integerrimo come lui, ha mai avuto degli amici? Gli è mai interessato averli? O ha avuto soltanto soldati di cui disporre, vittime inferiori dei suoi giochi di potere e della sua superbia?


Doveva trovare chi punire, chi sconfiggere, chi interrogare per tornare indietro.
Allo spirito. Alla purezza che gli era propria. Allo stato originario che gli avevano sottratto con l’inganno, facendolo cadere, privandolo dell’esistenza eterea e perfetta che Dio gli aveva donato.


URIEL: Altra bella rivelazione di “Angelize II”. Personaggio secondario nel primo romanzo, adesso Uriel diventa un personaggio completo, ben approfondito, che commuove persino il lettore. Dopo la caduta di Mikael, Uriel ha letteralmente appeso le ali al chiodo, tuffandosi in un’esistenza umana che, ha scoperto col tempo, gli piace. Prova piacere e conforto nello stare tra gli uomini, nell’avere una relazione con una donna, nel passare le serate a chiacchierare con Emil, il chitarrista, scoprendo tutto un mondo nuovo a cui, da angelo, non aveva prestato attenzione. Coinvolto nel nuovo scontro tra gli angeli, Uriel sceglie con il cuore, libero ormai dai vincoli eterni degli angeli, anche a costo di schierarsi contro l’agguerrito Mikael.

Uccidere non era la soluzione. Non era giusto. Non più sangue. Non ora che possedeva un corpo e le sue mani parevano sporcarsi. Difendere gli uomini: quello era il suo compito, come angelo, e avrebbe sempre dovuto esserlo.

LA DEA: Signora della Notte e della Natura, dimora nel Cimitero Monumentale di Milano. Infastidita dall’abbandono di Lucifero, risveglia Haniel e gli promette che, in cambio del suo aiuto, gli ridarà Rafael. Il vero Rafael. Ma Hani, come noto, ama fare di testa sua.


Io sono tutto, dall’origine dei tempi. Ho assistito a ogni nascita e a ogni fine. Sono la Madre e la Morte. Sono Atena in Grecia e Morrigan tra i Celti. Ecate e Lilith. Ishtar e Freya. Kali e Amaterasu. Iside e Sekhmet.
Sono tutte e nessuna, in ogni luogo e in ogni tempo, sotto ogni maschera e in ogni preghiera. Sono ciò che sta oltre il Velo, oltre ogni aspetto che l’uomo abbia inventato per darmi una forma e sentire la mia voce.


LUCIFERO: il Caduto, il Serpente malefico, il Caprone. Il Grande Ingannatore della storia. Una figura emblematica che scopriamo essere il vero motore della storia. Lui, infatti, ha insegnato agli angeli ha reincarnarsi, ad angelizzarsi; sempre lui ha atteso, a fianco della Dea, guardando i suoi fratelli combattere tra loro e cadere, nel fango, come era caduto lui tanto tempo addietro; e lui ha deciso adesso di sfruttare il momento, rendendo Mikael e gli altri angeli integralisti suoi schiavi. Ha fascino Lucifero, sa parlare, sa cosa dire alle persone, sa offrire quello che vogliono. È, di fatto, un diavolo tentatore, cattivo non per il gusto di esserlo, ma subdolo e attento. Onestamente, viene voglia di fare il tifo per lui piuttosto che per quel tronfio di Mikael.

Lucifero, con i capelli lunghi e il pizzetto ma senza corna e zampe di capra, stavolta. Elegante come un politico di merda in un completo nero, tranquillo come un venditore cordiale.


MEHIEL: Giovane mezzo angelo, accompagna Hesediel in giro per Milano, affiancandolo nello scontro con Lucifero. Impaurito dalla nuova caccia agli angelizzati, cerca in Hesediel protezione, quasi vedendo in lui un fratello maggiore.

TRAMA
Una trama intricata e appassionante quella di “Angelize II”, ambientata nella Milano dei giorni nostri, dove, con un po’ d’attenzione, è possibile imbattersi negli angeli che la popolano. E che si fanno la guerra a colpi di spranghe infuocate.

Il romanzo è suddiviso in capitoli che alternano i punti di vista dei vari personaggi; non soltanto i tre protagonisti del primo libro, ma anche Mikael e Uriel, due splendide rivelazioni, forse gli angeli più umani che esistano nel romanzo. Non senza una certa ironia, Aislinn tratteggia un Mikael divorato dall’ira, dalla superbia e dalla voglia di rivalsa, sentimenti che in cuor suo aveva sempre abbinato agli uomini, tra cui, suo malgrado, si è ritrovato a vivere. L’alternanza dei capitoli garantisce lo sviluppo di varie sottotrame, che vanno poi a ricongiungersi alla chiesa di San Michele, in vista del gran finale. Col botto.

Oltre alla trama estesa e ramificata, all’introspezione sui personaggi, Aislinn ci offre un romanzo ricco di rivelazioni, che fa da pendant con quanto raccontato nel primo “Angelize”. Tutte le situazioni in dubbio vengono chiarite, anche con alcune sorprese, completando il percorso degli angelizzati.

STILE
Punto di forza e tratto caratteristico del romanzo è lo stile. Veloce, fresco, genuino, diretto come un pugno in un occhio, senza giri di parole, ricco di espressioni schiette, anche gergali, condito con una certa ironia (a volte persino sarcasmo), ma alto e profondo nelle riflessioni dei personaggi, epico nel suo incedere deciso. Uno stile giovane, segno distintivo non soltanto dell’autrice ma anche dei suo personaggi e della Milano contemporanea in cui si ritrovano a vivere. Uno stile che non si risparmia, quando c’è bisogno, con le imprecazioni, le battute, le offese, incandescente come lo scontro che gli angeli(zzati) si ritrovano a combattere. Uno stile, direi, vivo, moderno, attuale, come si sentono gli angelizzati e come vogliono rimanere.

«Rafael». Haniel lo afferrò per il braccio, ma lui se ne liberò come se scottasse.
«È tardi» sibilò lui. «E non mi serve la zavorra. Era la tua vita a fare schifo prima di incontrare me, non la mia».

CONCLUSIONE
Avevo apprezzato Angelize, ma Angelize II mi ha davvero sorpreso. Se qualcosa era rimasto in sospeso nel primo romanzo, adesso vengono tirate tutte le fila, arrivando a un’apocalittica conclusione. Personaggi ben caratterizzati, scandagliati nel profondo delle loro anime contorte, una trama ricca di rivelazioni e colpi di scena, cambi di fronte, scontri infuocati e battaglie per le strade (e nelle chiese) di Milano. Il tutto condito da uno stile veloce e fresco, che porta il lettore al finale, nient’affatto scontato. Un romanzo fantastico originale, ben lontano dai classici fantasy romantici a cui ci hanno abituato alcune scrittrici contemporanee. 

Un romanzo dove lo scontro non è, soltanto, tra bene e male, ma dove gli stessi concetti di bene e di male si modificano, si diluiscono, mutando, proprio come mutano gli angeli, adattandosi ai tempi correnti. Ecco allora che Michele, l’eroico combattente che punì Lucifero per esseri ribellato a Dio, diventa uno spietato dittatore, che non riesce a vedere più in là del suo orgoglio ferito e della sua superbia, e Lucifero, il serpente, lungi dall’essere affidabile e pacifico, è comunque colui che, ribellandosi, ha donato il libero arbitrio agli uomini. E adesso anche agli angeli. Un romanzo, quindi, che permette di riflettere, e forse anche di dare il giusto valore alle nostre capacità di scelta. Da non considerare più come un dato di fatto, ma come il punto di arrivo di un processo storico e morale non indifferente e non privo di scontri.



Articolo originariamente apparso sul sito "Le lande incantate".



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