martedì 7 novembre 2017

Intervista agli Steambros: Alastor Maverick e L.A.Mely

Intervista agli Steambros

Ciao a tutti, amici dei mondi fantastici! L'intervista di oggi è un po' speciale... non abbiamo un solo scrittore a tenerci compagnia ma ben due! Sì, avete letto bene: oggi l'intervista è doppia perché abbiamo con noi Alastor Maverick e L.A Mely con il loro romanzo (steampunk, ovviamente) “SteamBros Investigations – L’armonia dell’imperfetto”. Se non lo conoscete, correte a recuperare l'articolo di segnalazione proprio qua sul blog! ;)

Ciao Alastor e L.A Mely, grazie di essere qui con noi e di dedicarci il vostro tempo. Raccontateci di voi, chi sono Alastor e L.A Mely?

Lui: Alastor è un’anima inquieta. Ha vagabondato tra molteplici esperienze di vita e professionali alla ricerca di se stesso. Se vi mostrasse il suo vecchio libretto di lavoro sarebbe una cosa abbastanza imbarazzante. Un plico enorme di esperienze corte o lunghe in grado di far impallidire anche le persone più versatili. Eppure ha trovato la sua vera passione e vocazione solo negli ultimi anni, il tutto grazie ad un periodo nero che lo ha costretto a riflettere sull’importanza della vita e sul valore della propria persona. Dopo tanto pellegrinare finalmente comprende che la sua vera passione è la scrittura e nel suo viaggio attraverso formazione, sperimentazione e sacrifici accetta di compiere la strada accanto ad una donna con le sue stesse passioni e obiettivi.

Lei: L.A.Mely è una ragazza normale, con una vita normale figlia degli anni ’80 che ha sempre sognato di fare la scrittrice ma che aveva abbandonato il sogno dopo varie vicissitudini. Dopo anni di lavoro normale è arrivata la crisi, il precariato e la disoccupazione e siccome entrambi abbiamo sempre avuto questa passione per la scrittura ci siamo detti di provare a unire le nostre forze…ed eccoci qui.
 
Siete una coppia di amici, fratelli, compagni d’avventure?
 Lei: A me piace dire fratelli. Ci siamo conosciuti su un gioco di ruolo fantasy e quando ha chiuso siamo rimasti amici anche fuori dal virtuale. Lui è il fratellino che avrei sempre voluto avere e forse anche questa cosa ha contribuito a rendere funzionale il nostro lavoro. Noi cerchiamo sempre soluzioni, quando ci sono cose da fare, come farebbe una famiglia.

Lui: Fratelli non di sangue ma di spirito. Compagni di avventure e disavventure. Complementari professionalmente e quando occorre anche psicologicamente. Ci sosteniamo nei momenti di down e ci fomentiamo nei momenti di massima esaltazione. Ci sproniamo a dare il meglio e cerchiamo di aiutarci a vicenda a mantenere il focus sui nostri obiettivi togliendo l’attenzione da inconvenienti che ci fanno arrabbiare, ci rendono frustrati e rischiano di farci sprecare energie preziose su fattori non così importanti.
 

Com’è nata l’idea di scrivere un libro a quattro mani?


Lui: Più che un’idea era una vera e propria necessità. Ciascuno di noi mancava di competenze a cui l’altro poteva bene o male sopperire. La partenza è stata tutt’altro che perfetta ma sicuramente è stata un successo proprio grazie ai valori professionali congiunti di due persone. Da soli probabilmente non saremmo mai nemmeno partiti. Si trattava solo di aumentare le probabilità di riuscita. E fortunatamente il primo esperimento è riuscito. La simbiosi vera e propria si è sviluppata in seguito.

Lei: Come giustamente ha detto lui a ciascuno mancava qualche cosa che aveva l’altro e viceversa. C’è anche da dire che abbiamo due caratteri in parte uguali e in parte opposti che si incastrano molto bene. Anche a noi capita di litigare ma abbiamo imparato ciascuno a percepire i tempi di reazione dell’altro. Quando torna il sereno si parla civilmente e tutto si risolve.
 
Non è semplice scrivere un libro da soli, ma in due?
Lei: In due può essere difficilissimo come semplicissimo. Bisogna riuscire a trovare altre due mani compatibili con te. Se si ha a che fare con qualcuno completamente diverso da te per stile e metodo non si andrà da nessuna parte.

Lui: Una volta stabilito che può esserci compatibilità (che è la cosa più importante) basta organizzare i compiti e i ruoli in anticipo. E soprattutto decidere anticipatamente chi deve prendersi la responsabilità delle scelte cruciali quando non si riesce a raggiungere un vero accordo. Non si può essere sempre concordi su tutto, è impossibile. Quindi ci vuole anche l’umiltà di rivedere le proprie idee e la responsabilità di prendersi carico degli errori. Si deve imparare ad affidarsi a mani altrui e allo stesso tempo si deve essere coraggiosi e imparare a guidare i ragionamenti. Bisogna saper essere sia leader sia gregari.

Come si fa a legare le altrui idee in un testo?

Lui: Segreto professionale che alcuni autori ci invidiano :p  No, a parte gli scherzi, non sempre è facile. Questo fattore giustifica in buona parte i lunghi tempi di attesa per ogni nuova produzione. Se un autore da solo può arrivare ad essere dispersivo a causa delle moltissime idee anche in corso d’opera, figuriamoci due teste che corrono a ruota libera. Ti risponderò con tre parole. Disciplina, Coerenza, Rispetto. Bisogna sempre ricordare che si lavora in due e non ci deve essere prevaricazione se non in casi limite che richiedono una scelta specifica e decisa per non cadere in uno stallo dal quale potrebbe essere impossibile uscire.

Lei: Dividendoci i compiti per noi è abbastanza semplice incastrare tutto a meraviglia. Se il lettore non vede differenza di stile può voler solo dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro.
 
“SteamBros Investigations – L’armonia dell’imperfetto” è il vostro primo testo assieme. Alastor, ce ne parli a parole tue?

Lui: Non so se sarà la saga della vita, ma sicuramente è il libro più importante per me. Ha un valore immenso a livello personale e sentimentale. Si tratta della prima vera pubblicazione, del nostro battesimo del fuoco. La prima volta che qualcuno ci ha letto e valutato con un metro professionale. Questo libro oltre che un’avventura ricca di mistero e colpi di scena è anche una denuncia a un sistema che non funziona. Alla necessità di sorreggere ed aiutare le persone che si hanno accanto invece di farsi la guerra per poche briciole. Un inno al detto “l’unione fa la forza” e all’amore incondizionato tra componenti di una famiglia. In termini differenti è un esperimento letterario che vuole deliziare i conoscitori del genere steampunk ma allo stesso tempo vuole concedere un’opportunità a chi non lo conosce di addentrarvisi a piccoli passi senza venire travolto da tecnologie assurde e macchinari incomprensibili già dalle prime pagine.

E tu, L.A.  Mely, che vuoi dirci a riguardo?

Lei: SteamBros nasce una sera guardando lo stesso telefilm. Ci siamo detti di provare a creare dei personaggi diversi dai soliti eroi dei film d’azione. I nostri protagonisti sono normali. Abbiamo pensato di crearli che somigliano fisicamente a noi proprio per umanizzarli, cucirceli addosso e muoverli come un guanto. Abbiamo deciso di incastrare nuovi eroi in terreni già lungamente sfruttati.
 
Lo steampunk cos’è? Come ve ne siete appassionati?

Lui: Per chi si accontenta della mera definizione può cercare “steampunk” su wikipedia ma si accorgerà quasi da subito che la risposta alla sua domanda potrebbe non venire veramente soddisfatta. Lo steampunk ha due punti cardine. I motori a vapore sviluppatisi al posto delle altre tecnologie che invece hanno preso piede nella nostra realtà e anacronismi tecnologici che pongono in un determinato periodo storico tecnologie fuori tempo. Questa corrente letteraria e più ampiamente culturale e artistica (sì c’è anche musica steampunk, letteratura steampunk, cinema steampunk, abbigliamento steampunk e molto altro ancora) sta prendendo molto piede in Italia negli ultimi anni ma in realtà è già particolarmente seguita, e in alcuni casi venerata, in paesi come la Germania e l’Inghilterra. Esistono centinaia di locali a tema tra pub e ristoranti. Ci sono perfino parchi divertimento a tema e grandi festival della durata di giorni. Lo steampunk si può dire sia un vero e proprio stile di vita.

Lei: Io mi sono appassionata allo Steampunk grazie a lui, è lui che ama il genere da più tempo ma, con mio grande stupore, mi sono resa conto che il genere mi affascinava da molto prima. Un esempio? Il treno di Doc alla fine di Ritorno al futuro 3.

Avete altri progetti assieme?
Lei: Assolutamente sì. Questo è solo il primo di una trilogia e poi c’è molto altro in pentola…

Lui: Sentirete parlare ancora molto e spesso degli SteamBrothers :D Non solo per via dei prossimi libri in uscita ma anche e soprattutto per il materiale gratuito che pubblicheremo sul mondo di SteamBros investigations e a possibili nuovi eventi legati alla nostra saga. Cene con delitto, caccia al tesoro, eventi a tema per locali e ricchi giveaway dedicati ai nostri fedeli followers.
Dove vi si può seguire?

Lui: Sul web potete seguire e mettere un like alla nostra pagina autori @Alastor e L.A. Mely Autori. Siamo in continua evoluzione e in futuro sarà possibile anche fare parte di una community dedicata all’Inghilterra vittoriana gotica di fine 1800 e allo Steampunk. Inoltre sarà possibile incontrarci alle fiere con DarkZone edizioni o a piccoli eventi locali a tema Fantasy/Steampunk a cui prendiamo parte.

Lei: Prenderemo parte anche a fiere ed eventi, in base alle nostre possibilità. In alcuni casi non sono neanche strettamente legate solo ai libri. Ad esempio Alastor è stato alla fiera “Gradara: ‘800 a vapore”, lo scorso 30 Aprile (festa che si ripeterà il prossimo 29 Aprile) dove i lettori potevano provare l’ebrezza di vedere il mondo raccontato nel romanzo nel mondo reale in un intero borgo per tutta una giornata. Se ci seguite sulla nostra pagina, oltre a leggere i nostri pensieri e i nostri estratti, potrete sapere dove saremo in tempo utile per stringerci la mano, ci farà piacere. Segnaliamo anche i vari eventi in cui sarà la nostra casa editrice Dark Zone. SteamBros è sempre con Dark Zone anche quando, purtroppo, non ci siamo noi. E li ringraziamo immensamente per questo.
Grazie per essere stati nostri ospiti e buona fortuna per il futuro.

Lei: Grazie infinite a voi per il tempo che ci avete concesso.

Lui: Ha detto tutto la mia collega. Lo spazio che ci avete dedicato per noi è molto importante. Salutiamo tutto lo staff e approfitto di questo momento per salutare e ringraziare tutti i nostri lettori e sostenitori.
 



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