sabato 22 dicembre 2018

Segnalazione "Il risveglio dell'albino" di Franco Giacoia

Segnalazione "Il risveglio dell'albino" di Franco Giacoia

Ciao a tutti, amici lettori. Natale sta arrivando e tutti insieme andiam cantando: "Libri, libri! Caro Babbo Natale, portaci dei libri!" ^_^

Dopo questo breve delirio, vi presento il libro di oggi: "Il risveglio dell'albino", di Franco Giacoia e Palmiro Mignini, primo libro della saga "I cieli del sole morente", edito da Astro Edizioni. Pronti per scoprirlo?

Titolo: Il risveglio dell’albino (vol.1 della saga: I cieli del sole morente)
Autore: Giacoia Franco (coautore Palmiro Mignini)
Editore: Astro edizioni
Genere: fantasy
Formato: ebook (Kindle)
Pagine: 348
Prezzo: 1.99€
ISBN: 978-88-3317-033-6

Disponibile su tutti gli store di libri e ebook (Amazon).

Trama: Un'inspiegabile glaciazione si sta abbattendo su Akarthia, flagella le terre e costringe la popolazione ad abbandonare tutto, in cerca di salvezza. Sordo alle richieste di aiuto del suo popolo, l’imperatore decreta il blocco delle isole interne e schiera la flotta per impedire l’approdo di nuovi profughi.
Nella base di Enthusia, la situazione per la Resistenza si fa ogni giorno più disperata. Il comandante Nasedo e i suoi compagni, l’aviopilota Nadir, il legionario disertore Lanthis e la druida Yumi, mettono a repentaglio le proprie vite per raccogliere nuove scorte e salvare i sopravvissuti delle isole più esterne.
Saranno loro a risvegliare un essere che sembra l’incarnazione di antiche leggende. Dice di chiamarsi Jonathan, e non sa nulla di Akarthia, del pericolo che incombe né del proprio scopo. Solo un monito affiora dal suo passato: Da quel momento tu vivrai… Soltanto trenta giorni…

Alto il doppio di un uomo, quella specie di guscio non era fatto di alcun materiale conosciuto. Sicuramente non si trattava di legno, ma nemmeno del metallo lucente che li circondava su ogni lato. Una miriade di tubicini si dipanava dalla base piatta del misterioso congegno, un basamento di metallo con pulsanti e piccole leve. Girando intorno, videro che nel guscio si apriva un portello di vetro appannato da un velo di brina. Sembrava di osservare le acque di un lago attraverso una lastra di ghiaccio.
«Si accende!» esclamò Nadir facendoli trasalire. Tre luci rosse pulsavano ora intermittenti sulla parte superiore del portello. Poi divennero fisse. Quindi si spensero. Nello stesso istante prese vita un pannello dove iniziarono a scorrere numeri arancioni.
69, 68, 67...
Nadir e Nasedo si scambiarono un'occhiata preoccupata, mentre Lanthis si avvicinò con fare protettivo a Yumi.
42, 41, 40...
Nadir si leccò il labbro con impazienza. Guardò gli altri, poi alzò di nuovo lo sguardo sui numeri che cambiavano a ogni respiro e avanzò risoluto. Il guscio emanava una sensazione di gelo innaturale, ben diverso da quello che avevano sperimentato all'esterno. Gli sembrò di poterlo percepire anche attraverso il guanto, quando appoggiò la mano sul vetro del portello per spazzare i cristalli di ghiaccio che celavano il contenuto. Si accostò ancora di più, cercando di spingere lo sguardo all'interno: qualcosa galleggiava in un liquido percorso da bollicine in rapida risalita. Strinse gli occhi, c'era sicuramente qualcosa lì dentro... un fianco, una gamba, un braccio... Mentre il calore del suo alito scioglieva lo strato di brina, nuovi particolari diventavano visibili: piccoli tubi scomparivano nella carne dell'essere, nel torace, nell'addome, in gambe e braccia.
Nadir strabuzzò gli occhi e arretrò con espressione inorridita. Si voltò di scatto, e sussultò trovando il volto di Yumi accanto al suo, il capo leggermente reclinato. Si era avvicinata senza far rumore, e stava dritta sulle punte dei piedi nel tentativo di scrutare oltre la sua spalla. Un tenero sorriso era disegnato sul volto della druida. «Lui è vivo» disse con espressione quasi sognante, come se non avesse notato l'aviopilota.
Nadir la fissò per un attimo, smarrito, prima di rivolgersi a Nasedo: «Comandante, c'è qualcosa qui dentro..»
I compagni si irrigidirono quando il timer segnò gli ultimi numeri della sequenza.
10, 9, 8 ,7...
Nadir arretrò circospetto, la mano stretta sull'impugnatura del suo stocco.
6, 5, 4, 3...
Lanthis afferrò Yumi per un braccio e la tirò via dalla capsula spingendola dietro di sé.
2, 1, 0.
Per un istante il tempo sembrò arrestarsi, ma non accadde nulla. Poi, improvvisamente, le tre luci rosse si riaccesero, lampeggiando per qualche secondo prima di diventare verdi.
Il portello si aprì con un sibilo, ruotando sui cardini. La creatura all'interno del guscio scivolò fuori, trascinata dal tracimare del liquido in cui era sospesa. Rimase a terra, rannicchiato in posizione fetale nella pozza che si andava spandendo sul pavimento, tremando convulsamente. I quattro compagni videro guizzare muscoli sottili sotto una specie di membrana grigio-blu che lo rivestiva dal collo ai piedi, i lunghi capelli di un bianco immacolato luccicavano appiccicati come una pellicola al cranio e alle spalle umide. Con un sussulto violento, come di qualcuno che riprende aria dopo aver trattenuto a lungo il respiro, annaspò riempiendo i polmoni e spalancò di colpo gli occhi sulla stanza. Erano rossi, fiammeggianti e alieni.
 

Contatti:

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Twitter dell’autore: twitter.com/FrancoGiacoia70

Biografia Franco Giacoia: Suoi racconti di genere vario sono apparsi in diverse antologie, tra cui AA.VV. 3 di Scriptorama e La semantica del crimine di Fernandel editore. "Il risveglio dell'albino" (Astro Edizioni, 2018) è il suo primo romanzo, e il primo volume della trilogia I cieli del sole morente.

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