mercoledì 1 agosto 2018

Dietro le quinte di "Ulfhednar War": i luoghi di "I Figli di Cardea"

Dietro le quinte di "Ulfhednar War": i luoghi di "I Figli di Cardea"

Bentrovati, viaggiatori di mondi fantastici! Oggi vi porto a spasso per la Toscana, dove è ambientata la mia saga Ulfhednar War. Già con l'uscita di "La guerra dei lupi" avevamo visitato alcuni luoghi (articolo qua), oggi ne aggiungiamo di nuovi, con l'uscita del secondo volume.

LUCCHIO

Lucchio è un paesino, situato nella Provincia di Lucca, nascosto e non facile da raggiungere, tanto che si è preso la nomea di “paese più arroccato” della Toscana. Anche dalla strada sottostante è difficile da individuare, soprattutto in primavera ed estate, quando le folte chiome degli alberi che ricoprono la collina impediscono la visuale. Motivo per cui è stato imprendibile dagli eserciti per secoli.

Il paese sorge a 650 metri circa d’altezza, sulle pendici della Penna di Lucchio, la cui pendenza è tale che, si racconta, le donne mettevano un paniere di vimini al culo delle galline, affinché le loro uova non rotolassero giù e precipitassero nella gola scavata dal torrente Lima. Oggigiorno è possibile raggiungere il paese percorrendo la strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero, che attraversa l’Appennino collegando Lucca a Modena. Proprio per la sua posizione strategica, di confine, è stato a lungo conteso tra la Repubblica di Lucca e gli agguerriti vicini. 

Tra le tante storie, si ricorda quella di Anastasia e Lucia, di Vico Pacellorum (paese vicinissimo a Lucchio), che sventarono una congiura ordita dal castellano Gasparo di Slazzema, che stava per aprire le porte del paese ai fiorentini. La vicenda viene ricordata tutt’oggi, tanto che Sidonia ne parla con Daniel durante il loro incontro/scontro a Lucchio, in “I Figli di Cardea”.

Voci suggeriscono infatti che quella di Lucchio fosse un’antica comunità di ulfhednar.

LUCCA

Città d’arte toscana, nota come Luca dai romani, di una bellezza unica. Preserva ancora le mura perimetrali cinquecentesche, che creano un guscio protettivo in cui sono racchiuse chiese e cattedrali, palazzi d’epoca, torri antiche, musei e tanti segreti. È una città permeata dal magico e dal misterioso, ricca di luoghi che nascondono storie, che trasudano misteri da svelare.

Passeggiando lungo le mura, Daniel, in “I Figli di Cardea”, informa Gigi e Bianca che gli antichi officianti aiutarono la Repubblica Lucense a costruire le mura, riempiendole di galdrar (i canti magici) protettivi, in modo da tenere il diavolo e le potenze oscure al di fuori dalla città. In effetti, la politica della Repubblica (che è sopravvissuta dal XII secolo fino alla discesa napoleonica) è sempre stata liberale, aperta e tollerante, sforzandosi di tenere l’Inquisizione a distanza, di non accettare interferenze nei propri affari. Così, molti officianti e molte creature fantastiche (come buffardelli, folletti dei boschi e fate) hanno trovato rifugio all’interno dei suoi confini.

Da visitare, la Torre delle Ore (legata alla leggenda di Lucida Mansi), la Torre Guinigi (con il giardino ad alta quota), la cattedrale di San Martino, con i suoi segreti incisi sulle mura, la bellissima Piazza dell’Anfiteatro, Villa Bottini e molte altre ville fuori e dentro le mura. 

PONTE DEL DIAVOLO

Il Ponte del diavolo, in realtà, si chiama Ponte della Maddalena e la sua costruzione risale all’XI secolo. Sono mille anni, quindi, che quell’ardita costruzione ancora si erge sopra il fiume Serchio, sfidando le intemperie, i cataclismi, le guerre e l’incuria dell’uomo. La sua forma è perfettamente riconoscibile, a schiena d’asino, con le arcate asimmetriche e quella principale che supera i 18 metri d’altezza.

Tanta meravigliosa stravaganza non poteva non suscitare qualche rumore, e infatti fin da subito nacquero leggende sulla sua origine. Si narra che il capomastro, avendo ricevuto ordini piuttosto rigidi di consegna e dovendo presentare il ponte fatto e finito a Matilde di Canossa, non sapeva come fare per costruirlo. Fu allora che gli apparve il diavolo, presentandogli la sua offerta: se ne sarebbe occupato lui, l’avrebbe costruito in una sola notte, a patto che gli venisse consegnata l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte. Il capomastro, messo alle strette, accettò, così il diavolo schioccò le dita ed edificò il ponte. Per cercare una soluzione, il capomastro si consultò con il prete e decisero di far attraversare il ponte a un maiale (secondo alcuni, un cane) per primo. Il diavolo, infuriato per l’inganno subito, si gettò dal ponte, facendo ribollire le acque del fiume.

In “I Figli di Cardea”, il Ponte del diavolo è location di un combattimento notturno.

QUERCIA DELLE STREGHE

La bellissima Quercia delle Streghe è un albero secolare che si trova nella piana di Lucca, nel comune di Capannori, in località Gragnano. Appare maestosa a chi cammina tranquillo lungo il sentiero serrato di Villa Carrara, estende i suoi lunghi rami nodosi tutt’attorno, quasi a voler raggiungere gli alberi suoi fratelli, a volerli proteggere, a cercare di comunicare con loro.

La particolarità dei suoi rami, estesi in orizzontale, ha dato adito a storie, che la vedevano un luogo di ritrovo per streghi, streghe e potenze del bosco. In occasione dei sabba e dei loro riti, questi soggetti magici camminavano sui rami, inclinandoli e facendo sì che assumessero la forma attuale. Anche Carlo Collodi, scrittore toscano, ne fu attratto, facendone la famosa quercia ai piedi della quale Pinocchio nascose le monete d’oro.

Nella saga “Ulfhednar War”, la Grande Quercia recupera il ruolo leggendario, diventando luogo di ritrovo per officianti e tutte le creature fantastiche che popolano la Lucchesia. Al suo cospetto tutti trovano pace, tutti si sentono protetti. Lei custodisce la sapienza del mondo, la sua storia, nel bene e nel male, ergendosi impavida, come l’Axis Mundi di questa terra, il perno attorno al quale è stato costruito l’equilibrio, un varco verso altri mondi. Faust la definisce “l’Yggdrasil della Lucchesia”.

Spero di avervi incuriosito con questi luoghi magici della Lucchesia. Se volete approfondire, ecco l'articolo che presenta "I Figli di Cardea" sul blog. Buona lettura! :)


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