Dietro le quinte di "Ulfhednar War" - le ambientazioni (3)
Bentrovati, amici lettori. Prosegue il nostro viaggio nelle ambientazioni della mia saga urban fantasy "Ulfhednar War". Dopo gli articoli precedenti (qua e qua), oggi vi porto in alcuni luoghi misteriosi della Toscana e della Lunigiana che scopriamo in "I Figli di Cardea" (disponibile su tutti gli store di libri).
MONTE LAMA
Lo intravediamo nell'epilogo di "La guerra dei lupi", ma è solo in "I Figli di Cardea" che questo luogo diventa importante: è infatti la località segreta, presso Zeri, vicino a Pontremoli (MS), dove si riunisce la Congrega dei Benandanti, gli ultimi officianti d'Italia.
Secondo le leggende locali, infatti, pare che "nello zerasco, in un borgo quai spopolato, Monte Lama, si racconta alcuni abitanti fossero in grado di compiere incredibili stregonerie. Far volare le persone, farle sparire o trasformarle in animali" per cui come non posizionarvi il rifugio segreto della congrega, protetto da boschi e montagne dalla perigliosa mano dei Figli di Cardea?
(testi da Terre di Lunigiana)
Nelle profondità di Monte Lama, dàrna camminava a fatica, sostenendosi al bastone e appoggiandosi di tanto in tanto alle pareti, mentre scendeva verso la prigione.
Per la verità non era proprio una prigione, soltanto una rientranza nella roccia a cui ceathramh aveva attaccato due robusti anelli di ferro, passandoci la catena intrisa di galdrar con cui avevano immobilizzato trìtheamh, tra il dispiacere di tutti.
Ma dàrna, in quel momento, aveva sentito qualcos’altro nel cuore dei compagni, oltre all’imbarazzo per una congrega che aveva sfornato un nuovo pericolo.
(estratto da "I Figli di Cardea")
PIETRALUNGA DEL GABBERI
Il Monte Gabberi è una modesta vetta delle Apuane meridionali, ma punto molto panoramico e luogo di meditazione oltre che di contemplazione. Lo cita anche D'Annunzio: "Sta nella cruda nudità rupestre, il Gàbberi, irto qual ferrato casco. Ecco, e su i carri per le vie maestre passa il falasco." (tratto da Alcione)
O semplicemente Pietralunga. Monolite calcareo che si eleva sul boscoso versante settentrionale del Monte Gabberi non distante dal paese di Farnocchia dal quale è ben visibile. Raggiunge circa 900 metri di altezza e permette arrampicate dai 35 ai 50 metri. Fu conquistato per la prima volta nel 1932. Si arriva facilmente alle sue pendici percorrendo il sentiero mulattiera non segnato, ma ben evidente che si stacca dal sentiero 4 e va a collegarsi con il 106 per il Gabberi. Come per molti luoghi apuani si narrano leggende anche su questo monolite sotto il quale si troverebbe un tesoro ormai inaccessibile all’uomo.
(testo e foto dal sito Escursioni Apuane).
Qua è dove Daniel si reca per stare in solitudine. I boschi delle Apuane, le località segrete, anche quelle poco turistiche, sono rinfrancanti per lo spirito e aiutano a mettere ordine nei pensieri. In piedi sulla Pietralunga si riesce a guardare lontano. Forse anche Daniel è riuscito a farlo, in quel frangente.
MONTE CIMONE
Ci spostiamo sull'Appennino, in direzione Emilia-Romagna. Alto 2165, il Cimone è il monte più alto dell'Appennino Settentrionale. In linea d'aria, non è lontano da Gridastadr, la baita dei lupi.
La cosa singolare è che in cima al monte sono presenti: antenne delle telecomunicazioni dell'aeronautica militare, la stazione metereologica di Monte Cimone, il CAMM (Centro Aeronautica Militare di Montagna), osservatorio climatico Vittori (del CNR, per lo studio del clima). Inoltre, sentite un po', esiste una galleria scavata nel monte, usata per raggiungere la funicolare interna. Wow!
Tutte queste notizie mi hanno stimolato e portato a credere che i Figli di Cardea abbiano stabilito la loro base (quantomeno una delle loro basi d'Italia) proprio lì, nel cuore della montagna, undici piani sotto terra (a livelli che al normale personale di servizio non è permesso raggiungere), sfruttando la copertura delle stazioni e dell'osservatorio. Per cui, amici lettori, se passate dal Monte Cimone, guardatevi attorno...
Vicino al Monte Cimone si trova il Lago della Ninfa, nome suggestivo, che viene visitato anche da Bianca in una delle sue notti insonni. Chiaramente vi è una leggenda, che potete leggere su questo sito, relativa a una Ninfa che viveva nel lago e che terrorizzava i viandanti. Anche Bianca infatti non ama molto spingersi fin là... che percepisca la presenza dei Figli di Cardea?
Una notte, calda e senza vento, proprio come quella, si era spinta fino al Lago della Ninfa, sulle pendici del Monte Cimone, aveva camminato nuda e scalza nel bosco di faggi e resinose. Aveva chiamato le ninfe, cercandole per tutta la notte, per chiedere loro un consiglio, magari una pozione per lenire il dolore, ma non le aveva trovate.
Le acque del lago erano ferme, specchio immobile di un’oscurità che le era sembrato si insinuasse tra le pieghe del suo animo martoriato. D’istinto si era voltata e aveva ripreso a correre, e sul Cimone non era più andata.
(estratto da "I Figli di Cardea")
MONTE LABARO
Infine, ci spostiamo nel sud della Toscana, vicino al Monte Amiata, dove si erge il Monte Labaro, detto anche Labbro. Una montagna in mezzo al niente. Dalla cima del monte, la vista è spettacolare e ve la consiglio. Se volete passare una domenica diversa, letteralmente immersi nella natura, ecco, fatevi un giro nella zona dell'Amiata poi, zaino in spalla, salite in cima al Monte Labaro, visitate quel che resta del tempio dei giurisdavidici e fatevi una merenda ammirando il panorama!
(Foto di Alessandro Landi)
Su questo sito trovate delle fotografie di Alessandro Landi che sono spettacolari!
Sulla sommità, dicevo, si trovano i resti della Torre giurisdavidica, di Davide Lazzaretti e del suo ordine, che ha avuto vita molto tormentata.
Proprio questi fatti sono alla base della "Terza via", ossia un modo per unire la natura umana e quella animalesca, compiacendo Dio, proprio come Davide cerca di fare in "I Figli di Cardea".
Insomma, la Toscana nasconde un sacco di luoghi interessanti, non troppo noti, degni di essere scoperti e indagati. Buon viaggio!
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