Recensione "IL PRINCIPE SPEZZATO", di Bianca Marconero
L'articolo di oggi è dedicato a una delle mie saghe italiane preferite, il ciclo di Albion, di Bianca Marconero, ambientato nel college svizzero dove si svolgono le vicende di Marco Cinquedraghi, Lance e dei loro amici. Di recente (il 18 agosto) è uscito un libro prequel alla saga: "Il principe spezzato", incentrato sulle vicende del fratello di Marco, Riccardo Cinquedraghi, e sul suo rapporto di amore/odio con Morgana. Il libro è scaricabile GRATUITAMENTE in formato ebook e approfondisce alcuni aspetti di questi personaggi. Attenzione! Prima di leggerlo, è fondamentale aver letto "Albion" (recensito qui) e "Albion - Ombre" (recensito qui); non avrebbe molto senso, altrimenti, dato che è chiaramente un libro scritto per approfondire!
Non capivo cosa fosse successo e ancora non capivo cos'eri per me. Non avrei mai immaginato che eri mia madre, mia sorella e la mia amante. Che eri la donna della mia vita. Di tutte le mie vite.
Il romanzo è suddiviso in capitoli che alternano il punto di vista di Riccardo (da 99 minuti prima della fine, alla fine) e quello di Morgana (da 1167 giorni prima dell'inizio, al suo inizio), con un ritmo incalzante e il solito stile ben curato dell'autrice che ci fa arrivare alla fine, quasi dimenticandoci di come finirà (lo sappiamo, ovviamente!), troppo travolti e coinvolti dai drammi dei due personaggi.
Due personaggi che conosciamo dai libri precedenti, ma che non sono mai stati sotto le luci della penna: di Riccardo sapevamo solo ciò che veniva riportato da Marco o da altri studenti, e dai nastri trovati nell'archivio, e non lo mettevano troppo in buona luce, anzi l'impressione iniziale era che fosse un gradasso ancora più di Marco. Morgana, allo stesso modo, introdotta in "Ombre", è un personaggio complesso, che non si può ridurre al ruolo di "strega nemica di Artù", sarebbe decisamente riduttivo; qualcosa, al riguardo, era già emerso nel finale di "Ombre", con il suo legame con Lance, ma adesso scopriamo altri lati della sua personalità.
Io mi ricordo di quando sono nato, sai? Puoi non crederci ma è così. Non è un momento preciso nel tempo, è più un lungo arco di giorni, durato due anni. Io sono nato, ininterrottamente, per due anni interi. E hai ragione, sai? Venire al mondo fu un abbraccio luminoso. Smisi di nascere quando nacque mio fratello e mia madre morì. Con lei si spense la luce.Nessuno mi ha più abbracciato come faceva mia madre.
Credo che siano due personaggi in chiaroscuro, assolutamente non inquadrabili in una dicotomia buoni/eroi contro cattivi. Riccardo e Morgana stanno in mezzo, hanno buone qualità da eroi e altre che inquinano quest'ultime, rendendoli di fatto più umani di altri personaggi. E forse così attraenti. Riccardo, come Marco, vive il peso del suo cognome: essere un Cinquedraghi, lo sappiamo, non è facile, con quell'eredità così pesante, sempre sotto l'occhio attento di tutti, soprattutto di quel simpaticone di Tommaso. A ciò, per Riccardo, si aggiunge lo sguardo del nonno, che forse aveva già capito che non sarebbe stato il primogenito a diventare Artù, mostrando una spiccata simpatia per Marco. E' proprio questa gelosia, questa mancanza di attenzioni, a stimolare l'odio di Riccardo per il fratello, che giunge addirittura, in un paio di occasioni, a desiderare di fargli del male, salvo poi pentirsi dei suoi pensieri. Emblematico, al riguardo, è il suo fastidio, poco prima di iniziare l'ultima giostra, per non aver potuto parlare con Marco. Per un ultimo saluto.
Non si può fare, Morgana! Non posso essere Artù ogni tanto, per lenire la tua nostalgia di un fratello, per appagare il mio desiderio di essere lui. Non posso. Perché rischio di morire. L'unica cosa che posso fare è aspettare. E sperare che, alla morte del nonno, l'eredità del re tocchi davvero a me.Cerco di farmi coraggio, ma ho il timore che non accadrà. Si rafforza la sensazione che non sarò mai il tuo re.
Morgana, invece, soffre per la precoce attivazione. Come sappiamo da "Ombre", la strega si attiva da sola, senza bisogno del re, e lei soffre il peso di secoli di eredità, di secoli in cui è stata separata dall'amato fratello, necessitando la sua presenza, lì con lei, al suo fianco. Lo cerca. Morgana cerca Artù ed è disposta a tutto pur di averlo, anche a contravvenire gli ordini del nonno, anche a usare sostanze pericolose, pur di risvegliarlo e averlo al suo fianco. Viene da chiedersi, alla fine, se lei amasse davvero Riccardo o solo l'idea che fosse il re, suo fratello? Il dubbio resta, anche se, vista la reazione catastrofica alla sua scomparsa, credo che Riccardo non sia stato l'unico a spezzarsi quel giorno.
Chi sono? Di chi è quello sguardo folle e affamato? Perché di colpo inseguo ricordi di cui non rammento nulla? Perché ho nostalgia di un fratello che non esiste? Perché fatico a dividere il sogno dalla realtà?
Riccardo e Morgana, così simili, fieri di ciò che sono, fieri di loro stessi, della loro indipendenza, del loro sprezzante senso di non dipendere mai da nessuno. Così incapaci di ammettere quello che provavano, costretti (da loro stessi) a nascondersi dietro storie fasulle, amori incostistenti, notti di sesso con persone che non erano chi davvero amavano, solo per lenire la loro solitudine e l'incapacità di concretizzare sentimenti confusi e contrastanti in una solida relazione. E alla fine, cosa è rimasto di loro? I pensieri di Riccardo vanno a lei, in quell'ultimo momento, e Morgana, spezzata dentro, rimarrà così, destinata all'eterna cerca di qualcuno che la completi. Lo troverà in Marco? Mah, lo scopriremo nei libri successivi. Intanto godiamoci questo splendido regalo dell'autrice, che, ricordo, è distribuito gratuitamente, nonostante sia un romanzo (breve, sì, ma non certo un raccontino). Un pensiero squisito che Bianca Marconero ha rivolto a tutti i suoi fan, desiderosi di saperne di più!
Aver bisogno di una persona, Morgana, fa così paura che diventiamo bugiardi!
Il principe è morto. Lunga vita al re! E adesso, tutti pronti per "Eredità"! :)
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