mercoledì 8 agosto 2018

Recensione "Il cavaliere nero" di Pietro Tulipano

Recensione "Il cavaliere nero" di Pietro Tulipano

Bentrovati, viaggiatori di mondi fantastici! Oggi vi porto nel mondo creato da Pietro Tulipano nel suo romanzo "Il cavaliere nero", edito da Dark Zone Edizioni. Ricordate? Ve ne avevo parlato a maggio, in questo articolo sul blog, quando il romanzo uscì, in occasione del salone del libro di Torino.

Si tratta di un fantasy di ambientazione classica, che si sviluppa nel mondo creato dall'autore (con l'immancabile cartina all'inizio. Semplice e essenziale), un mondo "alla Tolkien", per capirci, con forti ispirazioni medievali. Ma più che sull'ambientazione, abbastanza classica, il romanzo si concentra sulle emozioni del protagonista: Areth, il più grande eroe del regno, che riassume in sé tutte le virtù umane. Areth è una delle Cappe blu, la massima onorificenza per un cavaliere, è coraggioso, forte in battaglia, generoso, nobile d'animo e umile, non brama la guerra, ma non si tira indietro se deve combattere e difendere i più deboli. Tutto cambia, però, con l'incontro con il Cavaliere Nero, questo misterioso combattente che inizia ad affollare la sua mente, tanto che Areth non è quasi più lucido. Da lì inizia, per Areth, un viaggio, su due binari: geograficamente, nel senso che si mette sulle tracce di questo Cavaliere Nero, e interiormente, nel tentativo di dare un senso ai suoi ricordi, a quegli sprazzi di visioni che gli affastellano la mente, e capire perché questo Cavaliere Nero ha tanto potere su di lui.

Ciò che mi ha sorpreso, di questo breve romanzo, è stato appunto l'aspetto introspettivo dedicato a Areth. Di solito i fantasy classici tendono a concentrarsi su imprese eroiche e battaglie, sangue e guerre, invece Pietro Tulipano ci racconta una storia di scoperta di sé, la storia di un uomo che non sa niente del suo passato, che non si conosce, se non per quello che gli altri vedono in lui, e si mette alla ricerca di se stesso, alla ricerca della verità. Tematiche da romanzo contemporaneo, quasi, che è simpatico e interessante trovare in un fantasy classico. Quasi a dire che, alla fine, in tutti i mondi l'uomo finisce sempre per ragionare nello stesso modo e la ricerca della verità è qualcosa di indissolubile dall'animo umano.

Con uno stile fresco, diretto e curato, l'autore ci porta con sé, nel viaggio di Areth alla ricerca del Cavaliere Nero. E se anche la componente fantastica del romanzo è molto limitata, le emozioni non mancano, né la volontà di andare avanti e scoprire il segreto dell'animo umano.

Non è facile parlare di questo romanzo senza svelare molte cose: di certo è una storia di scoperta, ma è anche la storia della caduta di un eroe, reso pazzo dall'inconsapevolezza, dalla mancanza di conoscenza, dall'impossibilità di sapere chi fosse realmente. E, nella sua caduta, come in quella di ogni eroe, trascina necessariamente altri con sé.

Se vi siete incuriositi, scoprite "Il cavaliere nero", romanzo autoconclusivo di Pietro Tulipano, disponibile sia in ebook che in cartaceo (Amazon link). Buona lettura!


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