INTERVISTA A VERONIKA SANTIAGO
Dopo averci presentato i quattro libri della bella saga fantasy "La guerra degli elementi", Veronika Santiago torna a farci visita con una bella intervista esclusiva per il blog "I mondi fantastici", dove parla di sé, del suo approccio alla scrittura e ovviamente dei suoi libri. Ricordo che sul blog trovate articolo sull'intera saga, composta da "Gli eredi di Atlas" (qua), "Il varco dell'apocalisse" (qua), "La tempesta del tempo" (qua) e "I manoscritti del destino" (qua).
Ciao
Veronika,
parlaci
un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?
Ciao
Alessio, innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità di scambiare due
chiacchiere insieme a te e ai tuoi lettori per di raccontarvi qualcosa di me e
della mia saga. Sono nata nella città del Sommo Poeta dove tuttora vivo e
lavoro. Grazie ai consigli non richiesti di una zelante professoressa delle
scuole medie sono finita al liceo scientifico, con pochissima predisposizione
per la matematica e una naturale predilezione per le materie umanistiche. Poco
dopo il diploma ho trovato un impiego nel settore bancario. Una vita
apparentemente destinata ai numeri, ma in realtà adoro le storie. Mi piace
leggerle, guardarle attraverso i film e naturalmente amo scriverle. Sono una
specie di dottor Jekyll e mister Hyde: di giorno vesto i panni della contabile
pignola che fa le pulci ai centesimi e la sera mi trasformo in scrittrice per
creare mondi e raccontare storie.
Com’è
stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per
piacere, per passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi di storie,
sei orientata?
Scrivo
per piacere, soprattutto, di sicuro non per lavoro. A volte scrivo anche quando
non ne ho molta voglia, quasi fosse un bisogno, un po’ come se non mi sentissi
completamente a posto senza aver scritto qualche pagina. Da persona dotata di
molta fantasia, per me la scrittura è necessaria. Ho spesso la mente piena di
avvenimenti, personaggi, luoghi inesplorati… se non scrivessi credo che alla
fine mi scoppierebbe la testa. La maggior parte delle volte non sono neanche io
a cercare le storie, sono loro che si presentano nella mia mente e pretendono
di essere scritte. Che posso fare se non prendermi la briga di raccontarle?
Scrivo
fantasy al momento, il genere che prediligo anche come lettrice.
Quali
sono le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi
scegliere il romanzo della tua vita, qual è?
Il genere
che preferisco in assoluto è il fantasy, senza dubbio, dall’epic all’urban, compresi
tutti i suoi mille sottogeneri. Mi piacciono anche i thriller, i paranormal e i
romanzi storici.
Il
romanzo della vita… Ne devo scegliere uno solo? Posso dirvi che il mio amore
per il fantasy è nato quando ero bambina con Tolkien, grazie a una splendida
edizione de “Lo Hobbit”, con tanto di illustrazioni e commenti, che mi ha
regalato mio cugino a Natale. Da lì ho iniziato a leggere tutto ciò che Tolkien
ha scritto. Da allora ho adorato tanti altri libri: la saga di Harry Potter,
Percy Jackson, gli Hunger Games, Divergent, le Cronache del ghiaccio e del
fuoco. Questo solo per citarne una minima, minima parte. Sceglierne uno solo,
vi dico la verità, proprio non ci riesco.
Passiamo
ai tuoi libri. Come è nata la saga “La Guerra degli Elementi”? Cosa avevi in
mente all’inizio? Che storia volevi raccontare?
“La
Guerra degli Elementi” è nata assolutamente per caso e senza alcuna pretesa.
All’inizio si è trattato solo di una sfida che mi sono lanciata, una sorta di
“Vediamo se sono in grado di scrivere un libro”. Ho sempre scritto, ma fino ad
allora si era sempre trattato di pagine volanti, scene estrapolate da un
qualsivoglia contesto: in poche parole, niente che valesse la pena. Un libro
era tutta un’altra faccenda. Non sapevo esattamente dove sarei andata a parare,
non avevo in mente niente di preciso.
Dopo
le prime faticose pagine, sono stati i personaggi a prendermi per mano per
mostrarmi le loro vicissitudini, non ero più io a dettare l’andamento della
storia e quando ci ho provato, le pagine scritte sono state cestinate senza
neanche passare dal via. Sono stati loro a guidarmi in questa avventura,
svelandomi man mano che andavo avanti un tassello in più degli avvenimenti di
Atlas, di OgniDove e della SacraScozia. Da qualche parte dentro di me sapevo
che la storia esisteva già, nel mondo delle idee, una sensazione vaga che
pagina dopo pagina diventava certezza. E ho deciso di fidarmi: un atto di fede,
se così vogliamo chiamarlo. Vi sembra una cosa stramba? Figuratevi a me.
Sapevi
già che sarebbe stata una saga composta da vari libri o ne avevi in mente solo
uno o due all’inizio? Come hai proceduto nella stesura dei vari libri?
All’inizio
non sapevo se sarei stata in grado di scrivere un libro, figuriamoci una saga.
Mi sembrava già un’impresa titanica buttar giù un libro intero, mai avrei
pensato che quella storia nata per caso mi avrebbe accompagnato per così tanto
tempo prima di giungere alla parola “fine”.
In
un primo momento ho solo rispolverato dalla cassapanca vecchi scritti, poi un
giorno si sono presentati alla mia attenzione Duncan e Aisha (chi li conosce
converrà con me che sono tipetti testardi) e non mi hanno più lasciata in pace.
Intorno a loro si sono stretti amici e mentori, luoghi incantati, leggende e
profezie, e una storia del mondo che non è proprio quella che abbiamo studiato.
Il contesto intorno a loro si è ampliato, arricchito di particolari, nuovi
incanti ed esseri fatati, e di un passato che pretendeva di essere rivelato. Così
ho messo la penna sul foglio e mi sono fidata della storia che pian piano si
stava affacciando alla mia mente. A un certo punto ho anche provato a fare le
cose per benino, sapete, con scalette e tutto il resto, ma proprio non
funzionava. Così ho buttato via schemi e tracce per continuare a navigare a
vista e la storia vera e propria ha iniziato a chiarirsi man mano che andavo
avanti da un libro all’altro.
Perché
un lettore dovrebbe leggere questa saga?
Credo
che un punto di forza ne “La Guerra degli Elementi” sia la maturazione dei
personaggi. Si tratta di ragazzi come tanti che, d’un tratto, si trovano a
dover fare i conti con un’eredità magica inaspettata e una responsabilità
decisamente scomoda. Nello scrivere mi domandavo spesso “Se fosse successo a
me, come avrei reagito?”. Non credo si possa accettare di buon grado e a cuor
leggero che la tua vita e le tue aspettative vengano spazzate via di punto in
bianco. Loro non l’hanno fatto. Questo li rende molto umani: eroi per destino e
non per scelta si trovano a dover accettare un fardello pesante e non sarà un
processo facile. Al di là dei poteri che derivano dall’eredità di Atlas, però,
i ragazzi scopriranno che la vera forza risiede nell’anima dell’essere umano e
saranno le loro scelte e la loro maturazione interiore alla fine a fare la
differenza nelle sorti della battaglia.
E
poi c’è un’isola che esiste ovunque e in nessun luogo. C’è una storia del mondo
che non è proprio quella scritta sui libri di scuola. Ci sono riti magici e
leggende, oscuri incanti e realtà parallele. E soprattutto niente è solo ciò
che sembra.
Tra
i tanti personaggi che compaiono in “La Guerra degli Elementi”, ce n’è uno, o
più di uno, a cui ti senti legata particolarmente? Perché?
Sì,
ci sono dei personaggi a cui mi sento particolarmente legata, ma solo perché
gli ho passato qualcosa di me, purtroppo per loro in molti casi si tratta di
difetti. Ad Aurora ho passato la mia insicurezza e la mia pignoleria (oltre
alla mania di prendere appunti), a Duncan ho regalato il mio carattere fumino,
a Dean gli è toccato il pessimismo. Ad Aisha è andata un po’ meglio e si è
presa il mio lato artistico, e come me è sognatrice e testarda. La bravura in
cucina, ecco quella Pilar non l’ha presa da me.
E
poi, ovviamente, anch’io ho il mio personaggio preferito: Liam. Non sono legata
a lui come agli altri, non ha niente di me. Lo adoro e basta.
In
Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando
da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione
critica? Un’idea, una ricetta “estiva” per incentivare la lettura, quale
potrebbe essere secondo te?
Consigli
da dare proprio non ne ho. Fin da piccola ho sempre letto, ora non riuscirei
più farne a meno. Penso solo che la passione per la lettura sia un qualcosa da
incentivare tra i bambini, una sorta di buona abitudine da coltivare.
Progetti
per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Progetti
per il futuro tanti… e poco tempo per realizzarli. C’è una storia distopica che
mi frulla in testa, ma per ora non è niente di definito: c’è solo l’idea di
base ma ancora mi manca il contesto dove svilupparla. Credo che il prossimo
lavoro sarà una saga epic fantasy da scrivere a quattro mani con mio marito (il
Sant’Uomo). La storia è sua e ne ha buttata giù gran parte ma si tratta di un
progetto ampio con diverse ambientazioni da curare, molti personaggi da
caratterizzare e microstorie da perfezionare.
E
poi chissà, forse un giorno tornerò anche a fare un salto sull’isola di
OgniDove.
Grazie
per essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.
Grazie
a te, Alessio. È stato un piacere poter scambiare due chiacchiere insieme.
Ricordo che i libri della saga "La guerra degli elementi" sono disponibili in digitale e cartaceo su tutti gli store di libri. Buona lettura! ;)
Ehi!
RispondiEliminati ho nominato a mia volta per i Liebster Awards, qui trovi tutto: http://ventodilibri.blogspot.it/2016/08/liebster-award-2016-discover-new-blogs.html
A presto^^
Grazie, lunedì pubblicherò l'articolo in risposta! :)
EliminaBella!! :-)
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