Recensione "Miseri resti sepolti" di Miriam Palombi
Bentrovati, lettori! Ricordate che qualche giorno fa vi avevo parlato di "Miseri resti sepolti", la nuova uscita della ciclonica autrice Miriam Palombi, targata DZ Edizioni? Bene, ho avuto il piacere di leggere questo libro in super anteprima, per cui ringrazio l'autrice e l'editore, e la prima reazione alla lettura è stata: brrr!!! Brividi. Ma non di freddo! :)
"Miseri resti sepolti" è una raccolta di racconti horror. Come tutte le raccolte, ci sono storie più brevi e più lunghe, storie complete, storie in cui avrei voluto sapere di più. Tutti questi racconti però sono uniti dalla tematica della morte, una morte che spesso giunge in maniera traumatica, altamente drammatica e violenta. Una morte che, in alcuni casi, non è la fine del viaggio.
Terra nera e grassa. Terra che scivola in bocca e scricchiola sotto i denti. Larve biancastre ti solleticano il palato in un bacio languido, mentre il dolore che ti avvolge è un cane che morde rabbioso.
Puoi sentirlo anche ora: il tuo corpo giace, coperto da mezzo metro di quella stessa terra che ti riempie la bocca.
I racconti sono tanti, parlare di tutti è impossibile e rischia di annoiare il lettore, per cui mi limiterò a qualche accenno sugli aspetti che ho maggiormente apprezzato, soffermandomi poi sui racconti che mi sono piaciuti di più. Il primo elemento positivo del libro, la prima goccia di fascino che scivola sul volto teso del lettore, è sicuramente il linguaggio usato. L'autrice, con accortezza e studio, sceglie le parole adatte per i suoi racconti, anche e soprattutto in quelli più brevi. Nessuna parola è affidata al caso, ma frutto di un labor limae finalizzato a condurre il lettore nei sentieri più oscuri della vita e della morte, negli antri tenebrosi e terribili dell'animo dove si annidano i demoni dell'uomo.
Uno stile impressionista, con cui l'autrice spennella terrore, ansia e disagio nelle pagine di questo breve libro, raccontandoci di morte e violenza, di fantasmi dell'animo e del cuore. Alcuni passaggi sono molto forti, intensi, in grado di offrire al lettore un'esperienza sensoriale totale, che non coinvolge soltanto la vista, ma stimola anche gli altri sensi, ti porta lì, sotto terra, a lottare per riemergere dal fango e dal lerciume che ti ha sommerso, ti porta a correre nei boschi per la tua sopravvivenza, a soffrire e gemere per le ferite che ti hanno inflitto, a combattere contro l'oscurità che si annida negli androni dei palazzi di fronte a casa, a sentire l'odore del sangue e del metallo che l'ha fatto sprizzar fuori.
La lama non mente mai, sa dirti sempre se gli altri sono buoni o cattivi.
Tra i vari racconti, mi è piaciuto molto il racconto d'apertura, che dà il nome al volume: "Miseri resti sepolti", che riassume alla perfezione lo stile e le atmosfere del libro, con essenzialità e stimolando i sensi. "On the road", tra i tanti, è forse il racconto che tende più al fantastico, mi ha ricordato una puntata di Supernatural, in chiave molto più horror. "La casa che dorme", inquietante. "Istinto animale", sembra un racconto di Poe, sia pur più violento e sanguigno. Molto belli anche i microracconti, che sembrano quasi liriche, per l'intensità del messaggio, per la carica emotiva delle parole, come "Vendetta" o "Aldilà".
Non aspettatevi, quindi, i soliti racconti horror, ma pennellate di terrore spalmate tra le pagine di un libro che vi inquieterà. Il giusto, dai. E vi lascerà in bocca anche il sapore di risposte non avute, riflessioni sulla violenza, sull'oscurità, sul male che gli uomini sono in grado di farsi e che a nient'altro porta se non ad altro male. Tra i miseri resti sepolti di Miriam Palombi c'è anche la cruda verità.
Il libro uscirà a ottobre 2018 e sarà disponibile in anteprima allo stand Dark Zone Edizioni a Firenze Libro Aperto (Fortezza da basso, dal 28 al 30 settembre).
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