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venerdì 15 novembre 2024

XIV Trofeo "La centuria e la Zona Morta"

 XIV Trofeo "La centuria e la Zona Morta"

E’ stato indetto il XIV TROFEO LA CENTURIA E LA ZONA MORTA per il miglior racconto di ambientazione fantasy, in memoria di Fabrizio Frattari, a cura dell’Associazione Culturale “LA CENTVRIA”  e del sito “LA ZONA MORTA” con la collaborazione dell’Associazione “A Campanassa” di Savona e della manifestazione “Savona International Model Show 2025”.


In giuria: Davide Longoni (autore di “Mercuzio e l’erede al trono – Livello 0”), Donato Altomare (plurivincitore del Premio Italia, del Premio Urania e del Premio Vegetti, presidente del World SF Italia, scrittore di innumerevoli romanzi, tra cui il recente “Wormhole” scritto con Umberto Guidoni), Filippo Radogna (giornalista, saggista e scrittore, due volte vincitore del Premio Italia e del Premio Vegetti con l’antologia di racconti “L’enigma di Pitagora e altre storie”), Fabio Calabrese (scrittore e saggista, appassionato di tutto il genere fantastico) e Valentino Sergi (direttore di Officina Meningi e autore pluripremiato di GDR e Librogame), da esperti appassionati del settore dell’Associazione “La Centuria”, dai soci dell’Associazione “A  Campanassa” e da autori di giochi.

Premi: 1° classificato 150 euro, 2° classificato 100 euro, 3° classificato 50 euro in buono-libri, 4° e 5° classificato medaglia e attestato di merito. I primi 5 racconti classificati inoltre verranno pubblicati: nell’antologia “La Zona Morta – Archivi” pubblicata dalle Edizioni Scudo, sui siti internet de “La Centuria” e “La Zona Morta”, nonché sulla brochure cartacea ufficiale dedicata alla “Savona International Model Show” prossima ventura. I primi 3 classificati verranno inoltre omaggiati dell’iscrizione gratuita alla “World SF Italia” per l’anno 2025. Ai cinque finalisti infine verrà dato in omaggio un libro offerto dalle Edizioni Il Foglio Letterario.

Inviare i racconti in formato .rft o .txt a tutti e tre gli indirizzi di seguito riportati: associazione@lacenturia.it, longdav@libero.it e letteratura@dark-chronicles.eu entro il 20 dicembre 2024.

La quota di partecipazione è pari a euro 8,00 da versarsi tramite ricarica/accredito su Carta PostePay n. 4023 6010 1023 7691  intestata a Davide Longoni.

Per visualizzare il bando completo, visitare il sito "La zona morta".


venerdì 15 ottobre 2021

Segnalazione uscita "Cats of Sword & Sorcery"

Segnalazione uscita "Cats of Sword & Sorcery" 

Bentrovati, lettori. Oggi vi segnalo un'uscita simpatica: l'antologia "Cats of Sword & Sorcery", edita dall'associazione Italian Sword & Sorcery, che da anni pubblica libri di vario tipo su questo sottogenere del fantastico. Un progetto davvero interessante. Scopriamo di più!

L’Associazione Culturale Italian Sword and Sorcery è lieta di annunciare la pubblicazione della prima raccolta di racconti weird, sword & sorcery e fantasy storico dedicata al gatto, intitolata “Cats of Sword & Sorcery”. L’antologia, curata da Andrea Guido Silvi, comprende dieci racconti tra cui cinque frutto del Concorso per Racconti e Illustrazioni Cats of Sword and Sorcery patrocinato dall’Associazione. La copertina (di Fabio Leone) e le altre illustrazioni interne sono le migliori opere grafiche presentate allo stesso concorso.

Il gatto non è solo il compagno di vita ideale di tanti artisti, passati e presenti, è anche un eccezionale compagno d’avventura. E facilmente da presenza secondaria il suo ruolo può diventare quello di protagonista d’una storia, tanto più se in essa compaiono magia, antichi misteri o incomprensibili rituali notturni. Dai primi Faraoni a oggi, dall’Africa all’Artico, nessun altro animale è stato guardato come il gatto: affettuoso ma mai sottomesso, domestico ma non addomesticabile, saggio e comunque selvaggio. 

Nel tempo è stato divinizzato e demonizzato… e la sua collocazione nel fantastico è naturale quanto quella nel mondo reale. Occhi lucenti nel buio. In questa raccolta Sword & Sorcery si spazia dal racconto di taglio storico a quello fiabesco, ma il gatto è sempre tra i protagonisti perché “i gatti vedono nell’oscurità, e vedere nell’oscurità non vuol dire vedere bene anche con poca luce”.


Racconti di: Francesco Battaglia, Nikolas Dau Bennasib, Mirko Di Bella, Gianmaria Ghetta, Andrea Gualchierotti, Mala Spina, Nicola Pagan, Giuseppe Recchia, Giorgio Smojver, Andrea Guido Silvi.

Illustrazioni di: Silvia Bortoloni, Fabio Leone (copertina), Anna Marchi, Rita Micozzi, Maria Rosaria Monticelli.

Brevi saggi di: Daniele Palmieri e Cristiano Saccoccia



La pubblicazione di questa antologia fa parte di un progetto più ampio volto, a valorizzare il gatto come protagonista di racconti weird e fantasy. Per ulteriori informazioni consultare il profilo Instagram dell’iniziativa Sword, Sorcery & Cats!



lunedì 14 maggio 2018

Dietro le quinte di "L'ora del diavolo" - leggende lucchesi (3)

DIETRO LE QUINTE DI "L'ORA DEL DIAVOLO" - leggende lucchesi (3)

Continuano gli articoli dedicati alle leggende locali che mi hanno ispirato nella stesura dei racconti che compongono "L'ora del diavolo". Oggi parliamo dei "cattivi", gli antagonisti spesso alleati con il diavolo, creature difficili, pericolose, che mettono i bastoni tra le ruote ai protagonisti.

AVVERSIERI: nel mio racconto "La guerra del Fatonero" è un pirata, piuttosto strafottente, che non esita a rivolgersi al diavolo con un tono troppo confidenziale (e infatti viene subito rimesso al suo posto!). Guida le legioni del diavolo, in particolare la schiera di fantasmi pirati che un tempo con lui (o prima di lui) infestavano il Mediterraneo abbordando le navi.

Nelle leggende delle Apuane invece l'Avversieri è molto semplicemente il diavolo, uno dei nomi con cui il diavolo viene indicato. Ad esempio, sulle Apuane meridionali non è raro sentire, quando scompare qualocsa (o, peggio ancora, qualcuno): "l'avrà preso il linchetto" o "l'avrà preso il diavolo o l'avversieri". Con una veloce ricerca in rete ho scoperto che in realtà il termine è usato, per indicare il demonio, anche in altre regioni, persino nella lontana Sicilia: se ne parla ad esempio nelle Fiabe Popolari di Giuseppe Pitrè (leggibili qua); in alcuni canti popolari vicentini e ovviamente toscani.

LUPI DI COMPIGNANO: Compignano è un paesino sul versante interno del Monte Quiesa, il lato cioè che si affaccia su Nozzano e la piana di Lucca. Ci sono i lupi? Probabilmente un tempo ce ne erano e hanno ispirato la storiella (citata da Paolo Fantozzi nei suoi libri sulle leggende lucchesi) della ragazza cacciata di casa dalla madre: "Ti prendano i lupi!" le avrebbe urlato, salvo poi pentirsene amaramente quando, rientrata dal Corpus Domini, la trovò dilaniata dai lupi. 

La leggenda potrebbe essere realmente avvenuta (o forse ispirata a un fatto simile), dato che viene citata anche in alcune opere sulla storia di Lucca, ad esempio in "Guida sacra alle chiese di Lucca per tutti gli anni del Signore, nella quale si contengono le feste stabili e mobili di tutto l'anno ... con una esatta correttissima cronologia de' vescovi ed arcivescovi di questa citta" di Gabriele Grammatica (1736).

Quest'idea mi ha ispirato l'inserimento di un branco di lupi guerrieri (ma non cattivi! Come avrete notato leggendo il racconto) provenienti da Compignano. Leggenda che ho sfruttato in "La guerra del Fatonero" e nel racconto "La lupa di sangue", che non fa parte di "L'ora del diavolo", ma inserirò in una futura raccolta di racconti sul folklore toscano. Al momento potete leggerlo nell'antologia GRATUITA "Oltre i media", di Panesi Edizioni.



SERPE REGOLA: la Serpe Regola è un'orribile serpe, lunga almeno dieci metri, con il corpo largo quanto una gamba d’uomo adulto, aveva una grossa testa, dai lineamenti quasi umani, con una scaglia di vetro conficcata in fronte, come fosse un terzo occhio. In “La guerra del Fatonero” uccide, tra gli altri, il povero Rinaldo, venendo però uccisa da Lencio Meo.

Sul blog del collega scrittore Dario Arzilli c'è un interessante articolo al riguardo: il serpente regolo sarebbe nientepopodimenoche il basilisco!

GAMBA GIALLA: infine la più singolare delle leggende. Scommetto che, leggendo il racconto, tutti vi sarete chiesti (quantomeno chi abita lontano dalla Versilia) cosa fosse questa gamba gialla, forse un arto che colpisce i nemici scalciando? Eh no, è una gallina invece, una gallina molto grossa e vorace che becca insistentemente i poveri buffardelli che scappano impauriti. Occhio a non farla arrabbiare!

La gamba gialla compare nel racconto "La guerra del Fatonero", ma è anche uno degli avversari di Burlaman in "La vera storia di Burlaman" (racconto inserito nell'antologia "Tracce. Cinque passi in Versilia") e infine è citata persino da Gigi in "La guerra dei lupi".

Infine, ecco il bosco del Fatonero! Un nome che odora di leggenda! :)


BOSCO DEL FATONERO: il Fatonero è un bosco abbarbicato al monte Fiocca pieno di fascino e di mistero che si percorre sempre con piacere per dirigersi da Arni al Passo di Fiocca ed oltre. È ben visibile da lontano la sua macchia verde-scuro che cambia colore con le stagioni. L’origine del nome è da faeto-a dal latino fagetum diffuso nella toponomastica toscana dal X secolo e proprio Fatonero è il toponimo più alto nella nostra regione.


Il nome è riferito a faggio nero ed al fatto che il fitto bosco non lasciasse passare i raggi solari: da lontano il bosco appare come una macchia verde-nera. Nella fantasia popolare il bosco era abitato da folletti e dal famigerato Linchetto, dispettoso e disturbatore sia di uomini che di animali. Gli spiriti ed i folletti di notte vagavano per il bosco e danzavano tenendosi per mano e creando magici giochi di luce. Queste storie sono sopravvivenze di miti e riti dei Liguri Apuani e del loro culto degli alberi e degli spiriti tutelari delle foreste a cui si sono sovrapposti poi miti latini e germanici. Non dimentichiamo che i liguri furono sostituiti da popolazioni di origine latina che si mescolarono poi con tutte le genti che invasero a più riprese la penisola. 

Al prossimo aggiornamento con le altre leggende di "L'ora del diavolo".



mercoledì 14 febbraio 2018

Recensione "I mondi del fantasy VII" (2)

Recensione "I mondi del fantasy VII" (2)


Seconda parte dell'articolo dedicato a "I mondi del fantasy VII" (la prima è qua), l'antologia di racconti fantastici edita da Limana Umanìta, contenente 18 racconti di scrittori italiani. Come già detto, le sfumature del fantastico sono molto varie: si passa dal fantasy più classico all'urban, senza tralasciare la fantascienza, steampunk e contaminazioni di genere. Essendo un prodotto vario, ogni lettore potrà trovare i racconti dell'atmosfera più adatta alle sue esigenze o ai suoi gusti di lettore.


IL VECCHIO OAK, di Marco Losi: un racconto simpatico, dal valore ecologista. Ambientato un po' nel presente, un po' nel passato, che insegna a portare rispetto agli alberi. La foresta mi ha ricordato quella di Fangorn, come atmosfera di ancestrale sapienza.

IL GIORNO DELLA PROTESTA, di Marco Lovisolo: un racconto a tratti umoristico, sulle disavventure burocratiche e legali di un mercante, noto come Knurf il Sapiente. La componente fantastica è minima, ma di sorrisi questa storia ne strapperà molti. Viene quasi voglia di tifare per i rivoltosi, in effetti! ^^

L'ULTIMO BRANCO, di Claudio Lei: la storia di un cane, piuttosto anziano, e di ciò che lo aspetta dall’altra parte. Un racconto da leggere attentamente, per non perdersi alcuni passaggi non immediati.

FRANCO IL NERO, di Mirko Morotti: quasi un noir fantastico, con protagonista un “poliziotto” molto particolare, impegnato in una caccia notturna. All’inizio sembra di leggere un vecchio noir americano, ben reso anche dalle espressioni gergali del protagonista, poi subentra la componente fantastica, fino al colpo di scena finale. Molto descrittivo, forse troppo, mi è sembrato di essere in una puntata di "Supernatural"! :) 

Nebbia, una notte come tante nella città, una sera dove allettati dal buio e dalle condizioni climatiche piccoli delinquenti dai pensieri sudici si permettono di strisciare fuori dalle loro tane in cerca di nettare femminile, facili guadagni e sballo da quattro soldi.

IL DISEGNO GRIGIO, di Sagas Original Works: un racconto particolare, che potrebbe essere l’inizio di un romanzo. Forse l’ho trovato un po’ sbilanciato, lento e fumoso all’inizio, e veloce dopo la rivelazione. Per atmosfera mi ha ricordato alcuni racconti di Martin o Lovecraft, con questo strano idolo misterioso.

SOGNO IN NERO, di Massimo Tivoli: altro racconto particolare. Ammetto che ci ho messo un po’ a capire cosa stesse accadendo, però poi si è rivelato un bel racconto, sostenuto da un’idea originale, questa droga dei sogni che Baltazar (un personaggio a dir poco singolare) vende ai propri clienti, per permettere loro di ottenere ciò che in vita è proibito loro. Un Inception fantastico. Molto carino.


LA VEDETTA, di Marco Scaldini: uno dei racconti che ho apprezzato di più in questa tranche finale, per l’originalità del tema. Pur essendo un fantasy classico, l’autore in qualche modo si prende gioco del genere, regalandoci una prospettiva inedita, quella di una vedetta solitaria, condannata a marcire in cima a una torre altissima (così alta che era necessario un giorno di cammino per raggiungere la sommità!), finché un bel giorno la donna non decide di riprendersi in mano la vita. E fare una scelta. Molto interessante e costruito bene, in termini di rivelazioni progressive.

IL RE PESCATORE, di Alessandro Fresta: il titolo di questo racconto mi ha un po’ ingannato, lo ammetto, mi sarei aspettato una storia ispirata al ciclo Arturiano, con il Re Pescatore, appunto. Si tratta comunque di un racconto piacevole, ambientato in un’ignota cittadina americana, presumo, che coinvolge due poliziotti che si ritrovano davanti un uomo morto. Nel senso, un uomo che dovrebbe essere morto, il signor Cecil. Simpatici gli scambi di battute tra i tre.

RUGGINE, di Marco Bertoli: sono contento che la chiusura dell’antologia sia stata affidata a una penna navigata del fantastico italiano. Già presente in altre edizioni di “I mondi del fantasy”, Marco Bertoli ci regala una storia singolare, di maledizioni, possessioni, ricatti e vendetta, tematiche forti ma affrontate in modo pratico, costruendo una bella storia di avventura con la maestria narrativa che gli è propria.

In conclusione, “I mondi del fantasy VII” si è rivelata una lettura piacevole. Molto varia, ovviamente, come è giusto che sia un’antologia, che sono certo appassionerà chi ama scoprire storie e atmosfere diverse dal solito.

mercoledì 7 febbraio 2018

Recensione "I mondi del fantasy VII" (1)

Recensione "I mondi del fantasy VII" (1)

Torna "I mondi del fantasy" sul blog "i mondi fantastici", una delle migliori antologie di racconti fantastici italiani. Sì, fantastici, perché le atmosfere e i generi dei racconti sono molto vari: si spazia dalla fantascienza al fantasy più onirico, dall'urban fantasy allo steampunk. Personalmente sono molto contento che quest'anno ci siano molti racconti urban fantasy (e basta con 'sto fantasy classico!), segno che, come dico sempre, si possono creare belle storie innestandole su uno sfondo reale, magari italiano. Ma andiamo a scoprire i primi nove racconti dell'antologia. Ai successivi nove dedicherò un altro articolo.

RESPIRO, di Micol Fusca: un fantasy classico, con protagonisti degli elfi e le loro rigide regole. Ho apprezzato lo stile, pacato, educato, ben curato dell'autrice e anche l'idea. Siamo sempre abituati a considerare gli elfi come le creature più nobili, quasi eteree, forti della loro immortalità, potentissimi guerrieri, ma in questa storia vediamo anche un altro lato della loro vita, i rigidi precetti a cui devono sottostare e che porta spesso a scontri anche all'interno della stessa dinastia.

IL TEMPIO DEL DESTINO, di Alessio Del Debbio: il mio racconto è ambientato a Magliano in Toscana, in Maremma, in un'atmosfera quasi fuori dal tempo e segue le vicende di Adele, una giovane sventurata, non maritata, che rimane incinta di Checco il Bello, il Casanova del paese. Disperata, attira le dicerie di tutti, non sa che fare, vorrebbe suicidarsi, poi interviene la nonna, la cara vecchia nonna che la porta a una festa particolare, la Festa della Fortuna, che si svolge durante la notte di San Giovanni. E allora ecco che l'immaginario fantastico della Toscana esplode! :)


(rovine del monastero di San Bruzio, a Magliano in Toscana, il tempio del destino)

STRAGI E POPCORN, di Francesca Cappelli: simpaticissimo racconto di fantascienza ambientato in un super cinema planetario, in cui si ritrovano creature da ogni parte dell'universo. Un racconto ironico, divertente, che strapperà un sorriso a molti lettori.

IL SAPORE DELLA MORTE, di Alberto Pietrantoni: uno dei racconti migliori della raccolta, costruito in modo da dare al lettore il giusto senso di tensione crescente. La componente fantastica è davvero bassa, all'inizio, soprattutto, sembra di essere in un racconto noir, una storia di sicari e malavita, ma poi la storia acquista una dimensione fantastica che travolge il lettore in maniera inaspettata, un po' come accade al "povero" Rabah. C'è da dire che Kristen McMillan è proprio una tosta! :)

IL SETTIMO CUSTODE, di Giuseppe Gallato: i racconti di Giuseppe sono sempre una garanzia. Si tratta di un urban fantasy, dalle tinte paranormali, ambientato in un castello in Scozia. Già l'atmosfera è molto particolare, ma ho apprezzato soprattutto gli scambi di battute tra Terzo, l'ignaro protagonista, e il suo bizzarro interlocutore, l'ultimo Custode, il signor Axiomata, davvero ben costruite. Devo essere onesto, questo racconto non mi basta, voglio sapere di più sui Custodi e sui Cristalli! Potrebbe essere l'inizio di un romanzo! :)
Una lettera firmata "il Custode".Era stata quella ad aver piegato la sua curiosità, ad averlo condannato ad affrontare quel lungo viaggio, ad aver contaminato i suoi pensieri con il dolce veleno dell'avidità.



ANIME COLORATE, di Serena Artuso: un racconto morbido, quasi soffuso a tratti, che punta molto sulle visioni, sulle sensazioni, su immagini di forte impatto emotivo della protagonista. Si parla di Nephilim, di Angeli caduti e del loro rapporto con gli uomini. Ammetto che alcuni passaggi non li ho ben compresi, forse perché il mio approccio è più sulla trama, sull'intreccio, che non sulle emozioni dei personaggi.
La città aveva due anime: la prima era leggera, schietta, solare, era l'anima del giorno, era l'anima della luce. L'altra era oscura, contorta, complessa, era l'anima della notte, era l'anima passionale di un luogo che non voleva dormire mai.
A TUA IMMAGINE E DIFFERENZA, di Alberto Tivoli: un racconto da leggere con calma, riga per riga, senza troppa fretta, o potrebbero sfuggirvi dei passaggi. Siamo durante la Prima guerra mondiale, o comunque una versione del conflitto, ma i protagonisti non sono soldati comuni. Siamo nel campo del cyberpunk/steampunk, una commistione di generi molto particolari.

VANO DOCCIA, di Luca Simioni: un altro bel racconto, a tratti divertente. Una ragazza, Marina, di notte riceve la visita di un fantasma, molto educato e galantuomo, va detto, non un fantasmaccio di quelli che fanno casino e si divertono a spaventare la gente! Nossignore, Guglielmo queste cose non le fa. E' solo una povera anima che per sbaglio si è ritrovata... nel vano doccia di Marina! Consigliatissimo.

L'ALTRA DIMENSIONE, di Alessandra Leonardi: un altro dei miei preferiti. Un urban fantasy ambientato a Roma, e nell'altra Roma, quella nascosta, dove il protagonista smanettone e molto nerd, Fabio Meniconi, si ritrova a finire. Tantissime citazioni da film, libri e cartoni animati, e simpatica ambientazione nostrana, il cuore della città di Roma.

Leggiamo come l'autrice presenta il suo racconto: 

“L’altra dimensione” è un urban fantasy ambientato a Roma, in cui il poco convenzionale protagonista, Fabio Meniconi, si trova a vivere un’avventura nella dimensione parallela alla nostra insieme a un procione gigante, Klin (sì, omaggio al procione di Candy Candy, e omaggio anche a Rocket Raccoon dei Guardiani della Galassia), ove incontra una moltitudine di altri personaggi strampalati. 
L’ispirazione per questo racconto mi è venuta leggendo “Nessun dove” di Neil Gaiman, romanzo che ho anche citato nel racconto; il clou delle vicende si svolge a piazza Vittorio, tra gli storici magazzini Mas e la famosa Porta magica, una misteriosa porta custodita da due Gargoyle che faceva parte dalla villa seicentesca del Marchese Savelli Palombara di Pietraforte, villa che sorgeva nei pressi dell’Esquilino. 
Il Marchese era un noto alchimista frequentatore del salotto della regina Cristina di Svezia; i simboli incisi sulla Porta secondo la leggenda provenivano da un arcano manoscritto e spiegherebbero come creare la famigerata pietra filosofale. Invece nel mio racconto la Porta ha tutt’altro utilizzo! 
La storia ha un lieve collegamento con il mio altro racconto pubblicato in IMDF VI, “I Cosiddetti fantasmi” : fanno infatti parte dello stesso “universo”, magari un giorno i due protagonisti Jessica e Fabio, si incontreranno per una nuova mirabolante avventura… chissà! ;-)
A presto con il commento agli altri nove racconti! Ricordo che il libro "I mondi del fantasy VII" è disponibile sul sito di Limana Umanita Edizioni!

mercoledì 17 gennaio 2018

Recensione "I mondi del fantasy VII" - a cura di Micol Fusca

Recensione "I mondi del fantasy VII", a cura di Micol Fusca

Bentrovati, amici dei mondi fantastici! Oggi, è proprio il caso di dirlo, scoprirete taaanti mondi fantastici, ben diciotto, quanti sono i racconti inseriti nella settima antologia curata da Limana Umanìta. Stavolta però non sarò io a guidarvi in questo viaggio, bensì Micol Fusca, giovane scrittrice, che ha partecipato all'antologia con il racconto "Respiro". Cedo a lei la parola, per scoprire cosa ne pensa di questo volume! :)

Ricordo che l'antologia IMDF VII (come tutte le precedenti) è acquistabile sul sito della casa editrice Limana Umanita!

I Mondi del Fantasy VII -Recensione di una scrittrice “ quasi” per caso.

L’Antologia I Mondi del Fantasy VII, edita da Limana Umanìta, si compone di diciotto diversi racconti scritti da altrettanti autori. Offre una panoramica completa del fantastico nelle varie declinazioni: da quelle più classiche alle moderne.

Se vi chiedete perché mi definisco una scrittrice “quasi” per caso è presto detto. Quella con I Mondi del Fantasy VII è stata la mia esperienza di pubblicazione. Ho preso coraggio e ho deciso di condividere con altri alcuni dei miei “mondi”. Non mi considero un giudice tecnicamente preparato, ma posso offrirvi il mio parere di lettrice appassionata.
Ho scoperto le raccolte antologiche dopo un periodo di astinenza da lettura: la vita ci offre nel piatto quello che c’è, uno deve adattare i propri ritmi alle necessità contingenti. Perché privarsi di una buona lettura per la mancanza di tempo? Sono riuscita a trovare il giusto compromesso: belle storie in grado di farmi sognare per l’intera giornata.
Ho detto molte volte di dover ringraziare gli autori che ho conosciuto grazie a questa esperienza, perché mi hanno insegnato molto e mi sono di supporto. Il passo successivo, che spero di compiere al più presto, è quello del confronto con il lettore. Sono certa di avere molto da apprendere da tutti. Ringrazio il “padrone di casa” Alessio del Debbio per avermi offerto quest’occasione (Grazie a te! NdAle).

Le mie perifrasi sono, sempre, indecentemente lunghe. Veniamo al sodo.
Confesso che appena avuta in mano l’antologia non ho letto il primo racconto: “Respiro” di Micol Fusca. E’ il mio. L’ambientazione è piuttosto classica, elfi, maghi, guerrieri, dame e cavalieri. Quello che volevo condividere è un concetto di “amore” assoluto, svicolato da ogni dogma. Spero di esserci riuscita.

Lunedì 18 dicembre: “Il tempio del destino” di Alessio Del Debbio. Ambientato in una Toscana medioevale, dove la “strega” incute paura. Una storia di amore atipico: lo scoprirete leggendo il finale. Un bellissimo messaggio. Ha saputo toccare la parte meno “nera” di me: per intenderci, quella che non vorrebbe trasformare in un rospo il vicino di casa.


Martedì 19 dicembre: “Stragi e popcorn” di Francesca Cappelli. Sono stata trasportata in una galassia lontana, crocevia di mondi e dimensioni. La vicenda è ambientata in cinema spesso teatro di scontri e improbabili incidenti diplomatici. Una sola considerazione. Qualcuno di voi ha assistito alla premiere di Star Wars The Last Jedi? Conosco gente che è partita all’assalto armata fino a denti.

Mercoledì 20 dicembre: “Il sapore della morte” di Alberto Pierantoni. Un racconto che ci riporta con i piedi a terra, alla fantasy che abbiamo imparato a conoscere da bambini. Dimenticare la protagonista è difficile. Kristen riesce a mutare la sua maledizione in un destino, accogliendola dentro di sé. Uno strano inno alla “vita”: l’accettazione di sé.

Giovedì 21 dicembre: “Il settimo custode” di Giuseppe Gallato. Un urban fantasy che incuriosisce dalle prime righe. Il protagonista ci conduce per mano alla scoperta di un mistero in una vicenda che sfuma nell’onirico. Oppure, no? Realtà o sogno?

(Foto di Debora Aprile)

Venerdì 22 dicembre: “Anime colorate” di Serena Artuso. Connessione cosmica? Un particolare, un nome, accomuna il suo racconto al mio. In Anime Colorate il bene e il male si mischiano al punto da creare nuovi “colori”. Bellissima la “tavolozza” utilizzata.

S. Stefano (26 dicembre): “A tua immagine e differenza” di Alberto Tivoli. Le atmosfere appartengono allo steampunk. Lo stile di Alberto è molto personale, ricercato. La mia interpretazione: un odio puro, una vendetta oltre ogni limite umano. Trascende il sentimento.

Giovedì 28 dicembre: “Vano doccia” di Luca Simioni. Altro urban fantasy che ha saputo regalarmi divertimento allo stato puro. Lo stile è ironico al punto giusto e riesce a non essere dissacratorio nonostante il tema trattato. Sono felice di avere una vasca da bagno.

L’alba di venerdì 29 dicembre: “L’altra dimensione” di Alessandra Leonardi. L’ambientazione italiana trasporta in una Roma dove strane ed esilaranti creature cercano di evadere. Mi è piaciuta la “corte dei miracoli” di Alessandra. Anche in questo caso, mi sono divertita dalla prima all’ultima riga.

Ultimo sabato 2017: "Il vecchio Oak" di Marco Losi. Ho già definito questo racconto un’inquietante favola ecologista. Come disse il Sommo Poeta della Selva Oscura: Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!”

E’ arrivato gennaio: “Il giorno della protesta” di Marco Lovisolo. A mio avviso non del tutto “fantasy”. Descrive con minuzia le leggi di un governo alquanto bizzarro. Perché, non “fantasy”? Con i governi che troviamo in giro per il mondo (Italia compresa) i garbugli del suo sono una passeggiata.

Giovedì 4 gennaio: “L’ultimo branco” di Claudio Ovo Lei. All’apparenza tenero pone delle riflessioni sulla natura della morale.  Un’originale prospettiva del Karma. E’ l’unica storia dell’antologia ad avere come protagonista un fido amico a quattro zampe.

Venerdì 5 gennaio: “Franco il Nero” di Mirko Morotti. L’ambientazione è molto dark e porta subito al centro della vicenda. L’autore accosta due figure del nostro comune immaginario dando loro un nuovo volto. Io, non ci sono arrivata subito: avevo compreso da principio la natura del “mostro”, non quella di Franco. Mi sono servite le ultime righe e l’effetto sorpresa è stato assicurato.


Sabato 6 gennaio: “Il disegno grigio” di Sagas Original Works. Il lettore è catapultato fin dal primo istante in un dungeon  dalle note classiche, dove regna l’inquietudine. Nessun mostro se non il “sentore” di qualcuno in agguato. Qualcuno pronto a balzare addosso all’improvviso. Nel finale aleggia un velo di mistero: la protagonista è legata alla sua, apparente, nemesi da un passato comune?

Domenica 7 gennaio (grazie a Dio domani è il primo giorno di scuola): “Sogno in nero” di Massimo Tivoli. Andrea e Baltazar ci coinvolgono nel mondo dello spiritismo afro-brasiliano: attenzione, è buona regola non giocare con il fuoco. Meglio non avvicinarsi alle forze oscure. E’ un “dare” “avere” che alla fine contenta solo una delle parti. Una schiavitù da cui non c’è possibilità di ritorno.

Lunedì 8 gennaio: “La vedetta” di Marco Scaldini. Lineare, di immediata comprensione. Un monito a non fissare mai la stessa porzione di cielo: il pericolo potrebbe avanzare dall’altra. Il racconto permette di entrare in empatia con la protagonista grazie all’ottima scrittura che permette di conoscere i suoi sentimenti e la sua storia personale. Un classico ben riuscito.

Martedì 9 gennaio (aspettando all’uscita della scuola sotto il diluvio): “Il Re Pescatore” di Alessandro Fresta. Ho apprezzato particolarmente questo racconto grazie allo stile dell’autore. Leggero come una piuma, capace di far nascere un sorriso. Come altri del gruppo autori ho riconosciuto in lui una “penna” simile a quella di Benni. La strana vicenda del Signor Cecil avvicina all’aldilà in modo inaspettato.

Mercoledì 10 gennaio, ultimo racconto (raggiunta la cima dell’Everest): “Ruggine” di Marco Bertoli. Torna un fantasy animato da guerrieri, donzelle (di dubbia reputazione) e maghi. Il racconto è ben ritmato, originale e offre un punto di vista totalmente diverso da quanto atteso dopo la lettura della premessa. Ho commentato nel lunghissimo post che noi autori ci siamo rimbalzati in una strana partita di ping pong (un delirio di palette pronte a colpire la pallina) che il colorito eloquio utilizzato in alcuni intercalari mi ha fatto sbellicare dalle risate.

Magnifiche vacanze di Natale, vero? I Mondi del Fantasy VII, una tazza di tisana e i gatti. Ah, giusto…una figlia adolescente che contende il divano.
Spero che la mia recensione, per quanto “casereccia”, abbia stimolato il vostro appetito di pagine stampate e auguro buona lettura. A mio modesto parere l’antologia offre molto. Non solo per l’indubbia qualità dei racconti inseriti, ma perché svela un intero arcobaleno di Mondi.
Un saluto, Micol.

(Recensione a cura di Micol Fusca)