martedì 13 luglio 2021

Recensione "La canzone del drago" di Monica Serra

 Recensione "La canzone del drago" di Monica Serra

Bentrovati, lettori. Oggi vi porto nel mondo fantastico creato dalla scrittrice Monica Serra, sulla scia dell'ultimo drago che l'ha popolato, per parlarvi del romanzo "La canzone del drago", edito da Dark Zone Edizioni.

Come intuibile, si tratta di un fantasy "classico", ambientato in un mondo creato dall'autrice, un mondo dove esistono magia e stregoni, cavalieri erranti e missioni da svolgere. Una, in particolare, sembra coinvolgere, quasi affliggere, l'umanità: recuperare la leggendaria spada Cuore di Drago. Un'arma mitica, contenente  l'anima dell'ultimo drago (poverino!), e quindi tutta la sua forza e la sua sapienza, un mix tra potenza e conoscenza in grado di affascinare e attirare brame da ogni dove.

Inizia così, infatti, la missione di vari personaggi, tutti destinati a cercare/trovare/recuperare la spada leggendaria, per ottenerla sono disposti a tutto. I protagonisti sono molteplici, come molteplici sono le loro necessità, e anche gli obiettivi per cui si sono messi in cerca della lama: la giovane Annya, suo fratello Syrio, lo stregone Griman, Yorik di Raven e il principe Taron di Castelvetro. Un parco di personaggi variegato, i cui destini sono destinati a incrociarsi e intrecciarsi nel corso della narrazione.

“La creatura non era buona né malvagia. Semplicemente, era un drago. E voleva essere libero.”

Una cosa che ho apprezzato è il numero ridotto di personaggi. Nei fantasy epici/classici faccio sempre fatica a ricordare un sacco di nomi di luoghi, personaggi, oggetti; per fortuna l'autrice ha scelto di concentrare la narrazione su  un numero, relativamente, ristretto di protagonisti, che ha approfondito in maniera adeguata e interessante, mostrandoci le loro passioni, le loro ambizioni, anche le loro debolezze, perché in fondo, per quanto principi valorosi o dotati di poteri magici, rimangono sempre esseri umani, con i loro sogni, progetti e gelosie. 

Su tutto domina l'ombra di Cuore di Drago, la cui malia è rimasta intatta nel corso dei secoli: una spada che può essere considerata un personaggio, in quanto in grado di incantare, smuovere forze e destini e aspirare essa stessa a qualcosa che ha perduto tempo addietro, ossia la libertà. Un tema, quest'ultimo, che ho ritrovato nelle aspirazioni dei vari personaggi, le cui storie sono sì dettate dalla ricerca di Cuore di Drago, ma anche da sogni personali, che forse della spada farebbero a meno. Un tema interessante, quindi, ben approfondito, fino al degno finale.


Il romanzo è autoconclusivo, la trama inizia e finisce. Lo stile è scorrevole, immediato, ma l'autrice non rinuncia ad approfondire i suoi personaggi con riflessioni e introspezioni interessanti.

Complimenti a Monica Serra per il suo fantasy "La canzone del drago"!



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