Blogtour "I tuoi peccati ti troveranno" di Aislinn
Bentrovati, lettori. Oggi il blog "I mondi fantastici" ha il piacere di ospitare la nuova tappa del blogtour di presentazione del romanzo "I tuoi peccati ti troveranno", di Aislinn, edito da Gainsworth: il gran finale della saga dei vampiri di Biveno. Ricordate la segnalazione di qualche giorno fa?!
Oggi vi lascio un estratto dal libro.
«Dovremmo portarti a farti medicare.»
«Non sono tagli profondi, solo scenografici. Certo che, se il nanerottolo non mi avesse tirato indie-tro...» Dario alzò le spalle. «A casa ci metterò su qualcosa.»
Poi infilò la maglietta nuova – sulla schiena una raggiera di serpenti color piombo emergeva come se fossero fatti d'ombra – e prese una bottiglietta di Goulden Drak dal frigo, la aprì con l'anello di metallo che portava al medio, bevve un sorso. «Servitevi.» Sedette su uno sgabello accanto al microfono, vicino al tavolino su cui stavano ammucchiati cavi, corde di riserva, spartiti e testi. Qualcuno aveva graffiato sul legno la sigla R.I.P.
Ivan avrebbe potuto scommettere che era stato Dario.
Nessuno prese da bere, mentre il Master svuotava la bottiglia nel pesante silenzio. Fissava nel vuoto, una di quelle abitudini che non aveva, un tempo. Ivan sperò assurdamente che si scordasse di insistere.
«Allora?» disse invece Dario, riportando lo sguardo su di loro.
Ivan cercò gli occhi di Tom, che era rimasto in piedi, la schiena appoggiata al muro.
«Ragazzi, mi sto scocciando.»
«Lo hai letto il mio libro?» sputò Ivan, in fretta.
Dario strinse gli occhi, studiandolo come avrebbe osservato un nemico prima di affrontarlo sul cam-po di battaglia. «Sì. Lo sai. Non male, te l'ho detto. Anche se dovresti menartela meno con i pensieri dei personaggi. Okay che li ami, ma sei prolisso.»
«Be', quello che hai letto è tutto vero.»
Quant'era strano, parlarne. Ancora.
E Dario non rise. Non disse fottiti, Ivan. Non si mise a sbraitare i vampiri non esistono, coglioni!
Passò la lingua sulle labbra e attese in silenzio.
«Quando sono finito all'ospedale, anni fa,» riprese Ivan «non mi ero fatto proprio niente. Era stato il tizio che è arrivato stasera a...»
«Il figlio di puttana alto?»
«No. Il biondino che ti ha permesso di scappare. L'altro...» Si guardò le mani, abbandonate in grembo. Poi ne sollevò una, per massaggiarsi la spalla. E non guardò Tom mentre diceva: «L'altro è un mio ami-co.»
(tratto da "I tuoi peccati ti troveranno", di Aislinn)
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