Recensione "Bella & Bestia" di Elena Mandolini
Bentrovati, viaggiatori! Oggi vi porto nella Nata Europa, l'ambientazione creata da Elena Mandolini per il suo nuovo romanzo "Bella & Bestia. Una favola steampunk", un romanzo davvero appassionante, intrigante e con bei personaggi che entrano nel cuore dei lettori. Ricordate? Ve lo avevo presentato in questo articolo sul blog. Oggi ci addentriamo nel mondo di Mirabella D'Ormesson di Anthea, altrimenti detta "Bella"! ;)
Come si evince dal titolo, il romanzo prende spunto dalla favola classica della Bella e la Bestia, quella di Beaumont del 1756, reinterpretandone ruoli e personaggi, ma mantenendo intatto il messaggio. Elena Mandolini ambienta la sua storia in Europa futuristica, divisa in cinque regni principali, di cui il più grande, quello di Nesea, governato da un sovrano temibile, Philippe de Coubertin, che i suoi avversari chiamano "Bestia", per il modo con cui impera e combatte in battaglia. In questo contesto, il re d'Anthea, tale Armand, in accordo con gli altri sovrani dell'Est, decide di mandare in sposa la figlia alla Bestia, in segno di pace e di distensione dei rapporti. In segreto, però, chiede alla figlia una cosa: indagare sulla Bestia e scoprire il suo punto debole.
Iniziano così le avventure di Mirabella, che dal placido regno dove ha trascorso la fanciullezza si ritrova a Nesea, a doversi confrontare con un sovrano ammantato nel mistero e nell'ombra e con un mondo tutto nuovo. Avventure davvero appassionanti, ricche di colpi di scena, sorprese e soprattutto personaggi efficaci. E' stata brava l'autrice a dare la giusta importanza a ogni personaggio, anche a quelli secondari, come Balageraj, il Machinarius di Philippe, uno dei miei personaggi preferiti.
Cos'è il Machinarius? E' una specie di inventore, consigliere del re, che crea le macchine e gli strumenti per la comunicazione, la guerra ecc. Ogni regno ne ha uno, come Xio o Balageraj. Questo ci introduce all'aspetto "steampunk". Come da tradizione del genere, la Nata Europa è dominata da macchine volanti e tecnologia a vapore, con risultati bizzarri, incredibili, fantastici, in alcuni casi. Dimenticate la tecnologia del XXI secolo e scoprite quella (ri)creata da Elena Mandolini. E soprattutto apprezzate che non ci sono i cellulari! :)
Come dicevo, il romanzo è una favola, ha tutti gli elementi della favola, a partire dalla principessa da salvare, sebbene Mirabella non voglia essere definita tale. E' un soldato, un'amazzone, sempre pronta a sbraitare contro qualcuno o a combattere per le ingiustizie, è un animo buono, misericordioso, ma non una figura stupida, bensì consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti, e soprattutto consapevole di giocare un ruolo cruciale negli equilibri della Nata Europa, che stanno cambiando.
Niente di quello che aveva immaginato era paragonabile alla pura percezione della realtà. Vide solo lui. Il resto del mondo scomparve. Non sentì neanche la musica. Il suo cuore batteva il ritmo su cui volteggiare. Il profumo di lui, i suoi occhi anomali, tutto catturò i suoi sensi.
Si rese conto che quello era il momento che sanciva un punto di rottura. Niente sarebbe stato uguale a prima.
Danzarono da soli per tutta la prima melodia. Ballarono creando dei giochi di contrasto. Bianco e nero. Due opposte tonalità che creavano un'armonia impareggiabile agli occhi di chiunque lo guardasse.
Non mancano i sentimenti: dalla brama di potere dei re, che sfiora nella pazzia, nella tortura, nella depravazione, alla vendetta, alla ricerca di verità per la morte di un genitore, all'amore, sentimento che domina il romanzo. Non un amore stucchevole, bensì genuino, vero, passionale, un amore che smuove i mondi, e fa compiere gesti estremi ai vari personaggi (Savo, Dasio, Humila, ad esempio). Un amore che forse può salvarci, anche quando siamo in preda ai sentimenti più negativi, può aiutarci a ritrovare noi stessi, a ritrovare una luce interiore e una pace. Valori di cui non dobbiamo dimenticarci.
Un'ottima lettura, da divorare in poche ore!
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