Segnalazione magazine "Il grimorio del fantastico"
Salve, amici! Come procede l'estate? State leggendo? State mangiando? (Le cose importanti della vita...). Io scrivo, leggo, correggo, insomma le solite cose. A rompere la monotonia ci ha pensato Nico Menchini, oggi, che mi ha segnalato questo bellissimo progetto. Anzi, no, è una realtà, di fatto: un bel magazine aperiodico dedicato alla narrativa fantastica! Scopriamolo insieme! :)
Titolo: Il Grimorio del Fantastico volume 1 - L'eredità di Lovecraft.
Autore: AA. VV. Redattore e responsabile editoriale: Nico Menchini.
Casa editrice: self publishing con Kindle direct publishing.
Genere: narrativa fantastica, antologie.
Prezzo ebook: 2.99
Prezzo cartaceo: 6.00
Pagine: 40
(Link Amazon)
Trama: Il Grimorio del Fantastico è molto più di una semplice antologia; si tratta di un magazine aperiodico dedicato alla narrativa fantastica a tutto tondo. In ogni volume, racconti e poesie ispirati a un grande autore, rappresentativo del genere, accompagnati da splendide illustrazioni a colori. In più giochi, approfondimenti e interviste.
In questo primo numero, dedicato al maestro del terrore H.P. Lovecraft, trovate: Stray di Ilaria Persico, magistralmente illustrato da Valentina Vanasia; Quarantotto di Tanja de Joannon, affrescato in tinte fosche da Andrea Piera Laguzzi; un necroscopico articolo di approfondimento di Marika Michelazzi; tre poesie oscure quanto i loro misteriosi autori; un impossibile aforisma criptato a cura del negromante Aurelio Andriani; L'infanzia perduta di Pietro Ferruzzi, trasposto in immagine dalla maestra del macabro Marika Michelazzi; la prima parte del racconto La Guerra di Dànas di Aurelio Andriani, illustrato dalla tenebrosa Valentina Vanasia (autrice anche della fantasmagorica copertina). Per finire, una minuziosa intervista allo scrittore Gianluca Ingaramo, realizzata dallo spettrale Valerio Vozza.
Presto in arrivo il secondo numero, ispirato al professor J.R.R. Tolkien!
"A volte, durante la notte, Rebecca sentiva il proprio nomerimbombare tra le mura della sua prigione.
Era l’ombra che la chiamavasenza tregua, un richiamo struggente cui era difficile resistere, ma leiera forte, aveva imparato a credere che se era sopravvissuta fino a quelmomento, un motivo doveva pur esserci."
dal racconto "L'infanzia perduta"di Pietro Ferruzzi.
Bel progetto, vero?
Sono proprio curioso di leggerlo! E voi? :)
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