Recensione "I figli di Danu. Il richiamo" di Melissa Pratelli
Bentrovati, viaggiatori! Oggi vi porto in Scozia, dove si svolgono le vicende di Penelope Lee Johnson, la protagonista del fantasy "I figli di Danu", di Melissa Pratelli, edito da DZ Edizioni. Si tratta del primo volume di una saga dedicata, appunto, ai figli di Danu, ispirata a mitologia irlandese e celtica. Danu, infatti, era la divinità che avrebbe dato origine ai leggendari Túatha Dé Danann. Come ciò si lega ai fatti del romanzo... lo scoprirete leggendolo.
Il taglio di "I figli di Danu" è molto adolescenziale, i protagonisti sono infatti studenti della St. George, un istituto altamente formativo che si trova in Scozia, vicino a Killin, un paesino di seicento anime nelle Highlands centrali. L'atmosfera scozzese, ricca di fascino e mistero, è uno dei punti di forza del romanzo, che spero venga approfondita ulteriormente nei volumi seguenti, dando alla saga un taglio caratteristico, che lo distingua dai tanti fantasy per ragazzi che escono ogni anno e gli faccia fare il balzo che merita.
Più che una scuola, in realtà, il St. George è un vero e proprio castello, con saloni per feste e balli, torrette, biblioteche, aule studio e cucino, una piccola "città dello studio" che viene proprio voglia di visitare, anche se poi 'sti ragazzi finiscono per studiare sempre poco, presi dai vari casini sovrannaturali in cui si ritrovano immersi. Mi ha ricordato un po' Hogwarts, un po' l'Albion college di Bianca Marconero.
Senza anticipare niente, diciamo che Penelope molto presto si imbatte nella vera Scozia, quella delle leggende, delle maledizioni, delle creature fantastiche che la popolano; ne resta intrigata, affascinata e anche un po' vittima, e da lì tutta la sua vita cambia. Anche se forse, nella sua infanzia in Islanda dalla nonna, già qualche sintomo si era manifestato. Ma adesso tutto è molto più evidente, il suo coinvolgimento nel campo sovrannaturale è palese, come una fiamma che brilla vivida, tanto più dopo aver stretto forti legami con la famiglia MacIntyre, composta dal fascinoso Nathan, dal simpatico Ben e dalla loro cugina Christine, oltre che da altri parenti vari. A questi si aggiungono Devon, la compagna di stanza di Lee, che diventa presto una fedele amica, Riley, fratello di Lee e ben più giudizioso di lei, che a volte è fastidiosamente infantile, e il misterioso Andrew (il mio preferito! Meglio lui di quel bietolone di Nathan!^^).
Tanti personaggi, tante storie, di sicuro tante emozioni. Alla luce del taglio giovanile, il romanzo punta molto sui sentimenti, sia d'amicizia, che d'amore, che finiscono per legare i vari personaggi, elemento che piacerà alle giovani lettrici, sicuramente, mentre io ho apprezzato di più l'aspetto fantastico e leggendario. In particolare, dopo un inizio abbastanza "di presentazione", è nella seconda parte che il romanzo decolla veramente, con la sempre maggior presenza di Andrew nella vita di Lee, in grado di scardinare ogni certezza avesse avuto fino a quel momento, con la presa di coscienza della protagonista di qual è il suo ruolo e di quali sono le sue capacità, e con il piano dell'antagonista (che non vi svelo) che culmina in un drammatico scontro a cielo aperto, molto intenso.
Non mancano quindi misteri e magie, duelli animaleschi e colpi di scena, ma anche scene divertenti e umoristiche e sottotrame romantiche, il tutto sorretto da uno stile semplice e ben curato, che rende il romanzo molto scorrevole. Il finale, sconvolgente e aperto, lascia ovviamente la strada libera ai prossimi capitoli della saga.
Per curiosare, potete trovare "I figli di Danu" sul sito Dark Zone edizioni e su tutti gli store di libri.
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